Recensioni per
Fuoco nelle Tenebre - La Rinascita della Fiamma
di Himenoshirotsuki

Questa storia ha ottenuto 111 recensioni.
Positive : 111
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/02/20, ore 12:34
Cap. 14:

Ciao Hime! Dopo tanto tempo eccomi qui.
Il capitolo precedente ci aveva lasciati con il fiato sospeso, e questo si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Ansia a livelli altissimi per tutto il tempo. Ma andiamo con ordine:
Pov Melwen. Apprendiamo cosa sia stato a provocare l'esplosione che sentono Balor e il suo esercito nel capitolo precedente: gli Elfi sono penetrati in città e hanno fatto saltare in aria l'armeria. Deduco quindi che l'attacco frontale fosse solo una copertura, ma come diavolo hanno fatto a entrare in città inosservati? Altri passaggi sotterranei? Magia di teletrasporto? Tra l'altro, complimenti per la descrizione del caos e dell'orrore che si presenta dopo l'esplosione: i cadaveri, le macerie, il fumo nero, i sopravvissuti mutilati che si aggirano come fantasmi... molto suggestivo, davvero. E (non) assistiamo anche alla morte di Nordri, che sinceramente non avevo idea di chi fosse prima di leggere che era l'anfitrione di Myria e i bambini. Mi è piaciuto, comunque, per quel poco che ho visto; se n'è andato da eroe.
Pov Lusil. Altro personaggio che non avevo idea se avessimo già incontrato o meno, muore anche lui e in modo disgustoso con, presumo, tutti coloro che erano con lui. La creatura che li ha attaccati mi ricorda molto il "centopiedi" de I Figli di Armageddon di Brooks, per caso hai preso ispirazione da lì?
Pov Balor. E qui arriva il vero piatto forte (e tragico) del capitolo. La conclusione è terribile, davvero, ma c'era da aspettarselo. Ho persino avuto il dubbio che l'Elfa dai capelli rossi fosse Lysandra in persona, è possibile? Comunque mi dispiace molto che il re nanico e tutta la sua famiglia, con soldati annessi, siano morti così. Un atto scellerato che griderà vendetta.
Pov Zefiro. Apprendo che il bambino è una specie di licantropo (?). Bene, non si finisce mai di imparare cose ahahah XD Altrettanto emozionante (anzi, di più), e i sacrificio di Baldur e, presumo, anche quello di Skjaldi, Farm e Fili e Kili, a meno che non trovino all'ultimo un modo per salvarsi. Ma anche così, con la città ormai in mano agli Elfi, vedo improbabile una loro sopravvivenza. Vedremo se il portale di Nyi ha funzionato e se il Dominatore è riuscito a portare Myria, Melwen e Zefiro in salvo.
Ti lascio con un caloroso "complimenti!" e ancora una volta mi scuso per la poca assiduità nel recensire.
Alla prossima,
~TaliaMorrissey
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 12:37 pm)

Recensore Master
19/09/19, ore 16:32

Ciao! Rieccomi.
Ero indecisa se fermarmi ad analizzare subito questo capitolo o aspettare di leggere il successivo per recensirli insieme. La prima parte non mi ha detto molto, non so, Zefiro non mi entusiasma e in più non ricordavo molto di lui e Melwen. In particolare, ho trovato forzato il paragrafo su di lui e il suo rapporto con la religione: un atteggiamento così disilluso (lui che perde ogni qualsivoglia tipo di fede dopo la morte di suo padre) mi sembra troppo adulto, troppo consapevole, non so, stona un po' affibbiato ad un bambino - anche se devo ammettere che non ricordo l'età esatta di Zefiro.
La seconda parte si fa decisamente più interessante: proprio ne bel mezzo della celebrazione in cui Balor intende comunicare al suo popolo che non verrà più versato sangue nanico in quella guerra, un'armata elfica spunta all'orizzonte ed è subito battaglia per la difesa di Alabastria. Chissà quale diavoleria si saranno inventati gli elfi e, soprattutto, che cosa significa quell'esplosione che Balor sente alla fine? L'immagine delle colonne fumo nero non fa presagire nulla di buono per la città.
Tuttavia, per quanto lo scontro sia coinvolgente, devo ammettere che ci sono stati alcuni passaggi che ho fatto fatica ad immaginarmi o che proprio non sono riuscita a capire: in particolare credo tu abbia commesso un piccolo lapsus quando fai riferimento ad Hagan e alla sua fanteria, perché poco dopo lo citi a proposito della cavalleria pesante.
In ogni caso bel capitolo, anche se non vedo l'ora di ritrovare Airis e, soprattutto, Ledah.

