Recensioni per
Ai giorni nostri
di amoreterno
E così, gentile Amoreterno, sono giunta alla fine di questa tua storia che ho molto apprezzato per il taglio che le hai voluto dare. Mi sono sentita coinvolta nelle vicende che hai fatto vivere ai nostri amati personaggi, per i quali ho sempre sognato, dopo la tragica fine della storia canonica, quali e quanti scenari alternativi avrebbero potuto avere, affinché potessero coronare la loro vita anche con l’amore che li aveva da sempre indissolubilmente legati. |
In questo passaggio abbiamo avuto la possibilità di vederli rivivere il loro amore che, nella loro epoca si era appena manifestato, mentre ora avevano avuto l’opportunità di goderselo in ogni momento. Era qualcosa che ambedue aspettavano da tanto tempo, e il ritrovarsi ha favorito anche alla loro innata complicità di manifestarsi nuovamente. Un amore raro, unico che aveva attraversato il tempo e lo spazio, ma era ancora lì, intonso, come quella notte del 12 luglio quando si erano apertamente dichiarati e amati. |
Veramente bello questo capitolo, dove la verità finalmente viene a galla dopo essere stata tenuta nascosta per tanto, tantissimo, forse, troppo tempo. |
La serata trascorsa per stemperare le tante e forti emozioni della giornata era servita ad assicurare loro un tranquillo riposo. Oscar è la prima a svegliarsi, disturbata dal suono del campanello della porta a cui si era presentato l’agente letterario di André, Jacques, il quale non si perita di fare apprezzamenti su Oscar, lasciandola interdetta e facendo montare su tutte le furie André per il suo comportamento poco consono. Loro due devono discutere di lavoro, anche perché André, avendogli inviato alcuni capitoli del suo nuovo romanzo, vuole esporgli delle richieste specifiche per gli altri capitoli e che sicuramente decreteranno il suo successo, poiché da quando Oscar è entrata a far parte della sua vita, l’ispirazione sempre essere aumentata e quei capitoli, che il suo agente ha letto in anteprima, ne sono la dimostrazione. |
Attendevo veramente con curiosità di assistere agli accadimenti, che avrebbero dovuto fronteggiare una volta giunti ad Arras, sperando di trovare qualcosa di familiare che potesse risvegliare i ricordi di un passato vissuto tanto intensamente. Ma Oscar, di quella cittadina tanto amata, non è in grado di riconoscere praticamente nulla, due secoli avevano apportato troppi cambiamenti. Forse, l’unica cosa, che avrebbe potuto mantenere l’aspetto originario, poteva essere il cimitero. Ma quale? Lei aveva richiesto di essere seppellita accanto al suo uomo sull’altura di Arras accanto ad arbusti fioriti. Difficile da trovare un luogo simile. Aiutati, pertanto, da uno scettico guardiano del cimitero, i due si avviano alla ricerca delle due tombe, fino a quando, finalmente, le trovano, restando entrambi scombussolati, in particolare leggendo le iscrizioni riportate su ognuna. Un brivido corre lungo la schiena di André, il quale vede il suo nome impresso sulla pietra, mentre Oscar piange disperata e accarezza la lapide del suo amore con una devozione e un trasporto strazianti. Anche le parole incise riportano alla mente di André una voce conosciuta, quella di Alain, che pare rimbombargli nella testa. |
Si fa sempre più intensa l’interazione fra Oscar e André, il quale sta cercando di portarla nella vita del mondo moderno e, al contempo, la sta studiando, forse cercando quelle conferme che, da qualche tempo, imperversano nei suoi sogni, in tutta quella serie di immagini che si erano fatte più vivide che mai. |
Ed ecco che, in questo ulteriore passaggio, ritroviamo Oscar rimessa a nuovo dalla commessa e anche più edotta circa gli usi e i costumi dell’epoca nonché apprezzata molto da André il quale in lei ravvisa una bellissima donna. Ma è anche venuto il momento di qualche chiarimento e Oscar, sapendo come comportarsi con il suo André, riesce a farlo parlare, scoprendo che il suo passato risalga a solo cinque anni prima. Solo cinque anni che scatenano in Oscar una serie di domande e supposizioni. Come mai lui è arrivato prima di lei in quel tempo moderno, quando solo il giorno prima di quel lontanissimo 14 luglio 1789 lo aveva visto morire tenendolo fra le sue braccia? Come aveva fatto a sopravvivere da solo in quel mondo sconosciuto? Ed ecco che si dipana il racconto, in cui Oscar si intromette per metterlo nelle condizioni di capire il grande sentimento che li legava e che ancora lui continua a negare. Ma non sono solo questi gli argomenti: André, proponendole un giro per la città, le mostra i luoghi più importanti e quelli dove sono avvenuti fatti che hanno cambiato la realtà. La conduce alla Torre Eiffel, dalla quale si può osservare Parigi in tutta la sua monumentale bellezza, fino ai luoghi della Rivoluzione, riportando date e personaggi che si erano distinti, nel bene e nel male, in quel periodo che, da liberazione dal giogo della monarchia, si era trasformato in una folle sete di potere da parte di uno dei propugnatori della rivoluzione stessa, quel Robespierre che aveva, insieme ai suoi seguaci, messo a ferro e fuoco sia la città e sia la popolazione ghigliottinando a destra e a manca senza sapere più fermarsi. |
