Oh, l'ultimo capitolo! Dio, quanto mi è piaciuta questa storia, l'ho amata dall'inizio! È stata piacevole e divertentissima da leggere e mi ha appassionata anche se è stata breve.
Mamma, sembra che io stia facendo una critica da giornale lol
L'ultimo capitolo, cioè questo -capitan ovvio!- l'ho amato sul serio. In realtà, li ho amati tutti, perché tutti i pensieri psicopatici e sclerotici di Hazel erano adorabili. Ora, visto che questo è l'ultimo capitolo ed io ho sempre seguito la storia ma non ho mai recensito, questo è il mio momento!
In verità, non so bene cosa potrei dirti, a parte il fatto che adoro il tuo stile: è leggero, piacevole, divertente e psicopatico al punto giusto hahaha
La mia parte preferita del capitolo è questa qui flofkfjfj
«Qui ci sono tutti i motivi per cui ho scelto te.» spiega, con un tono di voce morbido. Mi guarda negli occhi e accenna un sorriso che, santo cielo, mi fa tremare le ginocchia.
«Hai scelto me?» ripeto, stordita. Sento che la poca salute mentale che mi è rimasta sta andando a quel paese.
Louis ride, poi si stringe nelle spalle.
«Sì, ho scelto te.»
«Lo sai, vero, che io non sono un fottutissimo Pokémon? Non mi puoi scegliere e poi, quando ne hai abbastanza, mi richiami nella tua cazzo di Sfera Poké e poi scegli di nuovo quell’altra. Io non lo reggo, Lou. Non ce la faccio. Perciò, ti scongiuro, o sei sicuro di quello che stai per dire, oppure vai via e lasciami sola.» lo supplico, con le lacrime agli occhi. Black si volta a guardarmi, con quell’espressione che in genere terrorizza tutti, ma che io interpreto con un “Vuoi che attacchi? Posso sbranarlo, se vuoi!”. Louis fa un passo avanti, sempre con il sorriso appena accennato sulle labbra e aggira Black con cautela. Mi si avvicina, così tanto che se volessi potrei gettargli le braccia al collo, oppure tirargli un calcio nei paesi bassi. Ma, più di ogni cosa, vorrei baciarlo. E vorrei che lui baciasse me.
Mi accarezza dolcemente una guancia, poi mi allunga il foglio e mi fa cenno di aprirlo. Con mano tremante, lo spiego e mi ritrovo a fissare una pagina scritta in maniera così fitta che non so nemmeno da dove cominciare.
La presenza di Louis è ovunque ed è così forte che non posso fare altro se non fissare le parole cancellate con rabbia, quelle sottolineate e quella “c” che scrive sempre in un modo tanto strano. Alzo lo sguardo e lo ritrovo a fissarmi, imperturbabile.
«Cosa significa?» domando, sventolando il foglio.
Lui alza gli occhi al cielo, poi me lo posiziona davanti agli occhi e porta l’indice proprio all’inizio, per indicarmi da dove cominciare. E, prima che io possa leggere, lo fa lui.
Ma non guarda il foglio, guarda me.
«Tu sei insopportabile. Sei acida, cinica, dici un sacco di parolacce e spesso non ti rendi conto che quello che dici ha effetto sulle persone. Anzi, te ne rendi conto, e la cosa peggiore è che non ti importa. Sei testarda, vuoi sempre aver ragione e, se non ce l’hai ti comporti comunque come se ce l’avessi. E poi sei sempre così insofferente, odi tutto e tutti e vuoi che chiunque lo sappia. Se potessi, litigheresti anche con la regina, solo perché beve il tè anziché il caffè. Sei insolente, spesso antipatica e, cielo, sei così stronza.» prende un respiro profondo, poi mi guarda e sorride.
Io non so cosa fare. Da una parte, vorrei picchiarlo, dall’altra vorrei suicidarmi, perché se sono una persona così orribile, come può avermi sopportato per tutto questo tempo?
«Sei anche egoista – questo non l’ho scritto, ma te lo dico adesso- e un po’ paranoica, insicura e ti comporti come se tutto il mondo ce l’avesse con te, quando è l’esatto contrario.»
Altra pausa, altro sorriso.
«Ma sei la mia migliore amica da un tempo così lontano che nemmeno lo ricordo e mi dici sempre la verità. Tranne quando ometti di esserti innamorata di me, ma in questo caso ti perdono, perché l’ho nascosto anche io.»
