Recensioni per
The Chronicles of grievous illusions
di astarte90

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
20/02/13, ore 23:35

Non ho parole!
La trama è avvincente,mi sono letta i capitoli tutti di fila e l'unica cosa che sono riuscita a dire appena finito l'ultimo è stato...E POI !?!
Eh,ora mi uccideranno in molti già lo so! Ma quando ho letto della morte di Chris...non ho potuto fare a meno di festeggiare*scappa dalla folla inferocita dei fan di Chris*
Che ci posso fare? Non l'ho mai sopportato! U_U
Davvero ben scritta ,complimenti!
Spero che non tarderai a mettere il continuo,intanto questa va dritta nei preferiti !! ^_^

Recensore Junior
17/02/13, ore 17:14

Dunque, stavolta non scrivo alcun cappelletto iniziale perchè ho diversi punti da trattare.
Partirò subito dalla divisione del capitolo in 3 parti.
- Frayn
- Jill in camera sua
- l’allenamento
Tre macro ripartizioni, in cui si passa dai fatti concreti che accadono, alle confessioni, ai ricordi incancellabili, a rivelazioni, dubbi, sorprese…insomma. C’è molto da dire.
Inizio!

1) Prima ancora di arrivare alla fine del capitolo, una cosa mi aveva emozionata della “lettera di Frayn”
…ovvero che rimembrasse esattamente uno di quei documenti “alla resident evil”.
Di quelli che trovi in giro per Villa Spencer, ad esempio.
Ma non solo…sono una costante di tutti i capitoli della serie.
Quando poi ho letto nelle tue note finali che questa era una tua precisa intenzione, ne sono stata felicissima. Puoi dunque dirti pienamente soddisfatta perché hai centrato l’obbiettivo.
Il modo di procedere di quella lettera, che denominerei “le confessioni del dottor Frayn”, è molto naturale e coinvolgente. Non ho potuto fare a meno di leggerla immergendomi completamente in quelle parole. Parole in cui si parla in modo più razionale e scientifico, ma in cui si intravede l’ombra del rimpianto e della paura.
Un terrore non solo razionale, per l’ambiente in cui egli si trova e che lo costringe e tenere sempre costantemente a bada le sue personali emozioni…non è solo questo. E’ un terrore verso se stessi, che è nell’animo…in cui bisogna annullare se stessi al prezzo di vivere per sempre negli incubi.
Un tipo di tensione che alberga nella sua lettera.
Tutto questo traspare non solo nelle parole di Frayn…tu sei riuscita a farmi immaginare perfettamente lui mentre scriveva!
Eppure non hai descritto le sue azioni….ma essere erano li! Si vedevano nitidamente nelle sue parole!

Egli spiega che sono passate sei settimane da quando Jill ha iniziato la sua “rinascita”.
Espone i suoi dubbi, le sue paure, che già si vedevano quando aveva a che fare con lei.
Tuttavia vedere il suo concreto punto di vista di allora è diverso.
Lui la incoraggiava, questo sì. Ma qui abbiamo modo di vedere il drammatico punto di vista di chi invece vede logorato e distrutto colui che ha di fronte.
Egli razionalmente temeva la sua morte e la reputava persino probabile date le sue condizioni. Mentre, allo stesso tempo, a lei cercava di sorridere.
Come si sorride a qualcuno che in realtà ci fa pena…e parlo di una pena sincera.
Questo concetto mi è piaciuto molto, perchè ha comunicato vari punti di vista che arricchiscono la figura del dottore.
Frayn-schiavo dell’umbrella, frayn-dottore umano, frayn- figura rincuorante per Jill, Frayn- razionale/solo con se stesso, in cui razionalmente vede questa donna devastata.
Dei punti di vista che sono sempre stati sott’intesi, ma qui hanno raggiunto un peso maggiore.
Insomma, il punto di vista umano e scientifico. Umanamente egli le è vicino, ma scientificamente la vedeva veramente debole.
Ma Jill vince tutto questo, e da a lui una nuova speranza:
Sentivo che dentro di lei era latente un'altra persona, imprigionata da debolezze, paure umane.
Questa frase mi è piaciuta molto, credo che inquadri alla perfezione tutto il personaggio.
Non credo ci sia nulla da spiegare…dice tutto, praticamente!
L’uomo imprigionato dalle debolezze e paure umane…ci ricolleghiamo al discorso che stavo facendo all’inizio.
Tuttavia grazie a Jill egli ritrova degli stimoli che la vita gli ha crudelmente negato.
E qui abbiamo modo di capire qualcosa in più su di lui….cosa, oltre ai fattori visti nei precedenti capitoli, lo lega ancora di più a Jill…
Meredith…
Wow! Una di quelle rivelazioni che da una parte ti aspetti. Tuttavia in questo caso è stata una rivelazione inaspettata nel suo “aspettato”, non so se mi sono spiegata! xD
Davvero, hai avuto una buona idea! Classica e perfetta per articolare ancora meglio questo personaggio!
Io adoro le idee classiche e ben elaborate. :) Quindi hai la mia piena approvazione sulla piega che hai dato a questo personaggio.
Inoltre noto i primi riferimenti a P30, presumo.
Nonché al suo piano per salvare Jill.
Il pezzo in cui scrive.
Devo escogitare al più presto un piano per farla uscire di qui!
Sono consapevole che sarà l'ultima delle mie azioni prima di morire, ma non posso fare diversamente.
Stavolta non sarà la mia coscienza a tacere, ma il mio senso del dovere come criminale.
Ho già qualche idea per la testa, eredità di quando fantasticavo di andare via da questo orripilante luogo.
Un luogo che trasuda morte.
Ho bisogno di tempo per organizzarmi, poi ne parlerò con Jill.

Questo l’ho trovato molto alla “documento di RE”. Molto!
Quel “ho bisogno di tempo” mi fa presagire male…
Mi è piaciuto quando hai scritto che Frayn è consapevole che la salvezza di Jill determinerà la sua morte….è una razionalità che è impossibile negare per lui, da uomo di scienza dunque molto razionale. Lo sa bene e non lo nega. Oramai, non temendo quella possibilità, perché Jill gli ha dato qualcosa di più…lo ha fatto “rinascere” come uomo.
Rinnovo la mia piena soddisfazione che ho provato nella lettura di questa prima parte della fan fiction!
Ribadisco: le confessioni di Frayn sono state perfette e…da resident evil!

2) Il capitolo cambia scenario ora.
Lo divido in due parti:

-Adesso siamo con Jill, la quale è ampiamente cambiata.
Non ancora totalmente in forma, tuttavia queste sei settimane passate ti hanno permesso, a te come scrittrice, di far tornare finalmente la guerriera, la soldatessa che è rimasta celata fino a quel momento.
La rinascita è insomma completata ed ella riguarda se stessa oramai tornata quella di un tempo.
Si riguarda allo specchio, e il suo corpo, muscoloso e tonico, la fa sentire quello che prima non era: una persona viva pronta a combattere.
Tuttavia nell'espressione era rimasto qualcosa di indecifrabile, un' ombra che non poteva cancellare.
Allungò una mano verso la parete riflettente, come per toccare quel viso o sentire quel contatto che tanto le mancava.

Questa scena comunica una malinconia profonda….
Quel qualcosa che cambia profondamente qualcuno, in maniera indelebile…quegli eventi che cambiano le persone, che segano i loro volti per sempre…
Hai reso perfettamente questo concetto, molto maturo e profondo.
Quell’ “ombra”, una parola perfetta per comunicare quel qualcosa di impreciso che c’è…e che non può essere cancellata.
Mi è venuta la pelle d’oca a questa frase…
La scena che segue poi, in cui allunga la mano, quasi a voler consolare se stessa, con quella carezza che solo una persona al mondo sapeva darle….e che le manca, ma non riceverà mai più.

Qualcos’altro inoltre turba ancora il suo animo ormai segnato….
Un pensiero che non può ammettere, che ancora non riesce a far fuoriuscire. Ma tuttavia anche questa ombra era visibile:
Forse erano davvero così terribili e inconfessabili da essere celati perfino a chi le creava...
Questo qualcosa turba ancora una volta il suo animo.
(..e noi sappiamo cos’è…scialalalllaaaaa! (ricordi il film della “Sirenetta” ? Quando Sebastian cera di aiutare Ariel a baciare il principe e cantano quella canzoncina! xD immaginami così!! xDDD)
Torno seria (per poco!! xD)
Questa frase è un fiore all’occhiello.
Ancora una volta…questa è una di quelle farsi che esprimono tutto. *_*

- E adesso…mi spiace per te…ma la ma serietà FINISCE qui!! XD
perchè io sono morta dalle risate alla scena che segue!!!

Oddiooooooo…!! Credimi, è stata delirante!!
Io l’ho immaginata proprio come un cartone animato.
Jill nuda che chiude la porta. Wesker che entra con nonchalance e parla come se nulla fosse.
Poi CAPISCE e fa il sorrisetto malizioso, ma dice che “non gli interessano le sue grazie”.
Le sue grazie…. xDDDDD
Io sto ancora ridendo.
Il “per piacere” di jill poi…..pffffff!!!!! ahahahahahaahah!!!!!!
Lei prende i vestiti e poi tempestivamente sbatte la porta!! Cioè, vedevo la scena davanti ai miei occhi e ridevo come una matta!!
Ripeto, ho immaginato tutto in modo molto comico. Wesker vicino alla porta con la faccia beffarda, e Jill con lo sguardo omicida… xD
Grandioso!
E mica finisce qui!!
Jill che si rifiuta di indossare quella tuta! xD Beh, dai Jill…che alla fine ti piace come ti calza!!
Beppe c’ha buon gusto! U.u
xD

Bravissima Astarte, questa scena mi è piaciuta da morire!
In seguito la fan fiction riprende la sua atmosfera, però questo piccolo scorcio più quotidiano, più “naturale”…l’ho adorato! xD

Una volta solo di nuovo con se stessa (e la sua sexy tuta xD), Jill tuttavia non può fare a meno di abbandonarsi ancora una volta a quel qualcosa che disturbantemente vaga nella sua mente.
La meschina e disinvolta crudeltà di Wesker, ma che tuttavia è abilmente celata con l’atteggiamento confidenziale di lui…
Quell’atteggiamento che però “rievocava un vecchio fantasma, che entrava in contrasto col demone sanguinario da lui stesso creato.”
Il contrasto di questi due Wesker che la logora, due uomini che sono la stessa persona, ma che hanno segnato la vita di jill in modo differente e opposto.
Quell’uomo che l’ha dannata, ma che lei “profondamente, ingenuamente, inspiegabilmente….

Non c’è bisogno di aggiungere altro….non c’è bisogno di concludere la frase…

Tre parole toste…
Comprendo profondamente il peso di queste parole……….
E’ stato un passaggio fondamentale per la tua fic, in cui quel qualcosa di disturbante sta venendo a galla…e Jill per quanto ancora potrà nasconderle alla sua “coscienza”?
Infatti, così come “i due Wesker”, ecco che sorgono anche le “due Jill”.
Buona l’idea di questa sorta di conversazione fra Jill e Jill.
Una Jill che interroga una parte silenziosa di se stessa, che può solo rispondere “Lo so…” alle ovvie domande di cui il suo cuore conoscere perfettamente le ragioni…

3) Passiamo ora al pezzo finale.
L’allenamento di Jill.
Beh…io lo sai! Quando Jill manda a fanculo Wesker, o quando lui si siede sopra di lei, con fare prepotente….io adoro l’aspetto bellicoso di questi due, lo sai!! *_*
Dunque è stato stimolante leggere questo tipo di scena.
Jill urla in faccia a Wesker, in questo contesto nevoso poi che è altamente suggestivo, che lei sa benissimo che lui vuole solo usarla. Tuttavia Wesker conosce bene le sue carte e sa come agire. La sua provocazione infatti è crudele e geniale.
Ti propongo una sfida. Mi impegnerò anche io nel circuito insieme a te. Se alla fine tu completerai i dieci giri prima di me, ti spiegherò a cosa mi servirai e magari dove è finito.....il tuo caro soldatino ".
Avevo gli occhi sbarrati!
Quel “tuo caro soldatino” è molto disturbante e molto alla Wesker. Parlerebbe davvero così. Anche se devo dire che tutte le battute che lui dice in generale sono molto IC.
Magari questa è una cosa che specifico raramente perchè lo do per sottinteso, ma giacchè ho messo l’argomento, lo ribadisco:

Il modo che hai di descrivere Wesker e soprattutto la sua parlantina arrogante, e spesso canzonatoria…gliela ci vedo! Credo tu sia entrata perfettamente nel personaggio, o almeno io vedo Wesker esattamente come lo descrivi. I miei complimenti per questo!
Le sue battute sono ben studiate e ripeto…per dirlo in una sola parola, sono veramente IC!!

