Salve caro angioletto :)
Anche le piccole perle che hai disseminato in questo capitolo brillano tra le parole senza colore dei libri scolastici, ma ti avverto che questa recensione sarà piuttosto bruttina, in quanto sull'ambiente domina la piccola peste di mio fratello e le sue serie televisive preferite piene di controsensi.
Ma non mettiamoci a parlare delle domande esistenziali.
Piuttosto vedo che gli animi dei nostri dolci angioletti sono stremati.
E' più duro lottare con la realtà rispetto che affrontarla.
Sasuke riesce a trovare Hinata ovunque, persino nella sua indifferenza, persino nel suo alone bianco vede gli occhi e le ali della nostra farfalla.
Un'essere delicato che si è aggrappata con punte e spilli al cuore inconsistente di un lupo, che diventa un petalo di fiore capace di ululare solo alla luna in quanto racchiude la purezza incontaminata delle fragili ali di cui ha sfiorato la consistenza.
Pensa di togliere con l'acqua tutta la matassa bollente che ha in testa? Certo e se vuole può anche cancellare un marchio a fuoco con una spugna asciutta.
A casa Hyuga tutto diverso. Hinata è in una confusione ancora peggiore di Sasuke, ha ancora il brivido provocato dal contatto del dito dell'Uchiha e la sua schiena lì, sotto la pelle, e continua a scuoterla. L'ombra della felicità scaturita dal contatto con Naruto è ancora più vivida e continua a avvolgerla in quell'abbraccio tanto rassicurante quanto falso. E purtroppo c'è anche Neji tra i suoi pensieri che l'ha fatta sentire ancora più in colpa. Bè...per lui ci siamo già organizzate, no? xD
Sakura..Bè, certo, il rosa è più luminoso del blu. Ma il blu è più profondo del rosa. Quando ti immergi in quelle riflessioni senza fine non c'è un colore vivace da sfondo. Quando ti perdi nelle sfumature scure del mare, non stai osservando una conchiglia, ma l'acqua. Il blu copre e scopre, puoi vivere una vita a cercare di sfaldarlo, ma non riuscirai mai a vederlo tutto (almeno che tu non sia Sasuke Uchiha, ovvio). Allo stesso tempo, quando vuole può donarti parti di sé.
Ti attira nel suo vortice, ti spinge a cercare di svolgere i nodi che lo legano senza vederli.
Sì, forse anche Hinata è come gli alberi che hanno assistito. Hanno urlato dentro, hanno provato a liberarsi del guscio che li imprigiona e solo il vento può danzare con la loro anima. Solo il vento, un'entità astratta che non puoi afferrare, che non puoi imprigionare, che non puoi conoscere.
E adesso un salto nella realtà. Niente più occhi scuri, niente pugni, niente piccole fiammiferaie munite di accendini (questa era una riflessione mia ;)), niente chiazze di rosa, niente torpore rassicurante donato dal sole. Solo un volto austero, con gli stessi occhi incolore della figlia. Gli stessi occhi immersi nel mondo da cui la figlia si era appena staccata.
Devo dire che il dialogo tra i due gemelli mi ha stremato. Quasi che tutte quelle emozioni passassero dai cuori dei due e arrivassero a me attraverso uno schermo. Sì, la tua storia e la tua mente è capace di questo e altro, molto altro.
Non voglio nemmeno soffermarmici più di tanto, perché l'arte con la quale è stata tessuta questa parte non può essere allentata più di tanto. Quando si ha un bracciale di oro massiccio non andiamo certo a vantarcene in giro, ma lo custodiamo dietro una manica lunga o a un paio di occhi attenti.
«Più fortunato?! Ma ti senti, quando parli? Ti rendi conto del male che stai facendo a tua figlia?».
«Hanabi mi sembra la persona più serena di questa casa», commentò l’altro, tergiversando.
«Hinata! Sto parlando di Hinata, dannazione!», gridò Hizashi, battendo con violenza, di nuovo, la mano sul tavolo.
«Oh, Hinata…».
