Recensioni per
La ballata dell'amore cieco.
di Aika Morgan

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/02/21, ore 19:28

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Che dolce questa relazione clandestina!

Recensore Master
21/12/16, ore 09:54
Cap. 2:

Bellissima anche questa seconda parte, davvero complimenti. Il modo in cui la situazione monta pian piano, diventa sempre più trasgressiva e infine degenera. O forse non degenera, forse arriva solo al punto dove non poteva esimersi di arrivare.
Al momento del dunque.
Al momento di dire: bene, e quindi cosa vogliamo fare?
Federico si è stancato di essere la seconda scelta, questa è la prima lettura del problema. Decisione anche condivisibile, che ognuno di noi comprende, seguendo le argomentazioni che lui espone all'amante.
Ma c'è una seconda lettura: io non posso vivere senza di te, la mia vita non ha più senso, e questa grande ubriacatura di due giorni insieme me l'ha fatto capire in modo inequivocabile. Non posso tornare alla vita di prima, non posso più.
Alessandro assiste basito allo svolgersi degli eventi, da quando Federico gli parla nella vasca da bagno al tragico epilogo. Non aveva capito, pensava che andasse bene così, pensava che la situazione che si era creata - e che sostanzialmente era più a uso suo che di Federico - andasse implicitamente bene a entrambi. Dei due è lui il più ingenuo, ma anche il più pavido, quello che si piega alle necessità dell'apparire perché troppo spaventato dall'idea di deludere tutti quelli che lo conoscono in un certo modo.
Ma Federico - dei due quello più trasgressivo, ma anche più impulsivo e irruente - non accetta questa situazione, non gli va più bene essere il divertimento occasionale dell'amante, il gioco sporco da tenere accuratamente nascosto. trova la soluzione, se così possiamo chiamarla, nel più classico dei drammi: l'omicidio-suicidio dei due amanti. Un atto compiuto sull'onda di una disperazione senza fine, che probabilmente ha covato negli anni, che di certo si faceva più intensa e crudele ad ogni incontro clandestino consumato nel buio, come una cosa sudicia, di cui vergognarsi. Era andato avanti così per tutto quel tempo per non perdere Alessandro, ma quando ha visto che nonostante tutto l'amante non aveva intenzione di abbandonare quella situazione non ce l'ha più fatta, e tutto è crollato.
Ripeto, un racconto bellissimo, drammatico e struggente, complimenti.

Recensore Master
21/12/16, ore 08:58

Ciao carissima,
questa prima parte della tua storia è molto bella. In primo luogo, scerivi benissimo, con una prosa fluida, precisa e gradevolissima, che scorre come acqua senza mai appesantire il lettore o causargli il fastidio di districare frasi troppo arzigogolate.
Successivamente ti dico che anche la scelta della vicenda è molto bella.
Questi due personaggi, costretti ad amarsi in un reale e al tempo stesso metaforico buio, appaiono sin dal'inizio, e poi sempre più man mano che la storia procede, fatti l'uno per l'altro. C'è empatia fra di loro, complicità, quella forma particolare di solidarietà virile e mai sdolcinata o mielosa che si trova solo fra due uomini. Eppure nessuno dei due (forse più Alessandro che Federico) pensa di rinunciare alla vita che sta vivendo in favore della relazione che a quanto pare rappresenta la parte migliore della sua esistenza.
Perchè? Non sono certo due persone superficiali, o due pavidi, ma forse sono troppo invischiati in una lunga serie di convenzioni e situazioni preesistenti e sanno che provare a liberarsene porterebbe più dolore che vantaggi.
Così si amano al buio, con quella foga totalizzante che caratterizza la clandestinità, e il loro anelito è davvero struggente mentre cercano di non sprecare nemmeno un secondo del poco tempo che è concesso loro dalla vita reale.
Quando arrivano alla villa, con due lunghi giorni davanti, si sentono come ubriachi, con la testa leggera, quasi spiazzati di fronte a quell'improvvisa abbondanza. Abituati a poche gocce d'acqua nel deserto, trovarsi nel bel mezzo di un lago li disorienta.
verrebbe da chiedersi perchè non continuano con la clandestinità anche dopo il matrimonio di Alessandro, ma penso che questo non sia affatto il punto centrale della storia. Penso che non importi il perchè non possono più vedersi, se Alessandro non vuole tradire quella che poi sarà a tutti gli effetti sua moglie o per altri motivi. Penso che il punto nodale della storia sia quest'aria di fine, quesi due giorni di festa con la consapevolezza che dopo non ci sarà più nulla, un po' come i ricevimenti che si organizzavano per le ragazze che poi sarebbero andate monache.
Ancora complimenti, il tutto è reso con un realismo e un'eleganza non comuni. Vado a leggere il secondo capitolo^^

