Recensioni per
Scent of us
di skinplease

Questa storia ha ottenuto 98 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/07/15, ore 10:13

Ciao, allora... Aspettavo l'aggiornamento di questo capitolo, perché avendo letto i primi venti praticamente tutti di fila, non vedevo l'ora di sapere come sarebbe andata avanti la faccenda.

Dunque, finisce con un leggero cliffhanger che aggiunge tensione. Ma è anche vero che qui risolvi molti dubbi e domande. Innanzitutto ho amato il modo con cui hai descritto Magnussen, hai capito il peggio di lui e lo hai messo in scena regalandoci una scena che è quasi disgustosa (a livello di scena descritta).

E poi ci sono Sherlock e Jim con questa alleanza che suona quasi divertente da tanto stona, perché non penseresti mai di trovare quei due dalla stessa parte... E infatti alla fine ognuno va un po' per sé, ed è giusto così perché non so se sarei riuscita a leggere di Jim e Sherlock che sconfiggono i cattivi fianco a fianco. Alla fine si mostrano entrambi per quel che sono, con Sherlock interessato praticamente solo a John e ai figli, e con Jim che capisce che è meglio tagliare la corda. Ammetto di essere soddisfatta di come è andata a finire con Moriarty, perché alla fine anche lui è stato usato come Sherlock. Quindi dai... Sarà il solito bastardo ma per questa volta va bene così! :)

In tutto questo, inserisci la meteora Mary. Che riesce a rendersi più sporca di Magnussen. Più stronza di Jim. Qui, nella scena in cui la fai fumare di fronte ai neonati, me l'hai fatta odiare davvero.

Ma comunque, gran bel capitolo! Il fatto che ora John e Sherlock stiano correndo verso il tetto mi fa pensare a feels in arrivo. Per il momento ti saluto. Complimenti.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 20:49
Cap. 20:

L'ultimo capitolo è geniale e drammatico. Mi sono piaciute tantissime cose e spero di riuscire a riassumere il tutto in una recensione senza troppi sbrodolamenti.

La prima parte è quasi comica e sì, aiuta abbastanza a rilassarsi e a distendersi nel modo adeguato. Vedere Greg e John su un catorcio che corrono, evitando vecchiette con la spesa, verso il Barts è stato divertente. Ma andando avanti che le cose peggiorano, e migliorano per chi come me sta amando questa storia anche e soprattutto quando le cose si fanno difficili. La scena tra Sherlock e Jim è fatta di dettagli. Ce la descrivi come una partita a scacchi, mosse e contromosse, vantaggi e svantaggi che talvolta mettono Sherlock in superiorità e talvolta invece pongono Jim in vantaggio. Ciò che mi sorprende, ma che già avevo intuito, riguarda la vulnerabilità di Jim e la scena in cui domanda a Sherlock se qualche volta ha pensato alla possibilità di loro due insieme, ho stentato a credere che si trattasse dello stesso Moriarty che conosciamo bene, ma una risposta di Sherlock, un paio di battute ed ecco che ritorna ad essere quello di sempre. Bastardo, viscido e manipolatore. L'aver utilizzato le immagini di John e Sherlock è stato un colpo basso, ma io l'ho visto come un tentativo disperato perché, alla fine, non è servito a niente e né Sherlock, né John ne patiscono le conseguenze, anzi, non fa altro che renderli ancora più determinati a vincere e a mettere fine a tutto questo. Già... "questo" che penso sia il piano più diabolico mai congegnato. Mettere l'opinione pubblica contro la regina per costringerla ad abdicare. Fare in modo che le sue scelte appaiano come quelle di un leader debole e come qualcuno che ha sbagliato... avevo intuito che il piano potesse essere questo, ovvero il fare in modo che il popolo inglese arrivi con l'odiare Elisabetta II, ma prendere in ostaggio un intero ospedale... questo va al di là dell'umana comprensione. Solo Moriarty avrebbe potuto ideare una cosa del genere, è malvagio e geniale al tempo stesso. Te lo fa ammirare, perché l'intelligenza mi affascina, ma al tempo stesso è riprovevole e perverso.

