Recensioni per
The stars, like dust
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/04/20, ore 23:02

non ho parole.
Mi sento come in una bolla sicura, in un universo fatto di bianco e solo loro nel mezzo, e le tue incantevoli introspezioni.
Stavolta, poi, hai scelto di raccontarli a 360° con quegli stralci in prima persona, che parlano direttamente l'uno all'altro e alle parti in terza, che raccontano. Fanno proprio questo, raccontano una storia, insieme a loro.
Una bolla di sicurezza che è quella casa che li accoglie, umile, che non è accogliente... e invece lo è. Hai descritto un banale nido d'amore con parole poetiche, con il tuo cuore sempre caldo, che riesce a trasformare qualcosa id ordinario in qualcosa di quasi intoccabile, che appartiene così a loro – e solo a loro, che solo leggerlo fa venire l'ansia che possa rompersi.

Mani che si intrecciano, spalle che si incontrano, pensieri che parlano nel silenzio, una disperazione che insieme si tramuta in sollievo. Sono fatti per completarsi, per salvarsi a vicenda. Padroni delle loro scelte, scelte che decidono di prendere insieme, che li portano sull'amata Terra, l'unico luogo che conta e forse l'unico luogo che è loro...
E quelle righe finali, dove l'amore è descritto come se traboccasse e inghiottisse Crowley, accompagna un bacio che sa di vera e propria completezza, fatta non da fusioni, ma da condivisione.
Il caos e l'ordine si uniscono e creano la perfezione di un attimo.
Sei immensa, non so più come dirtelo ♥
Miry

Recensore Master
21/04/20, ore 11:46
Cap. 1:

Buongiorno tesoro ♥
Con grande piacere ho deciso di rileggere questa storia emozionante che mi ha proprio riempito il cuore (nonostante abbia già letto qualche settimana fa i primi due capitoli). Ma mi sono accorta che finalmente hai aggiunto il capitolo finale per cui ho trovato doveroso rileggerla e soprattutto recensirla perché è uno scritto che non può passare inosservato. Ho fatto bene ad inserirla tra le storie preferite perché è il suo posto!

Questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di molto intenso e forte: i pensieri di Crowley, un demone perdutamente innamorato di un angelo, l’antitesi per eccellenza. Eppure all’interno di questa bizzarra circostanza questi pensieri hanno un loro fondamento. L’intensità delle sue dichiarazioni mi ha squarciato il cuore in due. Il fragore della sua disperazione è così forte che sembra quasi impossibile che Aziraphale non si sia accorto di nulla. Mi viene voglia di entrare in questa storia, andare dall’angelo e dirgli “Svegliaaaaa! C’è un demone che ti ama alla follia. Fai qualcosa, diamine!”. Perdonami, ma questa volta devo riportare due citazioni della tua storia che mi hanno fatto emozionare tantissimo:

“Conservo la sensazione sulla pelle delle poche volte in cui mi hai toccato. Sconvolgente più di ogni orgasmo io abbia mai provato.”

“Vuoi che io ti stia accanto senza toccarti mai? Accetterei anche quello.”

Mi fermo prima che le citazioni potrebbero aumentare di numero! È evidente come l’amore di Crowley sia immenso, forte, passionale e anche doloroso; il suo unico desiderio è avere accanto l’angelo e nulla più. Per lui sarebbe disposto anche a reprimere i suoi istinti e a non contaminarlo con la sua oscurità. Ma vuole solo una cosa in cambio: che Aziraphale sia suo. Gli basterebbe sapere quello. Tuttavia non riesce a confidare i suoi pensieri ed i suoi sentimenti al compagno di una vita, per cui soffre in silenzio, piange per il dolore di un amore che con molte probabilità non riceverà mai. La sua pena è appunto quella di desiderarlo senza poterlo avere. Non so se esiste un girone dove potrebbe vivere, ma credo che stia già scontando la sua punizione.