Tornando al testo, hai descritto molto bene questa scena, in cui ritorna il fantasma di Chris, in cui Jill mette tutta se stessa per battere Wesker, la natura provocatoria e insconfiggibile di wesker…
E in tutto questo, jill non può far nulla.
Mi piace quando, in risposta alle parole iniziali di Jill, lui mette i puntini sulle “i” e le dice:
Il mio non è lo spirito di capitano mancato, ma del padrone che detiene potere di vita e di morte e di farne ciò che vuole... non dimenticarlo.
E beh…wesker deve sempre avere l’ultima parola, se no non è contento…! xD

Ma la scena “clou” è ovviamente quella in cui lui si accorge della ferita di Jill.
La battuta: “" Che mi stai nascondendo? Fammi vedere. "
Mi sono un tantino emozionata^^
Jill che cerca di nascondere il braccio ferito, ma Wesker se ne accorge…ammetto di aver avuto un forte batticuore.
E’ sia dolce, che realistica.
Uhm, dolce non è certo il termine esatto, ma in gergo WeskerxJill è il termine che più si avvicina.
Una scena che hai saputo costruire bene, e che in modo diverso disturba sia Jill che Wesker.
Jill, si sa, per via del suo animo tradito e combattuto.
Wesker invece al momento ha ancora un atteggiamento istintivo. Non ci ha ancora ragionato, sa solo che la ragazza lo ha incuriosito.
Tuttavia qualcosa si è mosso anche nella sua mente…e persino lui si chiede se la sua premura sia stata solo un gesto “scientifico” volto a conservare in buono stato la sua cavia…oppure…?
Perdeva sangue, è vero…ma “era un motivo sufficiente per lui”?
Una frase chiave… sconcertante per lui (…eppure sorride! xD), ma stuzzicante per noi fan della coppia! *-*

E ho finito (finalmente dirai! xDD)!
I miei complimentosi, Asty!!
Continua così!!
E ancora non abbiamo saputo di chi era l’urlo!
Il capitolo ovviamente mi è piaciuto molto….e non vedo l’ora che aggiorni!!
A presto!! ;)

ps: dimenticavo le mie riflessioni sui titoli che scegli.
"Una sfida persa in partenza", alla luce di questo capitolo, si riferisce a Jill ovviamente...sia alla sfida in se per se nel finale....ma anche alla sfida interiore di Jill stessa. Una sfida che non può vincere perchè non può ignorare quel che c'è nel suo cuore e che la coscienza le vieta...
è una frase però che in qualche modo mi ha fatto pensare anche al documento scritto da Frayn.
Per il suo piano che si sa...non può gareggiare col "diavolo"...
Almeno io c'ho visto anche questa interpretazione.
E adesso è davvero tutto.^^
(Recensione modificata il 17/02/2013 - 05:32 pm)

Recensore Junior
15/02/13, ore 16:09

Ok.
Se il sito fosse dotato anche di un bottoncino per "preferire" un singolo capitolo, probabilmente lo premerei per questo! Finora, credo sia il meglio riuscito.
Andando per ordine, anche stavolta mi congratulo per la scelta del titolo, così come sarebbero state comunque davvero consone le altre due opzioni. Titolo che si aggancia subito alla frase di Pirandello. Come da te affermato, sia il titolo che la frase sono riferiti a Jill e alla sua "rinascita" ma non posso fare a meno di pensare che ci sia un qualche accenno, anche se non propriamente voluto, al capitolo precedente, riguardo il destino, e alla mia personale osservazione circa il fatto che Wesker non sia vuoto dentro. Almeno, questa è l'impressione che ho avuto.
Detto ciò mi soffermo ora proprio sulla sua figura.
Speravi che la sua scena in solitario piacesse ai lettori? Bene, ti dirò di più: l'ho A-DO-RA-TA!!!
Perchè? Contiene TUTTI gli elementi che io amo, ossia le descrizioni accurate degli interni, la musica e... Wesker, ovvio! ♥ :D
Mi sono piaciuti molto i pensieri che ha Wesker quando si dirige verso le sue stanze (ho apprezzato la tua/sua scelta di mantenere il vecchio aspetto delle bellissime stanze della villa), dove non perde occasione per sottolineare la sua grandezza e genialità (nei confronti di una possibile concorrente come la Tricell ma anche, e soprattutto, dell'intera razza umana), e infonde una certa tensione per quel che riguarda i suoi futuri piani per Jill. Quando poi entra nel suo "angolo di paradiso" sono rimasta estremamente affascinata: hai praticamente descritto la stanza dei miei sogni! Un libreria strapiena, un elegante caminetto e tanta, tanta musica da poter ascoltare, oltre che suonare. Personalmente, non potrei desiderare di meglio e sembra proprio che per Wesker sia davvero l'unico posto sicuro dove potersi lasciare andare e fuggire, anche solo per un pò, dai propri pensieri... Anche se un certo pensiero, a quanto pare, sta iniziando a stuzzicarlo!
La scelta del pezzo è stata davvero ottima per esprimere tutta la magnificenza dell'uomo ma, soprattutto, il suo tormento.
E non temere di essere risultata poco credibile: credo anche io fermamente che Wesker abbia un repertorio culturale assai fornito! *è proprio un uomo da sposare!*
Mi è piaciuta davvero tanto questa scena. Davvero taaanto.
Spero solo tu non faccia morire Wesker di overdose da sonniferi, povero giUoia mio insonne! 
Passando agli altri protagonisti, è interessante come si sta evolvendo il rapporto tra Frayn e Jill e finalmente sappiamo qualcosina in più su questo dottore, anche se sembra ci sia ancora tanto da dire su di lui... Vedremo! Sono felice che Jill si sia presa di nuova forza per riscattarsi e far emergere nuovamente la vecchia e forte Jill di un tempo. Ancora più felice sarò se questo vorrà dire, come hai già accennato, rivivere (letteralmente) alcune esperienze passate! ^.^
Per quanto riguarda le mie solite noticine, devo segnalarti che ci sono diverse sviste (come alcuni accenti mancanti in un paio di parole), un errore di coniugazione nella frase "un giorno avrebbe avuto le sue risposte, qualunque siano state", e quando hai descritto Jill "shockata" forse era preferibile utilizzare "scioccata".

Capitolo più che soddisfacente comunque! :D

Recensore Junior
14/02/13, ore 11:21

Che inizio angosciante!
Con il suo flashback, Jill ci fa capire che se addormentarsi accompagnati da un sorriso malingo non è proprio rassicurante, svegliarsi riunchiusi in una gabbia con il trattamento degno del più umiliato ratto da laboratorio non lo è affatto!
Questo mi è apparso come un capitolo di "stasi", con un ritmo decisamente più lento, anche se fondamentale nella storia. Infatti mi è molto piaciuto il modo col quale ti sei soffermata ad analizzare la condizione di prigioniera di Jill, con tutti i suoi pensieri e le sue sensazioni. Sei riuscita con grande abilità a descrivere il suo tormento (nel quale si alternano continuamente la luce, portata dal ricordo di Chris, e le tenebre, costituite dal presente con Wesker) per l'intera situazione in cui si è venuta a trovare fino all'estremizzare la sua disperazione con l'autolesionismo. Credo che il procurarsi volontariamente delle ferite sia un atto che solo una mente malata potrebbe fare ma come biasimare Jill, inocoraggiata com'è dalla speranza di mettere così fuori gioco il suo nemico?
Peccato però che quest'ultimo non si faccia abbindolare facilmente... E' sempre lui che deve avere l'ultima parola, tenendo il controllo di ogni cosa.
Fortunatamente, in tutto lo squallore e la solitudine in cui si trova, Jill può contare almeno sul dottor Frayn, la cui figura si sta facendo sempre più interessante e importante, appunto, agli occhi della protagonista. A questo proprosito, ho trovato davvero significativa la scena nella quale Jill fallisce nel suo tentativo si rialzarsi e viene aiutata proprio da Frayn a ritrovare la posizione eretta, a dimostrazione della sua innata determinazione (e di una rivincita nei confronti del suo aguzzino che, utilizzandola come cavia, le toglie quasi la dignità di essere umano).
Anche se Wesker non è molto presente, devo dire di "captare" qualcosa.
A meno che io non stia andando troppo oltre con l'immaginazione, la frase "Per il resto, tu non potrai mai capire..." ,detta con una certa amarezza, mi fa pensare che sia costantemente tormentato da qualcosa, così come negli scorsi capitoli si ritrovava a pensare a Spencer e al suo passato, come sappiamo, non proprio tranquillo.
E credo che, come hai affermato nelle note, il titolo si riferisca anche alla sua condizione. Azzeccato, quindi! 
Per tutto ciò, a parte qualche minimale svista/errore di battitura (tipo "avendo còlto"  "dietro a una "), anche stavolta tengo i pollici in sù! :D

Recensore Junior
12/02/13, ore 13:53

Eccomi qui!
Come hai ben ipotizzato tu nella risposta alla mia ultima recensione, sono già andata avanti con la lettura ma preferisco recensire capitolo per capitolo.
Qusta volta il momento dolciastro qui presente mia ha convinto di più della casetta in Kansas. Ho recepito perfettamente le tue spiegazioni riguardo essa e, effettivamente, devo ammettere che sono io a non amare particolarmente questo tipo di "scioglievolezze". Tuttavia qui ho trovato la scena tra i due molto tenera, anche perchè non si tratta semplicemente di piccioncini tutti baci e abbracci ma di una coppia che ha intenzioni serie. Decisamente meglio!
Ma, come rileva tristemente Jill, ogni bel sogno ha un termine e finisce stroncato dalla realtà.
Molto interessante la new entry che hai presentato. Questo dott. Frayn ha un chè di misterioso e sembra proprio il classico uomo dalla condotta discutibile e preda di mille rimorsi-ricordi-rimpianti e il fatto che sia costretto a seguire le procedure anche con Jill senza che possa opporsi non fa altro che peggiorare la sua "salute mentale". Povero!
E povera anche Jill.
Personalmente non sono una persona fifona ma ammetto che rifuggo volentieri tutto ciò che abbia a che fare con ospedali e medici... per cui, di fronte a tutti quegli "strumenti di tortura" e all'incertezza su quanto stia per accadere, non dubito che avrei avuto lo stesso terrore della protagonista, se non di più. Ma siccome sono malata di un certo tizio in nero, ho apprezzato la sua ultima visione. Certamente un sorrisino malevolo prima di dormire non porta i sogni d'oro... ma mi è piaciuto il dettaglio dell' "avvicinarsi senza toccare". Insomma, Wesker ha finalmente il suo nemico nelle sue grinfie ma ancora tiene le distanze, non osa toccarla. Ancora.
Sempre per il fatto che sono affetta da Weskerite acuta, mi è piaciuto molto anche il momento clou: una sanguinolenta vendetta!
Stiamo parlando di RE... è doveroso scrivere qualche scena cruenta, cosa che in molte, troppe, fanfics manca. Per questo mi è piaciuta: è ben descritta e con i giusti, inquietanti dettagli, come il suono delle ossa scricchiolanti.
Se poi guardiamo all'aspetto morale della scena, beh... Sì, Wesker ha raggiunto l'apice della cattiveria, anche se credo che un tipo come lui non si ponga limiti a riguardo. Comunque, credo anche che per lui sia stata davvero una liberazione. Si è liberato di un peso che si portava dietro da anni e penso che questo abbia avuto qualche ripercussione sulla sua psiche (non intendo necessariamente ai fini della storia ma parlando in generale di una persona che, appunto, si è finalmente liberata di qualcosa di ingombrante).
Ovviamente non è il tipo da lasciarsi prendere dall'euforia una volta ottenuto ciò che agognava ma il fatto che si sia fermato, anche solo per un attimo, a guardare il cielo stellato mi fa proprio pensare che non sia affatto una persona vuota. Per questo mi piace tanto! 