Ora avrei tipo un milione di domande, cose che vorrei sapere. Ma mi sa che adesso mi toccherà aspettare l'aggiornamento. Non farci aspettare troppo, specie se mancano due capitoli!
Ti faccio i complimenti ancora, leggere questa storia è stata un'avventura magnifica, mi ha fatto vivere tantissime emozioni diverse e stupende.
Grazie per averla scritta.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 20:23

Questo penultimo capitolo, sostanzialmente si divide in due parti che tu intervalli saggiamente, perché che aiutano a stemperare la tensione e la drammaticità del momento. John che tenta di salvare un Mycroft morente e Sherlock che è rapito da Moran. Per quanto riguarda Sherlock, trovo che il suo sviluppo in questa storia sia straordinario. Indubbiamente è provato, fisicamente ed emotivamente distrutto, anoressico debole, però la mente c'è. Regge. Ed in questo momento il cervello di Sherlock è l'arma peggiore, è quello che li farà saltare tutti quanti e che porterà lui e John alla vittoria. Il modo in cui deduce, mentre è bendato e pestato, trovo che sia tipico di lui. Lo vediamo in 'The empty hearse' che credo sia il paragone migliore in questa situazione, perché nonostante tutto Sherlock c'è ed è lì, ed è migliore di Moriarty. Perché, beh, è facile essere geniali quando sei perfetto e calmo, quando non sei stato picchiato e malmenato. Avrei, sinceramente, voluto vedere lui ecco.

Un'altra cosa che mi ha colpito è il fatto che Jim si sia trovato il suo John e che abbia iniziato una relazione con Moran. Questo è un qualcosa che non riesco a capire fino in fondo... insomma, sappiamo che Jim è innamorato di Sherlock e che ha fatto tutto questo seguendo due possibilità o uccidere Sherlock e tutti coloro che lo circondano, oppure portarlo una volta per tutte dalla sua parte. Ma quindi perché Sebastian... cosa c'entra con John? Io credo che, comunque sia, il fatto che abbia iniziato con lui una storia sia il simbolo della sua debolezza. Moriarty in questo momento è più vulnerabile che mai e non solo perché è fuori sul terrazzo mentre Sherlock non ci andrà mai più, ma perché lo è anche da un punto di vista emotivo. Credo che così come lo sono Sherlock e John, anche Jim sia molto provato. Insomma, adesso o mai più.

Al prossimo capitolo.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 20:08

Ciao (per la milionesima volta), finalmente sono riuscita a terminare di leggere questa storia e ora a mente un po' più fresca mi sbrigo a recensirti i capitoli che mancano, che mi sono piaciuti da matti.

Inizio col dirti che sì, ci sono delle differenze molto evidenti nello stile, che in questi ultimi capitoli è migliore e a mio avviso più maturo e quindi, di conseguenza, fluido. Oltretutto sono diminuiti i refusi e gli errori di battitura, anche se dal punto di vista grammaticale non è ancora tutto perfetto, ma come ho detto me ne importa relativamente. Perché questa storia te la mangi lo stesso e la ami lo stesso, lo stile era coinvolgente all'inizio e lo è ancora adesso dopo venti capitoli. La trama è avvincente, l'introspezione ben curata e sviluppata in maniera coerente alla complessità dei personaggi. Complimenti perché mi è piaciuta tantissimo questa storia e ora sto col fiato sospeso in attesa di sapere come andrà a finire.

Ma andiamo con ordine...

Inizio col dirti due parole riguardo la prima scena, perché quello che mi preme farti sapere (e che ho amato alla follia) è altro. La scena che apre il capitolo è stata descritta in modo avvincente. Hai dato benissimo l'impressione di una bomba che esplode, raccontando dettagli e particolari che ci fanno sembrare di essere lì. Le parole che usi sono più che adeguate, fanno vivere il momento in un modo che non solo è tipico del tuo modo di scrivere, ma che rendono le scene vive e reali. Sembra di sentire il boato e il calore, il fiato che manca e poi il fumo che impregna i polmoni. I fischi delle pallottole della mitraglietta che distruggono la casa e poi la disperazione di John e il suo volersi non separare da Sherlock, l'avere bisogno di sapere se è vivo oppure no. Avvincente e ottimamente descritto, brava!

