Recensioni per
Too frail to live, too alive to die.
di Pachiderma Anarchico

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
13/04/14, ore 16:10

Recensisco molto in ritardo rispetto all'andamento della storia e come sempre non ho molto da aggiungere all'attenta anlisi che hanno già scritto su questo capitolo. 
Credo, però, che sia in dovere di dirti che ci sono parti che mi è davvero piaciuto leggere, come, ad esempio: 

L'edificio dove, per quanto caparbiamente tenti di respingerlo, tutto è iniziato è li, a qualche metro da me, si erige maestoso nella sua ampiezza e pare quasi sorridere perversamente stagliato contro il cielo plumbeo, mentre avanzo verso il suo ingresso.

O un'altra parte che mi piace molto: 
“Ne abbiamo parlato troppo” penso mentre il primario del reparto di psichiatria mi osserva attraverso le lenti perfettamente limpide degli occhiali.
E' il mio ultimo giorno tra queste mura, dove ho scoperto di essere stato trasportato d'urgenza, dove sono stato completamente privo di sensi per cinque giorni, dove il mio corpo si è ripreso quasi del tutto tornando alla sua consueta attività, dove il mio petto è tornato ad alzarsi e abbassarsi al comando dei miei respiri, dove il mio cervello è stato ampiamente psicanalizzato e dove i miei occhi hanno capito che, dal momento che si sono riaperti, devono rifarlo ogni mattina e accogliere con ospitalità il sole.

Trovo molto accativamente il tuo stile che passa dal sarcasmo alla fredda, dura verità nel giro di tre righi, e il modo in cui hai un diretto collegamento con tuto ciò che riguarda Dominik, mente, cuore, animo, risulta efficace anche nell'esporre i suoi pensieri e le sue riflessioni, a volte caotiche e confuse, altre volte lente e precise. Riesci a rendere bene l'idea della mente affollata o che realizza qualcosa al momento. Per il resto, è coraggioso il fatto che tu non voglia dare subito un ritmo veloce o d'azione alla storia, ma che preferisca il maturare la coscienza e la situazione prima di gettartici completamente. Se qualcuno vuole leggere i punti "cruciali" deve prima capire bene come si ci è arrivati, almeno secondo il mio parere.
Anche se non recensisco sempre o in tempo continuo a seguire puntualmente. Continua così.
Baci

 

Nuovo recensore
01/04/14, ore 22:05
Cap. 1:

Wow storia altamente introspettiva: MI PIACE.

Il prologo è sensazionale, l'uso dei climaz potenti e ti trovi su un piano emotivo molto simile a quello di Dominik prevedendo ogni suo pensiero e pgni sua considerazione senza mai sfociare nel banale o in qualcosa che "lui non avrebbe fatto", il che dimostra una notevole capacità di immedesimazione. Il prologo è molto poetico e metaforico, inizia imprevedibilmente e non riuscivo proprio a capire dove volesse andare a finire, e questo è buono, perchè la prevedibilità uccide una storia, e di certo non è il tuo caso.
 

Recensore Master
01/04/14, ore 21:00

A parte il fatto che io non so fare recensioni così belle come le tue, mon amour, cominciamo pure a dire che questo capitolo mi è piaciuto un sacco (hai persino fatto dei complimenti ad Aleks!!!!!!!! “In Judo però, glielo riconosco, sa il fatto suo: è bravo, e con bravo intendo proprio il migliore. *batte le mani come una fan idiota* Ti è costato tanto, eh? EH?!xD). E’ iniziato con un momento di riflessione di Dominik, per poi acquistare sempre più azione fino al finale…WHOA. Il finale. WHOA. Ommioddio. Whoa. Ho paura. MOLTA paura.

La frase “In questa oscurità è difficile immaginare il sole che combatte la tenebra, è quasi assurdo credere che la luce si farà realmente vedere, da un momento all'altro” non è solo bella, ma meravigliosamente metaforica e forse rappresenta il simbolo stesso della vita di Dominik. Un eterno aspettare e un eterno diffidare nel cambiamento. Un’altra frase simbolo è: “Dall'Inferno si può uscire una volta, dopo sarai condannato per sempre.” Ebbé: di questa voglio la maglietta :D