Rileggendo il capitolo alla fine ho chiuso gli occhi immaginando per un momento di essere Crowley, ed ho proprio sentito un dolore che va al di là di ogni immaginazione. L’amore non corrisposto è un sentimento che tutti più o meno abbiamo provato, ma nel caso di Crowley è diverso: un demone che ama va oltre le regole del mondo. Questo sentimento non dovrebbe esistere per i demoni, eppure lui ama. Ama incondizionatamente, ama senza sfiorare, ama senza poter unire la sua anima con quella dell’amato. Il suo amore è più puro di quanto possiamo immaginare. Tanto grande è il suo amore, tanto è anche il dolore che gli squarcia il cuore. Perdonami se mi sono lasciata andare così tanto ma desideravo condividere le sensazioni che mi hanno suscitato le tue parole. Sei proprio brava. Ti stimo e ti sostengo!
A presto

Recensore Master
20/04/20, ore 17:53

Ciao Gladia, volevo proseguire su "Il senso della vita", ma poi appena entrata sul tuo profilo e ho visto un aggiornamento qui. 
Innanzittuto mi è piaciuta la struttura stilistica: qui la poesia raggiunge una dimensione maggiore tramite il dialogo indiretto (che in definitiva è interiore) che instauri organizzando il testo in parti differenti. Gli allineamenti diversi e i corsivi contribuiscono a rendere questo piccolo testo ancora più incisivo del solito. Tramite il contatto delle loro mani hai aperto una riflessione immensa che abbraccia molti punti: la realizzazione di un sentimento ("è sempre stata così calda la tua mano?"), la volontà di proteggere l'altro e allo stesso tempo di svelarsi per come si è, oltre al bisogno di stare finalmente insieme dopo tanto, troppo tempo, perchè "seimila anni sono troppi anche per loro".
Particolarmente bella è la descrizione che Crowley fa di se stesso come fragile, impotente, spoglio e inadeguato. Il mio appartamento non è accogliente, credo. Rappresenta me. Questo collegamento tra ciò che Crowley è e il luogo in cui vive mi è piaciuto molto.
L'ultima parte poi, è l'improvvisa e sincronica fine di una lunga attesa: Crowley e Aziraphale finalmente si incontrano e a quel punto, il titolo di tutta la raccolta ha senso. Le stelle sono polvere perchè quello che davvero ha rilievo è sulla terra, sono loro due che hanno scelto di vivere e amarsi sulla terra.
Come sempre, comunichi tante emozioni con la tua scrittura ed è veramente un piacere leggerti. Complimenti anche per questo lavoro.
Alla prossima!
 

Recensore Master
18/04/20, ore 09:33
Cap. 2:

Buongiorno cara! Avevo voglia di un po' di ineffabile dolcezza, perciò eccomi qui.
Mi è piaciuto tanto il fatto che il capitolo precedente fosse interamente incentrato su Crowley, sui suoi pensieri le sue emozioni, mentre questo è dal punto di vista di Aziraphale.
In pratica sei partita dalla fine della serie, da qiellautobus atteso sulla panchina dopo aver evitato l'apocalisse.
È così realistica quella stanchezza, quel silenzio, quelle considerazioni nella mente dell'angelo. È proprio vero, ora non ha più alibi né scuse, non può più ignorare i sentimento che prova per l'unico che gli è sempre stato accanto dall'alba dei tempi.
Sei stata davvero brava anche nella ressa dei pensieri, si vede che sono IC anche quelli, il flusso è differente da quello di Crowley, che abbiamo visto nello scorso capitolo, e ho apprezzato molto questa attenzione.
L'introspezione è appropriata per il personaggio.
Mi sono piaciute anche le brevi descrizioni che hai dato di alcuni dettagli: le rughe sul volto di Crowley, la giacca troppo larga sulle spalle, la camminata "ingobbita" sull'autobus, il calore dei palmi delle mani.
Molto bello questo gesto finale, li riporta alla loro essenza, che è sempre stata legata, in qualche modo, unendoli per l'eternità.
Mi è piaciuto tutto tantissimo! Grazie per questi piacevole risveglio.
Complimenti!
S.

Recensore Master
17/04/20, ore 20:04
Cap. 2:

Ma ciao Gladia!
Da dove inizio? Dall’angelo Azipharale che si lascia cadere, quasi a voler replicare la caduta fiera del demone disobbediente? Dal punto di vista di un angelo che si rende conto di quanto lui e Crowley siano una coppia, una squadra, una fazione? Dalla mano tesa di Crowley, sempre presente, talmente tanto da chiedergli di fuggire su una stella? Azipharale non ha più niente, ha sventato l’apocalisse con l’amico di una vita, con l’amore della vita, e ora guarda il demone con occhi nuovi, accorgendosi della propria superbia passata e della mano tesa dell’altro, del suo camminare sempre in salita, per citarti, che lo rende più magnifico e tragico, come un eroe scespiriano.