Può sembrare che la scena iniziale mi sia piaciuta, ed è così, ma c'è qualcosa che ho amato ancora di più: i coniugi Holmes e la governante. Sono dei personaggi straordinari. Dio mio... sono fantastici. Premetto che non mi piacciono gli headcanon e i nomi Siger e Violet li detesto abbastanza, ma qui mi hai fatto dimenticare tutte le mie avversioni. I coniugi Holmes da molti capitoli ci sono ma non si vedono. Fin dalla scena in macchina per arrivare alla villa, se ne sentiva vagamente la presenza, ma soltanto ora fanno la loro entrata effettiva. Con Siger con la pistola dell'ispettore Callaghan... Gesù santo, quando l'ho letto sono scoppiata a ridere. Era plateale e drammatico: Sherlock, in una parola. Siger me lo ricorda tantissimo, così come mamma Holmes mi ricorda Mycroft. Perfetta, composta e determinata, una donna che cammina a testa alta con un fucile a pompa tra le mani e che lo fa in mezzo ad una valanga di proiettili, mentre la sua casa viene fatta a pezzi. Quella scena è straordinaria. Eccezionale. L'ho amata in un modo che non puoi immaginare... E poi il modo di fare che hanno, come studiano John e la maniera in cui lo deducono... credo, anzi ne sono convinta, che questi siano i migliori coniugi Holmes che abbia letto in una fanfiction. Giuro.

Ovviamente poi non è finita. Perché dopo il boato e i genitori di Sherlock e Mycroft, dopo la fuga e John che ritorna un po' soldato e che si mette a sparare e con il suo istinto che viene fuori... arriviamo a Sherlock tenuto in ostaggio da Moran. Ora, il perché Moran ce l'abbia con John io, sinceramente, ancora non l'ho capito. Quello che è chiaro è che Sherlock è furbo e come vedremo poi, ha comunque il coltello dalla parte del manico.

Il capitolo finisce con John che sviene e con un qualcosa di ancora più terribile che si apre all'orizzonte, non si può però fare a meno di andare a avanti a leggere.
Koa

PS. se mi hai ucciso Mycroft, io ucciderò te.

Recensore Master
02/06/15, ore 15:34

Ciao di nuovo... allora eccomi con l'ultima recensione per oggi pomeriggio. Ho letto fino al capitolo 19, ma per ora mi fermo qui perché mi fonde un pochino il cervello XD prima però ci tenevo a recensire anche questo, perché molte cose mi hanno stupito di questo capitolo.

Prima di tutto il rating del caso che si alza a livelli che mai mi sarei immaginata. Questi poteri forti oscuri che pare abbiano in mano l'Inghilterra e che sono talmente potenti d'avere in mano persino Mycroft, sono spaventosi e vogliono tutto a partire dalla corona. Avevo intuito che fosse una storia di spionaggio, ma non avrei mai pensato che saremmo andati a parare su una faccenda del genere. Quindi mi complimento per l'idea che hai avuto.

L'altra cosa che mi ha stupita è il modo in cui Sherlock convince Irene a parlare. La descrizione della morte e il modo brutale e cattivo con cui distrugge l'idea falsata e distorta di lei che la morte sia sexy, andando a sbriciolare tutto il potere che lei pensava di avere (tanto da umiliarla profondamente) è forse una delle parti di questo racconto che hai gestito meglio, fatto salvo forse per il primo capitolo che personalmente ho ancora impresso per quanto era violento e drammatico. Questo Sherlock è straordinario. Punto. Basterebbe questo e un sacco di sbrodolamenti... perché davvero mi lascia senza parole. Sherlock è incazzato da morire ed è frustrato perché John sembra non fidarsi ancora di lui al cento per cento (e qui riprende il discorso riguardo il loro rapporto di qualche capitolo fa) più vado avanti a leggere e più me ne convinco, oltretutto credo che abbia molte più carte in mano di quante non sembri agli occhi dei suoi nemici. Perché qui Irene parla e dice molte più cose di quante non sembri, praticamente racconta tutto. I nomi, quelli non li fa, ma non sono importanti. Non lo sono affatto. Perché mi sto convincendo sempre di più che sia tutto comunque per le mani di Moriarty. Credo che il gioco di potere che si sta mettendo in atto si stia quasi rivoltando nelle mani di questi "poteri oscuri" che rischiano di avere contro sia Sherlock Holmes che Jim Moriarty. Jim non è uno che ama farsi usare, lui è uno che consiglia e sta fuori, non è uno che manda a sparare e se manda cecchini è solo per tenersi al sicuro e per salvare il suo "Westwood". Insomma, hai risposto a tante domande è vero. Conosciamo il ruolo di Mary e di Irene, sappiamo cosa è successo, ma ancora sono troppe le domande irrisolte e molte di quelle che mi sto facendo penso che troveranno risposta soltanto quando arriveremo ad un confronto con Moriarty.