Stavolta non ho niente da segnalare... miracolo! XD
Vado al prossimo! =)

Recensore Junior
11/02/13, ore 17:48

Il titolo di questo capitolo già fa comprendere molte cose…. *_*
Per qualsiasi fan della WeskerxJill, la parola “contraddizione” parla già da sola, comprendendo in essa mille sfumature che caratterizzano una relazione compressa come la loro.
E direi che anche questa volta la tua scelta per il titolo è stata azzeccata, dato che se dovessi stringare in una singola parola le mie sensazioni dopo la lettura di questo capitolo, sarebbe proprio questa: questo capitolo segna il primissimo passo verso la contraddizione.
Il tutto in una singola scena, un episodio già anticipato nello scorso capitolo, ma nel quale sono racchiusi però mille ricordi, mille emozioni, che irrompono in questa singola scena…e che fanno cominciare la contraddittorietà dei sentimenti di jill.
Di base, questo è forse il capitolo in cui avvengono pragmaticamente meno cose, rappresentando la grande“portata” degli scorsi capitoli. Tuttavia non lo reputo un fattore negativo, al contrario! Secondo me hai fatto benissimo perchè così hai puntato tutta l’attenzione del lettore sui sentimenti di Jill, sui contrasti dei suoi sentimenti, su quel che c’è nel suo animo, sui suoi ricordi…
Passaggi che sono fondamentali, per chi vuole una WeskerxJill che evolva coi tempi giusti.
Dunque sono contenta di questa tua scelta! : )
E’ la scelta giusta per far capire il peso di certe situazioni.
Tornando al capitolo, la parte fondamentale è stata ovviamente dal tratto in cui Frayn entra nella cella di Jill, fino al “fine capitolo”.
Un passaggio che hai descritto veramente bene, facendolo evolvere con lentezza e coinvolgimento, come oramai è proprio del tuo stile, che riesce a trasportare il lettore in quello che scrivi.
Passiamo dalla scioltezza della breve conversazione fra Jill e Phil, che viene inaspettatamente interrotta da un’ombra alle loro spalle, colui che rappresenta la svolta di questo nuovo capitolo della vita della Valentine.
Jill, nuovamente lasciata a se stessa, non può far altro che vedere indietreggiare ancora una volta Phil, rattristata, ma d’altra parte comprensiva…
Noi che invece sappiamo che Phil ha tutt’altra intenzione di abbandonarla. Egli sa di dover recitare al meglio la sua parte, perché vuole salvarla anche a costo della vita… la sua non sarà quindi solo una vicinanza psicologica.
Frayn, io continuo ad adorarti ç.ç
L’inizio del capitolo vero e proprio parte dunque da questa scena, in cui a Jill sono concessi appena cinque minuti per sistemarsi e seguire il suo boia.
Suggestive le descrizioni in cui Jill guarda se stessa nello specchio, dovendo ancora una volta vedere il suo corpo martoriato e denutrito…quella donna che non è più Jill Valentine (ma che tuttavia conserva la sua forza d’animo, come vedremo a fine capitolo!).
I passaggi che seguono sono stati segnati profondamente dai ricordi che riaffiorano in Jill, in cui “l’ingombrante” presenza di Chris continua a falciare nella sua mente.
Mentre ella segue Wesker, silenziosa ed assorta, mi hanno profondamente toccato i paragoni buio-luce che hai proposto. In cui Wesker, vestito di nero e simbolo del male e delle tenebre, è stranamente lui a portare Jill alla luce…
Ella si ripara dai raggi solari troppo forti per chi ha veduto il buio (metaforico e concreto) così a lungo…e stranamente al li la di quella luce c’è Wesker…
Una scena che risulta sia strana vista dal punto di vista di Jill, ma anche simbolica…
Questa scena insomma suscita questa duplice emozione. Una duplice contraddittorietà. Ovvero sia quella di Wesker avvolto dalla luce. Wesker che porta luce ed è nella luce. Un controsenso già di suo così com’è.
Ma anche Wesker come luce…la “luce” di Jill, anche se lei ancora non lo sa.
Anche se questa è un’interpretazione ancora oscura, molto velata, e che secondo me varrà fuori può avanti!
Dopo questo contrasto suggestivo, veniamo a Chris…che come dicevo precedentemente, e come anche tu hai sempre ribadito…rimane una presenza che si ripercuote nella mente della ragazza. Come fosse il suo spirito guida, che anche se non c’è più fisicamente, continua a tenderle quella mano…quella mano che lui le da in quel flashback…
Questa immagine mi è piaciuta molto.
L’immagine di Chris che sorregge Jill e l’aiuta a terminare fino in fondo il suo allenamento, seppur le avversità, seppur l’immane stanchezza.
E’ come se questa singola scena fosse la metafora della tua fan fiction fin ora.
Poi….tuttavia Jill deve tornare a guardare al suo presente…e quella mano tesa non c’è più…
Eppure quella mano torna di nuovo. Torna quando Jill cerca di fare il suo esercizio con l’asta, torna quella mano oramai immateriale, ma che continua ad essere il suo pilastro e le da la forza per ritrovare quella Jill forte che non deve farsi sconfiggere da se stessa…perché lei può qualsiasi cosa…se appunto non si lascia sconfiggere da se stessa.
Il ricordo di quella frase detta da Chris è toccante, veramente.
Credo tu sia riuscita perfettamente ad esprimere il concetto “Chris forza di jill”. Attraverso le scene, le descrizioni, i sentimenti….lo hai reso benissimo. Sono affascinata da questo. *-*
Mentre quindi Wesker torna a vestire i panni di un vecchio capitano, egli guarda la sua vecchia allieva mentre gli dimostra la sua forza…una forza che lo ha già rapito, una forza che lui non ha mai visto in nessun altro.
Ehhhh…caro Wesker…noi lo sappiamo cosa non “vuoi” ammettere, eh?? xD
La scena in cui Jill urla, urla paradossalmente proprio il nome di Wesker, mentre gli dimostra la sua fierezza, il suo orgoglio, la sua forza d’animo che è più forte di quella fisica. E gli fa non solo un piegamento…ma ben due!!
E questa, oltre a essere una scena meravigliosa e simbolica, elaborata magnificamente davvero…è anche un sano trionfo d’orgoglio femminile!! Il che rende piena di orgoglio anche me!!! xDD
Tuttavia Wesker deve sempre avere l’ultima parola…e ancora una volta ferisce la ragazza, probabilmente nemmeno accorgendosene, come dicevi tu stessa.
Quel semplice “ottimo lavoro” ferisce la ragazza che vede di nuovo di fronte a se un odiato passato che cerca di dimenticare.
Rivedere quel vecchio Wesker che fu il suo capitano, che fu quell’uomo che la rese il soldato che è anche adesso, quel Wesker che le diceva anche lui a suo tempo “ottimo lavoro, jill”…quel Wesker che non c’è più…e che anzi, non è mai esistito.
Jill a stento sorregge il suo sguardo anche all’inizio di questo riscaldamento, infatti, non potendo sopportare oramai quegli occhi che la scrutano. Questo per le mille motivazioni che vanno dall’odio, all’orgoglio personale, al tradimento, fino a un amore rinnegato…
Infatti mi è piaciuto molto l’inizio in cui Jill cerca di evitarlo. Così come l’intuito di Jill, che vuole sapere cosa vuole farne di lei, perché vuole rimetterla in forze poi proprio lui personalmente! Qual è il suo torna conto? E mi piace che glielo abbia detto proprio in faccia!
Ma Wesker la riporta al presente, dicendole poche parole che non danno risposte alla giovane, che si trova ancora una volta solo alla sua merce. Tuttavia le dice una cosa importante: ovvero di preoccuparsi del suo presente attualmente.
Ci tenevo a fare questo inciso, per evidenziarti quanto mi sia piaciuta anche la parte iniziale dell’addestramento!! *_*
Infine c’è un agrodolce epilogo di questa scena.
Ella si volta ancora una volta verso questo luogo di addestramento.
Un luogo che rievoca in lei di nuovo quel Chris che la sorreggeva… in cui stavolta però la sua fatica non sarà supportata da quella mano tesa...ma che tuttavia abbiamo visto come continui a sorreggerla!
Intanto però, in balia dei suoi sentimenti contraddittori, sia verso Chris, ma anche verso quel Wesker enigmatico e oscuro, eppure segretamente amato…ella si volta e segue ancora una volta la sua nemesi.
L’ultimo rigo infine mi ha lasciata sconvolta…
Oddio….chi ha urlato???
Cavolo, cioè….mi ha lasciato di stucco…voglio sapere!! xDDD

A questo punto, ti dico anche io: “Ottimo lavoro, Asty, ben fatto!” xD
Aspetto il prossimo capitolo per scoprire di chi è quell’urlo.

A presto!! : )

Recensore Junior
09/02/13, ore 19:16

Vorrei iniziare questa recensione esprimendo il mio apprezzamento per la colonna sonora. Appena ho letto il titolo del capitolo ho subito pensato proprio all'omonimo film, per cui durante la lettura mi ha accompagnato quella musica. Inoltre questo brano è stato usato anche in un video-tributo proprio a Wesker... Il risultato è stato spettacolare! Alla fine nelle note ho letto che, invece, non ti riferivi affatto al film ma fa nulla: direi che "Lacrimosa" di Mozart può costituire una magnifia colonna sonora, giusto per congelare l'attimo della morte drammatica di Chris.
Sì, perchè questo è stato il culmine. Insomma, ho già accennato al fatto che non amo molto questo personaggio... ma una morte del genere non glie l'avrei mai augurata!
Tuttavia devo in qualche modo contraddirmi e dire che mi è piaciuto come hai descritto il momento, partendo dalla lenta agonia provocata dalle ossa spezzate e culminante con il colpo decisivo al ventre.
Il tutto contornato da un'atmosfera cupa, caratterizzata da vento e pioggia battente. Peggio di così... ^^
Lo "slancio di sentimentalismo" che hai descritto è abbastanza sopportabile, se si esclude la casetta in Kansas. Cioè, capisco che Jill sta assistendo impotente alla morte di un collega-partnerdivita e cerca in qualche modo di rassicurarlo ma... non è un pò eccessiva la sua riflessione dato che la coppia era ancora un pò acerba?
Fortunatamente (per me, almeno) è arrivato poi Wesker che, con la sua solita delicatezza, disegna un cuoricino sulla guancia della ragazza col sangue del suo amato... Che cosa meravigliosamente macabra! Davvero una bastardata da parte sua ma lui è così. Punto.
Nonostante tutto quello che ho apprezzato, c'è qualcosina che devo segnalarti.
Innanzitutto ho notato qualche svista nell'uso di alcuni verbi: alcuni li hai messi all'imperfetto mentre la maggiorparte della narrazione è svolta al passato remoto.
Poi, la narrazione stessa mi è risultata "strana" in certi passaggi: "Non ci è dato sapere" e "dei nostri due eroi"... Sembra quasi che il narratore coinvolga direttamente il lettore e la cosa mi pare strana perchè nei precedenti capitoli non hai mai usato una forma del genere. Un fatto simile l'ho riscontrato nella frase "Il suo annichilimento si sarebbe presto compiuto nelle modalità e nei tempi decisi dall'uomo vestito di nero". Questo è un pensiero di Wesker ma scritto in questo modo sembra quasi che stia parlando di sè in terza persona. 
Sono sempre impressioni mie e può essere che io abbia male interpretato qualcosa, non so!
Comunque, bel lavoro! =)

PS: scusami se recensisco "a rate" ma il tempo x recensire scarseggia... ma tranquilla: continuo a seguire questa storia con interesse crescente e recensirò ogni singolo capitolo di essa. Non ti libererai facilmente di me! E delle mie segnalazioni... XP

Recensore Junior
03/02/13, ore 12:58

Wow…
È forse strano cominciare una recensione in questo modo, ma è stata questa la mia affermazione e i miei sentimenti dopo la lettura di questo capitolo. Davvero, caspita…è stato un capitolo ricco di concetti, sensazioni, emozioni…
A partire dalla citazione di Pirandello, fino a alle altre velate, che svelano a poco a poco gli animi complessi dei personaggi protagonisti di questa fan fiction.
A livello di introspezione, questo è stato uno de migliori capitoli al momento!
Mi ha veramente coinvolta, senza contare che ha portato a uno sviluppo narrativo che veramente non vedo l’ora di vedere!
Ma adesso basta parlare generalmente.
Voglio rivedere l’intero capitolo con te.