Alla prossima!
~Talia

Recensore Master
11/09/19, ore 16:51
Cap. 12:

Ciao hime! Che dire, dopo tanto tempo eccomi tornare sulle tue pagine. Mi dispiace di non essermi fatta sentire per, quanto?, un annetto?, ma tra la travagliata stesura della mia long e le altre storie che seguo davvero non ho trovato il tempo necessario per seguire dignitosamente la tua fic. Che ho subito avuto modo di riapprezzare, comunque. E’ un bel capitolo, scorrevole e ben scritto. Ammetto di non ricordare se avessimo già incontrato Balor ed Eliria, ma presumo di no visto che sembrano essere introdotti proprio a partire da questo capitolo (l’ho dedotto dalle informazioni su di loro e sul loro regno che hai elargito, ma potrei anche sbagliare). La narrazione riguardante la città dei nani viene interrotta nella parte centrale da un rapido pov di Felther, personaggio di cui invece mi ricordo molto bene e che, come ti dissi un paio di recensioni fa, mi piace parecchio. Di fatto è un capitolo di passaggio, ma penso getti le basi per risvolti interessanti nell’immediato futuro. Passerei direttamente a lasciarti i miei rinnovati complimenti, sennonché c’è un paragrafo in cui sembri aver concentrato tutte le sbavature del capitolo (perché nel resto non ce ne sono, o almeno io non ne ho trovate).

[…] Ysylla aveva dato alla luce anche un maschio, che Balor non aveva visto crescere perché Sejrel lo richiamò ai suoi doveri. La lettera che il messaggero gli recapitò diceva che doveva recarsi a difendere Edon e Mera assieme all'esercito regolare, poiché c'erano stati degli scontri violenti con gli elfi, ma Balor aveva letto il messaggio non scritto tra le righe: la guerra stava arrivando, e per quanto Sejrel avesse fatto di tutto per evitarlo, ormai erano arrivati a un punto di rottura. Pochi mesi dopo, il giovane monarca morì, assassinato dal suo più fidato amico, il consigliere Xerxas Ascrocell, e Voren II, il suo successore, aveva dichiarato guerra agli elfi. Per ragione di consecutio devi sostituire i passati remoti con dei trapassati prossimi, tempo che peraltro hai mantenuto in gran parte del periodo. Per quanto riguarda quel “non scritto fra le righe”, se ho capito cosa intendi, avrebbe proprio dovuto essere “scritto fra le righe”, che è già di per sé una metafora che indica un messaggio sotteso.

A parte questo, come ho detto, mi sembra tutto perfetto. C’è giusto un “sebbene” ripetuto a distanza ravvicinata verso la fine del capitolo, ma niente di che. Sono contenta di essere tornata a leggere la tua storia! Mi ha subito coinvolta nuovamente nelle vicende di Esperya. Alla prossima, TaliaMorrissey

Recensore Master
14/12/18, ore 11:39
Cap. 25:

Ed ecco che torniamo ad occuparci dei nostri bambini preferiti, Melwen e Zefiro. Forse l'ho già detto, ma adoro questi due alla follia! Sono così teneri, sia singolarmente che in coppia, che ogni volta il cuore mi si scioglie. Spero tanto che alla fine si mettano insieme (e se non succederà, sappi che verrò a cercarti e ti costringerò a leggere la peggiore fanfiction mai scritta. E non sto parlando di una delle mie storie).

E anche in questo capitolo di momenti dolci ce ne sono stati, eccome. Tuttavia, il tono generale è un tantino più cupo. Abbiamo Zefiro che ha dei dubbi, si sente parecchio giù, e che a un certo punto litiga un pò con tutti. E poi arriva la sconcertante rivelazione di mamma, seguita dal racconto di Eogann. A questo punto credo che ormai sia chiaro che il nostro caro Zefiro non sia del tutto umano, e che questa cosa avrà delle ripercussioni pesanti in futuro. Per fortuna, alla fine si ritorna ad un'atmosfera un tantinello più serena, anche se comunque ci sono delle brutte ombre che incombono all'orizzonte. Spero tanto che ci sia un lieto fine, anche se ho qualche dubbio. Vabbè, incrociamo le dita e tocchiamo ferro.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
08/11/18, ore 12:12

Ma ciao, Hime! Non ti puoi neanche immaginare quanto sono stato felice nel vedere che c'era un nuovo capitolo di questa storia. Ho fatto un balzo sulla sedia che ho bucato il soffitto (e mia madre mi ha fatto un cazziatone con i fiocchi...ma vabbè, non ha importanza) e sto sorridendo come uno scemo da mezz'ora.

Allora, qui la nostra cara Airis (alias "la non-morta") rivede dopo tanto tempo il suo paparino, il nostro caro Davsten. Tra un biscotto (che fame che mi è venuta, accidenti a te!), un bicchiere di mirto e le feste del cane, i due chiacchierano del più e del meno. Sembrerebbe quasi una tranquilla scena di vita famigliare, se non fosse per la minaccia oscura che incombe sullo sfondo. Il tutto si conclude con la notizia di un attentato alla vita della regina. E considerando di chi stiamo parlando, posso già immaginare come sia andata.

Aspetto con ansia il prossimo capitolo, e ti faccio anche tanti auguri per il tuo libro. Alla prossima!

