Recensioni per
Com'era la Normandia?
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/07/21, ore 13:56

Complimenti. Una ff molto dolce, leggera e delicata. Come del resto sono proprio i nostri Oscar e Andre'. Nella terza parte ad un certo punto, mi è sembrato di rivivere la scena della cioccolata rifiutata da André ed è lì che la storia ha preso il volo in maniera magnifica, collegandola, ai pensieri che Oscar ha avuto per André durante il suo soggiorno in Normandia. Spero che torni a scrivere presto qualche altra cosa su Oscar e André, magari questa volta un po' più lunga. A presto

Recensore Master
23/07/21, ore 15:38

Una Oscar così sincera non si era mai vista! Però è servito a chiarire le cose.

Recensore Junior
23/07/21, ore 15:28

Tanta foglie che cadono dagli alberi a Settembre.

Com’era la Normandia?

Ma non è questo che voglio sapere. Mi interessa di più quello che soffia all’orecchio il vento di Settembre, stabilendo la cesura del Prima e del Dopo in un tempo dell’anima, oltre che di paesaggio.

In Normandia si stanca il corpo per stancare la mente; in Normandia si placa il desiderio che brucia; in Normandia si prende il sale addosso e si pongono le domande. Le risposte si trovano al ritorno, non in Normandia, e nemmeno a Versailles.

Le risposte son già in una mano colmata. Dovranno esser comprese, a Settembre.

D’altronde, Bono vox ce lo diceva: ho scalato la montagna più alta, ho corso per il campi, solo per stare con te.

Una scrittura che si conferma, la tua. Una scrittura che ascolta il silenzio e lo restituisce con parole scelte.

Devoti omaggi,

Sacrogral

Recensore Master
23/07/21, ore 14:00

Eccomi di nuovo qui!
Ho letto avidamente anche questo secondo capitolo,per quanto riguarda la tua risposta precedente, sulla località scelta, la Normandia, ho capito la tua associazione di pensiero e va benissimo. Chissà perché io tranne il ricordo della puntata 29 e quello della vacanza con Rosalie, non ho ravvisato tutta l' intimità del luogo come invece sento per Arras,chissà forse mi sono fatta pure condizionare dalle tante fictions lette in questi anni! magari hai ragione tu,Arras era la campagna, la Normandia il mare ..
Tornando nello specifico odierno,mi sento veramente molto combattuta: da una parte mi piacerebbe pensare che quello che ci hai descritto, lo sfogo di Oscar, sarebbe potuto accadere nell'anime e a tantissimi sarebbe piaciuto. D' altra parte invece ripenso a quella Oscar così fredda,inavvicinabile e scostante e mi dico no,lei non avrebbe mai aperto il suo cuore ad André.
Per i "duri e puri" la Oscar più verosimile è quella che gli risponde " Ventosa" questa è abbastanza ooc
È difficile credere che parli ad André dei suoi sentimenti.
Io ho presente una scena dell'anime che mi fa male ogni volta quando la rivedo. L' ultimo addio a Fersen, a Palazzo Jarjayes. Oscar si ferisce con i bicchieri in frantumi,André vorrebbe darle una mano a raccogliere i vetri,lei lo manda via. Un dolore il suo sempre incomunicabile, segreto; pure quando lo " strappo " fra loro non era ancora avvenuto.
Sei davvero molto brava e non posso che complimentarmi con te per la notevole scrittura, così potente,cosi emozionante.
Ti saluto e ti aspetto con l'ultimo capitolo. E sono davvero molto curiosa!
(Recensione modificata il 23/07/2021 - 04:01 pm)

Nuovo recensore
23/07/21, ore 13:50

Ehh si infatti!!!! Mentre leggevo pensavo proprio alla bellissima canzone degli U2 e dicevo che sarebbe stata una colonna sonora perfetta per queste riflessioni. Molto bella complimenti!

Recensore Master
23/07/21, ore 12:57

Oscar si apre con André come non aveva mai fatto. Davanti a un bicchiere di vino gli dice tutto quello che le passa per la testa, anche cose spiacevoli o scomode. André inizia a capire ma soprattutto è felice perché lei gli ha parlato come mai prima. Ottima l'introspezione, complimenti.