Già l’inizio è stato molto intrigante, data la cura che hai dato al Wesker “capo”, che analizza i suoi successi, i suoi esperimenti, le sue deduzioni…un aspetto scientifico che adoro rivedere in lui, oltre all’uomo crudele e super-forte. Mi piace enormemente quando in Wesker scienza e uomo di guerra vanno a coincidere, perchè sono aspetti fondamentali di questo enigmatico e complesso antagonista. E tu, dalle descrizione che hai fatto, dalla cura che hai avuto per i dettagli, che dimostrano uno studio da parte tua della realtà di resident evil…tutto ciò ha permesso di avere una narrazione fluida, veritiera e dall’approccio scientifico.
Il che non può che determinare ovviamente una caratterizzazione ben riuscita di Wesker.
Deliziati dunque dal primo paragrafo della tau fic, lentamente cominciamo a immergerci nel “parallelo” della scena finale dello scorso capitolo. Già da queste righe infatti sapevo che saremmo arrivati a conoscere chi suonava a melodia nello scorso capitolo.
Ma il bello è come ci arriviamo, come tu ha portato il lettore ad arrivarci.
Infatti seguiamo fedelmente Wesker nel suo appartamento, che hai descritto maniacalmente, facendomelo figurare molto bene davanti ai miei occhi. Mi piace l’approccio artistico che hai avuto.
Poi io amo, oltre a resident evil, saghe come Silent Hill….ove i particolari che caratterizzano un ambiente hanno sempre una valenza simbolica.
E quindi quando hai analizzato la stanza di Wesker, mi è piaciuto fantasticare sui loro simbolismi. A partire dall’appariscente quadro sul Giudizio Universale di Hieronymus Bosch. Una realtà infernale che si riflette negli occhi del Re dell’inferno…
Un’immagine simbolica e molto evocativa, che mi ha fatto riflettere su questo. Come se lo stesso Principe del Male dovesse rievocare a se stesso quel giudizio finale a cui nessuno potrà nascondersi.
Probabilmente lui in quel quadro rivede se stesso, nel senso di Dio Giudicatore, che giudicherà il mondo con Uroboros. Determinerà quali siano le vite da mantenere al suo fianco, e coloro che invece marciranno e periranno. Quel quadro rappresenta il suo mondo, quel mondo che selezionerà la razza scelta da lui. Rappresenta insomma ai suoi occhi quel Wesker “Dio”, oramai impazzito di RE5.
Tuttavia…egli inconsciamente sa anche che persino lui è rappresentato in quel quadro, ed è fra quelli che saranno inevitabilmente giudicati per le loro colpe.
Ed è questo che per me è il passaggio che sul finale gli farà ricordare gli occhi di Jill. Per come ho vissuto io questo capitolo, l’immagine infernale di questo quadro muove in lui i sentimenti che ho appena descritto….ed è per questo che il suo animo si turba. Ed è per questo che ripete a se stesso che non ha nulla di cui farsi perdonare…
Lo pensa proprio perchè è l’esatto contrario…Wesker sa di meritare la sua pena.
Lo sa nonostante è il Dio di quel quadro.
Andiamo poi ala scena in cui accede alla sua “stanza segreta”. Una stanza in cui egli scopre le sue “mani guantate” che mascherano assieme al resto la sua figura. Mani che adesso, nude, si adagiano sulla tastiera e si abbandonano a un suono disperato, alla ricerca di qualcosa, desiderose di un attimo di abbandono e ricerca di una spensieratezza e felicità oramai perduta.
Qui devo dirti assolutamente questo: Ho detto quello che volevo e desideravo leggere!
E’ stato veramente appagante vedere questa scena esattamente come l’avrei voluta.
Un Wesker trasportato dalle note, completamente immerso nelle note di Toccata e Fuga.
Leggo l’intensità, la follia, una fuga disperata da qualcosa che invece non può scacciare. Perché è nella sua testa. Uno svago che tuttavia ormai non gli è più concetto…poiché nuovi drammi alimentano il suo odo e senso di devastazione…
Spencer…
Rivedere quella conversazione fa sempre un certo effetto a persone come noi che hanno rivisto in quelle parole la disperazione di Wesker…
Quelle parole non hanno bisogno di un commento…per me raccontano da sole…e chi vuole capirle, vi può leggere nitidamente come hanno condotto Wesker alla pazzia.
Quando poi Wesker riesce nuovamente a tornare padrone di se, ecco che però un altro fantasma dei suoi ricordi torna a perseguitarlo. Quegli occhi che hai descritto con una serie di aggettivi che richiamano il mare burrascoso, quegli occhi azzurri meravigliosi, limpidi, eppure strazianti…gli occhi di Jill Valentine.

E qui si chiude magistralmente questa prima scena.

Andiamo al “cambio punto di vista”. Ovvero alla nostra Valentine assieme al signor Phil.
Suppongo che la citazione di Pirandello sia rivolta a questa scena. Noto infatti come la spettacolarità di quel cielo, i suoi meravigliosi e numerosi puntini luminosi che son le stelle e poi…la luna…che si erge regina tra di esse. Un’immagine pittoresca e suggestiva, e credo non esista persona al mondo che non si incanti nel vedere un simil spettacolo…
Ho la fortuna di aver assistito a cieli tempestati di stelle quando ero più piccola e l’inquinamento non era quello di oggi…ed è una visione sublime.
Dunque ho potuto immedesimarmi perfettamente in questa Jill che per un istante dimentica i suoi demoni e si perde in questo cielo stellato donatole dal Dottore.
Come diceva Pirandello nella tua citazione: “s'inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazii, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento. “
Quei minuti concessi da Frayn che assumono quel valore inestimabile, lungi dall'essere comunemente compreso…questa frase mi è piaciuta veramente molto.

Fa provare una curiosa sensazione il pezzo in cui Frayn le tocca la spalla e questo rievoca in lei la mano di Chris. Quel sogno che tuttavia si è già infranto…
Hai trovato un insieme di poche parole che tuttavia mi hanno trasmesso TUTTO. Dico tutto sul serio…
Quel sogno che si è già infranto è…è meraviglioso, da pelle d’oca.
Il sincerarsi di Phil poi è veramente dolce. Le si approccia con un carisma e un fare paterno che ogni volta che è estremamente dolce.
Questo pezzo è quello che mi ha comunicato un miriade di emozioni: “ " Dà retta ad un vecchio che ha sprecato la propria esistenza a seminare dolore, intrappolato in una realtà che non ha potuto rifuggire. Se avessi gettato la spugna, avrei cercato la morte molto tempo fa. […] Tutto quello che faccio e che farò per te saranno frutto del vecchio Phil, non di questo derelitto umano le cui mani sono irrimediabilmente sporche di sangue...".”
Veramente un bel pezzo, in cui si sente la sua umanità, la sua devastazione, la sua voglia di rimediare ma anche la consapevolezza della “condanna.
E qui ritorna il quadro del giudizio universale…
Quel quadro ricorreva molto spesso nella mia mente mentre leggevo, ed ancora una volta vi abbina perfettamente al personaggio in cui ce l’ho rivisto…
Il pezzo che segue, poi…in cui Jill gli dice che per lei “tutti possano redimersi, anche colui che possiede l'animo più scuro e marcio.”.
Una frase che…di la verità!! xDD
E’ una chiave MOLTO IMPORATNTE!
Ci serve per comprendere un domani un certo Oscuro Personaggio…
: )
Ma al risposta di Frayn è quella che mi ha fatto veramente rabbrividire:
" Sai, Jill... Talvolta i trascorsi sono più micidiali di qualsiasi volontà. […]Essi ti legano con spire d'acciaio, che piano piano ti stringono sempre di più fino a strozzarti.
Io non posso lasciare questa villa, che nonostante tutto è anche il mio rifugio.”

La trappola pirandeliana…
Questo è quello che ho rivisto nelle tue parole.
E qui ti faccio un appello: Tu DEVI giocare a silent hill 2.
Sei troppo portata per riflessioni esistenziali di questo tipo per non appassionarti a questo capitolo della saga.
Ma torniamo alla tua fic.

Scusa se ho citato così tanto i discorsi e i pezzi di questa “seconda parte” del capitolo, ma dovevo proprio perchè quel che mi è piaciuto di loro e la pesantezza che c’è dietro ogni parola.
Quel senso di libertà, poi di prigionia, poi di rassegnazione, poi di speranza…ed infine di accettazione di qualcosa che non si può più cambiare…
Il tutto attraverso parole e descrizioni veramente ben studiate, ove hai conferito al testo valenze profonde e simboliche che mi hanno toccata profondamente.
Bravissima…!!

Sarò curiosa di sapere poi le forti motivazioni di Phil dietro la sua affezione per Jill. Non che necessiti di grandi motivazioni in realtà. In fin dei conti, sono de parere che Jill ha rivisto una “luce” in lui. E lui…una “luce” in Jill…
E questa è già una motivazione al di la se c’è o no un’altra “verità”.
Ho solo un fortissimo dubbio…un dubbio che mi perseguita…so che ai fini narrativi potrebbe servire ma, ma è da un po’ che lo penso. Frayn morirà, vero? T.T
Non rispondere!!!!! xDD
Se succede, capisco già da adesso la scelta narrativa, ma in ogni caso voglio saperlo leggendo.
Andiamo avanti.

Qui credo ci sia una scena fondamentale.
Il ricongiungimento con il ciondolo di Chris. Quell’unica cosa CONCRETAMENTE rimasta di lui.
Sarà un elemento chiave, si vede…
Una scena molto speranzosa e rincuorante per la povera Jill Valentine. Adesso finalmente ritornata forte dopo a promessa fatta a Phil…pronta a tornare a combattere.

Qui veniamo alla terza e ultima parte del capitolo.
Una parte importante che apre le porta ad una nuova fase: l’addestramento di Jill da parte di Wesker secondo round.
Uno spunto veramente accattivante, che comunica già da ora un che di sexy, ma anche di angustiante per Jill. Inutile dire che non ved l’ora!
Mi voglio però soffermare un attimo sulla scena in cui abbiamo questa rivelazione.
Mi è piaciuta perché spezza quell’idillio di rinascita venutosi a creare dopo gli enormi sforzi di Phil, ma anche di Jill che finalmente mangia la sua pappa d’avena (bleeee).
Una rinascita completata e che però necessita ancora dei suoi tempi…e poi viene “quello lì”!! Quello lì che quasi non vanificava tutto facendo apparire Phil solo come un suo sottoposto che ha fatto il suo dovere!!!
Idiota d’un Wesker! Sei totalmente privo di tatto u.u
Lo dico benignamente xD
Wesker è un uomo privo di scrupoli che vedo bene a rompere un idillio come questo, e così irrompe nella stanza, atteggiandosi da gran capo e sconvolgendo quel che si era appena creato.
Uno sguardo silente ma disperato di ill, e che Frayn deve ignorare per non vanificare tutto sul serio.
Un Wesker arrogante e padrone, che non si importa di infierire ancora su Jill.
Poi la Jill che reagisce alla provocazione di Wesker…che sa come far “cadere” le sue vittime…
Una scena straziante, ma che mi è piaciuta per due motivi. Primo, per la Jill combattiva di cui anche Wesker si compiace. E qui ci viene svelata l’identità di quelle iridi azzurre intraviste nei ricordi di Wesker a inizio capitolo…gli occhi tempestosi di Jill.
E poi per il contrasto del corpo muscoloso e imponente di Wesker, e il polso, il braccio, e tutto il corpo invece gracile e malato di Jill…
Un contrasto che trasmette un senso sia di dolcezza e delicatezza della ragazza, ma anche molta tristezza.
Un qualcosa di cui Wesker sembra accorgersi perfettamente.

….e sono arrivata alla fine! xD
Ti faccio i miei sentitissimi complimenti per questo capitolo!!
Mi è veramente piaciuto molto!!
Non vedo l’ora di vedere questa nuova fase della tua storia: l’addestramento di Jill.
A presto!!!
<3
(Recensione modificata il 03/02/2013 - 01:00 pm)

Recensore Junior
28/01/13, ore 17:24

E siamo all’attesissimo sesto capitolo!
Attesissimo per me dato il finale struggente dello scorso, ma anche e soprattutto per l’avanzamento della vicenda!
Voglio subito cominciare col dire che le descrizioni in questo capitolo meritano davvero un sincero applauso!
Come sempre, hai dimostrato anche questa volta di riuscire a trovare le parole giuste per descrivere le emozioni dei personaggi, ma anche per suscitare immagini uditive, visive, che generano forti emozioni in chi legge.
Sensazioni a me molto gradite, come ben sai, amando quel volersi immergere dentro la vicenda.
E questo fin dalle primissime righe, in cui Jill osserva l’ambiente…e ripensa a Chris…

Procedo mettendo dei punti di tanto in tanto sennò il testo diviene troppo lungo!^^

1- Il capitolo si apre con un piccolo balzo temporale.
Tempi che servono alla protagonista per conoscere questa nuova realtà? per accettarla questo fato? Ancora non lo sappiamo…vediamo solo la nostra protagonista osservare il mondo che la circonda, mentre perde oramai la cognizione del tempo e si abbandona ai dettagli della gabbia dove ella è rinchiusa….
Quella lampada che è una luce distante e disturbante, quella luce che un tempo rappresentava la verità e la limpidezza, e che adesso sembra quasi prendersi gioco di lei.
Mentre intanto i fantasmi del suo passato ritornano costantemente.
Suggestive righe d’apertura che mi hanno trasmesso un profondo senso di angoscia e devastazione, mentre rivedevo in me stessa la frustrazione di Jill.
Quel “è tutto finito” detto con una tempestività impressionante nel contesto narrativo, getta nel dolore l’animo di chi legge, dovendo amaramente apprendere con le la pesantezza di quelle parole…
La fine non solo di Chris Redfiled, ma la fine di un sogno, di una speranza, della possibilità di avere ancora una vita…
Ed è proprio per questo che ella riconosce freddamente che non ha più nulla per cui combattere…

La stessa domanda che tra l’altro si pone Chris in Re5 e solo alla fine trova la sua risposta…
Un piacevole riferimento al gioco! Son dettagli che mi piacciono molto questi!
Vale la pena combattere?
Adesso è Jill a porsi questo crudele domanda…ma questa volta…la sua risposta non è sì…
E non le resta che la morte.
Parte un flashback intanto.