Recensore Master
24/10/18, ore 21:50

Oh, finalmente rivediamo Ledah <3
E in questo capitolo rintroduci un personaggio che mi ispira molto, Brandir, che sappiamo essere un Risvegliato come Kvothe e Felther.
Sembrava un pazzo, impressione accentuata dal pallore del suo viso, dalle pupille dilatate e le palpebre cerchiate di rosso. È una bellissima immagine, mi ricorda quasi lo stile delle tragedie eschilee.
Il capitolo è molto cupo e pesante dal punto di vista emotivo: abbiamo un confronto tra un Ledah ormai allo stremo delle forze ma non per questo meno spavaldo e un Brandir ormai preda di ἄτη, accecato dal risentimento e veramente convinto di stare dalla parte giusta, nonostante la consapevolezza di aver perso tutto. Molto dark e suggestiva anche la scena di Ledah che sviene sotto i suoi colpi al volto.
Nella seconda parte del capitolo casca davvero a fagiolo questo ex cursus che ci mostra un frammento del passato dei due guerrieri quando ancora erano vincolati da un forte legame d'amicizia, anche se già c'erano vaghi segnali d'inquietudine (quanto è angst questo capitolo?!) Suggestiva anche questa parte.
In conclusione, penso che tu abbia una maestria davvero incredibile non solo nella fluidità con cui manovri la sintassi e del lessico, ma anche nella caratterizzazione dei personaggi e gestione delle situazioni. Unico appunto, forse si risente un po' di mancanza d'azione.
Bellissimo capitolo comunque.
Alla prossima,
~Talia
(Recensione modificata il 24/10/2018 - 09:52 pm)

Recensore Master
30/08/18, ore 16:49

Ciao Hime, eccomi tornata sulle tue pagine.
Anche se è passato parecchio tempo, diversamente da altre volte ricordavo abbastanza bene dove eravamo rimasti: Lysandra aveva interloquito con i suoi due generali e Airis (sempre sotto mentite spoglie) si era affidata nelle mani di Hallende e Arghail, che come ricorderai non mi stava proprio simpaticissimo xD
Qui abbiamo un capitolo di passaggio, letteralmente visto che si tratta di un viaggio in mare. Airis e Arghail cominciano a conoscersi un po’ meglio, nonostante entrambi non desiderino sbottonarsi troppo; chissà se la genealogia del mezzelfo verrà chiarita in seguito, presumo di sì visto che pare destinato andiventare re. Tra l’altro, mi è piaciuto troppo come hai concluso la prima parte del capitolo, con il rimando all’avvertimento di Cyril! E quando Airis ha ricordato Felther mi sono partiti i feels xD Ora i nostri protagonisti sono in grave pericolo ghermiti dal mare in tempesta, ma sono sicuro che qualche deus più o meno ex machina li tirerà fuori dai guai, magari proprio il misterioso figuro che appare a fine capitolo. Sempre che non abbia altri scopi e faccia cadere Airis dalla padella nella brace.
Non mi pare di aver visto errori di battitura, c’è giusto una sbavatura di italiano che vorrei segnalarti:

Cyril le aveva detto che tra sei settimane Lysandra avrebbe avviato il rito per riportare in vita Aesir e ormai non era sicura di riuscire a impedirlo. Che entro sei settimane o di lì a sei settimane.

Comunque la tua storia è bellissima!!!!!
Prima o poi arriverà un’altra recensione, lo sai che io torno sempre ♥️
Un bacio
~ Talia

Ps: scusa se ti rompo, ma sto finendo la mia storia... se hai voglia e tempo puoi sempre darle un’occhiata e dirmi che cosa ne pensi :)
(Recensione modificata il 30/08/2018 - 04:59 pm)

Nuovo recensore
04/06/18, ore 21:13
Cap. 23:

Ciao Hime, non sono ferrata in materia di Fantasy a tal punto da valutare quali sono i topos e se tu li abbia sviluppati in maniera originale o meno...ma caspita quello che dalla mia semplicità scaturisce con assoluta spontanea meraviglia è. ...wow....il fatto che tu scriva di avere 19 anni...doppio wow...hai una delicatezza così profonda nel descrivere il mondo tangibile e quello intangibile...incredibile. Continua la storia...ha molti spunti...per essere più di un libro direi...una saga...questo bambini che diventano adulti...complimenti Hime....la trama...srotolata in maniera sapiente...il modo in cui scrivi...la padronanza del lessico e della sintassi....un libro pop up...una storia che vive...piena di valori e bellezza...una bellezza piena. Basta non so che dire. Aspetto di leggere il seguito, sarebbe un abominio non sviluppare tutte le potenzialità che ci sono...tue e della storia

Recensore Veterano
18/02/18, ore 00:59
Cap. 23:

