Evvai!
Quinti capitolo!
Mi darei una medaglia da sola se potessi.
Quindi con questo sono al 29...se gli altri non si dimostrano troppo impegnativi spero di arrivare almeno almeno al 32...dai che ce la faccio!
Bhe, direi di iniziare.
Il capitolo è molto bello, come i precedenti, ben equilibrato e senza intoppi di genere.
Si legge tutto d'un fiato e va che è una meraviglia.
Prima parte: colloquio con Tsunade. Mi è piaciuto, dopotutto è normale che voglia sapere l'esito dell'addestramento, e mi chiedo quali provvedimenti prenderà ora l'Hokage visto che ormai è chiaro che Rash desidera scatenare una guerra pur di arrivare al suo obiettivo.
Sarà davvero interessante, a da ora in avanti le cose si faranno vermente movimentate, anche perchè ormai siamo nel fulcro della storia vera e propria.
Seconda parte: vita di tutti i giorni e anniversario. Da una parte, l'idea di staccare un po' dai combattimenti con un ponte di vita quotidiana e simili è veramente azzeccata. Dopotutto, tra allenamenti e altro, Jamila ne ha avute di preoccupazioni fino ad adesso, a ci sta che voglia rilassarsi un pochetto.
Dall'altro, la sua reazione alla dimenticanza di Kiba mi è sembrata un pochetto esagerata. Scoppiare in lacrime, e poi quel "me l'aspettavo", non ho capito nemmeno perchè c'era, in che senso se lo aspettava? Nel senso che lo aveva capito dalla sua reazione? O che era scontato che se ne dimenticasse? Non dico che il pianto vada del tutto tolto, se vuoi tenerlo tienilo, ma prova a risolverla così...
Puoi dire che, con la scoperta del suo io oscuro, di Rash e Mistfire, lei era veramente spossata, sfinita, e non solo fisicamente. Inizi dicendo che ok, sono tornati al villaggio, ma qua e la inserisci dei punti in cui descrivi le sue preoccupazioni, lei che non vuole causare altri guai, e la paura di Rash e di quello che potrebbe fare. Lei che si finge solare, ma in realtà lo fa solo per non preoccupare gli altri, e mentre rientra si aspetta che con Kiba tutte le preoccupazioni scompaiano.
Si reincontrano e boom...il caolpo di grazia. Non scoppia a piengere per la sua dimenticanza, diciamo che quella è la goccia che fa traboccare il vaso, ma perchè era così sfinita, che quello diventa troppo, ed esplode. Non so se mi sono spiegata.
Magari era proprio quello il tuo intento, di farla fare una reazione simile per rendere lo stress emotivo che ha dovuto sopportare, ma così non si capisce bene. Se vuoi mantenere il pianto e la fuga, ti consiglierei di risolverla così, perchè sarebbe veramente un bel modo di cavarsi d'impiccio.
Significherebbe cambiare molte parti, ma penso che verrebbe un buon lavoro.
Comunque, bellissimo capitolo!
Passo oltre!
Teoth |