Salve.
Premetto che non ho buone conoscenze in questo campo quindi la mia recensione risulterà incompleta, e me scuso. Aggiungo anche che sarà critica, principalmente perché personalmente ho trovato questo primo capitolo vuoto, scialbo, privo di enfasi e pathos. Ma partiamo dal principio.
L'inizio era interessante e, momentaneamente, anche originale per gli standard di efp, e la cosa più curiosa è stata la decisione di celare momentaneamente l'identità del viandante. Decisamente curiosa e ingegnosa. Mi è piaciuto.
Tuttavia, andando avanti, ho realizzato che è stata una pessima mossa da parte tua. Questo per due ragioni:
1-Non hai saputo minimamente gestire la cosa e hai iniziato a scrivere in modo caotico. Avresti dovuto cercare di dargli qualche dettaglio, qualcosa da usare per riconoscerlo e distinguerlo dalla massa. Possibilmente non i capelli perché sarebbe così banale da far piangere sangue. Alla fine dei conti, dovrei riconoscere il fatto che, nonostante tutto, tu non sia caduta nella banalità e nell’ovvietà.
2-La rivelazione dell’identità avrebbe dovuto essere eclatante, eccezionale. Tu hai affrontato questo momento con una superficialità e una monotonia disarmante.
Il problema principale è che questa piattezza – come già detto – sussiste in tutto il primo capitolo.
Dopo averci pensato un po’, sono arrivata alla conclusione che gran parte della colpa va attribuita alla scarsità di descrizioni e alla velocità con cui affronti ogni scena. Avresti seriamente dovuto cercare di soffermarti di più su tutto, parlare dell’ambiente circostante, descrivere in modo più approfondito qualsiasi cosa, usare a pieno tutti i cinque sensi. Questa trascuratezza fa sembrare tutto così forzato e poco realistico. Ora tu mi dirai che è una storia fantasy, ma ti assicuro che se la psicologia e la successione degli eventi non sono sensati, nessuno apprezza realmente. Potrebbe essere davvero una bella storia (slash insidehh), ma per me va modificata e vanno decisamente aggiunti più particolari. Secondo la mia filosofia di vita, sono quelli a rendere una storia LA storia. Fai sì che sia unica, particolare e soprattutto tua. Dalle un carattere.
Per quanto riguarda la grammatica non ho molto da dire. Ci sono pochi errori e te ne segnalo solo uno - il più importante - per non allungare troppo il brodo e annoiarti.
[Se faceva con cautela poteva evitare di essere raggiunto dalle due guardie scoperte essere, nuovamente, sulle sue tracce.]
Qui “faceva” è completamente sbagliato. Non si tratta solo del tempo verbale (infatti sarebbe stato più corretto usare avesse fatto), ma anche dell’utilizzo del verbo stesso. Fare ha bisogno del complemento oggetto, altrimenti non si capisce nulla.
E niente, l’ultima cosa che vorrei dirti è che la punteggiatura è quasi completamente sbagliata e che, quindi, la struttura delle frasi è poco melodiosa e impedisce al racconto – per quanto lineare e semplice – di essere scorrevole e leggero. È come percorrere una strada rocciosa e accidentata.
Con questo ho concluso.
Non penso ci sia altro da aggiungere quindi sloggio.
Mi spiace ancora, ma, volendo, puoi migliorare di molto, ne sono certa.
Buona fortuna.
Au revoir.
(Recensione modificata il 25/07/2015 - 07:00 pm)
(Recensione modificata il 25/07/2015 - 07:04 pm) |