La prima parte è stato qualcosa di indescrivibile per la sua delicatezza e la sua intensità: hanno parlato di argomenti pesanti, difficili, cercando di dare un ordine ai loro pensieri e un senso agli eventi. Ho trovato piuttosto triste questa sfigducia di Melwen nei suoi confronti, per quanto sia una bambina apparentemente senza alcuna abilità particolare è stata salvata e ciò significa che è importante, più di quanto si immagina.
Zefiro è meraviglioso: dolce e premuroso, ma cauto e accorto, si avvicina a lei con cautela ma non quel genere di attenzione mista a pietà, bensì mosso da un sincero affetto. Mi piace troppo come riescano a relazionarsi: genuino, semplice e sincero; hanno una cieca fiducia l'uno nell'altra e sono capaci di attendersi. Non sono invadenti o insistenti, eppure riescono a scoprire l'uno i segreti e i mostri dell'altro e, soprattutto ad accettarli. Sono commossa.
Non vedo l'ora di vederli da adulti, e ho già la mente invasa da scene quotidiane e famigliari **
Sono troppo belli e ti detesto per tutto quello che li fai passare; è vero che li rafforza ma non se lo meritano! Sono troppo adorabili, anche se dubito che sarebbe potuto instraurarsi un rapporto del genere se non fossero stato coinvolti nella guerra, questa li ha avvicinati e li ha resi più simili, più comprensibili l'uno per l'altra perché hanno provato le medesime tragedie e i medesimi sentimenti.
In questa parte la tua delicatezza raggiunge livelli sublimi, tutti quei piccoli gesti nascosti, come lo stringere le dita nel buio, come se volessero assicurarsi di essere presenti e sentissero il bisogno di questa presenza rassicurante. L'ho trovato un gesto molto bello e singificativo pur nella sua semplicità.
È come se li accarezzassi piano per non farli male, salvo poi far passare loro le peggio cose. 

Passando alla parete successiva, Eogann mi piace da impazzire: è buono, generoso, gentile e accorto; il suo altruismo è increbile, e poi sembra sempre così luminoso e allegro. è un sole, che illumina tutti e spande la sua luce senza badare a chi la riceve! Ci voleva un raggio di luce in un'atmosfera tanto tetra, tesa e densa. 
Per questo, non si merita affatto il trattamento che Nyi gli riserva: ci sono rimasta malissimo quando gli ha risposto così. Ma ti paiono i modi?
Uno, che non ha alcun obbligo nei tuoi confronti, ti offre un riparo, cibo a volontà, è sempre cordiale e generoso e tu lo ripaghi dicendogli che è un incapace?
Probabilmente gli avrei anche io gettato un'occhiata storta e l'avrei rimproverato: CI SONO MODI E MODI DI DIRE LE COSE!
A parte Nyi e la sua arroganza insopportabile che me lo sta facendo detestare in maniera indicibile, questi sprazzi di vita quotidiana ci volevano proprio: un periodo di pausa in cui riprendersi, recuperare le forze e il respiro, allontanare dalla mente la guerra e essere per un attimo spensierati. So che questo non sarà mai del tutto possibile: i traumi ci sono stati, e anche terrificanti per due bambini (che sono stati obbligati a crescere tutto d'un colpo, con mio sommo dispiacere; in questo capitolo, soprattutto, si comportano in una maniera spaventosamente matura, in particolare Zefiro, che mi ha lasciata soropresa e con l'amaro in bocca) ma credo che farà bene al loro spirito immergersi, anche solo per poco tempo, nella normalità.

Il passato, però, continua a tornare, sia attraverso l'evocazione della figura di Copernico, sia riguardo ai discorsi sulla guerra che incombe come una condanna a morte e spegne gli animi. Infine si palesa attraverso il libro, che pare aver catturato l'attenzione di Eogann e mi domando se non scoprirà qualcosa in merito, o abbia qualche segreto, qualche informazione che gli ha lasciato Copernico.

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo perché, per quanto adori Arghail e sia il mio amore dichiarato, Melwen e Zefiro sono troppo carini...
Inoltre hai lanciato parecchi agganci (?) incuriosendo il lettore: oltre a Eogann e al suo interesse per la mappa hai accennato alla vera natura di Zefiro, e questo mistero mi sta logorando. Chi è davvero il bambino? Perché si dichiara un mostro? Cosa nasconde questo povero fanciullo?
Sono in fibrillazione! (non so se si era capito)

Complimenti anche per questo capitolo, credo che la scena iniziale sia la mia preferita **
è troppo bella sotto ogni aspetto e io leggerei solo questa per giorni e giorni *Q*_____
Ayr

Recensore Master
13/02/18, ore 12:06
Cap. 23:

Eccome se sono ancora interessato al giveway! Non ricordo se l'ho già scritto qualche recensione fa, ma ho già un'idea per il oneshot.