Recensore Master
23/07/21, ore 12:06

Cara Settembre, non sai che piacere mi ha dato leggere questo tuo nuovo capitolo, nel quale, finalmente, qualche passo ulteriore viene fatto sul tragitto verso una comprensione profonda fra Oscar e Andrè e per sanare ferite che sono ancora sanguinanti.
L’antefatto fa prendere contezza a Oscar di poter essere più serena, poiché ciò che aveva paventato potesse essere accaduto non si è avverato e quindi può lasciare che le lacrime lavino quel suo tumultto interiore. A fianco sempre l’amico di una vita che le porge un fazzoletto e che comprende a pieno il momento che sta attaversando.
Poi il fatto in sé è quello che ho apprezzato particolarmente. Oscar che veramente si apre ad un confronto ma, soprattutto, cerca le risposte dentro se stessa. Tutti e due capiscono che sarebbe difficile continuare a frequentarsi, anche solo per ragioni di lavoro, come se nulla fosse accaduto, o peggio derubricando l’accaduto e dimenticandolo.
Fra loro è sempre esistita una franchezza di fondo, dei principi con i quali entrambi sono cresciuti.
La disamina di Oscar è lucida e potrebbe far male ascoltarla, ma il momento è topico, è giusto portare a conoscenza tutta l’elaborazione che il periodo in Normandia le ha regalato. Una piena presa di coscienza, raggiunta in quella ricerca di se stessa. Ha corso molto per raggiungere la sua meta, sia fisicamente, forse per stancarsi e non pensare, che emotivamente, poiché era dirimente cercare di arrivare al nocciolo della questione. Già perché è una questione rimasta in bilico, fra un prima e un dopo, una sospensione dalla loro realtà, che non avrebbe potuto procrastinarsi all’infinito, proprio in virtù del rispetto che reciprocametne provavano l’uno per l’altra. Oscar ammette di non sapere bene cosa stia cercando o forse, più probabilmente, ancora non sa dare un nome preciso, a quello che ha trovato.
Sa per certo di avere trovato la se stessa che vuole essere, come comandante di quel nuovo incarico, nel quale sta profondendo tutta se stessa, ma ha necessità della comprensione di André, della sua vicinanza, del suo appoggio. Ha voluto condividere la sua confusione con l’unica persona in grado di comprenderne a pieno titolo tutto il peso.
Lui le è grato per averlo nuovamente messo a parte dei suoi pensieri, con la semplicità che dovrebbe esistere fra due persone che molto hanno condiviso e che si comprendono. Le affermazioni finali di Oscar fanno trarre un respiro di sollievo ad André poiché significano che vicino a lui potrebbe forse trovare ciò che cerca.
Provvidenziale quel bicchiere di vino che ha sciolto le tensioni e permesso una apertura verso nuovi orizzonti.
Veramente uno scritto coinvolgente e che avrei amato vedere realizzato nella storia canonica, poiché ho sempre pensato che il periodo normanno avesse avuto un significato specifico per ciò che sarebbe accaduto poi.
Un periodo che, come avrai certamente capito, mi sta molto a cuore, poiché velato di troppo riserbo, e quando trovo qualcuno che lo approfondisce, portando alla luce tutto un sommerso di pensieri, sensazioni, riflessioni, le mie mani sulla tastiera corrono insieme ai pensieri che sorgono nella mia mente e si traducono in commenti forse troppo lunghi e dei quali mi scuso.
Sempre brava. Un affettuoso saluto.