Ci risentiremo presto.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 15:19
Cap. 16:

Questo ritengo sia il capitolo più difficile, duro e complesso che hai scritto fino ad ora in questa storia. Basterebbe già la particolarità del caso o la portata della posta in gioco, che si è pericolosamente alzata, a rendere tutto estremamente complicato. Ma ritengo il vero rischio che ti sei assunta, è quello di inserire in una trama già di per sé ricca di tantissimi dettagli, anche il tema dell'anoressia legato al non mangiare di Sherlock. I miei complimenti vanno per il coraggio, ma non mi stupisce che tu abbia deciso di parlare di un tema del genere conoscendo le altre tue storie so quanto sei abile a trattare argomenti delicati. Qui lo fai in modo brutale e totalmente incline a quello che è il linguaggio che hai usato fin da quel primo capitolo, ovvero: brutale e rude. Sherlock non è dolce, non lo è per niente. Anzi, io credo che sia incazzato da morire con Irene. Per questo il modo in cui si spoglia e poi il racconto drammatico di come e quando ha iniziato a smettere di mangiare, sono passaggi duri da accettare. Tosto, ma stupendo al tempo stesso, il fatto che lo abbia fatto perché: mangiare era una delle cose che faceva con John e senza di lui... Questo è totalmente irrazionale e sembra fuori dal mondo, perché è di Sherlock che si parla. Eppure è giustissimo perché Holmes è un uomo in grado di provare affetti profondi e sentimenti drastici. Anche se terribile, ho amato il concetto e ti ringrazio per averlo inserito. Poi questo gioco di potere tra lui e Irene... il desiderio di lei di dominare Sherlock per averlo ai suoi piedi (e per sé), non fanno che renderla quasi ridicola e decisamente patetica. Lo sbaglio più grande di Irene è stato sottovalutare Sherlock (di nuovo) e il poter credere di avercelo in pugno usando un dildo e qualche parolina... insomma... Sherlock non è una persona comune e di certo non si fa intimorire da Irene Adler, non se l'ha fatta venire ben sapendo che lei era una delle pedine. Per questo l'avevo paragonata a Mary. Anche se in modi diversi, i loro ruoli all'interno dell'organizzazione sono complementari. Sembrano protagoniste, ma si ritrovano essere soltanto dei mezzi sfruttati da Moriarty e in fondo credo che anche coloro che hanno voluto allontanare Sherlock e John siano delle pedine in mano a Moriarty che è, e per me rimarrà fino alla fine, il centro di tutto quanto.

Una piccola menzione per il camino che nasconde segreti che non ci si aspetta, e per la stanza delle armi del signor Holmes. Dettagli che vanno ad impreziosire una casa ed una famiglia Holmes che personalmente sto adorando capitolo dopo capitolo.
Koa