Azipharale credeva di essere nel giusto, in una lettura che fa degli angeli delle creature vagamente superbe (ma capaci di riconoscere, come in questo caso, il loro peccato) ma ora che il mondo come lo conoscevano non esiste più, almeno dal punto di vista soprannaturale, adesso che una vita angelica di robe collezionate è cenere restano loro, privi degli eserciti di cui erano i rappresentanti. Attraverso Azipharale vediamo Crowley ed è bellissimo osservare il demone dagli occhi pieni d’amore e di devozione di Azipharale. E l’assurdo (perché scritto oggettivamente bene e il contrasto colpisce) è che Crowley rifulge, brilla, nonostante abbia momentaneamente perso la sua verve più sagace. È curvo, stanco, esausto e le sue parole suonano non come beffe o come raggiri, ma come una verità che c’è sempre stata. E la sincerità è una condizione essenziale per un rapporto, soprattutto se è un’amicizia che è sempre stata venata d’amore. Ho amato il loro riunirsi e andare via insieme, finalmente insieme nell’Eden ritrovato, sulla terra solo loro dove hanno passato seimila anni o poco più. È struggente, potente e hai creato delle scene d’impatto visivo, facilmente immaginabili. E l’amore annulla il tempo passato, caccia via la stanchezza, rende loro la freschezza della giovinezza. Non so che altro dire se non che sono belli, scritti da te, che li capisci – come pochi, che amo leggerli. Buona serata, grazie per questa storia e per tutte le altre <3
A presto,
Shilyss

Recensore Master
17/04/20, ore 18:45

oh, tesorino dolce
che finale meraviglioso. già adoro la tecnica di scrittura dei pensieri incrociati, resi più belli ed evidenti dall'impaginazione e destra e sinistra.
E la profondità dei loro pensieri (e quindi il perfetto IC, che per me è tutto)è assoluta. fanno piangere da quanto sono belli, specialmente il dolore di Crowley. Che non riesce a credere di essere stato scelto, di ricevere una mano tesa. mi immedesimo troppo... ognuno dei due salva l'altro, potrebbe andare solo così. Da soli finirebbero macinati nei meccanismi delle rispettive fazioni, mentre così si sentono vivi, hanno vinto una guerra e ne vinceranno altre, di generi diversi
sorrido pensando che Crowley non abbia un divano... dai, in una stanza ci sarà ^-^ ma capisco, e l'dea che si lascino scivolare a terra, come per riprendere forza dal suolo dalla Terra (anche se quello è un pavimento) è forte, potente, significativa.
quella mano stretta sull'autobus ora viene baciata con reverenza e amore vero è il simbolo dell'unione
perchè tra stelle luminose, giardini inutilmente sacri, il nostro pianeta - che siamo sicuri meriti di essere salvato? sono un po' #teamsatana , in questo - il loro scopo e destino era, dall'inizio, fondersi eternamente
le stelle forse sono polvere, dipende dagli occhi che le guardano. ora è così, ma saranno di nuovo accese da quelle che brillerano degli occhi degli ineffabili. And so on, and so on....
un bacio Eterno

Setsy

Recensore Junior
17/04/20, ore 18:17

Ogni volta c'è un po' di fiato sospeso, si sente tremare nei polsi un po' della trepidazione di Crowley, dell'esitazione colpevole di Aziraphale.

Ogni volta li si vede affacciarsi al davanzale, bussare piano alla porta l'uno dell'altro; e fanno tenerezza, perché sono proprio gli ultimi a sapere che, da tanto tempo, quella è casa di entrambi :')

Adesso sono nell'attimo di transizione in cui, per la prima volta, possono lasciare liberi i propri sentimenti.
Per la prima volta sono i soli padroni di loro stessi; siamo in un momento che è al polo opposto di "you go too fast for me".

Allora avevano entrambi coscienza di quello che provavano, ma hanno scelto di rinnegarlo ("hanno". Mmh. I'm looking at you, Aziraphale).
Adesso non c'è più nessun ostacolo, è come aver passato una vita a spingere contro una porta - e d'improvviso qualcuno dall'altra parte l'avesse aperta.
Per un momento, si cade.

"Alla fine del mondo, sei arrivato."