Che cosa? Ora lo uccido, dico sul serio. Una coltellata alla giugulare, e tanti saluti.
«Sai cos’altro sei? Sei bellissima, generosa, gentile con chi vuoi e sai dare ottimi consigli, anche se tu non li ascolti mai, perché pensi che per te non valgano. Ed hai un sorriso così bello che potresti convincere anche un cretino come me a considerarti solo un’amica. Quante volte me l’hai detto, Hazel? “Sei il mio migliore amico, Lou.” Ma quante volte, con gli occhi, mi hai detto il contrario? Ed io non l’ho mai capito. Ho sperato che un giorno tu venissi da me e mi dicessi: “Cazzo, Lou, io ti amo.” Ma non l’hai fatto ed io ho conosciuto Eleanor. Ero così arrabbiato con te, che ho preso al volo l’opportunità di dimenticarti. Se non potevo averti come volevo, allora forse era meglio che ci lasciassimo un po’ spazio in più. Eleanor era il mio porto sicuro: lei mi voleva, io… be’, mi accontentavo. Poi hai cominciato a mancarmi e tutti i periodi che ho trascorso lontano da casa, con i ragazzi, mi hanno fatto pensare a te e a come sarebbe stato se al posto di Eleanor ci fossi stata tu. E mi sono arrabbiato di nuovo. E poi tu hai cominciato a comportarti in modo così strano che io non ci ho capito più niente.
Sembravi gelosa, detestavi El e facevi di tutto per metterci i bastoni tra le ruote. Non capivo perché. Ero solo il tuo migliore amico, no? Poi abbiamo litigato, perché El si è accorta che continuavo a pensare a te e, sai, è dannatamente gelosa. Mi ha chiesto di scegliere ed io ero così confuso... Se tu mi avessi detto la verità da subito, non avrei esitato neanche un secondo. Poi, però, mi hai urlato che non volevi saperne e io mi sono sentito a pezzi, illuso, come se l’ultima speranza che tu mi amassi fosse volata via con le tue urla.
E allora è arrivata Noah. Mi ha detto che sono un coglione, che stavo gettando al vento la mia unica possibilità di stare con te e mi ha accusato di essere un codardo. Ed io ho capito, sai? Perché tu sei sempre stata convinta di non poter piacere a nessuno e ti sei tirata indietro prima ancora di tentare. Avrei dovuto arrivarci prima, ma ero ferito nell’orgoglio e, in più, non sapevo se tu provavi ancora qualcosa per me, oltre all’odio.
Poi, alla festa, ti ho vista piangere in camera mia e mi si sono aperti gli occhi. Io ti amo, Hazel. Ti amo da prima ancora che tu mi tirasti la palla in faccia, alle elementari e mi dicesti che ero uno stupido, perché non sapevo neanche bloccare un tiro in porta. È strano, vero? Che passi con una persona praticamente tutta la vita e ti accorgi di amarla solo dopo anni, quando sembra che tutto stia andando a pezzi.» si interrompe, prende fiato e mi guarda, in attesa che io ritorni a respirare e dica qualcosa. Ripenso a tutte le volte in cui mi ha detto di essere insopportabile, ma dopo due secondi mi ha baciato la tempia e mi ha detto di essere la sua migliore amica.
Ripenso a quando mi ha difeso da Callum Pierce, in quarta superiore, perché mi ha dato della grassona. Ricordo che gli ha tirato tante di quelle botte che Callum è finito all’ospedale e lui è stato sospeso per due settimane.
Ricordo che ha passato la notte con me, a ripetermi che ero bellissima e che, se solo ne avesse avuto di nuovo la possibilità, avrebbe picchiato Callum così forte che i suoi figli sarebbero nati con il mal di testa.
Perciò, be’, non c’è tanto da dire.
«Cazzo, Lou, io ti amo.»
Okay, non è una """parte""" bensì mezzo capitolo, ma dettagli, pft!
È che io adoro questo tipo di discorsi tutto d'un fiato e mi piace da matti leggerli all'infinito. Questo qui l'aro letto già quattro volte lol credo che lo imparerò a memoria.
Va beeeeene, ti ho disturbata già abbastanza, quindi evaporo.
Continua a scrivere, perché io seguirò qualunque storia scriverai ;)
_air |