2- Abbandonata a questi pensieri ella lentamente riprende conoscenza e realizza dove è veramente. Trattata con la disumanità più assoluta, ella è imprigionata e incatenata manco fosse un animale.
Il freddo acciaio delle “crudeli” catene….potevo sentire il freddo anche io sui miei polsi tanto che le descrizioni sono accurate…
E quell’aggettivo: crudele.
Un aggettivo che rende ancora più forte quel concetto di freddezza e disumanità in cui ella si trova condannata.
Il tutto viene spezzato dal rumore di dei passi, che sentiamo risuonare assieme a lei grazie alla tua straordinaria capacità di comunicare immagini sia visive che uditive.
Giriamo gli occhi assieme a Jill la quale si ritrova ancora una volta davanti al suo aguzzino.
Con una gentilezza irritante e crudele, egli la saluta. Consapevole perfettamente della reazione di lei, la deride da dietro le sbarre, ma Jill ha ancora la forza e l’odio sufficiente per rimettersi in piedi (pur cadendo) e urlargli in faccia.
Altra citazione a Re5 con quel “disco rotto” xD
Qui abbiamo già un buon assaggio del piano di Wesker. Egli, con una tranquillità e una normalità inaudita, le comunica il suo progetto, sebbene velatamente.
Quel doversi sentire onorata addirittura nello scrivere la storia…parole che Jill non può comprendere ma che fanno capire la pazzia di Wesker. Per questo ella reagisce e riesce a ferirlo più di quanto immagina.
Ed è per questo che Wesker abbandona la sua finta gentilezza e perde appena il controllo di se.
Quel nome lo altera, lo altera maledettamente. Qualcosa si smuove in lui nel sentire ancora la presenza di Chris attraverso la bocca della fanciulla.
Al momento non ci è dato sapere di più, ma possiamo leggere la sua profonda alterazione che si manifesta subito nel suo crudele tentativo di distruggerla ancora una volta.

La frase che segue è una frase che mi ha colpita profondamente perché riflette anche la mia concezione della WeskerxJill. Un tema che anche per me è la chiave del pairing.
Ovvero il non abbassare mai lo sguardo di Jill.
Quelle iridi che si rispecchiano l’una nell’altra.
La superbia di Wesker di vederla inferiore, ma tuttavia…in un certo qual modo egli ammira la sua caparbietà.
La caparbietà che per me lo ha conquistato e questo ha reso possibile una concretizzazione del pairing quando ella si getta dalla finestra con lui.
Questo tenendo conto dei presupposti della storia di RE.

Una caparbietà che dunque, come vediamo nella tua fic, lo colpisce anche nel contesto da te creato, e che gli suscita la domanda cruciale.
“quel coraggio era una qualità oppure stupidità? Avventata o cocciuta?”
Quanto vedo in queste semplici due parole…
E tu hai espresso questo concetto magnificamente!
Attraverso le descrizioni delle loro iridi, del loro sguardo, della potenza che c'è dietro...

Ma Wesker, il suo ego, il suo voler essere un Dio, prevarica, così che egli torna a guardarla con sfida e comunicarle la sua supremazia.
Le battute che seguono fanno si che la cruda verità accaduta mentre Jill “discendeva negli inferi” si manifesti ai suoi occhi. Tuttavia in modo velato ed elegante.
Una eleganza crudele che fa intuire perfettamente a Jill cosa si nasconde in quelle parole.
Suspance, trepidazione, disperazione, silenzio…e poi: "Fossi in te lo dimenticherei il più in fretta possibile. Non è da nessuna parte ed è come se non fosse mai esistito... ".
….
Caspita.
Credimi, ho la pelle d’oca di come hai realizzato con maestria questo scambio di battute, questa scena nel suo complesso.
Ho la pelle d'oca sopratutto perchè lo stesso argomento mi aveva sconvolta nello scorso capitolo. Ed in questo, invece, hai affrontato lo stesso delicato argomento con un'eleganza meravigliosa che non mi aspettavo ed è....veramente, ma veramente una scena stra-ben riuscita. I miei vivissimi complimenti!!

3- E così il flashback termina…e così che ella ricorda l’inizio della sua “discesa negli inferi”.
E torniamo alla Jill di “circa tre settimane dopo”.
Il ricordo doloroso che ferisce il suo presente e che ci ricollega all’apertura di questa fanfiction.
Al suo “motivo in più per voler morire”.
Anzi, a quel ricordo se ne accavallano altri, in cui ella spiega di essere divenuta una cavia oramai, ridotta a una prigionia umiliante e dolorosa.
Tutto questo mentre perde ogni contatto con l’umanità e rivedere quegli occhiali scuri che la scrutano da lontano e insistentemente. Un viso fastidioso e occultato che non può accettare…
La disperazione che trapela nella Jill da te descritta è impressionante.
Puoi sentire ancora una volta ogni sentimento che la lacera e la devasta…i miei più vivi complimenti ancora una volta.

4- Comincio il quarto punto con la figura del signor Frayn.
Un uomo ancora umano? Una speranza a cui aggrapparsi? Un semplice volto umano al quale rivolgersi? O solo uno scienziato?
Philip è tante cose, e rappresenta al momento quel lato umano che è fondamentale in questo momento nella prigionia tortuosa di Jill.
Quel calore che egli non può comunicarle, ma che comunque rappresenta quel barlume di cui la ragazza necessita per la sua sanità mentale che va vacillando.
Apprezzo sempre di più la figura di questo tuo personaggio. Una presenza che ci vuole per spezzare la burrascosa esistenza di Jill. E poi, mi piace un sacco!! *_*
Il contrasto fra l’essere comunque un sottoposto di Wesker, dunque uno scienziato freddo e privo di scrupoli, eppure umano, premuroso se decontestualizzato…è un contrasto che mi piace veramente molto, in cui si percepisce chiaramente il suo animo combattuto fra questi due mondi.
E di questo Jill se ne accorge nitidamente.

5- Tuttavia ormai Jill è sull’orlo dell’abisso. Ella lentamente si lascia morire.
Una reazione più che normale in verità rappresentando cosa è costretta a subire.

Ritornati al tema iniziale del capitolo, ella vuole almeno la libertà di poter morire ora che le è stato “strappato” via tutto…persino il ciondolo laccato.
Nonostante le premure di Phil, ella cade in un vortice che tuttavia in questo momento è la sua pseudo-salvezza.
La morte come salvezza dal male e dalla sofferenza…
Questo finchè l’uomo vestito di nero non torna…ella ottiene la sua attenzione con la sua ribellione.
La prigione, che in questo momento diviene persino la sua tana, in un contrasto di parole veramente suggestivo….
Ella vi si ancora come se non fosse più una prigione, di fronte quello che eventuali dottori e Wesker vogliono farle.
Jill, ridotta a pelle e ossa, intenta a porre fine alla sua esistenza, quel processo di autodistruzione che hai descritto in modo nitido e profondo…
Si ribella, si aggrappa al letto di paglia, ma non può competere. Wesker vince ancora una volta.
Costretta ancora una volta a sottostare al suo volere, non può che vedere tutto scorrere vorticosamente, non reprimendo tuttavia la sua natura combattiva che la fa reagire anche se invano.
Mentre quel volto continua a guardarla…

Ripeto che le descrizioni del suo corpo, atteggiamenti, e del suo stato di ansia sono molto d’impatto nella loro drammaticità.
Ti catapultano precisamente nello stato psicologico di jill…

6- Interessante questa breve conversazione tra Philip e Wesker.
L’uno che cerca rigorosamente le parole giuste per approcciarsi al tenebroso uomo oscuro, l’altro che parla con schiettezza e superiorità.
Una conversazione dove fra l’altro cogliamo un’anticipazione al prossimo capitolo! Cosa che ci sarà confermata a fine capitolo, infatti!

Nel pezzo che segue assistiamo all’aspetto umano di Philip che avevamo conosciuto nel capitolo precedente.
L’uomo compassionevole e umano represso nelle vesti di scienziato.
Una scena tenera che ci voleva per spezzare un po’ le tensioni accumulate fin ora.
Mi piace quando le dice: “ Mi rivolge non una, ma due domande, finalmente!”^^

7- Qui per me c’è un passaggio abbastanza importante. Il tempo.
Si spezza qualcosa.
L’ignoranza riguardo al tempo, espressa a inizio capitolo, qui trova la sua conclusione.

Jill può finalmente alzare gli occhi e rivedere il tempo scorrere davanti ai suoi occhi.
Infine, una sua semi rinascita, sebbene abbia ridotto il suo corpo quasi ad uno scheletro. Un’immagine triste eppure un esempio di forza, quando ella cerca di tornare padrona dei suoi movimenti e pur priva di forza non abbandona la sua determinazione.
Il tutto in descrizioni da pelle d’oca, quando ella vede i suoi polpacci inesistenti, e un corpo che quasi non riconosce. Ma si fa forza. Non mancando della determinazione che non vacillerà mai dentro di lei.
Un esempio di come aiuto esterno e volontà possano aiutare qualcuno a risollevarsi.
Le scene che seguono infatti, quella della riabilitazione di Jill in cui Frayn l’aiuta, trasmettono gioia e tanta tenerezza.

Puoi dirti pienamente soddisfatta di come hai costruito il rapporto di Jill e il dottore, come dicevi anche nelle tue note finali.
Si evince tutta la dolcezza e la speranza di cui entrambi hanno bisogno.
Si avverte un calore umano che è quasi strano da vedere in un contesto come questo, ed è proprio per questo che è meraviglioso.
E poi, Jill che dopo tanto buio vede il cielo…la contentezza che si disegna nei suoi occhi.
La scena del cioccolatino, poi^^
Okay, Frayn lo sto adorando davvero…*_*
Il suo modo di approcciarsi a Jill, le reazioni di quest’ultima titubante di fronte questo gesto.
Il calore che si percepisce immaginandola camminare sotto il suo braccio, avendo finalmente il sostegno di qualcuno. Un sostegno non solo a parole, ma anche psicologico…

Tuttavia, nonostante le buone intenzioni del dottore, qualcosa vacilla nuovamente.
La villa, il contrasto da te descritto fra la strage di cui è stato teatro, e la sua pulizia che adesso regna…un contrasto forte, angustiante, che non può cancellare quel che c’è stato.
Tutto scorre nuovamente davanti ai suoi occhi, quei ricordi terribili, quegli eventi che non sarebbero mai stati rimossi dalla sua mente.
E poi al silenzio, si sostituisce un suono….un suono o-o-oh…!*_*
Il suono di un organo…
Io comincio a “pensare”! xD
E intanto il capitolo finisce…interrompendosi ancora una volta sul più bello!
E adesso le però ecco porte all’ambientazione del prossimo capitolo, come ho scritto precedentemente.

Spendo due parole sul titolo e chiudo!!

8- Titolo della fanfiction.
Alla luce della lettura del capitolo, ancora una volta non poteva esserci titolo più azzeccato: “Prigionieri del proprio destino”. Parole dure, ribollenti, che fin dall’inizio ti mettevano in uno stato mentale di impotenza e che nel corso del capitolo risuona costantemente…

Volevo scriverlo perché sei riuscita a ottenere ciò che volevi e volevo confermartelo!^^

Cosa aggiungere di più?
Aspetto di sapere i prossimi sviluppi!!
Un bacione!
<3
(Recensione modificata il 30/01/2013 - 03:39 pm)

Recensore Junior
19/01/13, ore 21:55

Devo partire per gradi per procedere alla stesura di una recensione per un capitolo dalla portata simile.
Un capitolo che passa per tante sfumature e tanti concetti. Da Jill, alla tragicità di essere uno schiavo dell'umbrella, alla crudeltà di Wesker...