Dunque, questo capitolo si sarebbe potuto tranquillamente intitolare: "diabete a mille". E non potrebbe essere diversamente, quando sono coinvolti Melwen e Zefiro. Mamma mia, quanto adoro quei due! Ma adoro ancora di più vederli penare, cosa che del resto si estende a tutti i personaggi della storia. Può sembrare paradossale, ma più i personaggi soffrono più i lettori si divertono. Il capitolo inizia e finisce più o meno con la stessa situazione: Melwen e Zefiro che combattono la loro battaglia contro il sonno, e che cercano conforto nella reciproca presenza. Il tutto attorniati dagli altri personaggi, che fanno del loro meglio per farli stare bene. Ripeto, diabete a mille!

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
11/02/18, ore 21:47
Cap. 23:

Di nuovo i bambini? -.-‘ Anche se questa volta guardi il gruppetto da una nuova prospettiva, cioè dalla loro. E’ accaduto solo poche volte (la visita nella città sotterranea, la scena in biblioteca), ma mai per un intero capitolo, dato che di solito sono gli adulti e i loro occhi che descrivono loro e i loro comportamenti.
Melwen… sembra stare molto meglio, ma al tempo stesso percepisco qualcos’altro di sotterraneo che striscia tutto il tempo nell’ombra come un serpente in cerca della colazione: debolezza. Quello che è accaduto ad Alabastria l’ha prosciugata come un Dissennatore. E’ come se, dopo tutto quello che ha vissuto, avesse ceduto proprio adesso che, invece, deve tirare fuori tutta la sua forza.
D’altra parte, però, sembra che tutti si preoccupino di farla arrivare viva alla capitale, ma nessuno si chiede cosa ne pensa lei, o si prende del tempo per dirglielo. D’accordo, hanno i loro dolori e le loro paure, ma non è una pedina inanimata, è soltanto una ragazzina spaventata e sola che ha bisogno di un po’ di luce e chiarezza.
Eogann sta a Nyi come la notte al giorno, uno di quei personaggi che, nelle tue storie, è destinato a fare una fine amena. Spero che comprenda che non deve sentirsi in colpa per non averla cercata prima per proteggere la sua famiglia. Finiranno sterminati comunque, ma almeno ci ha provato.
Il discorso fra i due bambini sulla scrittura è molto bello, si capisce che riflette il tuo pensiero e il processo creativo che c’è dietro i mondi cui dai vita. E’ una prospettiva interessante, anche se classica nel mondo del fantasy (ma, d’altronde, lo è anche Fuoco), la diversità sta nel modo in cui lo sviluppi apportandogli contributi che puoi dare solo tu.
Cosa succederà, ora?
*si mangia le mani *
Viviana

Recensore Veterano
31/01/18, ore 02:14
Cap. 22:


Credo che il capitolo possa dirsi incentrato sulla figura di Lyssandra: conosciamo di lei tre diversi aspetti che si manifestano nelle tre situazioni che proponi, uno dei quali mi ha lasciato sorpresa...Mi piace che tu abbia scelto di dare maggiore spazio a questo personaggio e di mostrarne le diverse sfaccettature. Lys (posso chiamarla Lys?) mi ha sempre affascinata e finalmente ho avuto modo di conoscerla un po' meglio ed esserne maggiormente attratta, confermando e aumentando il mio interesse e la mia curiosità per un personaggio tanto controverso.
Nella prima parte, la scena di sesso (perché non si tratta di amore vero quello che lega i due, almeno io ho avuto l'impressione che fosse Lys ad essere più coinvolta a livello emozionale mentre per Aesir la donna non è altro che uno strumento nelle sue mani, in ogni senso e accezione possibile) che, lasciatelo dire mi ha rapita totalmente: è eccitante, esplicita ma non volgare, estremamente coinvolgente e ben scritta e quella commistione tra affari e sesso, tra piacere e dolore, tra la potenza di Aesir e la sottomissione di Lys la rendono molto più che una scena erotica; si tratta di un confronto continuio, in cui gli opposti si scontrano e si confrontano e si mischiano, finendo con il parlare di politica e permettendo al ciambellano di entrare nella stanza e sfruttare il momento per ingraziarselo e sfruttare la sua debolezza a proprio favore. 
Aesir mi spaventa per questo: toglie ogni accezzione romantica a qualsiasi cosa, spoglia ogni momento, ogni persona, ogni gesto di significato, lasciandone l'involucro e tramutandolo in uno strumento. Non c'è amore nelle attenzioni che dedica a Lyssandra, ma possessione e megalomania, la volontà di ribadire la propria superiorità, il controllo che ha su quella donna e non si fa problemi a farle notare la propria inferiorità, la sua posizione da subordinata e serva, al punto da umiliarla mostrandola a un suo sottoposto in un momento di intimità e sottomissione.
Mi ha sorpreso questa Lyssandra sottomessa, piegata al volere di Aesir; se il dio la paragona a una tigre, mi sento di dovere di aggiungere che mi è parsa una tigre in gabbia, sottomessa al proprio padrone e ammaestratore, che le dà il croccantino se esegue perfettamente i comandi ma che viene punita se non lo soddisfa. Aesir mi fa paura: è malvagio e spietato come pochi; è il cattivo per eccelenza perché non ha rispetto per nulla e nessuno, qualsiasi cosa incroci sul suo cammino o è un ostacolo, e va eliminato, o è un mezzo e va sfruttato; la sua ambizione senza controllo e senza morale mi terrorizza e mi atterrisce perché è contro questo che temo dovranno combattere Airis e Ledah. 

