Ehi, ciao!
Da dove iniziare questa recensione? Sono tante le cose che ho da dirti, ma partiamo dal motivare quella bandierina grigia, ciò che io definisco "pseudo-critica/apprezzamento", nel senso che ciò che ho letto non è del tutto sbagliato, ma nemmeno del tutto corretto, ed ecco ciò che mi ha
portata alla recensione neutra.
I commenti che lascio ai capitoli, soprattutto ai primi quando ho appena iniziato una storia, sono piuttosto completi, vi è quindi una critica rivolta ad ogni aspetto circa la fan fiction.
Come al solito, partirò dal titolo.
"You belong with me."
Bene, posso subito dire che vi è un errore, che non riguarda un uso scorretto della lingua inglese eccetera, bensì un punto fuori luogo. Se ci fai caso, anche sui libri che trovi in libreria, in biblioteca, dopo il titolo non va mai il punto. Mi rendo conto che sia una piccolezza, ma nel corse della recensione capirai che sono una maniaca dell'ordine e della "perfezione". Nonostante ciò, trovo sia abbastanza... ehm, poco originale e l'epressione giusta.
Chiusa questa parentesi, direi di passare al plot della storia.
Che dire? Anonimo.
Mi spiego meglio: cose del genere sono sentite e risentite, viste e riviste, lette e rilette. E' tutto così monotono e privo di originalità.
So che è solo il primo capitolo, ma è proprio da questo che un lettore si fa una prima idea della storia, e il primo pensiero che si è annidato nel mio cervello nel mentre della lettura è stato: "Che palle".
Un'espressione non troppo carina, ma... Viva la sincerità!
Dai, seriamente, non vorrei fare la presuntuosa so-tutto-io ma io già posso immaginare cosa succederà in seguito: Justin è bellissimo, lei si sente attratta da lui ma quest'ultimo è un puttaniere, oppure le dà corda assecondando le sue fantasie. Lei si prende una cotta per lui, lui anche, ma è troppo orgoglioso per poterlo ammettere e tutto il resto dei fatti, scritti con lo stampino ormai.
Ad aggravare la situazione vi è l'elemento: "Storia ambientata tra i banchi di scuola", che è diventato di questi tempi quanto di più patetico e noioso tra le possibili ambientazioni.
Insomma, quanti setting a scuola avranno scritto nel mondo? Forse a milioni, e per l'amor di Dio, non che ci sia nulla di male, ma come ho detto precedentemente, già il contesto è abbastanza privo di azione, poi ci si aggiunge anche il fatto che tu abbia una tecnica pressoché mediocre ed un modo di scrivere banale e sciatto...
Avendo introdotto il fattore "tecnica stilistica", direi di affrontare anche quest'ultimo punto prima di concludere il tutto.
Come ho già scritto sopra, il tuo modo di scrivere non è nulla di che, anzi, oserei definirlo acerbo, forse fin troppo acerbo. I dialoghi sono scontati, le descrizioni sono tremendamente scarne e i dettagli... Ahimè, non ce ne sono. Non vi è nessun elemento all'interno di ciò che ho letto che rende questa storia unica, che rendaquesta storia una storia con la s maiuscola, o che la renda carina al punto da continuare a leggerla. Tralasciando errori grammaticali che non sto qui ad elencarti uno ad uno perché ne ho trovati una decina (tra uso improprio della punteggiatura, a frasi prive di senso dal punto di vista sintattico, a verbi coniugati in malomodo), questa fan fiction, o perlomeno questo capitolo, è anonimo. Nient'altro che anonimo.
Non lascia alcun segno, insomma, c'è o non c'è non fa alcuna differenza.
Nella speranza che tu accetti questa pseudo-critica con maturità, e nella speranza che tu non ti faccia abbattere dalle mie parole, anzi, affinché tu possa usarle come incoraggiamento a fare meglio, io ti auguro buona giornata e buona fortuna per la storia.
Noelia.
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