Oddio. Piango.
E non solo perché mi sento una criminale ad aver trascurato totalmente questa meraviglia con l'aggravante di aver anche ignorato la sua esistenza, ma anche perché ho appena finito di leggere una delle più belle storie che io abbia mai trovato nel fandom di Inuyasha (che, per quanto stupendo, pullula di castronerie improponibili che farebbero morire di cancro al cuore anche Luca Giurato).
Ma insomma! Me lo potevi dire! Impiccatemi, frustatemi, ho osato ignorare quest'opera d'arte! Argh! Al patibolo!
Come penso si sia palesato da queste prime righe, sono rimasta assolutamente senza parole (ed ecco arrivare il papiro da mille lettere, lo sento sgorgare dal mio petto come un'ambrosia rigenerante, perché quando dico di non avere parole mi perdo in migliaia di discorsi farneticanti come sto facendo adesso).
Insomma, appena ho visto che a scriverla eri tu, ero già sicura al cento per cento che sarebbe stato qualcosa di ben scritto, ma le mie aspettative sono state totalmente sfolgorate da questa meraviglia. Ma andiamo con ordine, altrimenti passerò tutto il mio tempo a tessere le tue lodi senza finire i capitoli da aggiornare.
La prima cosa che si nota, sin da subito, è la dimensione grammaticale con costruzioni semplici e facili da capire. È una nota di merito gigantesca, fidati, perché la chiave principale di una buona composizione sta proprio nella sua immediata comprensione. Un lettore di questo sito, soprattutto in un fandom, non si sorbisce piacevolmente un papiro indecifrabile ricco di orpelli linguistici e arricchimenti barocchi su una struttura poggiante quasi esclusivamente su subordinate e completive (o meglio, non tutti ahaha!), ma preferisce qualcosa di rilassante, come può esserlo questo racconto.
Hai scelto le parole più giuste per descrivere il sollievo della pace che torna, citando dei perfetti topos letterari: le nubi che si diradano, la malvagità che si ritira, il sospiro di sollievo della natura, le risate dei bambini che giocano e la felicità dei protagonisti (con tanto di uscita trionfale di Sesshomaru...ma quanto lo adoro?). Anche se di dialoghi, nella fase iniziale, non ce ne sono, si intravede perfettamente la caratterizzazione di ogni singolo personaggio soltanto da come si muove, da come si comporta dinnanzi al sollievo del pericolo scampato. Anche il semplice scorcio sui pensieri del demone non poteva essere più azzeccato e in linea con i comportamenti tipici della sua personalità. Questo, almeno fin dalle prime righe, fa scivolare il lettore in un caldo torpore di familiarità, perché conosce l'ambiente descritto, chi lo popola e riesce a mettere tutto nel giusto ordine, si sente a casa.
Poi, però, arriva inaspettata quella sottile ansia che sfocia con un "OH MIO DIO NO TI PREGO DIMMI CHE NON È VERO NON RESPIRO PRESTO UN ESORCISTA IMMEDIATAMENTE MANNAGGIA" quando la sfera, letteralmente, rigetta Kagome, la respinge.
Il drammatico cambiamento di atmosfera e la tensione crescente sono stati descritti benissimo, ed ecco la seconda nota di merito: la descrizione è appena accennata ma presente, non prepotente ma importante, e ogni singola cosa viene soppesata con la giusta importanza senza che il lettore se ne accorga o possa lamentarsene. Le pause fra un'azione e l'altra non sono troppo lunghe e la riflessione è essenziale, ma calibrata perfettamente.
Miroku pronuncia una frase significativa, ovvero il doversi andare a rivolgere a Kaede per trovare una risposta; questa cosa mi ha fatto sorridere. Era proprio dei tempi antichi andare a risolvere l'arcano con i più anziani, con i saggi, e credo che questo passaggio rispecchi molto di più della mentalità dell'epoca di qualsiasi altra cosa anche perché, nel mentre della narrazione, è stata la stessa cosa che ho pensato anch'io (sempre detto io di avere un cervello medievale...bah!).
I momenti drammatici nella capanna mi hanno preso il cuore, l'hanno masticato e l'hanno risputato fuori (sì, ok, stasera ce l'ho col cuore, va beh). Insomma, è stato straziante; 'sti poveracci non possono nemmeno godersi un minuto la festa che ecco arrivare subito una nuova disgrazia, proprio come è successo nell'opera originale, visto che Kagome è tornata nel suo tempo praticamente subito.
Ogni personaggio ha trovato il proprio carattere, lasciatelo dire. Sei stata puntualissima nel descrivere la reazione di ognuno di loro, senza cadere in fallo nemmeno una volta. È difficilissimo scrivere delle scene corali, perché sono tutti lì e li devi muovere simultaneamente (altrimenti non sarebbe naturale) ed è un attimo dimenticare qualcuno. Questo non è accaduto, ed ecco dunque la terza nota di merito: personaggi rispettati religiosamente e una sana e buonissima spontaneità descrittiva! Evviva!