E’ incredibile (e anche un egocentricoxD) che vediamo Dominik in un profondo e molto realistico stato di perenne solitudine: nessun salvataggio, la pura e cruda realtà del suo sentirsi ed essere lontano dal mondo (Magnifica la frase: “Ero disincantato, fuori fase, confuso e forse l'azzardata morte mi aveva reso anche un po' troppo distante” *.*). “Stai davvero provando a vivere?” è una frase straziante. Tu regali a Dominik una grandissima quantità di autoconsapevolezza della sua posizione, si SENTE che sei collegata a lui cuore e anima, e grazie a questo viene fuori un Dominik che non è trascinato dalle persone e dagli eventi come nel film, ma che è maturo e cosciente di quanto potrebbe sforzarsi e quanto stia scegliendo (ripeto: la parola “scelta” nella tua impostazione della fic e di Dominik è essenziale) di non farlo. Si vede anche in “La loro è una patetica imitazione di controllare la vita, quasi quanto la mia” o in “come quando non volevo uscirne più e il buio minacciava di afferrarmi tra le sue grinfie affilate e io pensavo di volerlo”. Fa autocritica su se stesso. Prende responsabilità. Così fa quando si trova faccia a faccia con Aleks per la seconda volta. Lo VEDO il momento in cui lui indietreggia. Quell’istante in cui resuscitare emozioni che non bisognerebbe provare diventa più pericoloso che rinunciare all’orgoglio. Non me lo aspettavo, ed è stato decisamente molto da Dominik. Sì, è scappato, ma l’ha fatto (almeno secondo me) non tanto per vigliaccheria quanto per bisogno di appartarsi e capire, mettere in chiaro le cose. Bella comunque l’idea di costringerlo a ritrovarsi nel bel mezzo dello scontro a fuoco fra gruppi. Mi immagino la sua espressione seccata neanche ce l’avessi davanti (AHAHAH povero Nik!! Lo hanno praticamente assaltato! Imboscata! Aleks, Cristo, dove sei???xD)

E ora veniamo al mio tesorino :3 Tralascio il fatto che io e lui disconosciamo la squadra di stronzi bastardi che gli hai creato intorno, la cosa pazzesca è che Aleksander praticamente non ha detto una parola dall’inizio di questa fic. E questo è fantastico, perché lo rende doppiamente enigmatico, tanto per noi quanto per Dominik. Amo come hai definito quello che è successo sul tappeto di Judo: “quel culmine di assoluta libertà, quell'errore imperdonabile”. L’idea di “libertà” mi fa sciogliere, perché effettivamente in quell’istante Dominik ha abbassato le difese, si è svelato, e purtroppo lo ha pagato caro. Bella la descrizione dei loro sguardi una volta che si scontrano, soltanto la parola “filo del rasoio” ti dà l’idea di quante pericolose emozioni ci sono dentro a quei maledetti occhi. E il “spostati”vs “spostami”è da oscar. Breve. Semplice. Efficace. Allo stesso modo è così realistico e così “lasciato lì” per poi essere abilmente ripreso, il dettaglio delle voci (lui che sente solo quella di Aleks, e se ne accorge dopo: l’ha fatto talmente spontaneamente, Aleks è talmente nella sua testa, che rendersene conto non è stato automatico come avrebbe dovuto).

Okay questo merita un paragrafo a parte: MACCHEFFIIIIIIGOOOOOO!!!!! Al “quello che vedo è talento” sono rimasta letteralmente impalata davanti al pc. Ha senso. Ha meravigliosamente senso. Uno degli sport più violenti e sanguinosi per uno che da fuori sembra una bambola di porcellana e da dentro è un gladiatore. Sono un tantino preoccupata per il mio adorato Aleks, ora come ora, del tipo che forse dovrebbe preoccuparsi luixD

Il mio stralcio!!! Quello che mi avevi fatto leggere, oh, che bello rincontrarsi :3

Onestamente, per quanto complessa hai fatto la successione cronologica, ti avrei direttamente consigliato di affidarti ai flashback. In più hai scelto dei tempi verbali (fra presente storico&co) stranissimixD Ma che importa, si riesce a seguire.

PREFERITE
_“il corpo racchiude un'anima macchiata di veleno e perdizione.”
_“si diverte a creare baratri su una strada già cosparsa di spine.”
_“non voglio dispiegare le ali e solo allora ricordarmi che non posso volare.”
_”Non posso, non voglio, non mi è concesso, non fa differenza.” Bellissimo il climax, e bellissime queste quattro opposte prospettive.
_“Io sono un accessorio rotto che deve essere aggiustato il prima possibile” Il termine “accessorio” è incredibilmente azzeccato
_Bellissimo il crescendo “Ricordi, palpiti, squarci, voci, lacrime silenziose, risate, []”
_“In futuro, spunto mentalmente, ricordarsi che una dieta a base di disperazione e pillole non va bene.”

