Recensioni per
Frammenti di anime spezzate
di marea_lunare

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/04/20, ore 20:40
Cap. 3:

Ciao ancora, per oggi credo sia l'ultima recensione che ti lascio e voglio dirti come primissima cosa che questo viaggio dentro le tue storie mi sta piacendo ogni giorno di più. Ho anche adocchiato un paio di long corpose, ma prima penso mi dedicherò alle storie più brevi, lasciando quelle per ultime. Per intanto sono contenta di aver letto questa breve mini-long, soli tre capitoli ma tutti molto interessanti e sotto svariati punti di vista. Ho già elencato le cose che mi sono piaciute nei primi due capitoli, qua voglio sottolineare un paio di aspetti altrettanto affascinanti. Per il primo riprendo un concetto che ho già espresso nella recensione al secondo capitolo, e che riguarda la coppia "John/Sherlock". Come dicevo non è una storia puramente romantica, per quanto parli e molto profondamente tra l'altro, di sentimenti umani e per quanto ci mostri un rapporto che matura e che si evolve anche se nell'arco di una giornata (molto intensa tra l'altro), non si sfocia mai in nulla di romantico. Il che ho notato essere una delle caratteristiche delle tue storie, le più votate in questo senso sono state le due fanfiction comiche che ho letto, quelle con Rosie tra i protagonisti principali. Qui si parla tanto di emozioni e sentimenti, quello che però Sherlock e John arrivano a creare alla fine non sfocia in un puro slash. Sembra più che altro: "pre-slash" ovvero un qualcosa che sta prima, che potrebbe far finire tutto in quella direzione, ma che qui non succede. Eppure va benissimo così, basta così in effetti. Quel tenersi per mano quasi infantile, mostra in realtà un profondo cambiamento all'interno di una coppia di amici che non hanno mai davvero parlato di nulla di concreto che riguardasse i sentimenti. Sì, forse un bacio lo avrei apprezzato anche, ma sono contenta che sia finita in questo modo. Non sempre c'è bisogno di baci e abbracci per far capire quanto due persone si amano, e questo è sicuramente uno di quei casi in cui non serve altro per far capire tutto quello che c'è da capire.

La seconda cosa che voglio sottolineare riguarda John e l'Afganistan. Ho notato essere una tua costante del personaggio. Un argomento che spesso hai tirato fuori, più o meno approfonditamente. Un aspetto oltretutto che, per quanto può sembrare assurdo, non è poi stato così tanto esplorato dal fandom. E quando lo è stato fatto non lo è stato fatto in questo modo. Tu hai usato una delicatezza unica e ho notato che spesso ne parli per vie traverse. Era così nella fanfiction sugli attacchi di panico di John ed è così anche in questo caso specifico. Si arriva da fotografie che con la missione di John neppure c'entrano qualcosa e che se hanno a che vederci è indirettamente. Eppure, ed ecco la straordinaria umanità di questi due personaggi, John se ne sente comunque responsabile. Perché magari non ha ferito loro o dei loro parenti o genitori, ma ha ferito qualcuno di molto simile. Un altro bambino o un altro genitore o marito di qualcuno, da un'altra parte e in un'altra epoca. Questo è quello che mette John all'angolo e che per un istante o due gl'impedisce di muoversi. Spesso in questo fandom si parla della guerra in relazione al trauma di John da mancanza di un campo di battaglia. Giustamente sulle basi di ciò che i Moffits ci hanno dato, ovvero le deduzioni errate di Ella, la psicologa e quelle corrette di Mycroft, nel primo episodio della prima stagione. Tu lo fai però in un altro modo, spesso accostando situazioni che nella serie neppure vengono nominate o che vengono date per scontate o non analizzate o spesso anche inventandoti tu di sana pianta dei ricordi passati. Lo è anche in questo caso, e ci arrivi da foto vere scattate a persone reali. Non è una fanfiction, quella parte non lo è affatto e i volti di quei bambini tirano in ballo situazioni accadute davvero. La differenza che va a creare una profonda crepatura di amarezza sta tutta qui. Nel fatto che sì, la guerra c'è stata davvero in Afganistan, ma qui diventa reale. Ce la mostri con una delicatezza unica nel trattare simili argomenti, che già avevo notato nelle altre tue storie e che arriva anche qui, con queste fotografie stupefacenti tanto quanto drammatiche di due bambini che sono esistiti veramente. Questo ferisce molto più di tutto, chi legge ma soprattutto ferisce John che se ne sente colpevole. Arriva Sherlock ad assolvere sia John che tutti noi che in parte ci sentiamo anche noi responsabili. Un'assoluzione che, per John, forse aiuta soltanto in parte. Forse John si sentirà sempre colpevole anche per cose che non ha fatto, ma che sente che avrebbe potuto fare se soltanto avesse voluto. Trovo straordinario il modo in cui Sherlock arriva a salvarlo. Si noti la differenza tra questo e il primo capitolo. Là aveva nominato Mycroft e la Regina, ma la tensione era di tutt'altro genere e la situazione molto più comica, più da: "Lei non sa chi sono io!" che in bocca a Sherlock Holmes fa quasi ridere. Qui invece tira in ballo il giusto e lo sbagliato. Il combattere per ideali che sono stati inculcati, per una guerra che si crede giusta ma che, in quanto tale, non lo è affatto. Sherlock è pragmatico e logico in una maniera spietata. Assolve John non perché sente di volerlo fare emotivamente, anche se è così, ma anche perché la sua ferrea logica gli suggerisce che in nessun modo John può essere colpevole. Ancora e come nell'altra storia torna in concetto che John sia un eroe e non un mostro. Lui ha anche salvato delle vite, perché è anche un medico e non solo un soldato. Questo equilibrio tra l'una e l'altra parte sulla quale la serie gioca tantissimo, qui ritorna. Sherlock e John sembrano sempre voler spostare l'ago della bilancia, John è più un medico o più un soldato? Io credo sia una perfetta commistione di entrambe queste cose. Ha ucciso, ma anche salvato e lo ha fatto seguendo soprattutto la propria morale e non soltanto ordini impartiti dall'alto. Ha fatto ciò che doveva perché è un uomo buono e se ci crede Sherlock, io credo possa crederci (scusa la ripetizione) anche John.

E niente... sono sempre più contenta di aver letto la tua storia, ma anche quelle precedenti. Spero di riuscire a tornare presto sul tuo profilo. Intanto complimenti per tutto, idee, personaggi, contesti, ma anche per la narrazione, stile e lessico (non ne parlo mai, ma magari in una prossima recensione lo farò).
Intanto alla prossima.
Koa