Buona sera Fedra, mi presento, sono Zephiel97, ma puoi chiamarmi Zephiel o anche solo Zeph, come più ti garba. Sono venuto a conoscenza di Claymore, manga che ho adorato a tal punto da fregarmene di avere l'orale da lì a pochi giorni, e di questa serie grazie a Xephil e penso che non finirò mai di ringraziarlo abbastanza per avermi concesso l'opportunità di leggere questa splendida storia e quella che la precede. La trama che stai tessendo non è per nulla banale o scontata o stereotipata, anzi, essa è avvincente, elettrizzante, ben costruita e ricca di colpi di scena; oltre ad un filone principale, ci sono varie vicende secondarie che poi convergono tutte in un'unica direzione, proprio come il ramo di un albero che ha varie biforcazioni e migliaia di foglie, ma la cui unica funzione è quella di far sopravvivere il vegetale, con la fotosintesi clorofilliana ed il resto (effettivamente, forse, usando le radici al posto dei rami, l'esempio sarebbe venuto meglio, pazienza); nel nostro caso, il bene ultimo corrisponde al proseguimento della storia. Passando dall'astratto al pratico, se il primo motore immobile che diede inizio a questa storia è il profondo e ben radicato desiderio di vendetta di Claire nei confronti di Priscilla (desiderio più che giustificabile, considerando che Prisicilla è la responsabile della morte di Teresa e della fine del fragile equilibrio che aveva appena instaurato nella sua mente, dopo la brutta parentesi con gli Yoma (a tal proposito, mi sarebbe piaciuto un maggior approfondimento del loro passato) ), è abbastanza chiaro come esso non sia l'unica vicenda narrata; in 'Occhi d'argento' eri rimasta più legata all'originale, mentre in 'Rebellion' hai dato maggior sfogo alla tua creatività e, secondo me, ciò ha costituito un grosso vantaggio per la storia, perché riesci a dare il meglio di te nel descrivere e narrare scene completamente inventate da te, rispetto a quelle riprese dal manga; la sfumatura tra le due tipologie è, a dir la verità, molto sottile, perché sei davvero molto abile con le parole e lo stile con cui scrivi è a dir poco magnifico e superbo; i temi trattati sono vari, svariano dal percorso di crescita di Claire, che si ritrova in situazioni nuove e non mi riferiscono unicamente ad avvenimenti bellici o riguardanti gli Yoma, bensì a quelli più profondi nel suo animo; conoscendo Raki, Claire viene per la prima volta in contatto con l'amore (quello con Teresa è di tutt'altra natura, il loro è amore fraterno) e con le conseguenze che esso comporta, a partire dai sentimenti contrastanti nei confronti del ragazzo, al forte tradimento che sente nel vedere Raki con Priscilla, al rimorso che invade prepotentemente la sua mente, che non sopporta l'idea di aver ucciso il suo amore. E a ciò si aggiunge la più conosciuta ricerca di Miria atta a scovare tutti i segreti dell'organizzazione, il nuovo progetto gemini riguardante Astrid e Freja, i contorti piani dell'organizzazione per conquistare il mondo, il concerto dei Linkin Park, il percorso di matrazione di Raki e tanti altri ancora. E' una trama molto approfondita e pensata, leggere questa storia è davvero entusiasmante.