DETTAGLI
“Posseditore”--> direi possessore.
"L'umanità se né stia alla larga” NE senza accento
“E a quanto pare c'è l'ho da sempre”CE l’ho

QUEL BENEDETTO FINALE è INQUIETANTE. Punto. Be fucking careful. Punto. Or I’ll kill you. Fine.

Recensore Master
27/03/14, ore 14:48

Ahah ma Aleksander oltre ad essere un cordardo deve anche fare un corso di controllo della rabbia!!xD Quello che mi fa morire di questo capitolo è che, dal punto di vista di Aleks, Nik risulta elegante, potente, impenetrabile, figo da paura mentre Aleks è…è…semplicemente un coglione. Con vaga sindrome pre-mestrualexD Non puoi sfuggire dalle tue preferenze, mon amour :*

PREFERITE
_Trovo incredibile la descrizione che fa Aleksander di Dominik. Anche nel caos della caduta, l’imbarazzo, l’irritazione, riesce a notare come “la luce, che una volta adornava i suoi occhi rendendoli enigmaticamente unici, è scomparsa quasi del tutto o occultata dal torbido di quell'azzurro.” E poi il “solo un mese fa avrei giurato di poterci vedere la vita vorticare nelle sue iridi come sottili e brillanti filigrane d'oro” mi fa sciogliere: c’è più affetto qui che in qualsiasi bacio immaginabile <3
_Bellissima l’idea di dare un colore alla giornata. Dal punto di vista sia visivo che emotivo è molto efficace, dice tutto ciò che deve essere detto sui temi, le sensazioni, le riflessioni coinvolte in questa giornata “rossa”.
_“[…] ‘quello cui ho flirtato in classe dopo quella particolare, elettrica sera’. Non lo dico.” Ahah, mi è piaciuta l’inchiodata del crescendo in questo pezzoxD Non si apre fino a quel punto, oh no, traccia la linea di demarcazione del suo interesse verso l’argomento proprio lì. “Elettrico” è poi l’aggettivo perfetto.
_“perché gli finì completamente addosso, con la noschalance di un lottatore di Rugby.” ahahxD
_“L'unico e solo coglione che riesce a sembrare il capo del mondo in pieno possesso delle sue facoltà mentali anche andando in giro come un dark-gotico-makeuppato psicotico.” Questa frase è un capolavoroxD

LIEVISSIMA CRITICA
Dal mio modestissimo punto di vista (sparami pure se vuoixD) terrei sotto controllo la lunghezza delle frasi. Avrei la tentazione di costringerti a tradurre questo capitolo in latino per vedere quanto dannatamente complicata verrebbe fuori la versionexD :P

DETTAGLI
_Professoressa… “le” fa guadagnare punti
_“mia attenzione E’ stata momentaneamente […]” (presente)
_“il suono della campanell”… “GLI do retta”
_Dejà-vù
_Nonchalance
_“l’ascia”-->lascia

Aaah ma queste sono briciole, voglio vederli faccia a faccia…però a parlare! :D

Recensore Master
25/03/14, ore 11:23

Non puoi proprio trattenerti, eh???xD HUMOUR!!! Adoro il tocco di aiutoironia che Dominik dimostra in questo capitolo: sì, è appena un tocco, che cresce man mano che lui riacquista le sue forse fisiche, ma basta per farci ridacchiare e addolcire un po’ l’atmosfera necessariamente intensa della situazione. La frase migliore è “io mi chiedo se il sentirmi uno schifo sia il contratto che involontariamente ho stipulato con l'aldilà.” Bellissima. O “Se ripete un'altra volta il mio nome mi incazzo”. Sembra che più scrivi, più Dominik reagisce alle difficoltà con una buona dose di rabbia repressa tradotta in sarcasmo (“fino all'età della pensione (questo l'ho supposto io)”). Aaaaaaaaah ma vedi che anche tu vuoi pasticciare con i capelli di Dominik!!!!!!!

