Me lo immaginavo io che bella fosse andata via con emmy, chi meglio di lui poteva capire le motivazioni della ragazza???? alla fine bella si è ripresa perché accanto a se a delle persone fantastiche che l'hanno aiutata nel momento del bisogno, sembra che "la pecora nera" della famiglia Masen non sia poi così "malvagia" come dicono tutti, anzi con le sue sole forze si è rialzato ed adesso ha una nuova vita, questo pezzo mi ha fatto letteralmente arrabbiare “Kate, sicuramente hai immaginato il motivo per cui ti ho chiesto di incontrarci“ la fisso e lei fa altrettanto.
“In effetti … “ lascio il mio bicchiere, mi pulisco con il tovagliolo e prendo un grosso sospiro.
“Ok. Ti chiedo solo di lasciarmi parlare. Poi, potrai dirmi tutto quello che pensi“ annuisce e si siede comoda.
“Kate, tengo molto ad Emmet. Non nel senso che starai immaginando, ma per vero affetto fraterno e non voglio che abbia altre delusioni dalla vita. So che ti ha raccontato di Rosalie, della sua famiglia e dei problemi con la Cullen Limited e con le accuse del fratello. Ma, per tutelarmi, non ti ha raccontato la mia storia e, credo, tu ti sia fatta un’idea sbagliata della nostra amicizia“ mi fissa e annuisce.
“Cosa penseresti dell’uomo che dice di amarti ma che vive, si confida ed ha un rapporto molto stretto con un’altra donna? “ rifletto ed ha ragione.
“Arriverei alla tua stessa conclusione! “ Dopo un momento di silenzio comincio a parlare.
“In realtà Emmet è mio cognato. Non so ancora per quanto tempo o se lo sono ancora, ma sono la moglie di Edward“ mi guarda con gli occhi spalancati.
“Edward Cullen sposato? Ma scherzi! Se lo considerano l’uomo più ambito dello stato! Non è mai trapelato nulla sui giornali! “ sorrido e racconto la mia storia.
“Ci siamo conosciuti l’anno scorso a Londra, la mia città natale. Una sera, era tardi, durante un suo viaggio di lavoro venne nella galleria in cui lavoravo. Avevamo già chiuso ed ero sola in ufficio. Comunque, lo feci entrare e da li è nata la nostra storia. Quella sera stessa andammo a cena insieme. La scusa era di ringraziarmi per essere rimasta al lavoro malgrado il mio orario fosse già finito. In realtà non avevamo voglia di lasciarci! Lui rimase a Londra per 5 giorni e ci vedemmo tutti i giorni. È stato il classico colpo di fulmine. Quando ritornò a Boston ci sentivamo in ogni momento della giornata e di notte. Lunghe mail, skype,…. Le solite cose insomma! Non c’era giorno che non mi faceva recapitare un suo pensiero: dai mazzi di fiori alla semplice colazione con i muffin del mio bistrot preferito“ mentre parlo ricordo con nostalgia quei momenti magici che ho vissuto e faccio fatica a trattenere le lacrime. Kate se ne accorge e mi sorride gentile. Forse, è la prima volta che le riesce con me.
“Quindi vi siete innamorati. Ma quando vi siete sposati? “ è curiosa.
“Andammo avanti in questo modo per 5 mesi. Edward veniva a Londra almeno spesso, a volte anche per passare una sola notte insieme. Ma stavamo male nel vivere la nostra storia e migliaia di kilometri l’uno dall’altra e a giugno di l’anno mi chiese di sposarlo. Lo abbiamo fatto ad agosto a Londra. Oltre noi, c’erano solo i bodyguard!” adesso, nel ricordare quel momento, non riesco più a trattenere le lacrime e, gentilmente, Kate mi passa un fazzolettino. Continuo il racconto.
“Non era presente nessuno, solo le sue guardie del corpo che ci fecero anche da testimoni. I miei familiari erano contrari ad un matrimonio così affrettato ed i suoi non ne sapevano niente. Tra l’altro era venuto fuori che la mia coinquilina era sua cugina – vado avanti nel racconto. Del mio arrivo a Boston, dei problemi di Erin, della sua famiglia, del comportamento di Edward.
“… era come se Edward avesse due vite distinte: quella pubblica di cui io non facevo parte e quella strettamente privata, formata solo da noi due, che si consumava in camera da letto o, al massimo, in qualche piccolo ristorante lontano da Boston e da occhi indiscreti“ mi fissa non capendomi.
“Che vuoi dire? “
“Pur essendo sua moglie non facevo parte della sua vita. Se aveva un impegno pubblico andava solo o accompagnato dalla sua assistente o dalla sorella. In 4 mesi mi ha portato a cena fuori solo 3 volte e sempre ha scelto ristoranti fuori Boston e poco frequentati. E’ stata la colf a farmi conoscere la città. Indicarmi a quale coiffeur rivolgermi o quale palestra frequentare. Ed uscivo con Emmet, a volte, per svagarmi” e neanche questa volta la lacrima riesco a trattenerla.