Questa cosa non smetterà mai di incantarmi, perché sono davvero arrivati a una manciata di minuti dal perdere tutto e si sono salvati con un miracolo di equilibrismo, proprio all'ultimo.

E ci è voluto quel momento di chiarezza per arrivare ad adesso, in cui siamo liberi da qualsiasi sovrastruttura, da qualsiasi forza esterna, da ogni binario credevamo ci imprigionasse per il futuro.

"Conta solo quello che abbiamo vissuto. Conta solo quello che abbiamo fatto. Conta solo quello che siamo.
Insieme."

Sono tanto contenta che tu abbia regalato loro una conclusione, un dialogo muto tutto dentro pochi momenti in cui si sente rallentare il battito del cuore, sospendere il fiato, in cui contare ogni piccolo movimento, ogni battito di ciglia.

Mi mancano. Mi mancavi <3

Recensore Master
06/04/20, ore 18:39
Cap. 1:

Cara Gladia,

Ma che meraviglia <3!! Oggi avevo proprio bisogno di lasciarmi trasportare dalle emozioni con una storia così. La passione di Crowley è terribilmente umana e mi fa pensare al film The Crow (ero in fissa con la sua colonna sonora): nella tragica pellicola venivano ripetuti alcuni versi scritti dal protagonista prima di essere ucciso – e il diavolo si accorse di quanto osceno (nel senso di passionale) fosse il bene. Ecco, ho ripensato a quella frase leggendoti. Crowley si giudica. Prova a collocarsi all’inferno, giudicando il suo operato di angelo prima e di demone poi. È corroso da una passione senza soluzione di continuità per Azipharale. Lo ama e lo venera di una passione carnale e struggente che reca con sé sofferenza e che lo vede tragicamente disposto a tutto, anche ad assecondare il suo amore per poeti e scrittori, anche ad attese rese meno tragiche dal vano tentativo di sfogare un istinto che però non trova mai soddisfazione – e qui citerei il Faust goethiano. E che il demone sia schiavo di una passione incontrollabile è un aspetto incredibilmente affascinante anche in considerazione del giudizio che Crowley offre di sé.

Poiché l’Amore non può effettivamente essere punito, la sua colpa è il tradimento di fronte agli ordini superiori perché la sua fedeltà è tributata ad Azipharale e a nessun altro. Un altro elemento bellissimo è la constatazione del corpo umano in cui è intrappolato (come se l’umanità determinasse la debolezza scaturita dal sentimento e dalla passione) e quel singhiozzo roco, quell’esternazione di dolore che lasci nel finale; bello anche come tu abbia unito i tuoi headcanon – mi riferisco alla scena della lira al tramonto che compare in un’altra shot appartenente a un’altra raccolta. Trovo sia stata una lettura travolgente: anche mentre descrivi la passione più fisica e carnale non hai dimenticato la poesia. Ti abbraccio forte (anche se virtualmente) e ti faccio i miei complimenti <3 <3
Shilyss

Recensore Master
05/04/20, ore 21:08
Cap. 2:

Dopo aver letto la prima parte di questa breve raccolta, ero rimasta curiosissima di leggere la versione speculare in cui la parola sarebbe passata ad Aziraphale. Ero certa che non mi avrebbe delusa e così è stato. Non importa quanti tuoi scritti leggo: nonostante l'impronta e lo stile siano sempre riconoscibili, c'è sempre qualcosa di nuovo che emerge e qualcosa in più su questi due che cogli e riveli. 
Questi pensieri di Aziraphale sull'orlo della fine del mondo sono preziosi: è l'idea della novità, del salto nel vuoto che spaventa, un vuoto che però non è totale ma che inevitabilmente reca il segno di Crowley. Mi è piaciuto tantissimo come la fine di ogni fazione corrisponda curiosamente a una fusione tra loro: Crowley gli ha detto che ormai hanno una sola fazione, e sono loro due. Insieme. E' Crowley stesso, allora,  il vuoto in cui si abbandona - di cui ha paura e del quale allo stesso tempo cerca rassicurazione. Le frasi finali con quelle implorazioni in corsivo e tra parentesi arrivano veramente dritte al cuore e le ho trovate potentissime.
Forse però devo dirti che l'immagine che più mi ha catturato è stata quella sottile che hai posto all'inizio: Aziraphale non ha più nulla eccetto i ricordi - ma nella frase successiva dici che non ha più un passato ma solo un futuro. Ho trovato davvero interessante quest'idea che ciò che rimane sono i ricordi e al tempo stesso il futuro: due idee inconciliabili che però curiosamente assumono senso.
Come sempre declini pensieri in maniera meravigliosa e mi offri nuovi spunti di riflessione. Davvero complimenti!
Un abbraccio e alla prossima!