Recensore Veterano
28/07/15, ore 23:10
Cap. 2:

Scusami per questa recensione che sará di un pesante e un esagerato mai visti.. giuro che semmai la modificherò appena sarò nelle condizioni di farlo. Non mi aspettavo un finale del genere, proprio no... Mi ero davvero affezionata a loro due e ora (come per qualsiasi storia io legga in cui muore qualche personaggio) ho bisogno di sfogarmi perche sto ancora piangendo, e perche non capisco perche mi piace continuare a leggere anche dopo aver capito come va a finire. Quando ho letto la parola "pistola" ho capito tutto. O quasi. Ed ero molto offesa da questa tua scelta di strapparmi via il bel (o quantomeno decente) finale a cui avevo pensato. Tanto che ho pensato di lasciare stare, chiudere questa storia e andare a leggerene un altra, dimenticare Federico e Alessandro e lasciare il finale insospeso pur sapendo come sarebbe finito. Il mio innato senso di autodistruzione mi ha imposto di continuare a leggere nonostante ogni parola fosse uno spillo negli occhi. Nonostante cio ti ringrazio comunque perche mi hai fatto provare emozioni, quando di solito su efp leggo storie come se stessi leggendo la lista della spesa. Alla prossima -J

Recensore Veterano
28/07/15, ore 21:45

Ciao, sono una nuova lettrice! Ho trovato la tua storia cercando sul motore di ricerca di EFP la parola "Morgan" nella speranza di trovare qualche FF su Morgan (Marco Castoldi, quello di XFactor in caso non lo conoscessi) e ho trovato te. Poi la tua storia aveva il titolo di una canzone di De Andrè che amo molto, e che è stata anche cantata da Morgan tra l'altro. Altro incentivo è stato che parlasse di una relazione omosessuale e che fosse rossa (una combinazione che adoro). Quindi mi sono fiondata a leggerla e ho divorato ferocemente questo primo capitolo... quel sentimento un po di angoscia perche il loro è un amore tormentato che ti pervade leggedo è una cosa che mi piace provare mentre leggo, se è da Emo o masochisti ne prendo atto haha. Ora vando avanti con la lettura ci si vede al prossimo chap. Un bacio -J

Recensore Master
03/05/15, ore 17:44
Cap. 2:

Sono rimasta sbalordita dal finale!
Non che non mi sia piaciuto, ma non mi aspettavo che Federico decidesse di uccidere il suo amante e se stesso per farli stare insieme "per sempre".
La storia è stata triste fino alla fine, ma comunque bellissima. Non avresti potuto scegliere un finale migliore.
È sempre piacevole leggere i tuoi finali, non sono mai scontati, proprio come piacciono a me.

Un grande abbraccio,
Barbara

Recensore Master
03/05/15, ore 17:01

Ciao Aika ^^
Avevo trovato questa tua breve storia e mi sono decisa a leggerla. È stato solo un peccato doverlo fare a pezzi, ma in ogni caso questo primo capitolo mi è piaciuto. Forse per questo amore un po' contrastato, forse per la dinamica un po' triste che avvolge i due personaggi.
Non so esattamente cosa aspettarmi dal finale di questa storia. Probabilmente sono fin troppo realista e sceglierei quello più scontato per me, ovvero che Alessandro e Federico non staranno insieme.
E, parlando proprio di loro, trovo siano una coppia molto bella e ben assortita, nonostante la mia preferenza vada per Federico. Perché, nonostante sappia che a breve l'amico dovrà sposarsi, continua a mantenere viva quella relazione clandestina. È solo un po' penoso che si accontenti delle briciole.