I punti su cui mi concentro di più e che considero particolarmente simbolici sono:
1) “Da quanto tempo qualcuno non mi sorrideva?” Anche se dopo si smentisce, trovo meraviglioso che Dominik si ponga questa domanda. E’ di un’innocenza, una semplicità, spettacolare. Forse perché ho in testa un post di Tumblr che raffigurava la lettera di addio di un suicida, che diceva qualcosa come “Sono uscito a fare una camminata, stabilendo che se anche solo una persona per strada mi avesse sorriso, non mi sarei ammazzato”. Il potere di un sorriso è spaventoso, ed è vero, nella seconda parte del film non ne vediamo molti. Ed è anche strettamente connesso con lo straziante tentativo di humour (forse una delle scene più strappalacrime del film, almeno per me) di Dominik nel bagno, quando è drogato e si mette a scherzare con i due idioti col cellulare. Trovo fondamentale il fatto che lui voglia ridere negli ultimi istanti della sua vita, come un ultimo, disperato tentativo di agguantare una felicità che non gli è stata regalata dagli eventi, e tu in questa frase hai risollevato ed enfatizzato abilmente questo concetto. You rock ;)
2) “-Domani tornerai nel mondo reale..- Perchè quello cos'era?” Questo semplice commento è così complesso e così profondo che non saprei come mettere per iscritto un commento decente. Uno dei temi fondamentali del film, infatti, è la realtà. E’ questo rapporto fra realtà virtuale-realtà effettiva in cui Dominik decide molto presto dove si sente più vivo, più “reale”. Ricordo il momento in cui la madre gli chiede “quella è la tua famiglia?” e lui non sa come rispondere. Lovely lovely lovely.
3) “la persona che mi guarda attraverso lo specchio quasi nego di conoscerla.” Aah adoro questa frase. Il rapporto amore-odio con se stesso continua. Non solo, dopo tutto quello che è successo, non si riconosce, ma “nega” di farlo, si rifiuta di scendere a compromessi con il proprio riflesso ed è difficile dire quale delle due persone- quella del prima e quella del dopo suicidio- lui accetti di meno.

PREFERITE
“nell'inviolabile buio di una stanza, nella disperata prigionia di due occhi, nella musica ignara di una discoteca.”
“La felpa leggera blu notte nasconde i segni della sua commiserazione sulla pelle
“[…]della tua esistenza che oscilla tra le fiamme della luce più brillante e quelle dell'oscurità più remota?”
“fintanto che sono confinato qui per aver combinato due pastiglie che in un attimo troppo lungo di selvaggio coraggio mi hanno portato alla morte.”

DETTAGLI
_ “mira a quello le cui labbra hanno pronunciato con chiarezza quelle lettere in successione”: ho qualche difficoltà a orientarmi in questa frase O.O
_Da “lì” a qualche secondo(con l’accento)
_Dir di “sì” (accento)

P.S. Ma certo che te le meriti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<3 <3 E ODIO QUESTA SUSPENSE, voglio il 2!!!

Recensore Master
24/03/14, ore 10:38
Cap. 1:

GENERALE
Via i riferimenti spaziali. La concentrazione è sull’aspetto generale (come è giusto che sia in un prologo), c’ è una vaga discesa induttiva: si parte da una prospettiva quasi moralista per poi scendere a quella psicologica e pian piano anche in quella reale (prima le pillole, poi quando prende coscienza del suo cuore che batte ecc.). Il che è perfettamente in tema con la resurrezione di Dominik: dapprima imprigionato nella sua mente, scivola gradualmente all’interno del suo corpo. Lo stile che hai scelto è delle coordinate, ricchissimo di anadiplosi (che, chiaramente, sono andata a cercarmixD), metafore, similitudini. Le pennellate che dai sono incredibili, ci sono colori, suoni, emozioni tutti racchiusi in uno stile solenne, intimo e commovente. E NON TI VOGLIO SENTIR DIRE IL CONTRARIO!!!xD Data la generalità dei concetti, la voce narrante non è identificabile fino a un certo punto, il che è un ottimo stratagemma per far restare il lettore incollato a leggere. Il titolo funziona: attira l’attenzione, è poetico ed è richiamato dall’ultimo paragrafo del prologo, che lo fa risaltare subito all’occhio e lo mette in perfetta luce.