Recensore Master
29/03/20, ore 15:32
Cap. 1:

Ciao cara Gladia, mi scuso per il ritardo nella recensione - cause di forza maggiore mi hanno impedito di passare ieri come ti avevo accennato. 
Ho scelto di iniziare questa breve raccolta di oneshot attirata dall'introduzione - è già un assaggio della magica poesia che sempre si trova nei tuoi scritti e racchiude in due semplici frasi una profondità unica. Il parallelismo che presenti tra destrutturazione e ricostruzione è molto forte. 
Passando a questo primo capitolo, l'introspezione di Crowley è illustrata perfettamente, così come la potenza del suo desiderio e del suo amore (perchè è amore, anche se lui non può fare a meno di domandarselo). La parte più incisiva è forse quella dove il demone riflette sulle sue possibili punizioni per essere stato un angelo cattivo e un demone anche peggiore. Fai riferimento ai cerchi infernali danteschi, scartandoli uno ad uno fino a cogliere che la vera punizione non ha bisogno di un esito escatologico. La vera punizione è già sulla terra: Ma forse la mia punizione è questa: quella di viverti accanto - laddove vivere accanto all'angelo significa desiderarlo di continuo senza mai poterlo avere. E' un immagine davvero tanto potente che mi ha catturata.
Tuttavia, quest'immagine ha una rivale non di poco conto: la metafora dell'insetto nero che vive nel cuore di Crowley e che vibra, ronza, emettendo un rumore così fastidio che lui si stupisce che il suo angelo non riesca a sentirlo. 
I singhiozzi di Crolwey - non le lacrime - sono un altro suono potente e arrivano dritto al lettore come una lama.
Come sempre il merito dell'emozione che arriva è della tua incredibile abilità di scrittura che ancora una volta mi ritrovo ad amare.
Sono curiosa di vedere la prospettiva di Aziraphale!
Complimenti di cuore e alla prossima!

Recensore Veterano
16/03/20, ore 21:07
Cap. 2:

Tesoro, non ti scusare mai più per un ritardo perché io sono davvero imperdonabile, come al solito (anche se stavolta ho la reale scusa che non mi funziona bene il computer e quindi non posso usarlo per più di tot tempo. E mi rifiuto assiduamente di recensire dal cellulare). 
Ho voluto continuare con questa raccolta 1) perché la prima parte come ben sai mi aveva conquistata e 2) ero curiosa, invece, di leggere il POV di Aziraphale e la sensazione che ho avuto l'ultima volta che sono passata di qui non è cambiata, anzi: se è possibile si è pure intensificata. 
Aziraphale è davvero uno dei miei personaggi preferiti in assoluto nel mondo della letteratura e questa sua "ricostruzione", giusto per citare la tua sinossi, è davvero perfetta. Perfetta. Ci sono quei pensieri inizialmente impregnati di rimpianto, del non aver colto l'occasione al volo durante tutte le volte che Crowley gli aveva teso la mano -ma, d'altronde, era davvero il tempo giusto? Sappiamo che il nostro demonietto preferito corre troppo e a volte con Aziraphale bisogna rallentare un po'. 
Il canone è davvero simpatico e adatto al loro teasing continuo nel bel mezzo dell'Apocalisse, ma solo questo non-Armageddon poteva fare in modo che si unissero davvero, che con l'inizio di un nuovo mondo potessero finalmente avere un inizio nuovo anche loro e i sentimenti che hanno sempre galoppato nel corso dei secoli. Molto bello e azzeccato il paragone con Adam che, come un normalissimo essere umano, ha scelto di mantenere l'equilibrio tra Bene e Male, mentre loro sono l'assoluto concretizzarsi di quell'equilibrio -alla fine è ciò che ho sempre amato di questi due, il loro essere la rappresentazione di una metafora che mantiene vivo tutto l'universo: semplicemente, non possono esistere l'uno senza l'altro ♥ 
Al solito, tanti complimenti e tante grazie per la tua capacità di farmi sempre innamorare di loro. Leggerti è sempre un vero piacere ed è davvero bello sapere che il tuo profilo è ancora così ricco di cose da leggere ♥ 
Un baciones enorme xx 