L'apertura ci fa entrare nella mente di Jill Valentine, catapultandoci direttamente non solo nella vicenda, non solo nei suoi pensieri…ma nella sua anima.
Mi ritrovo molto vicina ai pensieri che ella ha espresso in questo capitolo, in quanto anche io ho provato a cimentarmi nella sua mente.
Sono dunque felicissima di ritrovarmi nelle descrizione, paure, pensieri, angosce che ella prova mentre, nascosta in questa stanza poco al illuminata, stringe le gambe a se, devastata da ciò che è accaduto, devastata dalla crudeltà del suo Destino. 
Il vuoto che ella vede a torno a se, simbolo di una vita ancora una volta distrutta, la fa galleggiare nel Nulla, a ripercorrere frammenti di ricordi meravigliosi e proprio per questo devastanti.
Più quel ricordo è belo, più la ferita che ne consegue è devastante per Jill. Un contrasto che rende ancora più chiaro il dramma della morte di Chris, che non è solo il suo amato, ma è il suo pilastro in questa vita tortuosa che caratterizza la saga di resident evil.
Un’oscura massa nera, simbolicamente Wesker, che cancella crudelmente e tinge di rosso quello che rappresenta la sua forza, il suo compagno di avventure. Sentimenti così forti da far più male delle lame di un coltello, mentre mille perchè si accavallano nella sua mente, con la meravigliosa espressione da te scelta “danzano”, che rimandano a un’immagine veramente suggestiva, per me che amo figurarmi nella mia mente la scena mentre leggo.
Il tutto viene poi fuori nella realtà materiale solo attraverso un urlo…un urlo disperato che a questo punto è comprensibile nel suo più tortuoso significato alla luce delle descrizioni precedenti. Che sono state appunto volte a far capire la devastazione di quell’urlo di sfogo.
Un urlo che non è il classico urlo di tristezza…nel caso della Valentine è qualcosa di ancora più profondo…e tu con le descrizioni dell’apertura di questo capitolo, sei stata capace di farne comprendere il suo più intrinseco e intimo significato. 
Anzi, tanto è il dolore che strazia la mente di Jill, che persino l’accendersi improvviso della luce della camera rappresenta per lei uno svago da prendere al volo, per sottrarsi a quel dolore…

Qui veniamo al secondo punto.

L’incontro col tuo personaggio OC.
La figura di un dottore, un dottore diverso dagli altri…ma voglio andare per gradi. Ripartiamo dall’inizio.
Jill, in un’immagine veramente suggestiva, sporca di sangue e con gli occhi gonfi e “assuefatta” dall’oscurità….
E’ un’immagine che nel momento nel quale ho figurato nella mia mente, mi ha trasmesso tutta la devastazione che hai perfettamente descritto nelle righe precedenti. 
Il viso triste, gli occhi gonfi, e il vestito imbrattato di sangue…tutti elementi che drammatizzano la scena, ove la ciliegina sulla torta è rappresentata da quel “Assuefattasi all'oscurità”…che per me va inteso in due modi:

Primo: in senso letterario, essendo Jill stata rinchiusa in una stanza buia e obbiettivamente la luce accesa di improvviso crea fastidio alla vista.
Secondo: in senso simbolico, essendo l’incontro con questo personaggio una sorta di piccolo bagliore di luce, rispetto l’ "oscurità” con la quel lei è solita scontrarsi invece…
Un’oscurità che comunque non si farà certo aspettare persino in questo momento, ma andiamo con ordine.

La figura di questo dottor Philip Frayn mi è piaciuta.
Un uomo che certo non nega quello che è, quel che fa e dunque gli abomini che lui stesso è costretto a commettere e verso i quali, onestamente, non prova grandi rimorsi.
Eppure dentro di se qualcosa si muove alla vista di questa donna.
Differenza del lettore egli non può sapere cosa è successo a Jill, cosa fino a qualche “riga” precedente l’ha lacerata dentro e cosa ha appena perso…
Eppure già guardandola qualcosa devasta anche lui, che si trasforma da “scienziato alla mercé di Wesker” a uomo compassionevole.
Le si avvicina gentilmente e alla fine persino Jill si aggrappa a quella mano tesa, a quella mano tesa di cui ha tanto bisogno in realtà.
C’è un’inaspettata intesa fra i due personaggi, e questa intesa turba l’uomo e nella sua mente già ci figuriamo il terribile ricordo che la visione di Jill ha smosso nella sua mente…
Ma il tutto viene spezzato da una voce…una voce crudele…la voce del Diavolo.

E qui l’oscurità torna a far visita alla bruna, e stavolta neppure lei può lottare, in balia del dolore, della sconfitta, dello sfinimento…
Persino Frayn, che attraversando il cortile della Villa ha visto quei corpi morti, prova adesso qualcosa di devastante. Stringe i pugni, consapevole di non poter reagire….come portavoce di quegli scienziati di RE1 che sapevano l’abominio che facevano, ma sapevano anche che una possibile ribellione, significava morte.
Dunque non erano più scienziati, ma schiavi…
E Frayn mi è sembrato il portavoce perfetto del termine “schiavo dell’Umbrella”.
E infatti ecco che Wesker lo richiama al suo lavoro, confermando questa mia riflessione.
Lo schiavo deve tornare al suo lavoro.
Ma dai pensieri di Wesker comprendiamo che in effetti non è la prima volta che Frayn esula dai soliti schemi.

Inoltre volevo dirti che mi è piaciuta la tua interpretazione sul fatto che Wesker, da uomo glaciale, pragmatico, calcolatore, volto solo a realizzare i suoi fini senza badare a futili questioni o ai sentimenti altrui (come discutevamo ai tempi delle tue di recensioni :) ) tuttavia comprende gli “animi altrui”.
E’ un contrasto che mi piace e che condivido. Dato che a lui l’animo delle persone non interessa, MA lo comprende perchè gli serve per essere sempre un passo avanti agli altri, per non essere mai colto impreparato!
Quindi è una caratteristica che condivido e gli si addice con la sua personalità strategica ed egoistica.
Torniamo alla storia.

Il pezzo che segue mi è fin troppo familiare avendo trattato un tema simile.
La rabbia, la frustrazione, l’umiliazione, di questa povera Jill imprigionata e usata come una cavia. Impotente e frustata mentre qualcuno decide al suo posto il suo destino.
Denudata di tutto (non solo dei vestiti, ma anche del più profondo simbolismo che rappresenta il ciondolo, ad esempio), mi è piaciuta enormemente l’espressione che hai usato: compiaciuto ed incuriosito dalle braci ardenti che animavano le azzurre stelle di lei..., un contrasto di parole complesso e particolare, che crea un’immagine in cui gli occhi di Jill bruciano…bruciano di un colore ardente che a me ha rimandato ai pigmenti degli occhi di Wesker.
Dunque c’è stato questo duplice contrasto: gli occhi azzurri di Jill che ardono…e l’ardere del fuoco che rimanda agli occhi di Wesker.
Uno sguardo rivolto tra l’altro a quell’unico volto familiare…a lei DOLOROSAMENTE familiare.
Ma che brava! *-* Espressioni come queste sono un fiore all'occhiello per chi ama Wesker e Jill come noi.
Wesker fa lo stesso pensiero di Jill in questa scena anche se sotto due punti di vista differenti.
Ovvero che nessuno sarebbe venuto a salvarla, nessuno gli avrebbe messo i bastoni far le ruote… una similitudine e un contrasto interessante.
Tuttavia ecco tornare il dottore appena conosciuto…
Egli, tornato ad essere lo “schiavo di Wesker”, adempie al suo compito.
Tuttavia, essendo a differenza di Albert, un uomo con un briciolo di umanità, si costringe a guardare in un’altra direzione.
Combattuto per ciò che sente, per quella che è la sua vita, per quel che ritiene giusto, per quel che è represso nel suo cuore…
L’immagine infine di Jill che perde i sensi, sedata, è sublime.
Vedevo davanti ai miei occhi le immagini sbiadite che si confondevano, mentre un’ultima immagine si riflette nella sua mente: quella di Wesker, descritto con i suoi particolari essenziali più conosciuti: il vestito scuro, le lenti, il sorriso maligno…
Infine…il buio. Poche parole, ma studiate alla perfezione. Complimenti!

Si apre adesso un altro scenario.
Wesker osserva una nuova “Lisa Trevor”, almeno l’immagine del “mostro” da te descritto mi ha rimandato molto a lei…a questa struggente figura che rappresenta anch’ella la follia dell’operato dell’umbrella.
Attraverso le parole che hai usato, ho potuto rivedere l’immagine di questo essere deformato, drogato e sofferente, tenuto in vita per esperimenti in un luogo da macello, circondato di morte e devastazione.
Parole agghiaccianti le tue che hanno reso perfettamente la drammaticità e la crudeltà dell’operato di Wesker, mentre lui, da sopra il parapetto quasi come un sovrano onnipotente, guarda con freddezza.
Poi quel “potere di essere un dio? Tu?”
Oh-oh…dunque ci sarà il tema “Spencer” anche nella tua fic!
Un tema che come ben sai, per me ha sconvolto profondamente Wesker ed è la goccia di male che l’ha condotto definitivamente nella pazzia.
E’ un particolare di RE5 che per me ha rappresentato molto la chiave del nostro amato antagonista, dunque l’ho voluto descrivere al meglio. 
Questa pizzicatura dunque anche nella tua fic mi incuriosisce.
Al momento tutto è interrotto da…eh, già.

Chris Redfield.
Quando mi sono accorta che i tre militari stavano portando proprio lui in quel recinto, m’è venuto un groppo in gola…
Immaginare Chris in questo stato, è angustiante. Una scena veramente forte e triste rappresentando chi è egli…
Rappresentando che non è un nemico di Wesker qualsiasi. Non è un “cadavere” comune.
Il resto, si racconta da solo…
Una fine orrenda, crudele, per nulla “onorevole” come dicevi attraverso la fic…
Caspita, ci sono rimasta veramente malissimo.
Se volevi essere crudele, Astarte, ci sei riuscita pienamente. Credo sia la scena più crudele che potessi elaborare.
Il tutto sotto lo sguardo di Wesker. Uno sguardo compiaciuto che conferisce alla sua figura tutta la negatività che rappresenta. Con una freddezza inaudita, poi si volta e va via come se nulla fosse, ora che il sovrano ha ottenuto la sua vendetta.
Il senso di leggerezza e beatitudine che egli prova dopo averlo massacrato in quel modo, privandolo di ogni cosa davvero, è da pelle d’oca…forse ho odiato persino io Wesker, mentre leggevo questo pezzo.
Una crudeltà che ha superato i limiti dello stesso Wesker e lì per li mi ha comunicato un senso di devastazione così profondo da lasciarmi di stucco.
In verità, ammetto di essere perplessa per questa tua scelta narrativa. Una svolta che in questo momento ha creato un abisso profondo, una negatività del personaggio di Wesker che mi ha turbata profondamente.
In più, la scena finale è ancora più struggente.
Un Wesker che ammira la notte ora che le nubi si sono dissipate (quasi simbolo di questa parentesi chiusa, al momento, e del suo stato di grazia), in una scena che sa di poetico, mentre ha appena compiuto e dimostrato una malvagità e una disumanità inaudita , rende questa scena tutt’altro che dolce…
No…diviene il quadro perfetto della follia umana e della malvagità che alberga in quella che sembra una limpida notte, in quella che sembra una semplice villa.
Ammetto di essere un tantino scossa.

E siamo dunque alla fine.
Che aggiungere di più?
E’ stato un capitolo veramente articolato, complesso, coinvolgente…
Un capitolo a me familiare per i suoi temi dato che adoro approfondire questa sfaccettatura della trama.
Un capitolo profondo e intrigante...che mescola introspezione, azione, horror, suspance...
Ma è stato anche un capitolo particolarmente crudele e struggente, al limite della disumanità.
"Discesa negli inferi" non poteva che essere il titolo più azzeccato.
Siamo nel vivo della fan fiction, ora! Non mi resta che aspettare ancora una volta il prosieguo di questa storia e vedere cosa accadrà. 
Un kiss 
(Recensione modificata il 20/01/2013 - 10:04 am)

