Recensioni per
My heart is the worst kind of weapon
di Mikaeru
Devo dire che questo finale mi ha sorpreso molto. La storia ha sempre seguito un andamento molto neutro, si percepisce l'affetto di Will per il proprio creatore molto più di quanto non venga ricambianto, come ci si potrebbe aspettare da un personaggio come Hannibal, ma al contempo i suoi sforzo di mettere Will a proprio agio e farlo sentire bene stonano con il desiderio ultimo di "mangiare carne di prima scelta," un po' come se un allevatore di polli coccolasse i propri esemplari prima di tirargli il collo. Posso vederne lo schema, posso immaginare che sia un pensiero che attraversa il cervello di Hannibal, ma non avrei mai immaginato che Will leggesse testi di psicologia e, nella sua brillantezza, non si domandasse se quello che c'è tra lui ed Hannibal non ha invece a che fare con strategie di sopravvivenza tipo la sindrome di Stoccolma. Solo un'ipotesi ovviamente. Indubbiamente è una storia che lascia il segno, mi ha colpito molto nel suo complesso. |
IO TI ODIO *ma infondo sappi che ti voglio tanto bene, cara fannibal compagna di angst* |
Okay, avrei un mucchio di |
Okay, non so da dove iniziare. |
E quando leggo queste cose penso a come farò a riprendermi ò_ò |
Davvero notevole! Originale l'idea di affidare Will nelle mani di Hannibal con ancora maggiore totalità e passione di quanto non avvenga nel telefilm. Ma, effettivamente, entrare nella mente di qualcuno, giocare con le suggestioni fino a mettere in dubbio realtà e sogno, esperienza e visione, equivale a trasformare un'anima, prendendola per mano come si farebbe con un figlio. Bella l'idea iniziale per rendere la difficoltà nel comprendere e imparare le nuove parole che giungono a Will, anche se credo sia meglio non esagerare o si ha un effetto un po' stucchevole. E bello anche il finale, che mi sembra ricalcare bene ciò che succede nella serie.. Sono convinto anch'io che Hannibal stia preparando Will, con la stessa passione con cui fa rosolare un raro pezzo di carne. In fondo, il cibo è materia, il cibo ha una forma. Ha una forma prima di essere preparato e ne ha una dopo la preparazione, preparazione che punta a far diventare la materia il più possibile simile a noi, al nostro modo di pensare e di vedere il mondo. E dopo che l'abbiamo ingerito diventa la nostra forma, non più il nostro modo di vedere il mondo, ma il nostro mondo. Hannibal sta preparando Will per farlo diventare sempre più simile a se e al suo modo di pensare, e ci riesce maledettamente bene... Alla fine sarà come divorare se stessi, forse l'estasi per lui. Chissà se finirà davvero così ;) ancora complimenti per lo scritto, mi è piaciuto molto |
Ciao! |