Recensore Master
23/07/21, ore 10:30

Ciao settembre17. Il titolo della tua storia mi ha davvero affascinata. Interessante che i diversi capitoli, come hai scritto indipendenti l'uno dall'altro, siano accomunati dalla domanda "com’era la Normandia?” Mi ha colpita l'espressione "sarà che bastano le storie da sole", nel leggere si può percepire l'anima di chi scrive e non posso che essere d'accordo. Ho letto con piacere sia il fatto che l'antefatto. Suggestiva la risposta di Oscar, "ventosa", una parola che racchiude un mondo interiore. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 23/07/2021 - 10:33 am)

Recensore Master
22/07/21, ore 22:31

Cara Settembre, 
trovo sempre molto originali le tue fic: la descrizione di una scena, che poi riprendi arricchendola dei "non detto" , dei pensieri taciuti, dei sentimenti nascosti. E poi la svolta (e ritengo azzeccato l'episodio del ferimento del generale, anch'io trovo in quella scena del fazzoletto il momento di vera riconciliazione tra Oscar ed Andrè dopo il famoso strappo), la domanda di Andrè che viene ripetuta in modo assolutamente uguale ma che riceve una vera risposta. Non è tutto chiaro ma c'è l'onestà di ammetterlo. E una vicinanza ritrovata, di cui Andrè non abusa, com'è giusto che sia. 
Complimenti per la sensibilità con cui tratti i nostri beneamati e per la bravura di proporre in modo così nuovo, inedito, le tue storie. Sei una certezza :-)

Recensore Veterano
22/07/21, ore 22:02

Ciao Settembre, ero arrivata per (ri)leggere il primo capitolo e ho trovato, con piacere, anche il secondo. Fa davvero pensare come, cambiando il punto di vista e la messa a fuoco, cambi completamente il significato delle cose. In questo secondo si vede una "maturazione" di Oscar, un inizio di presa di coscienza che nel primo ancora non aveva, anche se per il momento prevale la confusione. D'altronde non è facile trovare ciò che si cerca...spesso non si sa nemmeno dove cercare. Ma lei, almeno questo, lo ha ben chiaro.
Le tue storie parlano per te, e ne parlano molto, molto bene; non c'è bisogno di aggiungere altro.
A presto

Recensore Master
22/07/21, ore 16:47

Ciao Settembre 17, in quest'ultimo periodo ho letto e recensito dicerse storie, stavo dimenticando di commentare la tua.
Ciao misteriosa autrice, tanto mi ricordi negli scritti un'altra persona (o forse sei lei?)comunque leggendoti mi ricordi piacevolmente belle storie introspettive, descrittive, profonde.
Riguardo il contenuto , su una cosa sola si potrebbe al limite dissentire:nell' anime si parla di ricordi condivisi ad Arras non in Normandia. Le rose di Arras, le albe e i tramonti di Arras, il cibo semplice e i contadini della sua tenuta. Le estati ad Arras.
Arras sempre Arras.
Della Normandia in effetti si parla solo nell' episodio 29 e non in relazione ad André. Secondo me gli autori hanno inserito di proposito un luogo a noi ignoto , perché Oscar prendesse le distanze da André in maniera plausibile.
Naturalmente in una fanfiction tutto può capovolgersi, tutto si può ricreare, dunque aspetto con grande curiosità le altre due parti che completano quest'originale trilogia .
A presto
(Recensione modificata il 22/07/2021 - 04:49 pm)

Recensore Junior
21/07/21, ore 23:04

Dopo aver letto il tuo brano la domanda di Andre' ha preso un significato che non mi abbandona più: "Com'è la tua vita senza di me Oscar?"......
Com'è una vita senza la condivisione di ogni più piccolo piacere e gioia quotidiani con coloro che sono per noi importanti? Com'è una vita nei momenti di dolore senza il balsamo del sostegno e del conforto di chi ci ama? Vuota, banale, senza senso…… “Ventosa”. E mi ha fatto riflettere su un pensiero ovvio ma dolorosamente vero: diamo spesso per scontate le persone che ci vogliono bene e che ci sono accanto da sempre e solo quando ce ne allontaniamo, sia stato per scelta o per scherzo del destino, capiamo il vuoto della solitudine. E chi manca di più è sempre chi sa amare in silenzio, chi è sempre presente senza che glielo chiediamo. Ma questa solitudine è un passaggio fondamentale. La desideriamo e la cerchiamo convinti che dia sollievo al nostro io accartocciato nel dolore e ci apre gli occhi su quello che siamo veramente: esseri che hanno bisogno dell’altro per vivere pienamente,
anche se questo ci rende vulnerabili e ci espone al dolore.
Grazie perché il tuo intensissimo frammento di Oscar e Andre’ mi ha ricordato tutto questo.