La soluzione è semplice, ma geniale. E spaventosa, se vuoi; ho sempre trovato terrificante la possibilità che mentre ti sto recensendo ad un centimetro di distanza da me ci sia un universo parallelo che sta affrontando la prima guerra mondiale, ma il fatto che vicino a me non ci sia altro che il mio peluche incancrenito è ugualmente agghiacciante.
Insomma, niente tempo: un universo piatto come una sottiletta. (Passami il termine, ma l'unica cosa che ho voglia di fare con un dizionario stasera è un falò).
Però mi piace, e la trovo una cosa perfetta, adattissima alla situazione. Kagome è in una terribile situazione di pericolo, sono tutti sconvolti dall'ennesimo tiro mancino di Naraku (MA ANCHE DA MORTO ROMPI L'ANIMA AL MONDO, MA ALLORA CE L'HAI PER VIZIO, SCUSAMI EH) ed ecco che spunta quest'innegabile verità, questa prospettiva a dir poco atterrente, che proviene dalla voce d'oltretomba di un'altra (simpaticona) figura importante del manga, anche lei morta (ERA ORA EVVIVA DOV'È QUEST'AHOLA MA LA VOGLIAMO FARE UNA FESTA IN PROPOSITO MA COSA STIAMO ASPETTANDO AD IMPARARE A BALLARE LA SALSA SOLO PER PROFANARE LA SUA TOMBA, EH). Mi ha messo i brividi ma, inaspettatamente, ecco ciò che compone la quarta nota di merito: il colpo di scena! (Ma perché ho impostato questa recensione sul modello di un tele quiz scadente? Sarà meglio che vada a vendere zucchine per il resto della mia vita, sì sì).
E poi, va beh, se mi volevi morta bastava dirlo subito, perché la scena successiva mi ha letteralmente fatto impazzire, mi ha fatto squittire e piangere come un criceto bipolare! Da un lato c'è l'abisso di un amore ostacolato all'estremo, di un'impossibilità di fondo di poter essere felici insieme per un'eternità, e dall'altro c'è la meravigliosa, ingenua e disarmante proposta di Inuyasha, di questa sua aria da ragazzino che dice una cosa dal peso stratosferico, che sopporta un amore infinito. Bellissimo; hai descritto un'intera gamma di sensazioni nello spazio di poche righe (come penso tu possa benissimo immaginare questa è la quinta nota di merito, ma ok, fingi che non abbia detto nulla).
Il suo piano è folle, ma anche l'amore lo è, anche l'amore fra un essere umano e un mezzo-demone contiene dentro di sé il seme della pazzia, no?
Inuyasha demone completo...ammetto di essere sempre stata curiosa di vedermelo alle prese con questo potere straordinario. È un peccato che nell'opera della Takahashi non sia stata approfondita di più questa questione, perché sarebbe stata una cosa interessantissima.
Inoltre, ed è assolutamente entusiasmante, Inuyasha vorrebbe chiedere alla sfera il desiderio che aveva in progetto fin dall'inizio ma, a differenza della storia avuta con Kikyo, non lo avrebbe fatto mosso da istinti personali, bensì per Kagome. Solo per lei, per poterla (forse) re-incontrare un giorno, chissà quando e chissà come, senza nessuna garanzia e senza nessuna certezza. È questa, secondo me, la quintessenza del sentimento che li lega.
Questa lettura mi ha lasciato sia triste che felice, per certi versi, ma ha prevalso la bruciante voglia di saperne lo sviluppo. Visto che alla fine hai portato l'attenzione su questo dettaglio, posso assicurarti che la sua ineccepibile forma grammaticale ha reso la lunghezza del capitolo assolutamente adeguata. Quando ho finito di leggere non me ne sono nemmeno accorta, e ho avuto una mezza crisi isterica come a dire 'no, non puoi lasciarmi così, no, ditemi che è uno scherzo e che ci sono altri cento capitoli da leggere, vi prego'.
In conclusione, (ed è anche ora, visto che ci ho messo trentotto minuti per annoiarti), trovo che la trama sia interessantissima e sono molto curiosa di saperne lo sviluppo che, viste le premesse, si preannuncia strepitoso. E, mi raccomando, non sia mai che una cosa del genere mi passi inosservata senza che tu me lo faccia immediatamente presente, è un ordine! *.*
Ora devo lasciarti, gli occhi mi stanno friggendo come uova sulla piastra. Come penso di aver già detto ho apprezzato davvero moltissimo la tua storia e avrei centomila altri complimenti da fare, ma se te li facessi adesso probabilmente mi azzittirei per sempre, e parlare mi piace, quindi...ok, sto degenerando.
Complimenti vivissimi un ennesima volta, splendida idea e splendido tutto, attendo con ansia un aggiornamento!
Una miriade di baci,
The Queen (come se non si capisse che sono io, ma ok ahaha)
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