Il modo in cui Hiashi schiva l'argomento è quasi raccapricciante. Sembra quasi che non ritenga nemmeno una figlia Hinata. Hizashi però non ha alcuna intenzione di sorvolare l'abisso in cui suo fratello vuole fare cadere sua nipote. Non vuole ritirarsi sconsolato, non vuole farsi prendere dalla compassione, non vuole lasciare passare di nuovo quegli sguardi che Hinata lancia a suo padre, quasi paurosa.
Riporta sempre sull'argomento principale la discussione, collega le vie secondarie prese dal gemello con la strada principale, gira più volte il coltello. Vuole sbattergli in faccia quello che sta realmente causando, quello che ha causato, la misura del baratro in cui sta precipitando la ragazza.
E scopriamo finalmente il lato umano abilmente nascosto di Hiashi. Scopriamo che è una persona che non riesce ad amare perché il dolore ha soffocato quel sentimento sotto una coperta troppo pesante. Ma chissà che la forza di un'innocente rosa bianca non riesca a strappare dalla morsa ferrea del fumo qualche rubino. Chissà che non riesca anche a portarli a brillare sotto la luce del sole.
«Credo che tu te lo debba far piacere, invece», sorrise sibillino.
«Cosa stai cercando di dirmi?», urlò Hiashi, tra l’incredulo e il disgustato. Odiava i misteri.
«Nulla. Sembrano andare d’accordo, tutto qui. Credo che quel ragazzo sia la scarica elettrica che, in questo momento, le serve per riprendersi»
Fantastico lo zietto xD
Lo stimo sempre di più e penso di dover portare anche un blocco di marmo per la statua, insieme all'accendino..
Prima di uscire dal mondo di ricordi l'affermazione da parte del gemello maggiore di aprire la via per il baratro in cui è caduta sua figlia. Lui si sbraccerà dal bordo, ma spetterà a qualcun altro raggiungerla e portala su.
Davvero una parte magnifica.
Ma ecco che si torna al nostro moretto.
Entra in scena Sakura. Il rosa. Devo ammettere di avere un livello di sopportazione molto basso verso di lei. Perdonami, ma è così.
Delle volte riesce a starmi quasi simpatica, ma nelle fanfic quasi mai. Non sto dicendo che hai fatto male a inserirla, anzi, rende più appassionante la storia se la leggiamo con neutralità. Ma io proprio non la sopporto "^^
Sopratutto quando Sasuke l'ha baciata.
Pensavo di invitare anche lei alla passeggiatina Neji-Karin, ma mi sono trattenuta, perché infondo non è colpa sua.
Anzi, mi ha fatto quasi tenerezza, mi è sembrata in balia delle correnti, in cerca solo di un appiglio.
Mi spiace quasi che lo abbia identificato in Sasuke perché è solo una roccia che non poggia nemmeno sul fondo per lei.
Non può essere una presenza imponente e stabile in troppe vite. Non può essere quella roccia avvolta dall'alone rosso dell'amore in più oceani.
E lui è già in quello di Hinata, sebbene inconsapevolmente.
Così come Hinata è nel suo. Una roccia senza peso che resiste alle correnti solo per lui.
Comunque torniamo al moretto.
Doveva solo aiutarla, certo. Adesso l'unico modo efficace per farlo è stato avvolto in una scusa. Deve portare Naruto da lei, in modo da vederla sorridente e spensierata come nell'abbraccio della festa. Ma già pensando questo afferma a se stesso il fatto che gli importi qualcosa di Hinata.
Se arriva a rispolverare una foto che avrebbe volentieri riporre in una scatola solo per lei...bé, tanto insignificante non deve essere.
Ma perché non vuole capire che se la vuole salvare deve solo starle vicino e smettere di ricoprire le cose che non vuole accettare??
Lo apprezzo sempre di più, però. Ancora una volta ha dato prova di quanto farebbe per quell'essere così fragile che si è ritrovato sul cammino.
Prima o poi lo ammetteranno, prima o poi saranno felici entrambi.
Ho paura di scorgere nell'animo puro della Hyuga della gelosia nei prossimi capitoli, ma spero vivamente che Sasuke dissipi quel sentimento in uno di quei gesti che solo lui sa tirare fuori. In uno di quei momenti che ti lasciano spiazzata.
Okky, mi sembra di aver fatto abbastanza pena per oggi ;)
Un abbraccio cara,
Mutny |