Recensore Junior
15/01/13, ore 19:12

Avevo oramai intuito questo risvolto narrativo…
Troppe promesse, troppa dolcezza nei capitoli precedenti per non immaginare minimamente questa tua scelta. Una scelta che, condivisa o no, fa comunque il suo effetto. Che trasmette una serie di emozioni nell’animo sia del lettore, che del giocatore di resident evil.
Realizzare la morte di Chris Redfield è un compito difficile. Ancor più se c’è di mezzo una WeskerxJill. La tua dunque è stata una scelta coraggiosa, e sono molto curiosa perciò sul prosieguo della storia. Ma ho delle mie teorie in mente che ho dedotto leggendo, ma magari te ne parlo via messaggio privato.
Per me la “parentesi Redfield” non è conclusa. Qualcosa nelle parole di Wesker mi ha fatto riflettere. Alludo a quel “nuovo soggetto da utilizzare”, ma mi fermo qui.
La cosa più affascinante di questo tortuoso e drammatico capitolo è come è scritto.
L’ambientazione, l’incalzare della pioggia, le descrizioni accurate che avvengono nel momento giusto, volte a fare immergere perfettamente il lettore nella situazione…
Ancora una volta un capitolo meraviglioso dal punto di vista stilistico, sono davvero impressionata, sul serio…e la vera perla è stata rappresentata dall’atmosfera.
Perfetta ed evocativa.
Hai creato un contesto spettrale e drammatico che ha reso la scena da te descritta un quadro…
Ove da padrona la faceva Wesker e la pioggia…sono gli elementi che mi sono più rimasti impressi.
Le descrizioni del nostro uomo vestito di nero sono state veramente verosimili. Il modo in cui descrivi le sue movenze, i dialoghi….sono parole che rivedo perfettamente in lui. La scelta del lessico è ancora una volta azzeccata davvero.
A metà tra l’essere saccente e crudele, egli ha un modo di fare persino un po’ teatrale. La citazione a quell’aforisma è stata veramente azzeccata per lui. Con suo modo di pensare, di parlare, ce l’ho vista molto.
Ancora una volta ribadisco che sei entrata perfettamente nel personaggio.
Immaginare lui mosso dal vento, con questa tuta nera bagnata dalla pioggia in questa scena piena di suspance….hai costruito un contesto che ha reso Wesker crudele, diabolico, ma con quel fascino da “principe nero” che non gli manca mai.
E poter dire che il tuo Wesker è bastardo, crudele, spietato…è un complimento! Dato che Wesker è un bellissimo personaggio…ma è un antagonista, e non uno qualsiasi. Uno veramente crudele…
Hai ripreso dunque perfettamente la sua spietatezza, la sua freddezza, la sua disumanità, costruendo un’immagine di lui da lasciare senza fiato.
Non puoi non immedesimarti in Jill in questo capitolo, e vederlo con l’odio e la tristezza per quel che sta accadendo.
A proposito di Jill….hai inventato l’escamotage perfetto per narrare questa situazione.
Ella, bloccata a terra da una statua, immobilizzata, bagnata dalla pioggia, che cerca di lottare con tutte le sue forze mentre Wesker segna per sempre il suo destino ancora una volta….e poi…quasi come avesse assolto il suo compito….solo dopo che Chris viene ferito a morte, ella riesce a liberarsi…
E’ stato un passaggio che….mamma mia. Credimi, ho la pelle d’oca.
Triste, angosciante, drammatico…il silenzio avvolge chi legge, che si dispera nell’anima assieme alla sventurata protagonista che vede morire davanti ai suoi occhi l’uomo da lei amato.
L’ultimo istante che passano assieme, le loro ultime parole, hai scelto tutto con grande maestria e coinvolgimento nella vicenda. Potevi vedere ogni sequenza, ogni battito di ciglia, mentre i due si rispecchiavano negli occhi un’ultima volta.
L’immagine di Jill sofferente ed impotente, l’ultimo viaggio mentale di Chris Redfield, la cui caratterizzazione in questo capitolo mi ha colpito e mi è piaciuta profondamente…
E poi…il biondo che avanza di nuovo. Avanza di nuovo, con la sua crudeltà e irriverenza.
La scena in cui afferra Jill, afferma la sua superiorità, è una scena intensa e suggestiva. Molto da lui. Ancora una volta ho rivisto perfettamente la sua reazione nel personaggio.
L’atmosfera è pesante, puoi sentire l’odio, la frustrazione, la sofferenza….e poi l’arroganza di Wesker.
Le sue parole dicono molto più di quanto sembra. Il delirio di onnipotenza di Wesker si sente forte, ed egli sa di essere il padrone assoluto in quel luogo oscuro come lui. Così ecco che mette a tacere la sua “nemica”, lasciandola inaspettatamente andare…ma non è così. Il suo è in realtà l’atteggiamento tipico di chi sa che tanto…le sue prede non possono andare tanto lontano…
Al contrario del fatto che sembra averla liberata dalla sua presa, egli ha voluto affermare ancora una volta la sua supremazia con un’arroganza inaudita.
Intanto Jill scappa, sperando di riuscire a fuggire, tuttavia sa già che non potrà. E’ come se già potesse vedere le insidie che ci sono in questo luogo, che la rincorrono, che scappano con lei…come se è l’incubo stesso che non potesse lasciarla.
Le porte che prima avevano accolto gli ospiti, adesso sono serrate.
Adesso gli ospiti non possono più lasciare la casa ed è l’inizio di un nuovo incubo…
A questo punto l’unica cosa che posso dire è….voglio leggere il seguito!!!
Come ben sai, muoio dalla curiosità di sapere come riuscirai a costruire la coppia da noi amata con presupposti così tortuosi. Amo il rapporto travagliato di Wesker e Jill, e per me è intrigante vedere come hai complicato ancor più la situazione…
Aspetto dunque con ansia il prossimo aggiornamento, attendendo i risvolti narrativi che so già sconvolgeranno ancora di più la situazione!!
ps: requiem for a dream è un titolo, nonchè una musica che si adatta perfettamente al contesto. Una musica che vedo bene con resident evil, e in particolare con l'oscuro personaggio di Wesker. Esiste poi un meraviglioso music video su Wesker con questa musica che enfatizza ancora più più la sua figura diabolica.
Complimenti per la scelta, quindi! la condivido pienamente!
Il suo ritmo incalzante poi è perfetto e si adatta meravigliosamente all'atmosfera di questo capitolo. Mi faceva perfettamente da sfondo mentre leggevo e la ricordavo nella mia mente!

A kiss!
(Recensione modificata il 16/01/2013 - 04:12 pm)

Recensore Junior
15/01/13, ore 17:36

Finalmente il tanto agognato incontro... *Muhuhhuaaahhaaaha!!!*
Bel capitolo, mi è piaciuto moltissimo!
Innanzitutto, bella la scelta del titolo: la figura dello sciacallo rende perfettamente l'idea di chi sia Wesker, con le sue azioni a scapito di tutti gli altri.
A questo proposito devo dire che l'intera caratterizzazione di Wesker è perfetta! L'ho trovato superbo, con i suoi soliti abiti neri e il suo atteggiamento da "chairman". Perfino il fatto che si sia leggermente scomposto per l'inutile spreco del brandy (il che me lo ha fatto apparire come Jack Sparrow nei confronti del suo amato rum) l'ho trovato proprio da lui. E la voce poi... Perchè, sì, diciamolo: per i due protagonisti, ancora una volta ignare vittime di complotti più grandi di loro, nessuna strana creatura da laboratorio può incutere tanto timore quanto il semplice suono di quella voce (non so se tu conosca il suo doppiatore, ma io trovo che abbia fatto un magnifico lavoro con Wesker, oltre che ad avere obbiettivamente una bella voce). Insomma, la scena è stata facilmente immaginabile, con Wesker seduto su una bella poltrona di pelle, magari con le gambe elegantemente accavallate, intento a sorseggiare il suo drink non prima, però, di averlo mescolato all'interno del bicchiere e accogliendo i suoi "ospiti" come se niente fosse.
Anche in questo capitolo ho trovato le descrizioni molto curate, talmente minuziose che mi hanno portato alla mente ogni singolo minuto passato a guardare con occhi sbarrati mio fratello che giocava a RE 1, dato che le due ville sono praticamente uguali, (quando uscì avevo solo sei anni e ancora mi mancava decisamente il coraggio di giocarci... ma nonostante tutto è diventato subito il mio preferito!). Il maestoso ingresso col tappeto rosso, la sala da pranzo, il caminetto e il sangue... Tutta roba buona, insomma! ^^
Anche gli inquietanti inquilini della villa li hai ben delineati, così come le scene d'azione: ogni sparo, artigliata, tattica da seguire e tentativo di fuga è reso comprensibile, senza che il lettore si perda in scontri confusionari (come a volte ho letto).
Per quanto riguarda il globale svolgimento della trama, dico solo che la storia si sta facendo sempre più interessante!
Infine, dato che non mi smentisco mai, ho due piccolissime noticine da segnalarti: in una frase hai scritto che Chris "  indicò la porta da cui erano entrati"  invece di utilizzare il femminile "dalla quale" e, quando i protagonisti vanno fuori vicino alla fontana, hai scritto "Peccato che il luogo non fosse tra quelli dei più consoni" quando avresti dovuto utilizzare o solo "tra quelli più" o solo "dei più" (non entrambi). Sottigliezze!

E ora non mi resta che andare al prossimo capitolo! ^.^

Recensore Junior
07/01/13, ore 18:24

Aaaaaahhhh!! Come hai potut…!!
Mi fermo.
Va bene…respiro….respiro…torno al presente….
Il capitolo si è interrotto e devo ora sforzarmi di tornare alla realtà! Perché tu, da grandissima bastarda (xD in senso affettuoso, lo sai!!!) hai ottenuto l’effetto che volevi!! Cioè ottenere la mia ira!!!
xDDDD Fai bene a ripararti il capo! Altro che Hunter!!! Sono io che ti inseguo!!!!! ARGH!
Basta con le stupidaggini!
Sono colpi di genio invece quelli di riuscire a trovare il punto di rottura ideale per i capitoli. Punti che nel tuo caso si rivelano molto strategici (che furbona..XD) al fine di incuriosire l’anima di chi legge!
Ma adesso andiamo ai fatti!
E cioè alla recensione di questo capitolo che per me ha dato un salto di qualità alla tua fanfiction!
Non che non me lo aspettassi…sapevo che stavi organizzando qualcosa, si sentiva nell’aria…e sono felicissima di aver avuto conferma della tua fantasia, bravura nello scrivere, nonché bravura nella sceneggiatura! Ci sono davvero moltissime scene action in questo capitolo e non è mica facile inserirle così repentinamente una dietro l’altra!!
Per elaborare una serie di scene così complesse a livello psicologico e d’azione, è necessaria una propensione verso l’elaborazione di scene action, che tra l’altro nel tuo caso rievocano perfettamente atmosfere che sono a metà tra i vecchi RE e quelli nuovi. Cioè sia horror e di suspance che action.
Dunque i miei più sentiti complimenti per questo!
Non era un lavoro facile!! Te li meriti tutti.
Ora vorrei andare con ordine, perché ci sono alcuni punti sui quali desidero soffermarmi. Questa brava figliola si è impegnata accuratamente in descrizioni non facili e dunque merita di essere premiata!
Quindi riparto dall’inizio.
Già il titolo di questo capitolo mi ha fatto presagire qualcosa…mi ha fatto stampare un volto nella mia mente…
Chissà di chi sto parlando, eh?
Dunque l’incalzare della vicenda, dell’esplorazione, fino al “suddetto incontro con lo sciacallo” ha prodotto un certo effetto veramente particolare…
Perché quegli occhi rossi erano nell’aria…
Erano nella nebbia, nelle illuminazioni, in quel cancello aperto, nella porta, nella vita…
Ho trovato molto suggestiva la scena iniziale, in cui nella nebbia, quasi simbolo di una realtà nascosta che va svelata….al di la di essa di vede “la luce”. Una luce abbagliante per un posto come quello, che come hai descritto, sembra quasi voler dire: entrate, venite….non ho niente da nascondere…
Una scena accattivante e veramente particolare…mi è rimasta particolarmente impressa. E’ come se avessi dato personalità al luogo stesso. Inoltre, oltre le luci, vediamo anche il cancello e la porta principale lasciati aperti, elementi volti a rafforzare l’ipotesi iniziale.
Il padrone di casa ha lasciato le porte aperte…
Puoi sentire la pesantezza nei copri di Jill e Chris. Il loro procedere risoluto ma cauto, di fronte quel luogo, ove qualcosa non quadra già prima di solcare il suo ingresso…
Ma non siamo che all’inizio.
Se da lettore si è già sconvolti per questa curiosa atmosfera, quando si aprono le porte lo si è ancora di più.
Gli occhi del lettore scorgono l’interno della villa assieme ai protagonisti, e con loro scoprono con sgomento che la villa è proprio la malata (ho usato appositamente il termine che hai usato anche tu nella fanfiction, essendo veramente azzeccato!) riproduzione di villa Spencer!
Un’idea veramente suggestiva! Non me l’aspettavo!
Nonché un’idea anche strategica! In quanto è stata utile per chi leggeva, per immaginare subito i vari scenari che descrivevi man mano che Chris e Jill combattevano.
Ma adesso che siamo appena entrati nella villa, quegli occhi rossi sembrano ancora più evidenti…ma dove sono?
Si sentono sempre più forte nell’aria, e poi…inaspettatamente…eccoli lì.
Su una poltrona nera, a capotavola, con il bicchiere di brandy in mano…
Wesker che appare come un crudele e gentile castellano che accoglie i suoi ospiti-vittime, in un’immagine classica ma che elaborata nel modo giusto, ha dato a questa scena un che di unico e speciale.
Perché l’incontro con lo sciacallo doveva essere speciale e soprattutto…memorabile.
Un applauso all’entrata in scena di Albert, e alla nostra scrittrice!!
Adoro come descrivi Wesker. Ho la sensazione che ti senti particolarmente a tuo agio a descrivere i suoi atteggiamenti, o forse è che ti ci sei applicata molto?
Qualunque sia la risposta, a mio modesto parere ti sei calata perfettamente nel personaggio e ogni sua parola, ogni sua movenza, ogni cosa…l’ho trovata veramente consona al personaggio!
Nell’uomo da te descritto ho rivisto in carne e ossa (…e occhiali!) Albert Wesker.
Veramente brava!
Ho adorato poi lo scambio di battute.
Siccome sono una fa molto particolare della WeskerxJill, io ho sprizzato di gioia quando lei gli ha urlato contro e ha fatto per spararlo, in contraddizione con l’atteggiamento ospitale, accomodante e soprattutto irritante di lui. *_*
Puoi dunque comprendere la mia gioia che ho provato nel “mentre” leggevo quella scena!
Le scene che seguono poi sono di una complessità narrativa da non sottovalutare! E che sottolineo da subito hai descritto veramente bene.
Voglio citate dei pezzi in cui le descrizioni mi hanno fatto accapponare la pelle:
Quando il bicchiere si rompe, facendo ben immaginare la scena, in cui Wesker si è spostato così repentinamente dall’essere colpito. Mentre quelle schegge cadono a terra frantumando ancora una volta, simbolicamente, quel che lui ha rappresentato per Jill un tempo. Schegge di vetro che cadono e parafrasano l’incanto che si spezzò a quel tempo….quel sangue che cadde…e che da allora è il simbolo della vita di Jill e di Chris…
Si scatena poi l’inferno.
La descrizione dei cerberus mi è piaciuta veramente molto… “I loro occhi, che in passato erano rivolti amabilmente verso il padrone o illuminati dal desiderio naturale della caccia, erano vuoti ed inanimati.”
Una frase da grande maestra che mi ha colpita. Hai usato le parole giuste per immergerti nella drammaticità di questi esseri mostruosi che invece sono stati “vivi”, un tempo…
Questa stessa riflessione ritorna qualche rigo dopo, quando Jill si abbandona ai suoi drammi…
Quello che la colpiva di più di tali visioni erano gli occhi. Che fossero stati azzurri, neri, verdi o castani non importava, perchè alla fine avevano il medesimo colore del vuoto...un vuoto abissale, lacerante.
Non ho parole…questa battuta per me racchiude tutto…
Racchiude quell’insieme di sentimenti drammatici, crudeli, inspiegabili eppure tangibili della realtà di resident evil…ove la Luna da Jill nominata, stavolta simbolo della “luce nell’oscurità”, non illumina…
Infine, la citazione a Kierkegaard…una chicca che ad un’appassionata di filosofia come me non può non intrigare…
Una frase che poi si presta perfettamente a questo contesto…
Da giocatrice di RE, e fan soprattutto di ReRebirth, ho gradito molto le citazioni al gioco, in cui ogni stanza, una volta “sbloccata” risulta essere un utile e strategico passaggio per passare velocemente da una parte all’altra della villa.
E’ stato gradevole rivedere i ragionamenti di un fantomatico giocatore alle prese con RE1/rebirth che sfrutta a suo vantaggio le varie porte della villa.
Se era questa una delle emozioni che volevi rievocare, ci sei riuscita!
Anzi...leggo ora nelle tue note che VOLEVI queste ricordanze! A maggior ragione ripeto che ci sei stra-riuscita!
Struggente le unghie dell’hunter sulla porta. La descrizione del tintinnio sulla porta come una musica disturbante è stata agghiacciante…da pelle d’oca davvero. Ce l’ho ancora solo rievocandola…
Una volta eliminate le varie bow, ecco che poi riappare colui che è causa di tutto questo…
L’ospitale padrone di casa, poggiato con fare intrigante su di una statua, come uno spettatore soddisfatto.
Il suo immancabile ghigno rimarca subito la sua natura crudele e diabolica, tuttavia intrigante e che sa come stupire ancora una volta i suoi interlocutori, interrompendoli mentre stavano appena riprendendo fiato.
La domanda da lui posta agghiaccia i due, e anche chi legge, che adesso non può che aspettare il nuovo capitolo e scoprire cosa accadrà…
Ps:L’avevo capito fin da subito che quel Colonnello li avrebbe traditi!!!!!
Torno seria.
E’ stato un capitolo veramente bello, ricco di azione, di suspance, intrigante e molto “residentevil”!!
I miei complimenti più sentiti!!! Spero tu possa sentire il mio entusiasmo!!! *___*
Per concludere, posso solo dirti….Aggiorna presto!!!!!!!
xD
(Recensione modificata il 07/01/2013 - 06:38 pm)