Un abbraccio,
Barbara

Recensore Master
26/09/14, ore 16:14
Cap. 2:

Bel racconto triste da morire non solo per la fine che fanno i protagonisti ma anche o forse soprattutto per le motivazioni che hanno portato a quel finale
Cmq brava scrivi proprio bene

Recensore Master
26/04/14, ore 18:08
Cap. 2:

Devo ammettere che il finale mi ha lasciato sotto shock, ero convinta che, come capita sempre (nella realtà, intendo), sarebbero finiti entrambi condannati a una vita vuota e grigia, come quella che, da giovani, avevano odiato. Invece, questo omicidio-suicidio, che sconvolgendo tutto, lettore compreso. Di sicuro, questa storia spicca, fra le altre, oltre che per lo stile con cui l'hai scritta, anche per l'originalità. Complimenti ;)
Ho letto nello scorso capitolo che l'hai scritta per un contest legato a Faber (o forse era solo il primo capitolo?) e penso che la canzone che ti è capitata (o hai scelto), "La Ballata dell'amore cieco", sia perfetta per Alessandro e Federico.
Viviana
p.s. ho notato diversi errori di battitura o di distrazione, qua e là, per cui prova a rileggere, che sicuramente li noti anche tu u.u

Recensore Master
26/04/14, ore 17:48

Ciao,
avevo la tua storia nelle "da leggere" da non so quanto tempo e, quasi sommersa dalla lunghezza della stessa, mi sono finalmente decisa a spulciarla un po'. Ammetto fin da subito che non è il mio genere, anzi, rientra, in parte, in quello da cui mi tengo ampiamente alla larga, ma sei brava, scrivi molto bene e quindi non posso dirmi insoddisfatta di questa "incursione".
La storia è tristemente veritiera, almeno fino a qui e chissà quanti, nella realtà, vivono situazioni simili a quella di Federico e Alessandro, con finali anche peggiori. E' qualcosa che fa riflettere o, almeno, dovrebbe farlo.
Corro a leggere la seconda parte,
Viviana

Recensore Junior
19/03/14, ore 23:46
Cap. 2:

Oscar EFPiani 2014, questa storia si è aggiudicata il premio
Migliori effetti speciali

Premio ottenuto da Vita di Pi e oggi da...

Aika Morgan con "La ballata dell'amore cieco"
Per l'insospettabile conclusione che raggiunge il lettore senza il benchè minimo avvertimento e lo sorprende lasciandolo estrerrefato e addirittura un po' dolorante.
Un epilogo che non ci si aspetta, nè dal titolo, nè dalle premesse, nè dall'intera prima parte della storia (e in buona misura anche della seconda); un vero e proprio fulmine a ciel sereno.

Recensore Junior
16/03/14, ore 18:51
Cap. 2:

Ciao Aika!
Siccome sono una scema di prima forza, ti ho detto più o meno il grosso del contenuto della recensione su facebook; manca solo un punto da sviscerare, ed è quello che quindi riporterò nella presente recensione, per la quale avevo preso appunti un sacchissimo di tempo fa - mea maxima culpa, ma com'è deducibile dall'ultimo capitolo di "Abelardo e Eloisa" ho avuto dei problemi di salute seri tra dicembre e gennaio, mannaggia a me!
Allora, tre anni fa ricordo che ti lasciai una recensione-fiume su una tua one-shot che per qualche motivo - probabilmente perché la grande differenza d'età tra i protagonisti mi aveva ispirato, in un certo senso - mi aveva colpito in modo molto particolare.
Quella storia si intitolava "Labbra sporche di zucchero filato", e ricordo distintamente di averti detto che la figura meno simpatica (anche se riuscita) era quella del protagonista più adulto, Arturo. Quella più irrisolta, e che secondo me meritava decisamente più spazio, era quella della donna che Arturo poi sposava come copertura, benché non vi fosse amore da nessuna delle due parti, e principalmente perché lei era incinta: Ester.
Ecco, qui ci sono tutti e due. C'è un'evoluzione di Daniele che non muore in un incidente d'auto, un Daniele forse più mélo, ma più adulto e consapevole: Federico.
C'è sempre una Ester che sta nell'ombra, e ci fa una figura ancora più meschina di quella della Ester originale: Rossella. Che poi: perché nelle fanfiction slash spesso le donne ci fanno questa figura schifa? O sono amiche con cui il protagonista intrattiene un rapporto tipo "Le fate ignoranti", oppure sono bigottezitellezoccolefrigide. E mi ricordo che di Ester, La Grande Assente, te ne avevo parlato, dicendo che in quella storia sarebbe stato bello che Daniele sopravvivesse all'incidente, e che ci fosse un confronto tra i due.
In questa storia, Alessandro è Arturo. E' una versione più giovane di Arturo, più arrapata di Arturo, e più scema di Arturo.
Fondamentalmente perché se Arturo aveva un motivo serio per nascondere la sua storia con Daniele (la differenza d'età, appunto), Alessandro - per i motivi sociali e di ambientazione che ti ho esposto su facebook - non ce l'ha. Alessandro è un coacervo di egoismo da far rizzare i capelli in testa. La sua maturità, il suo essere "quello che fa la cosa giusta" sono una facciata schifosa. E questo è il punto che secondo me salva la storia dallo scadere un po' nel "già visto": la facciata schifosa di Alessandro.
Che, davanti alla canna della pistola di Federico, non ha nemmeno il coraggio di essere un buon bugiardo.
Ecco, con questo ho detto tutto. Spero di aver ricambiato, almeno in parte, le millemila recensioni che mi hai sempre lasciato per il mio lavoro, anche se non sono prolifica come te.
Un bacione!