I personaggi stanno subendo una caratterizzazione adeguata e per nulla stereotipata e stai approfondendo bene la psicologia di alcuni; rispetto ad Occhi d'argento, in questo senso, c'è stato un grosso miglioramento, riesci a gestire molto bene il carattere di alcuni (Teresa, ad esempio, non mi aveva totalmente convinto nel prequel di Rebellion, mentre ora sto imparando ad apprezzare la nuova sfaccettatura che le hai dato) e il gran numero di personaggi presenti nella storia, cosa per nulla facile e banale. E poi ci sono loro, Shade e Freja, le allegorie di te e Xephil, personaggi che mi hanno stupito per la complessità con cui sono stati studiati, per la cura nei particolari con cui sono stati presentati e che stanno avendo anch'essi un percorso di crescita individuale e corale che non ci si sarebbe mai aspettati; appena presentati, sembravano due personaggi solidi, stabili, con un carattere ben definito e consapevoli di come giri il mondo; tuttavia questo era solo la facciata che volevano mostrare, ciò che si poteva percepire a primavista, mentre guardando più in profondità nella loro mente si può scorgere la loro fragilità interiore, una caratteristica peculiare degli esseri umani, Claymore comprese; Shade ha sofferto terribilmente la sua natura, il suo isolamento dal mondo, i continui traslochi che non gli hanno permesso di creare dei legami stabili ed importanti cui ancorarsi e chiedere aiuto quando necessario; ha deciso di adare in giro per il mondo nel vano tentativo di riempire il vuoto che si era creato nel suo cuore, ma, nonostante sia andato a letto con varie donne e abbia provato una gran quantità di lavori ed emozioni (immaginarmi Xephil che cavalca un elefante rincorrendo un leone è stato alquanto esilarante), quel vuoto è rimasto, anzi, si è allargato ancora di più, perché il ragazzo non è riuscito a trovare il suo posto nel mondo e qualcuno che lo accettasse per quello che fosse; nessuno; nessunofino all'arrivo di Freja. Freja che ha vissuto un'infanzia terribile (ammetto che mi ha stupito e tanto che Louvre avesse dei figli, pensavo che fosse un uomo incapace di amare qualcuno e probabilmente è sempre stato così, ma voglio credere per lui che tutta la sua devozione alla causa sia dovuta al lavaggio del cervello che gli ha fatto l'organizzazione o risulterebbe essere un guscio vuoto, una marionetta nelle mani dell'Organizzazione, incapace di intendere e di volere; e ho goduto quando la testa dello yoma gli ha sfasciato il parabrezza), che sta vivendo tutt'ora una vita piena di doveri, di obblighi, di giornate grigie e prive di sole; abituata fin da piccola all'obbedienza ed alla fedeltà all'organizzazione, non ha potuto avere veri amici o persone a lei care a causa del nome che porta con sé, costretta a dei ripetuti test al limite del legale e con una sorella che è diventata a sua volta una burattina (un burattino nelle mani di un burattino... la cosa ha del comico) del padre, che controlla ogni cosa, anche le più piccola ed insignificante accada in casa e, più in generale, nelle loro vite. Tuttavia Freja non si è arresa, non ha gettato la spugna e non si è neanche disperata per la situazione in cui si trova; lei ha trovato la forza di combattere per realizzare i propri sogni e questa forza l'ha trovata, in parte, proprio in Shade che le ha dato un altro motivo di vita. Curioso come da due vite apparentemente divertenti e lussuose, ma in realtà cupe e tristi, sia potuto nascere un amore così profondo e puro, un legame così forte, una realtà così solare; sembra quasi una realizzazione della ginestra di Leopardi e della sua poetica utopica, ma la cosa va oltre anche a questo. E poco importa se Shade è stato un famoso spogliarellista o se Freja è la figlia del peggior nemico di Shade, poco importa se Freja vive nel lusso, mentre Shade in un piccolo appartamento con 8 Claymore (ok, questo si, ma poi si è tutto risolto, no? Certo, Shade ha quasi rischiato di diventare il pranzo di un risvegliato ma questi sono solo futili dettagli, no?) perché lui ha scelto lei e lei ha scelto lui; entrambi non si temono, non sono minimamete spaventati nello scoprire le parti più intime e nascoste dei loro caratteri, perché loro si amano profondamente e questa è l'unica cosa che realmente conta in questo momento. Fragilità che quindi non è da considerare come una caratteristica negativa dell'uomo, o almeno non del tutto; essa ci permette di creare attorno a noi dei legami forti e stabili e di poter superare le nostre paure, diventando delle persone migliori. Devo confessare che non incontravo dei personaggi così ben costruiti e che mi piacevano così tanto da parecchio tempo, mi ci sto affezionando davvero tanto e spero con tutto il mio cuore che Louvre non osi trasformare Freja in una Claymore priva di qualsivoglia volontà. Ah, me ne stavo quasi per dimenticare, ma trovo molto azzeccato il luogo in cui far avvenire la vicenda, Roma e, più in generale, l'Italia, che in qualche modo rispecchia la struttura dell'Organizzazione (non penso che sia un caso che la loro base sia a Roma e non mi riferisco al suo essere la capitale dellos Stato).
