A parte il fatto che io non so fare recensioni così belle come le tue, mon amour, cominciamo pure a dire che questo capitolo mi è piaciuto un sacco (hai persino fatto dei complimenti ad Aleks!!!!!!!! “In Judo però, glielo riconosco, sa il fatto suo: è bravo, e con bravo intendo proprio il migliore. *batte le mani come una fan idiota* Ti è costato tanto, eh? EH?!xD). E’ iniziato con un momento di riflessione di Dominik, per poi acquistare sempre più azione fino al finale…WHOA. Il finale. WHOA. Ommioddio. Whoa. Ho paura. MOLTA paura.
La frase “In questa oscurità è difficile immaginare il sole che combatte la tenebra, è quasi assurdo credere che la luce si farà realmente vedere, da un momento all'altro” non è solo bella, ma meravigliosamente metaforica e forse rappresenta il simbolo stesso della vita di Dominik. Un eterno aspettare e un eterno diffidare nel cambiamento. Un’altra frase simbolo è: “Dall'Inferno si può uscire una volta, dopo sarai condannato per sempre.” Ebbé: di questa voglio la maglietta :D
E’ incredibile (e anche un egocentricoxD) che vediamo Dominik in un profondo e molto realistico stato di perenne solitudine: nessun salvataggio, la pura e cruda realtà del suo sentirsi ed essere lontano dal mondo (Magnifica la frase: “Ero disincantato, fuori fase, confuso e forse l'azzardata morte mi aveva reso anche un po' troppo distante” *.*). “Stai davvero provando a vivere?” è una frase straziante. Tu regali a Dominik una grandissima quantità di autoconsapevolezza della sua posizione, si SENTE che sei collegata a lui cuore e anima, e grazie a questo viene fuori un Dominik che non è trascinato dalle persone e dagli eventi come nel film, ma che è maturo e cosciente di quanto potrebbe sforzarsi e quanto stia scegliendo (ripeto: la parola “scelta” nella tua impostazione della fic e di Dominik è essenziale) di non farlo. Si vede anche in “La loro è una patetica imitazione di controllare la vita, quasi quanto la mia” o in “come quando non volevo uscirne più e il buio minacciava di afferrarmi tra le sue grinfie affilate e io pensavo di volerlo”. Fa autocritica su se stesso. Prende responsabilità. Così fa quando si trova faccia a faccia con Aleks per la seconda volta. Lo VEDO il momento in cui lui indietreggia. Quell’istante in cui resuscitare emozioni che non bisognerebbe provare diventa più pericoloso che rinunciare all’orgoglio. Non me lo aspettavo, ed è stato decisamente molto da Dominik. Sì, è scappato, ma l’ha fatto (almeno secondo me) non tanto per vigliaccheria quanto per bisogno di appartarsi e capire, mettere in chiaro le cose. Bella comunque l’idea di costringerlo a ritrovarsi nel bel mezzo dello scontro a fuoco fra gruppi. Mi immagino la sua espressione seccata neanche ce l’avessi davanti (AHAHAH povero Nik!! Lo hanno praticamente assaltato! Imboscata! Aleks, Cristo, dove sei???xD)
E ora veniamo al mio tesorino :3 Tralascio il fatto che io e lui disconosciamo la squadra di stronzi bastardi che gli hai creato intorno, la cosa pazzesca è che Aleksander praticamente non ha detto una parola dall’inizio di questa fic. E questo è fantastico, perché lo rende doppiamente enigmatico, tanto per noi quanto per Dominik. Amo come hai definito quello che è successo sul tappeto di Judo: “quel culmine di assoluta libertà, quell'errore imperdonabile”. L’idea di “libertà” mi fa sciogliere, perché effettivamente in quell’istante Dominik ha abbassato le difese, si è svelato, e purtroppo lo ha pagato caro. Bella la descrizione dei loro sguardi una volta che si scontrano, soltanto la parola “filo del rasoio” ti dà l’idea di quante pericolose emozioni ci sono dentro a quei maledetti occhi. E il “spostati”vs “spostami”è da oscar. Breve. Semplice. Efficace. Allo stesso modo è così realistico e così “lasciato lì” per poi essere abilmente ripreso, il dettaglio delle voci (lui che sente solo quella di Aleks, e se ne accorge dopo: l’ha fatto talmente spontaneamente, Aleks è talmente nella sua testa, che rendersene conto non è stato automatico come avrebbe dovuto).
Okay questo merita un paragrafo a parte: MACCHEFFIIIIIIGOOOOOO!!!!! Al “quello che vedo è talento” sono rimasta letteralmente impalata davanti al pc. Ha senso. Ha meravigliosamente senso. Uno degli sport più violenti e sanguinosi per uno che da fuori sembra una bambola di porcellana e da dentro è un gladiatore. Sono un tantino preoccupata per il mio adorato Aleks, ora come ora, del tipo che forse dovrebbe preoccuparsi luixD
Il mio stralcio!!! Quello che mi avevi fatto leggere, oh, che bello rincontrarsi :3
Onestamente, per quanto complessa hai fatto la successione cronologica, ti avrei direttamente consigliato di affidarti ai flashback. In più hai scelto dei tempi verbali (fra presente storico&co) stranissimixD Ma che importa, si riesce a seguire.
PREFERITE
_“il corpo racchiude un'anima macchiata di veleno e perdizione.”
_“si diverte a creare baratri su una strada già cosparsa di spine.”
_“non voglio dispiegare le ali e solo allora ricordarmi che non posso volare.”
_”Non posso, non voglio, non mi è concesso, non fa differenza.” Bellissimo il climax, e bellissime queste quattro opposte prospettive.
_“Io sono un accessorio rotto che deve essere aggiustato il prima possibile” Il termine “accessorio” è incredibilmente azzeccato
_Bellissimo il crescendo “Ricordi, palpiti, squarci, voci, lacrime silenziose, risate, []”
_“In futuro, spunto mentalmente, ricordarsi che una dieta a base di disperazione e pillole non va bene.”
DETTAGLI
“Posseditore”--> direi possessore.
"L'umanità se né stia alla larga” NE senza accento
“E a quanto pare c'è l'ho da sempre”CE l’ho
QUEL BENEDETTO FINALE è INQUIETANTE. Punto. Be fucking careful. Punto. Or I’ll kill you. Fine. |