Recensore Veterano
06/03/20, ore 17:18
Cap. 1:

 Cara, eccomi finalmente da te!! 
Sono veramente imperdonabile per tutto il tempo che ti ho fatto attendere per questo scambio, me ne rende conto. E spero di potermi quindi fare perdonare con una recensione degna di essere chiamata tale... soprattutto per questa cosa meravigliosa che ho appena letto ♥ 

Sul serio, non ho idea di dove iniziare. Ammetto che, inizialmente, ero indecisa se continuare The Dance (che come sai mi sta piacendo da morire) o leggere qualche tuo lavoro più recente. Beh, sono davvero felice di essere passata di qui, da una one shot che, come al solito, mi ha fatto tornare in mente che scrittrice di talento tu sia, quanta invidiabile capacità tu abbia con il lessico e con le parola scritta in generale, oltre che una stupenda e curata dedizione in ogni tuo lavoro, o almeno in quelli che ho letto. 

Le storie introspettive rientrano in uno dei miei generi preferiti, forse perché io, come autrice, faccio sempre un po’ a pugni con l’introspezione: amo scavare nella psicologia dei personaggi, nei loro pensieri, ma sono sempre dell’idea che sono più capace a farli emergere attraverso i dialoghi. Credo sia per questo che, invece, amo leggere questo tipo di storie. Non solo le trovo di grande ispirazione, ma quando trovo lavori di questa qualità resto sempre estasiata dalla capacità che avete tu e altri autori di farmi provare un turbinio di emozioni a dir poco indescrivibili. 

Sai che amo il personaggio di Crowley (anche se ho sempre avuto una predilezione mai nascosta per Aziraphale). E di lui amo soprattutto la luce ironica dal quale la sua figura è illuminata, coerente con tutto lo stile del romanzo. Al tempo stesso, amo come le fan fiction abbiano sempre potuto dare la possibilità di esplorare i suoi pensieri in una luce diversa, più seria, intrisa di sentiment che un demone non dovrebbe provare e, in questo paradossale modo, più umana. C’è una vera e propria estensione dell’animo di Crowley qui, per non parlare di quanto sia meravigliosa la tua scelta di parole utilizzata per descrivere il suo amore e il suo tumulto interiore. I riferimenti ai gironi infernali danteschi non sono solo apprezzati da una mancata classicista come me, ma coerenti e inseriti meravigliosamente. Il registro pensieroso di Crowley sulle azioni di Aziraphale, sui suoi comportamenti, sui suoi interessi e le passioni che ha scoperto e coltivato in un tempo di vita così lungo sulla terra, è tutto condito da quel velo di malinconia di mi piace tanto quanto si tratta di personaggi che amano decantare il loro amore, un po’ come un eroe greco che commuove gli inferi con il canto della sua lira (perdonami, sono giusto un po’ fissata con Orfeo ed Euridice, negli ultimi giorni). 

Insomma, nel caso non si fosse capito ho amato anche questa tua storia, dove i sentimenti di Crowley sono l’essenza del suo rapporto con Aziraphale. Potrei leggere di loro in mille salse diverse, come potrei non adorare un inno al loro amore? 

Ti mando tanti bacioni e già che ci sono ti auguro un buon weekend 💓 
Ancora, ti prego di perdonare questo ritardo infame, ultimamente sono del tutto rincoglionita su EFP. 

Recensore Master
04/03/20, ore 14:03
Cap. 2:

Cara,
che bello è leggerti, ma sopratutto che bello è entrare nelle tue introspezioni.
Questa shot in particolare è un mix di consapevolezze e di malinconia, di prese di coscienza, di occasioni perse e nuove occasioni, di passati che se ne vanno e futuri incerti ma che ci sono. Ho adorato come hai mischiato i gesti, le azioni che compiono a una profondissima tela di pensieri che albergano la mente di Aziraphale, che oggi rinasce, capisce molte – troppe cose, per il quale prima era cieco.