Recensore Master

La presenza di Irene Adler era, sinceramente, una delle cose che non mi aspettavo da questa storia. Data più che altro l'ambientazione post-terza stagione e soprattutto, visto che io do Irene per finita fin da "Scandal in Belgravia". La sorpresa è stata ovviamente piacevole, perché amo il suo personaggio e ho amato anche il modo ambiguo - eppure tipico di lei - con cui ce l'hai proposta. Di sicuro sono donne non facili quelle che ci presenti nella tua storia e a cominciare da Mary, per poi proseguire con Irene. Sono due tipi di donne estremamente diverse, e innanzitutto per intelligenza criminale (Irene è a tutt'altro livello), ma sono avvicinate da quel comune denominatore che è Moriarty che è, assieme a Sherlock, uno dei due perni attorno al quale ruota l'intera storia. Entrambe inizialmente sembrano vittime, io la Irene della serie non riesco a non vederla sempre e comunque come tale. In questo caso però c'è qualcosa di diverso perché forzi ulteriormente la mano e da vittima si trasforma in carnefice, o almeno ci prova ad esserlo. La Irene di questo capitolo, è una Irene che inganna il lettore. Ce la fai apparire per qualcosa che dopo si rivelerà falso e costruito e che, personalmente, trovo sia un'immagine fedele alla serie. Questo giocare sul potere e il suo modo provocatorio di affrontare John, di scatenare in lui la gelosia - e il riuscirci anche questa volta. L'intera scena con lei, è molto sottile e lo è persino negli intenti di Sherlock che in un primo momento sono poco chiari. Ma è straordinario il modo in cui lui usa la gelosia di John per cambiare le carte in tavola e mettere Irene in soggezione. Una mossa fatta con freddezza e astuzia, ma al contrario di quel che può sembrare, non vuole andare a ferire i sentimenti di John, anzi, lui vuole usare tutte le carte disponibili così da uscirne vittorioso. Ho trovato Sherlock astuto, duro e quasi eccessivamente severo con questo John che, nonostante continui a sbandierare chiarezza, si ritrova ad inseguire senza capire fino in fondo quali sono i piani. Credo che questo gap che c'è tra John e Sherlock sia incolmabile e che il dottore debba semplicemente arrendersi e fidarsi di lui. Cosa che, in fondo al capitolo, fa anche se per me non completamente o come Sherlock vorrebbe.

Al prossimo capitolo.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 14:50

Altro capitoletto di passaggio più che altro, in cui affronti in minima parte (e ancora senza soffermarti a spigare) il tema del non mangiare legato a Sherlock. Ma ancora non ne voglio parlare, perché la scena che ci sarà spiegherà tutto quanto specificatamente e non vorrei ripetermi dicendoti sempre le stesse cose.

Quello che secondo me racconta questo capitolo oltre all'uscire dal bozzolo che per una notte si sono creati attorno, sono gli assestamenti e i contraccolpi che influiscono anche se in parte sul loro rapporto. Non si può pretendere di tornare come lo si era una volta - anche perché non sarebbe possibile - con una sola notte di sesso, non si può e se così ce lo avessi descritto, sarebbe stato irreale. E invece è tutto verosimile e terribilmente reale. A tratti, John e Sherlock girano a vuoto, ancora subiscono gli effetti di quello che hanno dovuto sopportare e della lontananza. Nonostante l'amore che li unisce sia palese e dichiarato, sono ancora troppo precari e non soltanto perché sono braccati da Moriarty (e chissà chi altro), ma perché quello che hanno dovuto subire ha lasciato strascichi di paure e timori che non si possono cancellare. Questo è un capitolo che introduce una fase molto delicata del loro rapporto di coppia, le paure di John sono comprensibili e lo è anche la rabbia di Sherlock e la sua frustrazione, che fuoriesce anche se in piccole dosi, ma che si palesa nei soliti minimi gesti. Sherlock e i sentimenti sono un binomio difficile da descrivere, è un rapporto complesso, articolato e soprattutto complicato dato che la sua mente è dominata dal raziocinio. Lo Sherlock che ci descrivi è uno Sherlock che sta pericolosamente in bilico tra illogicità e raziocinio, ci sono momenti (specialmente quelli legati al caso) in cui è lo Sherlock Holmes che tutti conosciamo e che ci rassicura perché controllato e sicuro, altri in cui ci appare come un ragazzino indifeso e tremante di emozioni. Indubbiamente non semplice da trattare, ma mi trovo in ogni caso concorde con la tua idea del personaggio. E mi complimento perché l'IC è indiscusso.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 14:22

