Scusa, mi sfugge il nesso tra l'essere bipolari e l'essere posseduti.

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In questo secondo capitolo abbiamo una Michiru ancora bambina con l'adolescenza ormai alle porte.
Mi piace come sei riuscita a descrivere il suo tormento interiore, il suo estraniarsi un po' dal mondo caratteristica che segue anche nella serie il personaggio, l'incubo ricorrente, la frustrazione nella mancata comprensione delle parole che la tormentano, il non accettare la morte dei genitori e dell'instaurazione in lei del senso di colpa.
La conclusione dove si spiega l'attaccamento della protagonista alla musica e al suo modo di esternare i sentimenti.
Sono molto positiva su questi brevi scritti stai delineando un buon personaggio al prossimo capitolo.

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Piano piano sto leggendo tutti i tuoi lavori ma dato che questa volta sono particolarmente fortunata da iniziarne uno eccomi qui.
La tua scrittura è sempre molto scorrevole e piacevole, l'idea della serie mi piace molto e la lunghezza del racconto è relativa la cosa importante è il suo contenuto.
Anche se è molto giovane hai reso bene la "pacata" impulsività del personaggio è in pericolo ma nonostante tutto si preoccupa dei suoi genitori mettendo in una sorta di secondo piano la sua salvezza.
L'idea dell'abbraccio freddo del mare e la stessa frase è come se l'acqua volesse riprendere ciò che già gli apparteneva, ma lei è ancora ignara della cosa e ancor più il suo scopo in quel momento è di aiutare i genitori.

Congratulazioni sono molto curiosa del seguito!

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Wow! La tua idea di 'creare' il passato di Michiru mi affascina parecchio!! 😍 Ritengo che il rapporto con Haruka tu lo debba trattare prima del loro incontro, altrimenti rischi di non far percepire il senso della loro relazione. La tua affermazione di dare la priorità a questa fic, trascurando "Il vento della libertà", un po' mi rattrista. 😔 Ero curiosa di leggere l'epilogo. Comunque sia... Adesso c'è questa nuova storia: aspetto il seguito. A presto 😎

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Ciao!
Premetto che Michiru mi ha sempre affascinato. È un personaggio misterioso di cui si sa ben poco e che, per assurdo, non mostra apertamente i propri sentimenti, o meglio, non del tutto –secondo me–, quindi approfondire il suo personaggio, la sua psicologia e tutto, è qualcosa di veramente interessante, così come è interessante, appunto, questo prologo. Mi piace immaginarmela bambina, anzi, per come hai scritto riesco proprio a farlo, vedendola con quegli occhioni chiari in auto con i genitori. In auto e poi in mare, ovviamente. Ecco, la parte in cui finiscono in acqua mi ha emozionata, ho percepito la paura e la volontà della piccola che, ahimè, poteva fare ben poco.
La conclusione rafforza il tutto e mi piace.
Complimenti!

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