Il momento in cui ha perso la sua libreria, che il fuoco ha mangiato, anche parte di sé è andata perduta. E quando si perde qualcosa che era una sicurezza, che dava molto, troppo... ci si rende conto di quanta poca importanza le si dava e quanto necessaria fosse. E ho trovato questo ragionamento in parallelo con i pensieri di Azi nei riguardi di Crowley, del suo esserci sempre stato, in silenzio... di aver intrapreso quelle salite solo per lui, faticosamente; di avergli dedicato ogni frammento della sua anima, di aver sacrificato molto, mentre lui era lì cieco, a bearsi della sua presenza senza capire quanto in realtà l'altro stesse facendo per lui.

Infine, la caduta, seguita da quelle frasi che disperatamente dicono tutto di loro, ma lo fanno tra parentesi, come se non volessero imbrattare le emozioni, ma rimanere in disparte, ma in realtà quell'amore urla nel vuoto e quella richiesta di essere salvati, esplode come una bomba... e copre ogni cosa. L'amore copre ogni cosa. Il loro amore lo fa... e sono così profondi e meravigliosi, nelle tue mani, che è difficile anche solo immaginarli separati.
Un abbraccio, tesoro, e a presto ♥
sei la mia garanzia emozionale,
Miry

Recensore Master
26/02/20, ore 12:16
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui finalmente per lo scambio libero del giardino!
Sono molto felice di ritrovarti come autrice, perché il tuo stile mi piace veramente tanto e anche in questa OS non è certo stato da meno. La cosa che mi colpisce sempre è questo velo di malinconia che permea la narrazione e non può non arrivare al cuore del lettore.
Le introspezioni di Crowley qui sono molto profonde, quasi "umane" oserei dire, nonostante il termine sia forse un pò forte, dato il personaggio di cui stiamo parlando! xD
Nella cultura popolare, quando si immagina un demone, si pensa subito ad un essere mostruoso, crudele, incapace di provare sentimenti, invece Crowley non è affatto così, "da pessimo e patetico demone" quale si considera, viene corroso dal desiderio che prova, dalle emozioni che sente. C'è ossessione, mania, nelle sue parole. Preferirebbe farsi del male fisico, strapparsi il cuore dal petto, perché un dolore del genere sarebbe poca cosa rispetto alla sofferenza che gli provoca vedere il suo angelo bellissimo e non poterlo avere, non poterlo toccare. Vedere un essere della sua potenza e della sua altezza, spasimare per ricevere nient'altro che una cosa innocua e semplicissima, come un sorriso, è un'immagine veramente molto potente, che arriva come un pugno nello stomaco di chi legge!
Ah! Impazzisco, sul serio!
Penso sempre che questi amori negati siano i più romantici in assoluto!
Ti faccio i complimenti e non vedo l'ora di ritrovarti ancora come autrice!
Alla prossima :D

Recensore Master
25/02/20, ore 22:22
Cap. 1:

Che meraviglia ho appena letto?
Questo è un inno all'amore, alla crudeltà dello stesso, all'anima corrosa da un sentimento così totalitario e perfetto, che fa bene e male, fa volare e fa cadere, distrugge e risana. È sempre difficile, poi, sentirsi degni di provarne, quando si è Crowley e si è convinti non essere mai stati niente di buono, nemmeno quando era un angelo. E nemmeno ora. Forse è convinto che non lo sarà mai. L'inadeguatezza... ah, mi è così cara ♥
Crowley prova un amore così immenso, così gigantesco, che è diverso da un capriccio adolescenziale o l'amore di un amante per il corpo dell'altro. È a 360°. Vuole l'anima, il corpo e lo spirito di Aziraphale. Vuole tutto ma per avere solo un suo sorriso, è disposto a non avere niente. I compromessi dell'amore, la negazione dell'altro pur di averlo anche in minima parte, perché l'idea di reclamarlo e perderlo non è contemplabile.
Dunque Crowley si accontenta delle briciole, delle immagini di una mente che porta sempre a quel sorriso, a quella genuina figura, a quel viso attento quando legge... Gli basta questo, ma sa che non gli basta davvero ma che va bene così.
Finché non svolterà il mondo, finché qualcosa non cambierà, si aspetta... e chi ama sa farlo più di chiunque altro.
Una poesia, questa. Struggente. Dolce. Devastante. Umana.
Non so più come dirtelo, che ti sono cuciti addosso, questi due e che non ne avrò mai abbastanza. ♥
Miry