Adoro che Dominik si prenda “la responsabilità della vita che ha lasciato scivolare dalle dita”. Ecco, questo per me è il punto di questo capitolo. Io l’ho presentato molto più vittimista, invece gli regali la consapevolezza delle sue scelte e con questo la dignità della sua (quasi)morte. Non ha scelto ma sa che avrebbe potuto scegliere, non ha lottato ma sa che avrebbe potuto (non necessariamente “dovuto”) lottare. Se noti il mio approccio è stato molto più del tipo “perché nessuno è venuto a salvarmi? Sono una donzella in difficoltà!”xD, invece no, tu gli hai dato la maturità di capire che è lui a fare ciò che sta facendo. Se non si era capito, sono davvero, davvero toccata di questo :D Testimonia non solo l’empatia che provi nei suoi confronti, ma anche in un certo senso l’ammirazione. Viene fuori nella trasformazione del “destino” in “autodistruzione”, nel “IO ho pagato perché IO ho finto”, nel “so di avere cicatrici addosso marchiate a fuoco nella mia anima in caduta libera” (che è una fantastica frase). C’è un pesante fattore di scelta in tutto questo prologo che, ripeto, io non ho messo nella mia. Ho parlato di “segni”, ho parlato di “destino”, di impulsi incontrollabili. Tu invece inizi subito presentandoci una realtà in cui l’indipendenza non è spinta a forza e la responsabilità non è qualcosa di estremo per estreme circostante: Dominik in questo prologo si prende il diritto e il dovere di essere un essere umano che uscirà da quel bagno e andrà a vivere nel mondo con la sua buona dose di problemi, problemi che qui, in questo preciso momento, lui decide di affrontare. Bellissimo l’appoggiarsi a “persone forse più rotte di me”: questo si chiama perdono. Sta per togliersi la vita ed ha già perdonato coloro che lo hanno deluso, perché si è reso conto che, se c’è una possibilità di vivere, quella dipende quasi interamente da se stesso. La lucidità che dimostra (e che tu citi: “c'è fin troppa chiarezza nella mia non-lucidità”: whooooa *.*) è eroica, straziante, e francamente mi fa venir voglia di sposarloxD. Beautiful. Just just beautiful.

Insieme al padre hai citato sia Aleksander e sia Sylwia, ma sono TREMENDAMENTE gelosa perché Sylwia sembra quasi più importante >:( Oppure forse la sua immagine nella copertina e la coppia “het” mi mette il terrore che quella donna metterà lo zampino nella storia molto più dei miei gusti :P

PREFERITI
Giuro, ho cominciato questa sezione con tutte le buone intenzioni…poi mi sono accorta che stavo copiando quasi tutto il testoxD Così a un certo punto ho dovuto fermarmi. Ergo, qui c’è solo una minimissima parte delle frasi che mi hanno più colpito.
“Dentro combatti.” Ha interrotto la maratona delle virgole, ha creato un bel contraccolpo.
“troppo labile per tenere dentro una cosa tanto grande come te stesso” Molto semplice, incredibilmente efficace l’oggettivazione dell’identità
“Perché non c'è niente di più oscuro di una grande luce corrotta, perché sotto ogni nero si nasconde un bianco che non si può correre il rischio di mostrare.” Non ho neanche parole per questo: ben riuscita la musicalità della frase e spaventosamente profondo il suo significato.
“ho pagato per aver mostrato a quegli ingannevoli abbaglianti raggi del sole il vero colore dei miei occhi”
“ho sparato un proiettile che forse non mi ha colpito”
“E se c'è ancora un cuore […]”
Bella la metafora dello stallone, esalta davvero il carattere essenzialmente fiero, domato ma indomabile dell’anima più profonda di Dominik.

NEGATIVO
L’unico difetto che posso trovare riguarda il ritmo e la distribuzione del climax. E l’andare a capo così spesso forse non aiuta. Il momento della scelta, del “tornare nel piccolo bozzolo di quiete donatomi o sorgere dalle ceneri”, non è abbastanza proporzionato, per i miei gusti. Ma 1) è una questione prettamente soggettiva e 2) non so spiegarlaxD

DETTAGLI
_“Discorro”?
_Tutti i “ne” li preferirei con l’accento
_”Il confine dell'ombra e vicino” (è con l’accento)
_Il “qual è” senza accento te l’ho detto :P
_Mi sembrava di aver visto una virgola al posto di un punto, ma non la trovo più e magari sbaglio!xD

Okay, mi hai intrippata: RECLAMO IL RESTO!! :*

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