Recensore Master
21/07/21, ore 19:23

Aspetto gli sviluppi, cara Settembre. Li aspetto lieta.
Non passo molto tempo tra queste pagine ultimamente, le notti a leggere avida sono finite....ohimè. Ma questo tuo scritto mi incuriosiva, a partire dal titolo. E devo dire che, in pochissimi tratteggi è come se da un foglio bianco ne fosse uscito un ritratto. La grafite graffia, e si vede.
Mi piace, mi piace molto.
A presto.
Tamara Alessandra.

Recensore Veterano
21/07/21, ore 10:46

Io penso che sia estremamente difficile scrivere di Oscar e André senza sciuparli, senza far dire loro cose che non direbbero o fare cose che non farebbero o pensare cose che non penserebbero.
Bisogna conoscerli in maniera viscerale, intanto. E poi bisogna resistere alla tentazione di renderli diversi da ciò che sono. Con tutto il dolore che questo comporta.
Il tuo scritto è delicatissimo. E ci parla di loro.
"Non credo che il nuovo comandante gradirà. Vieni, portiamole nell’ufficio del colonnello." Molto molto tipico di André.
Grazie. E' stato un piacere leggerti.

Recensore Master
21/07/21, ore 10:37

E’ un vero piacere ritrovarti, cara Settembre17, con uno dei tuoi scritti particolari, che apprezzo molto e che, ogni volta, riescono a coinvolgere il lettore.
In questo caso particolare ci stai intrattenendo su quel periodo trascorso da Oscar in Normandia, di cui troppo poco ci è stato dato di conoscere tramite Madame Ikeda e l’anime.
Il titolo di questo tuo nuovo lavoro ha attirato pertanto subito la mia attenzione.
La domanda ha fatto venire alla mente un sacco di pensieri, dando a te l’opportunità di creare un perfetto missing moment su quando Andrè pone quella domanda, che ha avuto nella mente e sulle labbra per quel lungo mese di lontananza. Prima di arrivare alla risposta da parte di Oscar, hai creato un antefatto, che un po’ ci anticipa lo stato d’animo di André, mentre si accinge a preparare l’ufficio per il suo nuovo comandante, per lei che sta arrivando, con tutte le sensazioni che lo hanno attraversato, e l’ennesimo modo per prendersi ancora cura di lei, come il suo cuore gli aveva sempre dettato.
Il fatto in sé invece ci dona la possibilità di leggere dentro ai due protagonisti, poiché la domanda di André scatena in Oscar, la quale se lo ritrova nuovamente dinnanzi, una ridda di pensieri che ha avuto anche in Normandia, luogo deputato alla riflessione, poiché fonte di begli attimi trascorsi e forse per questa motivazione scelto, luogo appunto nel quale avrà maturato delle consapevolezze e avrà avvertito la mancanza di quella ombra sempre presente e che si era presa tanta cura di lei lungo il corso della loro vita insieme. Ricordi che si riaffacciano alla memoria e, anche se non si guardano direttamente negli occhi, ognuno percepisce il sentire dell’altro. Ma proprio per le decisionI prese in quel della Normandia, come il vento forte che spazza via le nuvole, Oscar ha tentato di spazzare via la parte della donna che c’è in lei per assumere il ruolo di un uomo in tutto e per tutto. Ci sono dolore, pensieri, ricordi dietro a questa decisione che lei manifesta con la lapidaria risposta “Ventosa”.
Il tuo modo di narrare gli stessi eventi ha un suo fascino, poiché poco per volta li arricchisci di particolari, ampli la visione, fai prendere contezza ai protagonisti di loro stessi, in maniera che il “quando” e il “che cosa” assumano connotazioni differenti e parimenti essenziali.
Non mi resta che attenderti con il nuovo capitolo, complimentandomi per le sensazioni che riesci a trasmettere tramite la tua scrittura così coinvolgente.
A presto!