Ciao!
Annotazioni al capitolo 1. Ma che belloooo questo Ken Wakashimazu! Che amore il suo! Come idealizza Kojiro, tanto da pensare alla fine che sì, loro due sono simili, ma la verità è che lui ha sempre voluto essere come Kojiro...
Che commozione la storia di Orihime e Hikoboshi, e la lezione di Wakashimazu senior: “Anche la più pura delle passioni non deve mai possederci del tutto; ma (...), se due persone sono legate dal filo rosso, non si perderanno mai e saranno sempre destinate a rincontrarsi. Perché sono la metà della stessa anima. Quando sarai più grande… lo capirai meglio!”
Triste però la conclusione di Wakashimazu: Kojiro s'è innamorato di Maki, e lui, povero, è rimasto a soffrire. Speriamo che la leggenda del filo rosso dica la verità...
Annotazioni al capitolo 2. La descrizione che fai di Kojiro, poi, è spiazzante. È un Kojiro introspettivo, che conosce sé stesso e la sua fragilità. che ripercorre che ripercorre la sua storia, da quando è rimasto precocemente orfano e si è dovuto rimboccare le maniche fino a quando è arrivato a giocare in Italia. Il suo è un continuo oscillare tra desiderio di tenerezza e di gioco e atteggiamento duro e disincantato (come quando dice che non gliene è mai importato niente della festa delle stelle... Ma poi alla fine appende il suo tanzaku col nome di Ken sopra!)
E non dimentichiamoci gli episodi chiave: di quando Ken lascia la nazionale a causa del disaccordo con Mikami, e Hyuga, a distanza di tempo, si rimprovera di non averlo saputo capire e di non essergli stato vicino. Di quando, viste le spese da sostenere per il ricovero di sua madre, Kojiro decide di lasciare la nazionale e cercarsi un ingaggio purchessia, ma arriva Ken che lo dissuade e gli mette a disposizione i soldi che lui ha guadagnato giocando da professionista (una delle scene più belle di World Youth *lacrimuccia*)... Sono momenti topici nella storia di CT!
E infine, non è bellissima la riflessione di Kojiro sulla solitudine? Lui che la accetta con fatica, e gli sembra che invece Ken ne sia circonfuso come se fosse un'aura soprannaturale... Hai ragione, c'è una fortissima dimensione di ammirazione e di fedeltà tra i due, prima ancora che di amore... ci hai fatto caso? Nella frase "dal primo giorno in cui parasti per caso la mia pallonata uscita fuori campo, ho provato qualcosa che ancora oggi non riesco a descrivere. Un qualcosa che, a distanza di dieci anni, ancora non mi abbandona" c'è un'eco di una grande storia d'amore della letteratura italiana, la riconosci? ;-) |