Ciao!
Credo tu abbia capito ormai che ho una predilezione per il fantasy, ho quindi puntato su questa storia che è la più recente nel suo genere.
La prima cosa che ho notato è il fatto che questa storia è stata scritta al contrario. Inizia in medias res e mette subito in rilievo un dettaglio: “Era sicuro che grappoli d’occhi di ragni invisibili lo seguissero sin dall’inizio”.
Si parte quindi dalla fine, o dalle sue prossimità, quando ormai il tradimento è avvenuto, Ireos è stato punito al posto suo e Teuker è preda della sua stessa follia, della sua stessa inerzia.
Un dettaglio che mi è piaciuto è il ribaltamento di ruoli, o meglio lo scambio tra “aspetto esteriore/aspetto interiore”. Mi spiego meglio. Ireos è presentato come lo schiavo, pelle chiarissima, pura, aspetto delicato e fragile all’inizio, eppure tra i due è quello più consapevole: di ciò che c’è in gioco, dei suoi sentimenti, di come va il mondo; mentre Teuker, nonostante il suo ruolo di cacciatore, la sua posizione sociale, è tra i due il più ingenuo, il più bisognoso e alla fine il più codardo.
Posso azzardare dicendo che Ireos sapeva tutto della prova fin dall’inizio, non serviva che Teuker glielo dicesse, ma il fatto che non lo faccia è solo l’ennesimo tradimento da parte sua, il peggiore forse, anche se fino a quando non lo perde, probabilmente Teuker direbbe l’opposto. Questo me lo pone come un giovane elfo coraggioso e forte, che a tratti si vergogna della sua fragilità (forse perché non vuole apparire fragile agli occhi di Teuker), un giovane che fa di tutto per “aiutare” Teuker a superare la prova (e qui apro una grossa parentesi, perché ho dovuto ragionarci un attimo su. Spero di non dire una cavolata, ma la prova consisteva nel fatto che Teuker non dovesse innamorarsi di lui, giusto? E questa prova è stata messa in atto anni prima, sin dal momento in cui è stato detto all’elfo oscuro di ricordare quel bambino. Che la prova, quindi, fosse per entrambi? Che Teuker dovesse resistere mentre Ireos dovesse essere messo nelle condizioni di non poterlo fare, spinto da anni a invaghirsi di Teuker?) non baciandolo, non lasciandosi trasportare dal suo amore, un amore di cui Ireos è consapevole e soprattutto preda da molto prima che Teuker lo conosca e se ne innamori.
La seconda cosa che ho notato è che, ora non vorrei sbagliare visto che sono lontano da Efp da più di un anno e potrei confondermi, nelle tue storie c'è sempre un intenzionale "buco di trama". Non è una critica, né un lamento, ma intendo proprio che le tue storie fantasy, questa e quella della strega ricordo in primis, sembrano tutte il pezzo di un racconto più grande, più complesso, che letto da solo si ammanta di un'aura misteriosa, che sembra essere scritta in italiano, ma che poi tra le sue maglie parla una lingua diversa, nascosta, e i significati vanno cercati (spero di non aver sparato cavolate prima, mi sono fatta certi voli) nei dettagli. Il diavolo si annida nei dettagli, giusto? Ecco, questa tendenza a me piace un casino. Sarà un senso masochistico, ma mi piace fare “il cacciatore” di dettagli, di riferimenti e significati nascosti quando leggo. Più sono i significati che trovo – più il lettore riesce a scoprirne di nuovi – più secondo me il testo vale.
Questo mi porta a un altro punto.