L'opinione che ho di questa serie, considerando trama, personaggi e stile narrativo (di cui ho parlato poco perché poco c'è da dire: è semplicemente superbo) è che è semplicemente sublime e con sublime intendo la sua accezione kantiana della critica del Giudizio. Bene, dopo questa relativamente (molto relativamente) piccola premessa, dove ho cercato di essere il più ordinato possibile (ed io tendo ad essere veramente disordinato, ma d'altronde al massimo disordine corrisponde il massimo ordine :D)passiamo al capitolo in sé.
Il capitolo inizia con Raffaella, un personaggio molto misterioro nell'universo Claymore che mi sarebbe piciuto avesse avuto più spazio nel manga; di lei si sa molto poco, se non che fu una numero uno, nonché una appartenente al primo progetto Gemini, sebbene fu un fallimento; Luciela perse il controllo e si risvegliò completamente, diventando un'abissale; Raffaella ci rimise l'occhio sinistro e non si perdonò mai ciò che era accaduto, lei avrebbe dovuto proteggere la sorella; venne cacciata dall'organizzazione, perché nessuno sarebbe dovuto venire a conoscenza del progetto, salvo poi essere ripescata e riutilizzata come spia, infiltrata e boia; le venne dato il numero cinque, ma il suo potere andava ben oltre; è, inoltre, perfettamente capace di sopprimere il suo Yoki, tanto che neanche Luciela si accorge del suo arrivo prima di sentire il proprio nome. Prima parte riflessiva che ho davvero apprezzato, scritta benissimo e che mette in luce ciò che sono i pensieri del personaggio, la sua interiorità più profonda, cosa non facile nelle poche righe che le hai dedicato; a Raffaella viene finalmente data la possibilità di pagare il debito che aveva contratto nei confronti della vita e poco importa se ciò andrà a vantaggio dell'organizzazione; loro vogliono la testa di Luciela e lei vuole porre fine alla sua sofferenza, stesso obbiettivo con motivazioni diverse, ma per nessuno dei due ciò ha peso. Una tragedia familiare che trova finalmente conclusione, mi ha particolarmente colpito come tu abbia volutamente sottolineato più volte la fermezza con cui Raffaella compie quel gesto apparentemente innaturale (perché è innaturale uccidere qualcuno), ma che rappresenta l'unica via di salvezza per quella persona.
La scena passa poi ad una Freja fresca di doccia, ma parecchio stanca, che ha appena avuto libero accesso al cuore di Shade; nello scorso capitolo o in quello prima il ragazzo si era dichiarato per la seconda volta, mettendo a nudo i sentimenti che provava per lei e donando la sua anima alla donna amata; Freja e Shane sono, dunque, riusciti finalmente a fare la pace ed a superare la prima loro crisi di coppia (se è vero che Shade se l'è un pochino cercata, è altrettanto vero che Helen e Teresa ci hanno messo del loro); però, si sa, ad ogni cambiamento nell'anima corrisponde un cambiamento nel corpo e, se il primo caso si era verificato... beh, il corpo non sta mica a guardare ;) e quindi via, in una delle più romantiche sessioni di sesso (se Shade aveva rischiato il bondage... beh, diciamo che anche qua...) del mondo; romantica, ma particolare; è un continuo stuzzicarsi a vicenda: prima Shade riesce, astutamente, a farsi desiderare, a provocare in Freja piccole scariche di piacere, seguite da altre ad intensità viavia crescente, che non fanno altro che aumentarne il desiderio; ottenuta l'attenzione il ragazzo prosegue lungo la strada prefissatosi, aumentando sempre di più il piacere che provoca alla compagna, con delle romanticissime effusioni d'affetto che aumentano via via di intensità, fino a raggiungere l'apice, per poi fermarsi, aumentando al limite massimo il desiderio; a questo punt è Freja a prendere in mano la situazione, rispondendo alla provocazione ed invertendo i ruoli e così via, in un continuo e repentino scambio di amore tra i due, il sentimento più puro esistente sulla faccia della terra. E qua ritorna un po' il discorso fatto prima sulla fragilità delle persone, anche in questo momento i due amanti (inteso come 'che si amano')si mostrano nudi (letteralmente) di fronte a loro stessi, le loro paure, i loro istinti più primordiali, i loro timori ed il loro puro e semplice essere; ma nessuno dei due è minimamente turbato o spaventato da ciò che vede, perché loro si sono già accettati a vicenda, perché a loro importa soltanto stare insieme e volersi bene, amarsi ed è lo stesso Shade a sottolinearlo, prima che... beh prima che il piacere lo stordisca. Hai descritto questo loro momento privato in maniera eccelsa, profonda, dando il giusto spazio alle loro sensazioni, emozioni, usando delle parole perfette in relazione contesto, senza cadere minimamente nell'eccesso, ma, anzi; in pochi riescono a rendere una scena del genere in una maniera così brillante, non mi rimane che farti i complimenti per ciò.
