Recensioni per
Frammenti di anime spezzate
di marea_lunare
Ciao, rieccomi già da subito. Sono riuscita a leggere i restanti due capitoli intanto che cucinavo. Aiutata, qua devo dirlo, dal fatto che i capitoli sono entrambi relativamente brevi. Ci sono un paio di osservazioni che voglio fare una riguardante Sherlock e un'altra su John, ma per quella aspetterò di farla nella prossima recensione. Nel frattempo devo dirti che apprezzo sempre di più questo tuo modo molto originale tra l'altro (questo va detto) di farli interagire a un altro livello, senz'altro uno più profondo del loro solito. Siamo sempre, come spesso nelle tue storie, in un contesto indefinito (scusa se insisto sempre nell'identificare il contesto nel quale sono collocati i personaggi, ma in una serie come Sherlock è fondamentale comprenderlo anche per capire in quale direzione, più o meno, si muoverà la caratterizzazione dei personaggi perché c'è un'abissale differenza tra le prima e la quarta stagione, come ovviamente saprai), uno che in questo caso potrebbe benissimo essere tra la prima e la seconda stagione, ma anche oltre (in un ipotetico post quarta, per fare un esempio), in questo senso la loro caratterizzazione non suggerisce in quale contesto potrebbero trovarsi, visto che non ci sono riferimenti specifici a fatti o cose che si sono detti. Si intuisce solo il profondo legame di stima e affetto che si è, col tempo, creato tra di loro e che qui va consolidandosi. Legame che si intuisce anche dalle piccole cose. Una su tutte? Sherlock che raggiunge John a una mostra della quale, parole sue, nulla gl'interessava e che lo fa principalmente per fare pace, in quel modo suo che è a dir poco stupendo. Eppure ci va e non soltanto per "incontrare un amico" come aveva detto alla tizia della biglietteria. Ma per stargli vicino, per capirlo e studiarlo un po' meglio. Tipico suo oltretutto il farlo in silenzio e dicendo ben poco, ma stando quasi un passo indietro. Si guarda tutte le foto, una ad una e ascolta John parlare in modo quasi poetico e profondo di ciò che vede. Addirittura si commuove, o comunque rimane colpito da una fotografia del Giappone inerente a un devastante quanto terribile terremoto. Insomma, mi è piaciuto questo Sherlock, attento e profondo. Di suo non ci sarebbe mai andato, questo è chiaro come la luce del sole, ma per John può fare questo e altro. Le fotografie credo gli piacciano anche, e molto aggiungerei. |