Nella seconda parte Lyssandra pare riprendersi una rivincita nei confronti del trattamento che le riserva Aesir e riversa tutta la sua frustrazione, la rabbia per una situazione che non accetta (ma a cui deve sottostare perché il dio è più forte e potrebbe spezzarla come un ramoscello secco) e il proprio senso di impotenza su Ledah, che si trova, più o meno nella stessa situazione di Lys della scena precedente: sottomessi a qualcosa di più forte e potente, inermi di fronte a esso e costretti a subirlo senza potersi ribellare. La donna, però, mi ha dato l'impressione, in questo frangente, di essere anche una donna molto tormentata, che deve ancora accettare il proprio passato e lo rigetta, come se si rifiutasse di ammettere che le appartiene (parla di lei in terza persona!); ma per quanto provi a discooscerlo, ciò che è stata le rimane appiccicato addosso, come un odore nauseabondo che non riesci a levare, e la tormenta in continuazione. Elladan è il suo demone interiore, assieme a tutto ciò che quella figura reca con sè e che si concentra nella figura di Ledah, il frutto di un passato che vorrebbe dimenticare ma che repsira, cammina e vede costantemente...Sto iniziando a dispiacermi per lei.
Ma Lyssandra tratta male il mio povero Ledah, quindi non posso provare troppa compassione per lei.
Ho sempre pensato che la rabbia fosse un qualcosa che non si può eliminare, ma viene trasmesso da una persona a un'altra, come una malattia, e continua a circolare senza mai sparire de tutto: Aesir riversa la propria rabbia su Lyssandra e Lyssandra la riversa su Ledah, entrambi sottoforma di una cattiveria perfida e inaudita. So ch il compito di Lys è logorare Ledah, MA NON PUO' TORMENTARLO COSI'!!!!!!
Le tue descrizioni degli stati d'animo sono sempre così precise e coinvolgenti da rendere il tutto ancora meno sopportabile. Andrò a liberare Ledah, a costo di sfondare la parete della prigione. Sallo.

Infine, "torna" la Lyssandra che conosciamo meglio: quella cinica, fredda, calcolatrice, camaleontica e subdola, capace di ingannare i consiglieri, di rabbonirli e raggirarli, proseguendo il suo piano e spacciandolo come un bene per la comunità, tessendo fili invisibili senza che se ne accorgano, come un ragno paziente. Lyssandra è un ragno: tesse la sua tela d'inganni e piani, vi intrappola le sue mosche e poi tira, strozzando chiunque si trovi nel mezzo e ottenendo ciò che vuole. Mi fa paura, ma meno di Aesir, ha una cattiveria diversa: quella del dio mi pare esplosiva e catastrofica, quella di Lys è più contenuta, sottile, subdola...Non dico che non sia temibile, ma ho sinceramente paura di Aesir...Non so, mi dà un'idea di definitivo che non mi piace per niente. 

Un piccolo spazio, ovviamente, va al mio Ledah: povero ciccio, mi chiedo come sia riuscito a resistere fino ad adesso a tutte le torture fisiche ma soprattutto psicologiche a cui lo hai sottoposto. Tu non hai idea della pena che mi fai patire ogni volta che leggo di lui conciato in questo modo! E la vogli che mi sale di abbracciarlo e liberarlo ç.ç
Non si merita tutto questo, accidenti! Perché deve soffrire così?
Io spero davvero che ce la faccia, che riesca a ricongiungersi a Airis, che riesca almeno a liberarsi. Non ce la faccio più a vederlo così, per me è un tormento immane.
Ti odio quando fai soffrire così i personaggi (cioè quasi sempre)
Ayr

p.s. Sono la recensione numero 100 (?) che aprirà le danze: AMAMI :*
Recensione abbinata all'iniziativa "10.000 RECENSIONI IN UN ANNO!" proposta dal gruppo Facebook "Il giardino di EFP" 


 

Recensore Master
30/01/18, ore 15:02
Cap. 22:

Capitolo intrigante, questo qui. Si inizia con una meravigliosa scena di Lyssandra e Aesir a letto. E lasciatelo dire, la scena ti è venuta benissimo. Eccitante al punto giusto, senza essere volgare, e lascia trasparire benissimo il rapporto tra i due personaggi e le loro personalità. Mi sembra evidente che tra di loro non ci sia nulla che possa essere definito amore, si tratta soltanto di una collaborazione con qualche beneficio collaterale. Aesir, in particolare, mi dà l'impressione di considerare Lyssandra poco più di uno strumento.

