Molto bella, vorrei scrivere anche io così!
Ash e company stanno attraversando il territorio di Jotho.
Sembrava andare tutto bene, finché i soliti due turbarono la quiete. Misty e Ash erano alla loro ennesima discussione.
Ash non ne poteva più dei continui rimproveri di Misty e di sentirsi continuamente rinfacciarsi della bici distrutta.
Misty non ne poteva più dell’arroganza di Ash, che credeva di essere migliore a tutti.
Il povero Brock era invece disperato a ogni loro discussione, mentre Tracey era intento a disegnare la scena della litigata con aria allegra.
Tracey: Che divertenti!- commentò divertito.
Brock: Come fai a trovare divertenti questi due?- chiese disperato- Io non li sopporto più! E’ mai possibile che ad ogni sciocchezza devono rimbeccarsi?
Tracey: Eh, eh.
Misty: Ash sei uno sciocco!
Ash: E tu una incapace!
Misty: Che cosa?! Ma chi ti credi di essere?
Ash: Di certo sono più in gamba di te! Non ricordi quante volte ti ho battuto?
Misty: Grr! Fortuna sfacciata!
Brock: Okey, adesso fatela finita!- li divise- Siamo arrivati a Keart.
Ash: Bene, un’altra medaglia mi aspetta!- disse eccitato.
Misty: Illuso!- disse con ironia.
Il gruppetto entrò nel centro Pokèmon di Keart.
Tracey: Buongiorno infermiera Joy!
Joy: Salve! Posso esservi utile?
Brock: Sii! Che ne dici di scambiarci gli indirizzi?…Ahi!
Misty: Sempre il solito- lo trascina lontano per l’orecchio.
Ash: Ho portato i miei Pokèmon per fargli fare un controllo.
Joy: Bene, dammi pure. Ci impiegherò pochi minuti- e si allontanò.
Ash: Dove si troverà la palestra?
Tracey: Uhm, è qui vicino- gli indicò con un dito una via della cartina.
Brock: Però sarà meglio che tu ci vada un altro giorno, adesso sarà chiusa per festività.
Ash: Okey.
Joy: Eccomi di ritorno. I tuoi Pokèmon stanno bene.
Ash: Grazie, infermiera Joy- prese le sue Pokèball- Come va Pikachu? Ti senti meglio?
Pikachu: Pika! (si!)
Joy: Siete venuti per sfidare il capopalestra?
Ash: Si.
Joy: La palestra è chiusa, ma aprirà dopodomani. Nel frattempo potete fermarvi qui.
Misty: Grazie Joy.
Joy: Ah, già che ci siete, perché non partecipate alla festa, che viene tenuta alla villa Tommasi?
Misty: Uhao, una festa?
Joy: Si, si tiene stasera. Siete invitati anche voi.
Brock: Bene, ci saremo!
Joy: Oh, già. Per la festa è di rigore l’abito elegante. Ma non preoccupatevi, c’è una sala dove troverete gli abiti che potrete indossare per la festa.
Tracey: La ringraziamo Joy. Andiamo ragazzi?
Ash: Si.
Joy: Aspettate, vengo anch’io con voi. Ci penserà il mio Pokèmon a sostituirmi- si tolse il grembiule.
Brock: Magnifico!
Il gruppetto raggiunse la villa e i maschi andarono nella sala riservata per loro, mentre Misty e Joy andarono nella sala per le femmine.
Ash: Oh, quanti abiti!- disse sorpreso- Non ho mai partecipato a feste così eleganti.
Tracey: Eh, chissà quanta gente.
Brock: Su, incominciamo a cambiarci.
Nel frattempo Misty e Joy stavano scegliendosi un vestito per la festa.
Misty: Occavoli! Non ho mai partecipato a simili feste e non so come comportarmi.
Joy: Eh, eh. Non avere paura. Comportati naturalmente.
Misty: Mh…non so come vestirmi.
Joy: Io ti consiglio questo vestito, ti sta d’incanto!- gli mostra un vestito azzurro.
Togepi: Prri! (Sono d’accordo!)
Misty: Dici? Okey, metto questo.
Joy: E’ da tempo, che viaggiate voi?
Misty: Si, credo ormai da tre anni.
Joy: Quindi siete molto amici.
Misty: Si.
Poco più tardi Ash, Brock e Tracey erano già fuori dal camerino e stavano aspettando le ragazze.
In quel momento arrivarono Misty e Joy.
Ash rimase incantato a guardare Misty, non credeva che stesse così bene con dei vestiti eleganti, le davano un’aria più matura.
Misty: Ciao ragazzi!- salutò.
Tracey: Ciao! Come siete carine!
Misty e Joy: Grazie!
Brock: Bene, tuffiamoci nella festa.
In pochi minuti, il gruppetto si addentrò perfettamente nella festa.
Brock faceva il cascamorto con ogni ragazza. Tracey osservava affascinato i Pokèmon degli invitati. Joy e Ash stavano mangiando e Misty era attorniata da un gruppetto di ragazzi, con cui chiacchierava allegramente.
Joy: Ti piace, eh?
Ash: Come?
Joy: Mi riferisco a Misty…non hai smesso di guardarla, per tutta la serata.
Ash: Non è vero!- arrossì.
Joy: Eh, perché te la prendi così tanto? Forse vorresti essere tu, quello vicino a lei, vero?
Ash: No, non mi interessa!- sbuffò.