Un'isola felice. Ecco come riassumerei questo capitolo, in cui finalmente tiriamo un po' il sollievo e ci permetti dopo tanta sofferenza (e prima di trovarne altra) di rilassarci un pochino e lasciarci andare all'ebbrezza dell'amore. Il loro ritrovarsi è dolce, non smielato e stucchevole, ma vero e reale. I sentimenti positivi vengono fuori dopo un tempo infinito e lasciano da parte, almeno per ora, dubbi e paure. Adesso ci sono soltanto loro due che si ritrovano. Parlerò più avanti del non mangiare di Sherlock perché a questo proposito so che ci sarà una scena molto forte fra qualche capitolo, per il momento ti ringrazio per averci regalato una pausa in tutta questa tensione emotiva e non. Il "ti amo" di Sherlock è un bellissimo regalo, ed è forse l'espressione finale di quello che sappiamo da sempre. Sentirlo dire fa un effetto bellissimo.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 14:10
Cap. 12:

Rieccomi! Allora, recensione un po' più breve, ma più che altro perché in questo capitolo non accade molto se non l'incontro tanto atteso da entrambi i nostri protagonisti. Il resto è praticamente una sparatoria e nelle scene di azione pura, non mai molto da dire.

Tengo a sottolineare il fatto che ho apprezzato il ritorno della tensione, quella che un po' perché presi dai fatti di Mary e un po' perché si badava ai dettagli relativi l'intreccio narrativo, la tensione era un po' scemata. (Ma per fortuna, se no sarei morta a questo punto ^.^). Qui a riportarla sul vivo c'è una telefonata e la voce di Sherlock che ripiomba inaspettatamente nella vita di John, dopo un tempo esageratamente lungo. Dapprima si prova emozione e nonostante Sherlock e Greg siano presi da altro in quei momenti, si sente perfettamente la felicità di entrambi di risentirsi. Da quel momento in avanti crei un'aspettativa che non scema, anzi aumenta, e che finisce soltanto dopo che i due si incontrano in quella macchina. Ci fai vivere il loro incontro in un modo quasi commuovente, con i corpi che si incastrano nei sedili e le mani che vogliono toccare, con la quasi paura di baciare perché non può essere vero. Ancora, anche se in minima parte rispetto a quanto vedremo poi, Sherlock strappa il cuore e lo fa nelle piccole frasi. Non ci crede, lui che è la razionalità fatta a persona, stenta a credere nel momento in cui lo ha tra le braccia. Una scena bellissima ci hai regalato, inframezzata dagli interventi di Greg che stemperano in parte la tensione accumulata e fanno tirare un sospiro di sollievo. Si conclude il capitolo con l'arrivo a villa Holmes (quella piccola però XD) in quel luogo in cui ne accadranno di ogni, ma per il momento non si pensa al futuro, ma si bada solo al fatto che per adesso sono in salvo e al sicuro.

Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 13:59
Cap. 11:

Quello che ci troviamo di fronte in questo capitolo è un John straordinario, uscito completamente da quello stato di sofferenza e apatia che lo ha contraddistinto fino ad ora, e spinto dal desiderio di venir fuori da questa orrenda situazione, si ritrova a rapportarsi, magnificamente, contro Mycroft che, da perfetto Holmes, non è un soggetto facile da trattare. La scena in cui lo tiene per le palle, letteralmente, l'ho trovata straordinaria perché non è facile prendere in contropiede un uomo come Mycroft Holmes, eppure John era assolutamente determinato nel mettere ben in chiaro un concetto che gli premeva far sapere: ovvero che ama Sherlock oltre ogni dire e che gli possono fargli di tutto, tranne che mettere in dubbio il suo sentimento, soprattutto dopo esser stato costretto a stargli lontano e a vivere accanto a una donna che odiava.

A proposito di Mycroft, l'ho trovato fantastico in questo capitolo. Era lui al cento per cento, soprattutto nelle piccole cose come gesti, movimenti, parole... non è un personaggio semplice da descrivere e soprattutto non lo è il mostrare la sua complessità caratteriale. Qui ovviamente non esce molto di lui, se non la sua professionalità, ma ci fai vedere la sua maschera e la descrivi benissimo. I modi raffinati e delicati, le parole taglienti e incisive, studiate per andare a colpire il punto perché Mycroft non parla a sproposito, no, lui valuta termini e persino le pause durante un discorso. Insomma, ho visto tantissimo di lui quindi complimenti.