Recensore Junior
02/01/13, ore 18:44

Capitolo che è un fulcro di pensieri e ricordi sulla vita di Jill Valentine, soldatessa gentile e forte, dalla vita travagliata da situazioni che hanno sconvolto la sua esistenza. Un insieme di eventi non voluti che hanno determinato al suo posto come doveva condurre la sua realtà, senza darle il tempo di dedicarsi ai semplici piaceri, alla quotidianità, la routine…
Cose semplici, ma che caratterizzano la vita, una vita “normale”.
La parola “normalità” non ha mai fatto parte del vocabolario della giovane ancor prima dell’incidente sui Monti Arklay nel 1998…
Dalla difficile situazione familiare, suo padre Dick, la sua vita come ladruncola, alle tue citate “storie d’amore” finite male che l’hanno resa chiusa con le persone…
Tutto questo traspare e rimbomba fortemente in tutto il capitolo, comunicando in chi legge le precise emozioni della Valentine.
Ma andiamo con ordine!
Il preludio in cui inizia il viaggio verso il luogo misterioso dove incontrerà Albert Wesker, in un bosco scuro, in cui lei è abbandonata sul finestrino dell’auto ai suoi pensieri…già fa comprendere l’importanza per lei di quel momento.
Un insieme di flashback partono l’uno dopo l’altro in vista di quel che accadrà e che turba la giovane. Un turbine d ricordi dunque riaffiorano nella sua mente e che riassumono la sua vita e quella di chi è stato intorno a lei. Partiamo da un ricordo vicino, di sette mesi prima.
Questa scena in cui Chris timidamente si avvicina a lei per invitarla ad uscire ha una tenerezza insolita, ma tuttavia gradevole da leggere. Questo contrasto con la solita atmosfera battagliera in cui si sono sempre visti questi due capisaldi della saga è interessante al di la se si immaginano così Jill e Chris o no. Dunque nel complesso, pur avendo una visione diversa dei due, la scena è risultata molto carina e dolce da leggere. In coerenza con il Chris del capitolo scorso, poi!
Mi piace il modo il cui Jill dice di sì, sembrando quasi quasi lei la “donna di mondo”, come si dice^^
Invece paradossalmente è proprio lei la più insicura, sebbene il suo atteggiamento sembri forte. Al contrario della sicurezza che dimostra, Jill dentro di se è fragile e secondo me non è solo con Chris che ha eretto un muro…
Dalle parole che hai usato, ho avuto la forte (e condivisa) sensazione che Jill ha eretto un muro nel suo cuore…
Per le delusioni? Per la sua vita difficile? Per i tradimenti subiti? Per auto difesa?
Forse un po’ tutto questo….
Quindi da una parte vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle almeno con Chris, che per la prima volta valuta come “uomo”. Dall’altra qualcosa la blocca…ed è questo muro che ha eretto nel suo cuore inevitabilmente e che non sarà mai facile da buttare giù come può ben immaginare chi prova a mettersi nei panni della nostra protagonista.
Inoltre hai descritto bene quel che ha unito le vite di Jill e Chris, una vita in cui hanno dovuto fin da giovanissimi badare a se stessi, in cui hanno condiviso molte esperienze e dolori…
Occhi che hanno visto la Morte
Una frase usata nel capito in modo emblematico, ed assume a mio avviso una doppia interpretazione.
1. Morte in senso assoluto, in quanto quel che hanno veduto Jill è Chris non è solo la tragedia della perdita di qualcuno, ma il putrido e orrendo odore profondo e crudele della morte…
2. Morte….come Albert Wesker
Ho trovato infatti simbolico che tu abbia scritto questa parola con la lettera maiuscola, e per me ha avuto questo duplice significato.
Vi ho rivisto il dio della morte….e Albert Wesker…la morte. Colui che è stato la morte nella vita di Chris e di Jill.
Ho apprezzato il tuo riferimento a project sera, episodio cinematografico interpretato dalla splendida Julia Voth che come sai mi è piaciuto moltissimo! Anche nella tua versione rivisitata!
Noto che hai ribadito spesso nelle tue note che nulla delle “rivisitazioni” che hai fatto sono dovute al caso, dunque sono molto curiosa di comprendere cosa hai in mente!! *_*
Comunque ti confermo che quelle che tu chiami rivisitazioni sono “piccolezze” che comunque non hanno cambiato la storia di fondo, dunque il tuo testo rimane verosimile e coerente con la storia di resident evil!!
La scena che descrivi in cui spara non uno…ma quattro colpi alla testa del padre è molto d’impatto, e hai usato parole chiavi che mi hanno coinvolta completamente…
Poi…il brivido che ella avverte all’improvviso…
Un brivido di qualcosa mai confessato…
Non sarà….xD
Intanto i “ricordi” continuano a scorrere…
Ho apprezzato anche la citazione al passato di Chris, alla sua condotta militare che non è sempre stata così diligente come si apprende dal suo profilo in re1…una citazione che mi è sempre piaciuta e che sono stata contenta di rivedere nella tua fic!!
Per quel che riguarda Barry, non ho mai immaginato che è stato lui a introdurla nella STARS. Al contrario, nella mia mente è stato proprio Wesker xD
Comunque la scelta narrativa che hai fatto mi è piaciuta, anche perchè Barry ci sta molto in questo ruolo!

Solo che poi…interrompi tutto sul più bello!!
Suppongo dunque che questa “serata” fra Jill e Chris sarà ripresa in mano…e che rivelerà molti aspetti interessanti che già da questo capitolo si presagiscono…
Le parole “Peccato che un vecchio fantasma del passato avesse buttato all'aria tutto.....” fanno capire molto…
L’ultima immagine, in cui Jill torna nel presente, e assieme a Chris solca il terreno bagnato, ti fa avere la sensazione di essere davvero lì. Hai un lessico davvero ricco e che ti ha permesso di descrivere una scena come questa in modo molto accattivante!
Ci sono molte rivelazioni che pian piano vengono a galla proseguendo con il tuo racconto, e sei bravissima a tenere sulle spine il lettore che si incuriosisce ai frammenti che man mano lasci mentre scrivi. Ancora una volta il tuo stile di scrittura mi è piaciuto molto. Azzeccato col contesto, con i pensieri di Jill, articolato e studiato nelle parole! Un’introspezione riuscitissima, che è impreziosita da un linguaggio ricco, profondo e d’impatto come il tuo!
Bravissima!!!
…. e….Buon anno!!! Augurissmi!!
<3
(Recensione modificata il 02/01/2013 - 07:00 pm)

Recensore Junior
02/01/13, ore 18:07

Se mi è piaciuto questo capitolo di sana introspezione? Assolutamente sì!
Amo le storie ricche di dettagli... insomma, ben curate. E anche questo capitolo non ha lasciato nulla al caso, non ha dato nulla per scontato. Tutto è minuziosamente descritto, tra l'altro con una narrazione scorrevole e pulita, se così posso dire.
Sei riuscita a calarti nei panni di Jill e nelle sue riflessioni con abilità notevole, mettendo bene in evidenza l'inevitabile discontinuità che c'è tra vita lavorativa e vita "casalinga", soprattutto se pensiamo alla vita lavorativa della protagonista, fatta di scontri decisamente atipici per dei semplici militari.
Stranamente qui Chris non mi ha fatto particolarmente antipatia come temevo. Anzi, rivalutandolo, mi è piaciuta la sua dualità di agente serio e impassibile sul lavoro ma anche di ragazzo responsabile e affettuoso con le persone a cui tiene. Certo, rimango sempre della convinzione che una sua possibile storia amorosa con Jill mi farebbe  storcere il naso... Ma vabbè!
Invece sto assolutamente fremendo per alcune frasi che mi sono saltate all'occhio... Che siano proprio gli accenni di cui hai parlato nelle note?
Cioè, leggendo  "Infatti in qualche maniera era sempre stata tradita dagli uomini che aveva amato" e l'accenno al luglio 1998 con "a causa del grande dolore e della delusione dovette sopprimere un forte sentimento, che coltivava all'insaputa di tutti, all'insaputa di..." mi è venuto solo da pensare ad un certo biondo traditore. Forse è solo la mia ossessione per lui... Ma chissà! ^^
Stavolta non ti dirò nulla di negativo perchè ho visto che molte delle cose che ti avevo segnalato negli sorsi capitoli ci sono anche qui, non come errori evidentemente ma come scelta "stilistica". Ma una noticina c'è l'ho (altrimenti non sarei io! XP) : credo che nella frase "visto che stacchiamo la stessa ora" volessi dire "alla stessa ora". Tutto qui!

Il mio verdetto è perciò positivo anche per questo capitolo! 
Ci sentiamo al prossimo! =)