Joy: Misty si è ambientata subito, anche se all’inizio era timorosa. Sembra quasi che sia abituata a queste feste.
Ash osservò Misty, che continuava a chiacchierare con quel gruppetto di ragazzi. Sembrava che tutti gli altri, non esistessero per lei.
Misty: Ma và, cosa dici Bernard!- sorrise divertita.
Bernard: E’ la verità, ti dico. L’ ho visto io- insistette.
Julian: Già, come l’altra volta!- rise- Pensa che ha scambiato una roccia per un mostro!
Bernard: Che ci posso fare se era ricoperta di erba!
Il gruppetto rise.
“Che strano- pensò Ash- “E’ la prima volta che vedo Misty così allegra. Di solito è sempre arrabbiata per qualcosa, soprattutto con me”
Joy: Tutto bene Ash?
Ash: Ah, si.
Pikachu: Pikaa (a me non sembra).
Ash: Tutto okey- insistette e continuò mangiare, mentre continuava a fissare l’immagine di Misty, che rideva allegramente insieme a quei ragazzi.
“Come mai mi sento così strano?”- si chiese Ash- “E’ la prima volta che provo questa sensazione…che sarà? Mi sembra che Misty si trovi molto a suo agio con quel gruppetto, che con noi. Del resto Misty mi segue solo per la bici, forse non si è mai trovata bene insieme a noi, con me”- il suo volto si fece triste e si girò verso Misty.
Misty si era staccata dal gruppetto e stava conversando con uno di quei ragazzi. Parlavano così spontaneamente, che sembravano amici da tempo e soprattutto formavano una bella coppia.
La festa proseguì e Misty si allontanò da loro e si diresse dai suoi amici.
Misty: Ciao- salutò.
Joy: Ciao, ti stai divertendo, eh?
Misty: Eh-eh- rise imbarazzata- si, direi.
Ash: Diciamo pure che ti trovi a tuo agio!- disse ironico.
Misty: Mh? C’è qualcosa che non va, Ash?
Ash: No, va tutto bene!
Misty: Allora perché mi tieni il muso? Cosa ti ho fatto?
Joy: Io tolgo il disturbo- e si diresse da un'altra parte.
Ash: Niente…è solo che…
Misty: Che?
Ash: Oh, mi vuoi lasciare in pace?! Non capisco perché sei ancora qui, è forse per la bici? Mi hai seguito solo per la tua bici?- scattò di rabbia.
Misty: Beh, si…-ammise, un po' sorpresa, dal cambio di umore di Ash.
Ash: Beh, perseguitandomi, non ricaverai niente. Un giorno te la ripagherò, quindi è inutile che tu stia qui!- gridò.
Misty: Ma che stai dicendo Ash?- disse intristita.
Ash: Oh, certo. Tu ti trovi bene, insieme a quel ragazzo. Certo, lui è il tipo ideale per te. Riesce a sopportarti. Cosa che non riesco a fare io, invece!
Misty: Ash! Smettila!
Ash: No, voglio mettere in chiaro, che non c’è bisogno che tu ci segua. Ti ripagherò io, il costo della bicicletta, un giorno. Quindi sei libera di andartene!
Misty: E’ questo che vuoi? Vuoi che me ne vada? Ti dà così fastidio la mia presenza? Beh, se la metti così farò come dici tu! Me ne vado!- disse seria.
Ash: Bene!
Misty: Tanto, ho già capito che non hai bisogno di me, sai cavartela da solo!
Ash: Certo!
Misty: Che sciocca che sono stata. Potevo farne a meno, di carpire informazioni dal capopalestra- disse triste.
Ash: Che? Quel ragazzo che stava con te, è il capopalestra?- chiese sorpreso.
Misty: Si, ho cercato di scoprire qualcosa in più, per aiutarti nell’incontro, ma a quanto vedo non ne hai bisogno. Agisci sempre di testa tua!
Ash: Misty.
Misty: Unf, vado a dormire!- e uscì dalla villa di fretta.
Ash: Misty, aspetta!- ma ormai era troppo tardi e Misty non la si vedeva più- accidenti, che cavolo ho combinato?
Brock: Ash, perché Misty se ne andata?- chiese l'amico, che aveva assistito alla scena.
Ash: Ehm, abbiamo litigato.
Brock: E per che cosa?
Ash: Ecco…non lo so, mi sono arrabbiato con lei e le ho detto, che era libera di andarsene quando voleva.
Brock: Che?! Ash, ma sei impazzito? Misty è una nostra amica! Non puoi lasciarla andare così!
Ash: Beh, credo che non abbia preso sul serio questa litigata e domani tutti ci avremmo messo già una pietra sopra- disse speranzoso, ma con un po' di timore.
Brock: Lo spero.
Verso sera tutti stavano dormendo, ma Misty nel sogno era perseguitata da una voce che la chiamava, intorno a sé c’era dell’acqua e un isola. Poi sentì un verso che la chiamava, cercava di raggiungerla, ma si svegliò di colpo. Non era ancora mattino, ma Misty scese dal letto di fretta e preparò la sua borsa. Togepi era ancora addormentato. Misty prese un foglio e ci scrisse, infine diede un ultimo sguardo ai suoi amici e uscì in silenzio dalla stanza.
“Scusatemi, ma devo andare. E’ importante!”- pensò Misty mentre si allontanava sempre più. |