Due cose prima di correre al prossimo capitolo. La prima è che mi ha fatta sorridere il riferimento ad "unexpected, and beautiful" con Joanna come vero nome di Anthea, io ho amato tantissimo quella storia e leggere quel nome mi ha riportato un po' a quelle atmosfere lì. Inoltre, avendo già letto i capitoli a venire, mi pare che il nome vero di Anthea si una sorta di gioco. Ovvero entrambi i fratelli Holmes hanno il loro "John" e la somiglianza del nome non può non strapparmi un sorriso oltre che stupirmi sinceramente per la pensata. Un'altra cosa, volevo farti infine i complimenti per la trama ovvero questo intreccio di spionaggio che hai messo insieme e che già dai precedenti capitoli fai intuire. Qui capiamo che c'è altro dietro Mary e addirittura dietro Moriarty. La difficoltà sta nel fatto che non è un caso di immediata comprensione, ci sono delle cose che sfuggono, altre che sembrano qualcosa e che invece sono ben altro. Insomma, brava perché hai messo insieme una vicenda non banale, anzi ricca di colpi di scena ma assolutamente credibile e non assurda.

Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 13:41

Ciao, rieccomi a recensire dopo aver praticamente letto tutta la storia ieri sera (mi mancano un paio di capitoli). Tuttavia torno indietro a recensire perché mi pare doveroso, vista la mole di cose che ho da dirti e che mi dimenticherei di certo in un'unica recensione. E poi è decisamente meglio per me commentare non a caldo, vista la quantità eccessiva di sbrodolamenti verbali che riesco a produrre.

D'accordo, inizio con questa che sarà più che altro una recensione breve visto che in parte il capitolo è di assestamento ovvero si arriva da una situazione seppur emotivamente tesa, stabile da un punto di vista degli accadimenti. Ci ritroviamo quindi in questo capitolo in cui John, stufo di subire (e a ragione) si getta letteralmente su Mary e pretende di sapere la verità. La storia di Mary, del suo passato travagliato non mi ha toccato il cuore, anzi, mi ha lasciata tutto sommato indifferente perché non è una povera vittima, affatto. E la sua paura di stare sola perché è una "ex galeotta" e nessuno la vorrebbe, non mi tocca per niente, anzi, mi sembra una scusa e anche piuttosto patetica. Dall'altra parte provo un po' di pietà nei confronti di Mary, perché mi è parso che fosse molto ingenua, è tutto sommato un criminale di basso livello e non certo all'altezza di Moriarty, fatto che l'ha portata a commettere gravissimi errori primo fra tutti l'affrontare un ex militare corpo a corpo, con lei incinta all'ottavo mese. Insomma non è stata un granché furba ecco.

Come ho detto il capitolo vede un John esplodere, finalmente, dopo troppo tempo di passività. Suona un po' come una liberazione, ma allo stesso tempo introduce ciò che avverrà nei capitoli a seguire. Concludo con felicità, perché l'arrivo di Mycroft mi strappa sempre un sorriso... io amo moltissimo il suo personaggio. Sono molto legata a Mycroft e quando appare io sono sempre un po' più contenta.
Corro a recensire il prossimo.
Koa

Recensore Master
02/06/15, ore 00:30
Cap. 20:

“…Chiudi il becco, John!...": di nuovo l’intramontabile, buon Lestrade che si affanna dietro ai guai dei nostri due. E’ un personaggio che, nella serie BBC, sembra sullo sfondo ma è, invece, insostituibile nello svolgersi delle vicende e tu l’hai, come sempre correttamente IC, trasportato in questa tua FF a smaniare e ad agitarsi perché anche lui è innamorato, però non di una persona, ma di John e Sh, di quel loro unico e meraviglioso legame. Piacevole la descrizione della carretta con cui Siger intende sia riportato a casa il figlio minore e del viaggio allucinante: il divertimento puro che suscita serve a stemperare un po’ la tensione che scorre a temperatura altissima sotto il racconto. Ma ecco che non si sorride più (“…Dove… devo andare John?... -Al St. Bart's-…": l’angoscia di quel posto (“…precipitare spaventoso…”) ritorna alla nostra memoria perché è difficile che si possa separarlo dal terribile ricordo della “caduta”. Niente di bello può succedere lì…Infatti ecco che riemergono i nomi più scomodi come Mary, Moriarty, M16…Si capisce che il divertimento è finito, con la morte non si scherza.
“…In meno di venti secondi, Sherlock aveva già stimato almeno sedici scenari…”: nel panico e nel caos, però, tu riporti un po’ di speranza con la lucida analisi della mente di Holmes, avversaria invincibile di fronte al genio malefico di Jim. Ci rassicuriamo un attimo perché sappiamo che, difficilmente, le capacità logiche e deduttive di Sh saranno vinte. Agghiacciante è lo scenario dell’ospedale sotto sequestro in cui fai comparire il criminale, e ci tocca accompagnare un consulting pesto e sanguinante, ma integro nella sua orgogliosa superiorità. Quella che segue è una scena superba, carica di tensione emotiva e violenza anche verbale in cui non fai mancare il colpo improvviso: “…Jim parlò-Ci hai mai pensato a noi due?-...". Inaspettata la resa sentimentale di Moriarty, di fronte allo sguardo glaciale di Holmes che, però, è colpito dalla scoperta di un qualcosa che mantiene prigioniero il mostro (“…le iridi ormai nere in fiamme…”) che ha davanti. Amore? Geniale lo svolgimento del dialogo, sei stata grande a condurlo con credibilità, non era semplice. Ciò che segue, poi, è un pugno allo stomaco perché ci riporta all’angoscia del pre-Reichenbach, anzi l’arricchisce con i retroscena del legame profondo tra Watson e Holmes. Io non so, ma penso che lo scrivere tutto quello che ho letto in questo capitolo ti deve essere costato energie e sforzo mentale ed espressivo, perciò un ringraziamento te lo devo, sinceramente, perché ci hai regalato un’altissima tensione e di gran classe, per giunta. Bravissima.

Nuovo recensore
01/06/15, ore 23:35
Cap. 20:

Oddio bellissimo non riesco a staccarmi dal cellulare, è una storia assurdamente complessa, la adoro, aspetto solo il prossimo agiornamento. Incrociamo le dita :D

Recensore Master
01/06/15, ore 21:48

O mio Dio!!! No, dico, o mio Dio. O santissimo...

D'accordo tralasciamo il fatto che ho finito il capitolo in lacrime e che credo tu ti stia divertendo a leggere le mie teorie assurde riguardo la trama, ma sul serio mai mi sarei aspettata una cosa del genere. Mai. Sul fatto che Mary potesse essere il vice di Moriarty (nella serie) ci ho fatto più di un pensiero, lo confesso, ma qui non credevo che... cioè, ho voluto pensare che fosse una donna normale e tu, tu mi hai fregato alla grande! E poi quell'accordo... cielo, è disgustoso! Allo stesso tempo però mi fa amare ancora di più Sherlock, di cui mi immagino soltanto la sofferenza nel dovergli stare lontano. Ha perso tutto: John, il lavoro... ci mancava soltanto che Mary gli portasse via il violino e gli passi sopra con la macchina e poi ha fatto cento.

Come avevo intuito precedentemente, il caso è complesso e questo gioco di amore e pallottole che hai messo in piedi è geniale a dir poco, hai gestito tutti i dettagli con abilità e maestria e cavolo mi hai fregato alla grande! Hai inserito piccoli particolari fin dai primi capitoli quando l'atteggiamento di Sherlock sembrava soltanto dettato dalla sofferenza di vedere l'uomo che amava stare con un'altra, e non da tutto questo. E invece c'è molto di più... cavolo, lo sapevo!!!

In ogni caso, ho amato Greg alla follia e i rischi che si è preso fanno di lui un uomo d'onore. Mi è piaciuto molto anche il fatto che tu abbia sottolineato che è un poliziotto in gamba e non un idiota alla Anderson. Sì, ha spezzato un patto fatto da un notaio, ma per fortuna che lo ha fatto o Moriarty avrebbe vinto davvero perché allora sì che John si sarebbe distrutto dall'assenza di Sherlock. No, Greg ha fatto molto di più che raccontargli di un accordo segreto, ha dato a John una speranza. E delle volte, credimi, ne basta anche una stilla minuscola per tenere in piedi qualcuno.

Alla prossima.
Koa