Subito dopo, abbiamo fatto visita al povero Ledah in cella. Povera anima triste, che pena mi fa. Menato da un energumeno, sottoposto a delle vere e proprie torture psicologiche affichè ceda alla volontà di Aesir, e in più la consapevolezza che sua madre non lo ha mai voluto (anzi lo ha sempre odiato) e di aver provocato la morte di tutti quelli a cui teneva. Poveraccio.

E dulcis in fundo, la notizia della caduta di Alabastria. Ah, il modo perfetto per concludere il capitolo.

Alla prossima!

Recensore Master
29/01/18, ore 21:45
Cap. 22:

LEDAH **
Finalmente il mio elfo preferito è tornato e con un capitolo super spoileroso con la straordinaria partecipazione dei suoi amorevoli genitori!
Sono… soddisfatta (che strana sensazione ahah). Ci sono molti spunti di riflessione e svolte per il futuro, in particolare sono rimasta colpita dalla figura di Lyssandra nelle tre diverse occasioni. Al di fuori della focosa scena di passione dei due amanti che non mi ha stupito (Aesir nel corpo di un vecchio nel capitolo 3 era veramente deprimente visti la sua forza e potenza), ho visto proprio un ribaltamento dell’immagine che abbiamo sempre avuto di lei. Da donna potente e forte, la vediamo come serva del dio, in preda ai suoi capricci e ai suoi desideri, una pedina in un gioco più grande dove non esiste un’alternativa a non eseguire i compiti assegnati. Non c’è parità fra i due amanti, lei si trova nettamente in posizione inferiore e trovo curioso che lui la chiami sempre “Elladan”, il suo nome da mortale. Come se non riconoscesse Lyssandra o non accettasse questa parte di lei. Tant’è che nel successivo dialogo con Ledah, nel raccontare la sua storia, lei ne parla in terza persona, come se fosse un’altra. Suscita molte perplessità, questo, perché noi sappiamo che non è così, che sono solo un prima e un dopo che lei sembra negare, ma la sua sicurezza, la sua lucidità nel raccontare fatti terribili senza fare nulla per nascondere il suo disprezzo per la donna e la madre, mettono in dubbio tutte le nostre certezze.
La scena finale al Consiglio serve di raccordo con tutti i capitoli precedenti e con il filone di Myria e dei bambini. Alabastria è caduta e lo sconcerto serpeggia nella sala, perché tutti sanno che è stata lei e si chiedono quale sarà la sua prossima mossa.
Infine, vorrei chiudere questa recensione con la rivelazione dell’anno… LEDAH HA UCCISO AIRIS?!?!?
NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO si tratta sicuramente di un’invenzione di una disperatissima Lyssandra per farlo cedere. La forza di quel ragazzo è mostruosa, lo adoro moltissimo per questo. Non puoi fargli questo! Potrei odiarti a vita e venirti a cercare e bruciare Ampaca e tutti gli altri tuoi animaletti! Anche Satana!
Un’arrabbiatissima Viviana

Recensore Veterano
16/01/18, ore 00:32
Cap. 21:

Io, in realtà, dovrei dormire, ma ogni volta mi ritrovo a leggere le tue storie.
Sono diventate la mia fiaba della buonanotte, per quanto possa essere considerato fiabesco un capitolo simile.
In verità, le tue descrizioni in Fuoco hanno sempre qualcosa di fiabesco e incantevole. Un esempio è e la descrizione della città: deliziosa ed evocativa, che per quanto tu ne dia solo qualche scorcio frammisto alla nostalgia e ai ricordi dolceamari, riesce a tratteggiare una città dai gusti estrosi ma eleganti, barocchi ma raffinati; è tremendamente affascinante, sembra una reggia di Versailles estesa a città, e non mi spiacerebbe visitarla ^^
Bellissimo anche il paragone con la regina: bella, vanitosa ed egocentrica, riesce a rendere perfettamente questa commistione di ricercatezza e ostentazione, che, sotto sotto, nasconde le sue brutture, così come nel Settecento ci si nascondeva sotto le parrucche e i belletti.
La città dei re mi ricorda una dama Settecentesca e forse era questa l'impressione che ne volevi dare: qualcosa di spettacolare come il barocco, ma completamente vuoto e che ha per fine solo se stesso. Nel caso, hai reso perfettamente l'idea. 