L'altra cosa che ho notato è la similitudine per certi aspetti tra il mondo dei ragni e la struttura "sociale" di questo mondo, ad esempio gli accenni al fatto che le donne uccidano i maschi durante l'accoppiamento, ma anche il fatto che abbiano drogato Ireos prima di squartarlo, comune in molte culture durante un sacrificio però qui mi ha fatto pensare al veleno dei ragni (che poi, mi par di capire comunque, gli elfi oscuri non hanno nulla da che spartire con i ragni, però queste affinità mi sono saltate all'occhio, forse è stata impressione mia). Ed ecco che il finale, legato perfettamente all’inizio ma anche al percorso di retrospezione, richiamato alla mente del lettore da metafore e similitudini sparse in tutto il testo, si palesa: la rabbia, la perdita, la paura, l’odio, ma soprattutto posso aggiungere il disgusto per se stesso (?) trasformano Teuker nelle stesse creature che lui ha affrontato (e per capire questo dettaglio ho dovuto cercare il significato di termini come “drider”. Io non conosco Forgotten realms, giusto?). Un’ironia della sorte, questa, che ci ricorda una dura lezione: il predatore che diventa la preda.
Passando alla parte più “tecnica”, ho trovato alcuni refusi.
Si sforzò di riprendere a camminare, incespicando sulle asperità del terreno che, in teoria avrebbe dovuto conoscere come le sue tasche -> serve una virgola per chiudere l’inciso “in teoria”
Era a Ireos che avevano strappato il cuore, e allora perché era a lui che faceva tanto male. -> non serve un punto interrogativo alla fine?
Continuò a girargli intorno, valutandolo come avrebbe fatto con una bestia. -> Qui, spero di non sbagliare (a me vengono mille dubbi quando si tratta di tempi verbali), ma visto il momento in cui è inserita la frase non dovrebbe essere “aveva continuato”?
lui si era tirati in dietro -> tirato indietro
di albero frondosi -> alberi
Aveva fatto il pezzi la sua cetra -> a pezzi
“Sono un così pessimo amate?” -> amante
Pagherà il tuo schivo per la tua colpa.” -> schiavo
gli orecchi puntuti -> orecchie (anche se, se non sbaglio, le parti del corpo vengono scritte anche al maschile, ma te lo segnalo perché prima avevi scritto al femminile, quindi per coerenza
Il punto forte della storia sono l'introspezione e la costruzione passato/presente. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui hai mostrato il cambiamento di Teuker, il contrasto tra il suo dolore mentre, in parallelo, ci mostravi come il suo amore è nato e lui sia cambiato la prima volta. Sei capace di una scrittura pulita, scorrevole, ti avvali di figure retoriche “semplici” (intendo che non cerchi stratagemmi arzigogolati) che rimandano a immagini visive dirette, di immediato impatto. E poi ho letteralmente adorato il modo in cui hai saputo mostrare i momenti passati tenendo sempre presente il presente (scusa il gioco di parole). È stato come se lettore e Teuker rivivessero insieme quei momenti, con lui che li commentava, li studiava sotto una nuova luce. Questo ti ha anche permesso di rivelare i meccanismi del gioco in atto molto lentamente, di lasciare che fosse il lettore ad arrivarci (anche se io spero ancora di aver capitoXD).
“Quando non ci sarò più, capirai di avermi amato.” -> Giuro che non è pubblicità occulta, ma trovo piacevolmente ironico trovare una simile frase adesso, visto il tema del contest che ho indetto, che poi risulta anche essere l'emblema di tutta la storia. Questo dettagli mi è piaciuto un casino, e la frase è bellissima. È disarmante, potente, struggente.
Mi piacerebbe leggere ancora di loro due, confesso che leggerei volentieri una long o una mini long, qualunque cosa mi faccia entrare nuovamente in questo mondo che, seppure appena accennato, mi ha intrigato tanto, stuzzicando la mia curiosità.
Credo di aver detto un po’ tutto.
Concludo dicendoti che la storia mi è davvero piaciuta e che soprattutto ho apprezzato il fatto che, dubbi o non dubbi, è una storia che non ti lascia quando si raggiunge il punto finale, ma ti accompagna ancora un po’, ti costringe a rileggerla nella mente, a ripassare i dettagli, a studiarli. È una storia che ti costringe a ricordarla. Complimenti.
A presto! |