Recensore Master
03/01/14, ore 23:16
Cap. 2:

Ciao!
Eccomi di nuovo qui a recensire la seconda parte e sono contenta di essere riuscita a leggerla entro oggi, perché davvero ero rimasta con l’amaro in bocca a metà del racconto e non vedevo l’ora d’immergermi di nuovo nel mondo che avevo appena lasciato.
Diciamo che essendo amante dei finali angst mi ha letteralmente rapito l’anima questa storia e sono davvero felice di averla letta, scegliendola tra le tante che hai sul profilo, perché strabiliante dall’inizio alla fine. Laddove tutto sembra placido, avvolte si tratta solo dell’occhio del ciclone e spesso l’istinto, la follia, quel semplice scatto dettato dall’es, sa distruggere ogni cosa. I buoni propositi annullati, i sogni infranti, tutto per errore.
Mi piace pensare che in conclusioni come questa regni del vero amore tragico alla Shakespeare: forse sono distorta di mio, forse solo sognatrice – chi può dirlo?
Davvero bellissimo il modo in cui sei passata nei ricordi, nelle memorie di un passato che riguarda sia loro, che la vita che li ha preceduti. Sembrava di essere l’, di avere quei pensieri al loro posto, e mentre respiravo l’aria madida di quella casa nascosta dagli occhi del mondo, non potevo far altro che vivere.
Stupendi i tratti in corsivo, così come l’epilogo, perché tagliato di netto rappresenta una recisione ferrea che ho apprezzato caldamente.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti <3 mi hai davvero emozionata!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
03/01/14, ore 13:18

Ciau!
Sono anche qui, perché non posso lasciarmi sfuggire nulla delle autrici che mi piacciono tanto, perciò come già preannunciato ti tartasserò con le mie impressioni, volente o nolente che tu sia *convinta*
Che dire, quando ho letto la citazione dei Placebo all’inizio mi sono letteralmente sciolta e allo stesso tempo crucciata, perché solo una cosa tanto angst nell’animo poteva essere accompagnata dalle note dei Placebo *asciuga lacrimuccia*
Già l’intro prometteva più che bene, ma leggendo il contenuto di questo primo capitolo – nonché anche il prologo – mi sono letteralmente appiattita contro la tastiera.
Non smetterò mai di complimentarmi per lo stile, scorrevole, intenso, pieno di sentimenti espressi e inespressi, perché è quello che cerco quando leggo qualcosa e sono davvero poche le persone in grado di emozionarmi.
Nel tuo caso, con poche parole riesci sempre a coinvolgermi molto e questo è il caso in questione: sono subito entrata nell’ottica del dramma di Federico e Alessandro, due anime affini, forse per errore o forse per beffa del destino, che non possono fare a meno l’uno dell’altro nonostante i problemi evidenti che continuano a tenerli separati – in questo caso specifico Rossella.
Non posso fare a meno che seguire le scene come se fossi lì, a spiarli da lontano, nella semplicità dei loro gesti e anche nell’intimità che malgrado le premesse si prospettasse cruda e decisa, è stata comunque molto delicata in ogni campo: vivida e reale, di quel tocco classico e d’occasione che si specchia nella vita odierna e in quei crucci esistenziali. Davvero bellissima!
Anche se non ho ancora concluso di leggerla tutta – mi manca il secondo capitolo – sono convinta che molto presto mi divorerò anche quello, perché la curiosità mi uccide nel profondo e anche se prevedo una fine disastrosa per questo amore soffice e vorace al contempo, non posso fare a meno, da sognatrice, di soffrire nel mentre delle mie certezze angst.
Bellissimo anche il bannerino, claustrofobico oserei dire, come le sensazioni che da questa scappatoia di due giorni!
Alla prossima,,
xoxo