Sembra che i due innamorati ci stiano dando dentro, tanto che Teresa consiglia a tutte di "prendere una boccata d'aria", alias andarsene per lasciare loro un momento di intimità. Però Claire sembra essere rimasta turbata da ciò che stanno facendo i ragazzi, perché le ricorda ciò che è stato, ciò che sarebbe potuto essere e ciò che non sarà mai; le ricorda il periodo buio in cui veniva sfruttata dagli yoma, prima che Teresa la salvasse e la prendesse sotto la sua ala protettrice; le ricorda ciò che sarebbe potuto essere con Raki, con cui aveva scoperto l'amore, con tutte le conseguenze del caso; le ricorda ciò che non sarà mai, perché Raki è morto (o almeno lei lo crede) e, in ogni caso, l'aveva precedentemente tradita con Priscilla, la sua nemica giurata. E questo turbamento, questa frustazione la porta ad allontanarsi dagli altri ed a scappare dalla realtà, rifiutando le numerose mani che le vengono poste, ultima quella di Jean, che irrompe prepotentemente nel tunnel senza uscita, dando un po' di speranza alla Claymore. L'innocenza, caratteritica peculiare di una ragazza in giovane età, le venne strappata via con la forza dagli yoma e da allora non è più ritornata; Claire si è sentita sporca, macchiata; le stesse sensazioni che ha provato jean, in un periodo in cui l'omosessualità era vista come un crimine, una malattia (non che adesso, purtroppo, le cose siano migliorate più di tanto; è vero, ci sono stati grossi passi in avanti, ma... come disse Einstein, due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana), un qualcosa per cui sentirsi sporchi, per l'appunto. Però, l'importante non è quello che vogliono gli altri o quello che essi pensano, ma quello che vuoi tu, quello che pensi ti; tu sei tu e tu soltanto e questa è la cosa fondamentale. Jean si dimostra una ragazza molto sensibile, al contrario della prima impressione che si poteva avere inizialmente su di lei, ovvero che lei fosse fredda come il ghiaccio. Ho apprezzato molto questa breve discussione tra le due, Jean è un personaggio che mi era molto piaciuto in Claymore e questo dialogo, oltre che essere davvero molto profondo, è ricco di spunti per riflessioni future, very well. Tra l'altro, sembra che Jean sia riuscita a fare colpo sull'impenetrabile cuore di Claire, impresa riuscita solamente a Teresa.
E come concludere il capitolo se non con una frase ad effetto ed un clamoroso colpo di scena? Semplicemente geniale. Se sei riuscita ad arrivare fino in fondo (giuro che non era nei piani una recensione così lunga), col senno di poi il buonasera iniziale non è troppo azzeccato, ma lasciamolo lì. Bene, penso di aver scritto anche troppo, io mi fermerei qui. Spero che tu riesca a superare indenne le prossime due settimane ed a ultimare la tesi di laurea (se può servire, prova a non pensare alla data di scadenza che si avvicina, ma pensa che dopo quella data sarai finalmente libera), a presto,
Zephiel |