C'è qualcosa di profondamente delicato e malinconico in questo capitolo, fragile e toccante. Sembra di entrare senza permesso in una casa ammantata dal lutto, in cui si cerca di muoversi il più silenziosamente possibile per non disturbare il dolore e il cordoglio.
Ancora più dolorosi dei capitoli dolorosi, sono questi capitoli in cui la sofferenza è contenuta, intima e profonda, quasi impalpabile ma perfettamente visibile. Sono decisamente più strazianti perché è qualcosa che pur senza essere palese, è capace di colpirti in profondità proprio perché è più raccolto, ma più incisivo, e ti lascia ammutolito e in lacrime, prima che tu possa rendertene conto. Almeno a me è successo così.
Il dolore di un genitore per la perdita di un figlio è qualcosa di devastante e indicibile, ma tu sei stata capace di renderlo alla perfezione, riuscendo, per altro a non banalizzarlo o appensantirlo, ma gestendolo e descrivendolo con una sensibilità e una delicatezza squisite, quasi tu stessa avessi paura di essere inopportuna. Mi sorprende sempre come tu sia capace di trattare temi tanto spinosi e difficili, senza far perdere loro valore o esagerandolo in maniera grottesca. Riesci a parlare dei sentimenti dandogli il giusto peso, la giusta visibilità e la giusta consistenza, in modo che ti colpiscano e di rimangano inchiodati a piangere assieme a Davsten. Ti destesto per questo, ma è anche uno dei tratti che ammiro di più ^^
La scena in cui rievoca i ricordi di Airis è qualcosa di lacerante, che ti scava nel profondo e ti lascia prostrato e piangente. Non puoi non essere coinvolto in un dolore tanto forte, eppure tanto discreto e composto che ti rendi conto di quanto sia lancinante e devastante.
"Vorrei che Caillean restasse a dormire tra i petali. Sono un'egoista a sperare che decida di rimanere in questo giardino?"
Queste parole mi colpiscono ogni volta con un pugno allo stomaco e mi lasciano senza parole e senza respiro. Vorrei correre da Iola e poterla abbracciare. Il suo dolore è qualcosa di indescrivibile e, probabilmente, nemmeno io saprei cosa risponderle: ogni parola senza sbagliata e urtante, inutile.
L'intero capitolo mi ha ricordato tantissimo una scena del Singore degli Anelli: quando Theoden deve seppellire il figlio.
La desolazione annichilente, il senso di impotenza e profondo dolore sono gli stessi, e le parole:"Un padre non dovrebbe seppellire il proprio figlio" penso si possano applicare a Davsten. me lo riesco a immaginare perfettamete mentre pronuncia la medesima frase, piegato sulla bara di Airis. 

Ho trovato piuttosto inopportuna e machevole di sensibilità ed empatia l'entrata in scena dei consiglieri, soprattutto per lo scopo per cui sono giunti: chiedere a un padre in lutto di entrare a far parte di una congiura nel sepolcro della propria figlia è quanto di più crudele e aberrante possa esistere.
Quel loro tono compito, mesto e quasi carezzevole mi ha dato il voltastomaco, la loro partecipazione e le loro preghiere mi sono sembrate posticcie e appiccicose, un modo come un altro per ingraziarselo e gli ho davveo detestati per questo. Per quanto Davsten possa rappresentare un valido elemento non mi sembrava proprio il caso importunarlo in circostanze simili. Se tu sei entrata in punta di piedi in questa stanza, con tutta la cura e l'attenzione possibili, loro l'hanno abbattuta con un carro armato, premurandosi solo in seguito di chiedere scusa.
Al di là del modo con cui è stata fatta la proposta, che avrebbe potuto far desistere chiunque, sono felice, che Davsten non abbia preso parte a questa follia: non si può mai sapere con questo genere di cose, soprattutto trattandosi di Wecilia.
Ci vuole qualcuno di onesto e leale in un mondo di coingiure, inganni e omicidi.
Davsten è la pallida luce di una candela in un mondo di oscurità, ma, quantomeno, è una luce e brilla e spande la sua luminosità traballante impedendo che tutto cada nel buio totale. Mi piace molto come personaggio: oltre che fedele e integro, è forte, tenace ma non coccciuto o cieco. Sa che cosa attende chi intraprende una determinata carriera e lo accetta, pur lasciandolo devastato cerca di non lasciarsi sopraffare e va avanti, ma senza relegare la questione a un qualcosa di banale e dimenticabile, sa che la morte è una presenza incombente e costante e che ha avuto a che fare con lei molte volte, ma ciò non lo fa desistere e la tratta con rispetto e fermezza, sapendo che cosa comporta e la devastazione che reca con sè:

"Nella zona più povera, dove venivano seppelliti i corpi senza nome, c'era solo quella, ettari ed ettari di nulla che si approfondivano nella notte: se Davsten avesse dovuto rappresentare il dolore dell'assenza, sarebbe stata una voragine liscia di terra appena smossa."
Anche questa frase mi ha colpita come uno schiaffo, per la crudezza e la veridicità raccolte in esse, mostrate con una semplicità disarmante: racchiude l'essenza del dolore e la terra arida che reca con sè, la tabula rasa che la morte provoca. Qualcosa che ti lascia completamente schiacciato per la sua nudità e vuotezza. Anche questo tem è stato trattato con una sensibilità e una competenza invidiabili. E non posso che farti i complimenti.

Un capitolo toccante e raccolto che ti devasta completamente.
Ayr

p.s. Non leggere il capitolo ascoltando i Blind Guardian, rende il tutto ancora più straziante e sto piangendo. Accidenti a te!



Recensione abbinata all'iniziativa "10.000 RECENSIONI IN UN ANNO!" proposta dal gruppo Facebook "Il giardino di EFP"

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