Questo è stato un capitolo inaspettato. Non mi aspettavo di conoscere il contenuto della lettera di Sam, benché tu ne avessi accennato nello scorso capitolo.
E’ stata una scelta audace e rischiosa.
Però, non so, a dire il vero sono un po’ combattuta. L’idea della lettera è buona, non lo nego, tuttavia ho qualche dubbio sulla sua –per così dire- “modalità di caratterizzazione” che questa volta non mi è parsa al massimo delle tue potenzialità. Mi spiego meglio: se nei capitoli precedenti è stato immediato rispecchiarsi nei personaggi e in ciò che provavano attraverso ciò che descrivevi, in questo terzo capitolo non è stato lo stesso (almeno per me). Leggendo non mi sembrava di vedere Sam dietro quelle parole, non sempre e non in tutte le parti della lettera.
Sebbene sia comprensibile lo stato d’animo della protagonista mentre la scrive (magari a seguito di una missione particolarmente difficile e perigliosa) ed il fatto che le sue difese cadano quando si tratta di Jack, ho comunque trovato il suo atteggiamento troppo –come dire?- “arrendevole”. In altre parole, così malinconico e “melenso” (scusa il termine), non mi sembrava lo stile di Carter, la quale ha sempre dimostrato forza, coraggio e determinazione anche nei momenti di massima sofferenza e vulnerabilità. E’ infatti, a mio parere, questo meraviglioso miscuglio di delicatezza e forza, che rendono così bello il suo personaggio. Mi spiace che ciò non sia stato fatto trasparire del tutto, appiattendo in un certo senso la caratterizzazione della stessa protagonista.
Sia chiaro: la mia non è una critica totale all’intero capitolo. Molto buono è per esempio il riferimento all’episodio “Grace” (a parte il fatto che insolitamente Sam chiama suo padre per nome, ma questo è solo un dettaglio minuto) e l’inizio della lettera nel punto in cui giustamente afferma che “non ci sono né regolamenti né divise” ad ostacolare l’espressione sincera dei suoi sentimenti verso Jack. Sì, questa frase è quella che mi è piaciuta di più. Eppure da un inizio promettente, nel corso della lettura si degrada verso una fine un po’ frettolosa e meno curata che, a mio parere, non si adatta a Sam.
Detto questo, credo in ogni caso che, magari riflettendoci ancora un po’ su e prendendoti il tempo necessario, potresti migliorare sensibilmente questo capitolo.
Ti chiedo scusa se ti sono parsa eccessivamente dura e pedante (nonché prolissa oltre misura), perché non era nelle mie intenzioni. Come hai certamente avuto modo di constatare, non sono solita, nelle mie recensioni, a limitarmi ad un “mi piace” o “non mi piace”, soprattutto quando ritengo che una storia (come la tua) meriti di essere letta ed apprezzata.
Dunque, augurandomi che tu non te la sia presa, al prossimo capitolo.
A presto.
Creusa. |