Recensore Veterano
02/12/13, ore 11:32
Cap. 2:

Buongiorno!
Alla fine ce l'ho fatta, hai visto? Con diverse ore di ritardo (oltre i parecchi giorni che ho deciso di ignorare), ma ce l'ho fatta. 
Dillo che non ci speravi più, ammettilo! u.u
Invece, da bravo fantasmino quale sono, di tanto in tanto devo pur farmi vedere, no?
Altrimenti come ti spavento?
Che poi, una recensione ogni tanto ci vuole. E' d'obbligo, ecco. Per ricordarti che ci sono sempre e comunque.
E che sempre e comunque mi piace tutto quello che scrivi. 
Probabilmente anche una lista della spesa, fatta da te, avrebbe un qualche interesse. 
Perché sei brava, amor mio, e nessuno può dire il contrario. 
*annuisce con fare serio e coscenzioso*
Due capitoli e... quante pagine? Dieci, undici? 
Poco, in definitiva, se si pensa alla storia che sei riuscita a raccontare. 
Ai personaggi che sei riuscita a creare. Perché tu li crei. Ma crei proprio. Nel senso che gli dai vita. 
Dar vita non è cosa da poco. *comincia ad agitare le mani per dare maggiore enfasi*
Vogliamo parlare di Alessandro e Federico? Già dopo il prologo mi sembrava di conoscerli: avevano assunto fattezze reali, colori, suoni. Tutto grazie a te. 
Per il modo in cui li descrivi, per come li fai agire, muovere, caratterizzare. Per le piccole cose che descrivi, quelle che si tende ad ignorare e che invece danno sapore. 
Bravissima, a questo punto, è riduttivo. 
Anche se, devo dirlo, ti odio lo stesso. Ti odio perché, che tu ne dica e dica, c'è una vena di sadicità in te. Una vena grooooossa grossa. 
Con che cuore (aspetta, sull'esistenza di tale cuore devo ancora documentarmi), dicevo, con quale cuore mi scrivi un finale del genere?
Niente da ridire, certo, alla fine è una piccola perla. Magnifico, e ancora è riduttivo. Epico, ecco ci stiamo avvicinando. 
Tragicamente sublime. 
Mmm. Ora ci siamo. Tu scrivi cose tragicamente sublimi. 
Crei personaggi che si tende ad adorare (perché proprio non dai scampo al lettore, non si può fare altrimenti) e poi dai vita ad una storia sublime, sì, che resta nella memoria, che ti scava nel cuore... ma che, non si può negare, è tragica. 
E a questo punto entra in gioco il concetto di amore odio (era Catullo?): sì, perché nonostante io ti odi per i tuoi finali, non posso fare a meno di amarti in generale. 
In generale per ciò che decidi di raccontare. In generale per il modo in cui lo racconti. In generale per i personaggi (poveri cuccioli bistrattati) che mi fai conoscere. 
Certo, avresti potuto far finire il tutto diversamente: il matrimonio di Alessandro, Federico che scoppia a ridere non appena il prete apre bocca e loro che lo fanno al ricevimento, nel guardaroba. 
Però. E questo è un però grande come una casa, un finale del genere non avrebbe trasmesso granchè. 
Il tuo, invece, nella sua sublime tragicità, si fa sentire forte come non mai. 
E ti lascia immobile, svuotato, a fissare lo schermo per qualche buon minuto. 
Qui sta la tua bravura, donna. Non smetterò mai di ripeterlo. 
Quindi, alla fine, i complimenti sono tanto d'obbligo quanto ridondanti. Che te li faccio a fare, insomma?
Un bacione e alla prossima,
Sara

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