“Le uniche persone ospitali con me furono Emmet e i genitori di Alice. Per tutti gli altri ero un’arrampicatrice sociale che aveva fatto il colpo della sua vita. E per tutti non intendo solo la sua famiglia, ma anche il personale di servizio e le sue guardie del corpo. Non avevo amici a Boston, non mi aveva presentato a nessuno. Passavo le giornate da sola, in casa e nessuno mi rivolgeva mai la parola”– mi guarda triste.
“Bella, non ne sapevo niente. Hai ragione, Emmet non mi ha detto nulla di te“mi sorprende il gesto di Kate: allunga la mano sulla mia e mi accarezza.
“Malgrado tutte le dicerie non ho mai preso un solo dollaro di Edward. Non ha mai aperto un conto per me, né intestato una carta di credito. Potevo utilizzare la sua e doveva confermare, anche telefonicamente, il mio utilizzo. La sera che sono andata via di casa avevo in tutto 100 $. Avevo dato fondo a tutti i miei risparmi in 4 mesi! Ero all’aeroporto e non sapevo come pagare il biglietto aereo per Londra. Chiesi aiuto ai miei familiari che non vollero sentire nulla di quello che mi stava accadendo. Avevo chiamato anche al mio precedente datore di lavoro per chiedergli se era disponibile ad aiutarmi, ma aveva assunto un’altra persona. Non conoscevo nessuno a Boston. I genitori di Alice, erano in vacanza. Ero seduta ad una poltroncina della sala d’attesa dell’aeroporto quando è venuto Emmet a recuperarmi! – sorrido ripensando a quel momento.
“È stato quando venne a Boston per definire il divorzio di Rosalie? “ annuisco.
“Si, stava tornando a San Francisco quando ha ricevuto un sms di Edward che non sapeva dove fossi. Parlammo seduti al bar. Raccontai quello che era successo e lui mi raccontò della sua nuova vita e di te, Kate! Quando annunciarono il suo volo, mi fece scegliere: mi avrebbe pagato il volo per Londra oppure potevo seguirlo qui e ricominciare una nuova vita. Mi disse che, in ogni caso, anche a Londra dovevo ricominciare tutto daccapo e se non mi fossi trovata bene, mi avrebbe messo lui stesso sul primo volo per Londra! “sorride.
“Si, questo è da Emmet“
“Lo hai capito meglio tu in pochi mesi che non la famiglia. Emmet ha un cuore immenso. Non mi avrebbe mai lasciato sola in aeroporto senza mezzi sufficienti a cavarmela. Kate, quello che vorrei farti capire è che non ho secondi fini con Emmet. Gli voglio veramente bene, come ad un fratello. Mi ha aiutato quando tutti mi hanno voltato le spalle. Ed ora che ho trovato un lavoro stabile cercherò un appartamento per lasciarvi i vostri spazi“ scuote la testa.
“Non ce n’è bisogno, Bella. Ammetto che sono stata gelosa di te e del vostro rapporto ma ora capisco molte cose. Anche per Emmet sei importante. Non mi ha mai detto i motivi, ma una volta si è lasciato sfuggire che tu sei stata l’unica, pur non avendo voce in capitolo, a credere in lui nello scandalo della Cullen Limited e mi ha raccontato che lo hai accompagnato a diverse sedute di terapia per smettere di bre” mi guarda e sorride e capisco che ha veramente afferrato quello che volevo dirle.
“Lo penso veramente. Emmet non è capace di far del male ai suoi familiari.
“Una curiosità. Sei scappata da casa di Edward e lui non ti è corso dietro? Ti ha lasciato andare? “ annuisco.
“Mi ha chiamato numerose volte le prime settimane. Ma non mi ha mai scritto mail per sapere dove mi trovassi. Inoltre, con tutti gli investigatori di cui dispone, se solo avesse voluto, ci avrebbe messo meno di mezza giornata a sapere dove mi trovo”
“Non l’hai più sentito? “
“No, non ho sentito più nessuno, neanche i miei familiari. A dire il vero ho staccato il telefono e preso un altro numero. Diciamo che mi sono resa irreperibile. Ho chiamato solo i genitori di Alice ed ho detto loro dove mi trovavo pregando di rassicurare i miei familiari, ma di non dare alcun tipo di informazione. Quando mi sarò ripresa mi farò viva io“annuisce.
“E con Edward sei ancora sposata? “ sorrido amaramente.
“Gli ho mandato una mail chiedendogli di provvedere al divorzio. Prima di andare via di casa avevo scaricato da internet il modulo da compilare da depositare in tribunale e gliel’ho lasciato con l’anello di fidanzamento. Ma non ho più saputo nulla. Conoscendo la sua famiglia ed il suo entourage penso che abbiamo provveduto subito“ scuoto la testa mentre Kate si alza e si avvicina, abbracciandomi. Ed io dovrei perdonare un essere come quello??? ma stiamo scherzando spero, non mi interessa se lui cambierà, oppure prenderà posizioni può fare quello che meglio crede, io al suo "pentimento" non crederò mai, ma soprattutto spero che bella non gli dica che aspetta un bimbo/a, sarebbe una tragedia di proporzioni gigantesche e una guerra senza esclusione di colpi, da parte della "simpaticissima" Erin, bene bene vediamo se per una volta filerà tutto liscio anche per bella????? io ci spero al diavolo tutto il resto. Un bacione grandissimo ciao *___* |