Dunque, dunque, dunque.
Tralasciando il fatto che mi sento super-iper-fighissima perchè, anche se non sono la prima a recensire, sono stata la prima a sentir parlare di questa storia.
O almeno credo. Uhmmmm. Ok, tralasciamo le mie fisime mentali e concentriamoci su questa opera d'arte qua.
Prima le cose barbose e noiose: la grammatica è praticamente perfetta, come sempre. Ottimo lavoro e tanti complimenti anche a Rose! Siete davvero una bella coppia!
Lo stile, come ti ho detto già un trilione di volte, è molto migliorato. Non fai più quei periodi super lunghi, strapieni di paroloni e aggettivi arcaici che rallentavano la lettura; usi termini appropriati, veloci e efficaci, che danno subito un risvolto carico di attesa e di mistero alla "situation" (Bess "The Situation". Ok, sto zitta, gna). I dialoghi sono semplici e diretti, lo stile è pulito, ci hai messo grande impegno e grande cura e questo è più che evidente.
Sin dalla prefazione e dall'Origine, che poi sono, eccezion fatta per l'entrata in scena di James, le mie parti preferite, la storia prende una piega avventurosa e misteriosa. Chi è questa ragazzina? Chi la rapisce? E' stata davvero rapita? Chi è Nastja? Queste sono solo alcune delle tante domande che saltano subito all'occhio, domande che rimarranno senza risposta per un bel pezzo. (Tanto io so già tutto, tzè).
La seconda parte, con la nostra cara Nathalie che parla al telefono con i suoi genitori ci serve invece per entrare finalmente nel vivo della storia. Già da questa conversazione frammentaria e frettolosa con i suoi, Nathalie appare un tipetto forte e indipendente che non si fa troppi problemi a dire quello che vuole. (Lascia perdere il senso di questa ultima frase, non credo che ne abbia davvero uno). E' in un carcere minorile, blindato e sorvegliato costantemente, ha solo sette minuti per telefonare a casa, un fratello a cui vuole molto bene e con cui non riesce a parlare, è mediamente ricca, ha un incompetente avvocato e l'intera faccenda puzza di marcio. L'unica cosa bella di tutta questa situazione è James Black (CHE NOME, RAGAZZI. CHE NOME!), un figone in divisa (ho deciso che sposerò un poliziotto o un pompiere. O uno che faccia un qualsiasi lavoro che preveda una divisa) che, invece di baciarla appassionatamente contro le sbarre di una orribile prigione, come l'ho incoraggiato a fare per tutta la durata del capitolo, le punta una pistola contro la schiena.
Ah, l'amore. Questi giovani ai giorni d'oggi trovano sempre nuovi modi per esprimere i loro sentimenti. Tanto lo so che si amano.
Quello che, però, volevo dirti al di là di tutte le stupidaggini e di continuare così. Non mi aspettavo che pubblicassi subito la storia e spero che tu riesca a continuarla regolarmente (non come HSS che giace ferma da tempi immemori... E no! Non puoi rinfacciarmi il fatto che praticamente io faccio lo stesso!). Ma la cosa che, di nuovo, volevo maggiormente dirti è... sono fiera di te. Sono fiera del fatto che non ti arrendi mai e spero che tu non lo faccia mai.
Questa storia è importante per te ed è importantissima per me.
Sono sicura che puoi fare tutto quello che vuoi fare (sembra uno scioglilingua, prova a dirlo velocemente e vedrai).
Ti voglio bene, stronzilla.
Tanti auguri di buon compleanno <3
Fra |