E così veniamo a conoscenza di qualcosa di più sul passato di André. Anche lui si è ritrovato privo di memoria in un ospedale psichiatrico, solo pochi anni prima, cinque per l’esattezza, rammentando solo il suo nome e la sua data di nascita che risaliva addirittura al 1754. Da quel momento, lampi di luce e immagini avevano continuato a seguirlo, quasi ossessionandolo. Ma poi aveva deciso che doveva riprendere in mano le redini di quella che sarebbe diventata la sua vita. Si era adeguato a quel mondo informandosi e formandosi una coscienza tutta sua: aveva utilizzato quei ricordi, che imperversavano nella sua mente, trasformandoli in romanzi che avevano decretato, in pochi anni, il suo enorme successo come scrittore firmando contratti milionari. Tutto sembrava scorrere apparentemente liscio, fino a quando in quel 14 luglio si era ritrovato di fronte ad un fantasma, quella donna sul volto della quale aveva letto e visto lo stesso terrore di quando anche lui si era risvegliato senza rammentare più nulla di sé e del suo passato. |
Molto coinvolgente questo passaggio, nel quale vediamo una Oscar completamente, e giustamente, spaesata che sta prendendo le misure di quel mondo che, a tratti, le appare folle per tutte le cose che vede e che, purtroppo, ancora non comprende, a partire dal taxi, così simile ad una carrozza che, però, sfreccia a velocità sostenuta permettendo di poter ammirare in un baleno il panorama che scorre fuori. |
La tua narrazione è veramente realistica, in quanto ci hai rimandato tutta la tensione che ha attraversato ambedue nel momento in cui si sono ritrovati da soli. Oscar è estremamente felice di poter vedere accanto a sé André, anche se in lui nota un cambiamento, pur non riuscendo a darsi una spiegazione, come se sentisse che è lui ma, al tempo stesso, non fosse effettivamente lui, l’uomo che conosceva e che amava. Lui era lì presente ma non dimostrava la stessa sua gioia nell’essersi ritrovati insieme. Oscar è ancora convinta di non essere viva ma di stare vivendo una esperienza che si prova solo quando si è in paradiso, anche se il luogo continua a straniarla e a spaventarla: tutto di quel posto è un enorme interrogativo a cui però non sa dare e non riceve spiegazioni. In più, André, quando si rivolge a lui, sembra non comprenderla ma, soprattutto, pare non ricordarsi di chi erano loro insieme e cosa avessero vissuto. Tutto è fonte di giusta confusione per lei. André, però, si sta attivando per poterla portare via dall’ospedale e, finalmente, prendersi cura di lei, chiedendole di non continuare a sostenere la sua tesi che provenga dal passato, poiché i medici potrebbero pensare che sia pazza; cosa che, peraltro si verifica quando lei, in preda alla ennesima crisi di panico, fugge via pur non sapendo dove sta andando, ma cercando quella via d’uscita che nessuno sembra volerle concedere. Quando finalmente André la ritrova, le promette che a breve l’avrebbe portata via da quel luogo e da quelle persone, che ad Oscar sembrano ostili ma che tanto si erano prodigate affinché la rimettessero in salute. André, parimenti, promette anche ai medici che, se l’avessero dimessa, lui avrebbe continuato a farle seguire le cure che le avevano somministrato fino a quel momento, scongiurando così l’eventualità, davvero molto concreta, che la rinchiudessero in una clinica psichiatrica per via del comportamento dissociativo che aveva mostrato. Complice anche una cospicua donazione all’ospedale, André ed Oscar riescono a raggiungere l’obiettivo di abbandonare l’ospedale. Ora la prova vera sarà per Oscar ritrovarsi in quel mondo composto di cose che non conosce e non comprende minimamente ma, fortunatamente, avrà vicino André e, forse, trascorrendo del tempo insieme, saranno in grado di rispondere reciprocamente alle tante domande sorte. |
Gentile Autrice, mi ero ripromessa che, non appena avessi avuto un po’ di tempo, mi sarei dedicata alla lettura della tua nuova fanfiction, in funzione del fatto che l’introduzione aveva catturato la mia attenzione e nella quale era parso evidente che ci dovesse essere qualcosa che aveva a che fare con il soprannaturale. In più sto appassionandomi anche ai racconti di questo bellissimo anime declinati nei tempi moderni, lasciando così libera la mente di fantasticare su un futuro alternativo per i nostri amati personaggi, cosa che peraltro mi appassiona sempre, che tanto ci hanno avvinto alle loro vicende in tutti questi anni, a seconda dell’estro di chi si poneva a inventare per loro nuove avventure, forse, se non soprattutto, per cercare di modificare il tristissimo destino che l’Autrice Madame Ikeda aveva pensato per loro. L’incipit, pertanto, è fonte di curiosità proprio perché li ritroviamo entrambi catapultati ai giorni nostri, tra l’altro proprio durante il giorno della festa nazionale francese, quel 14 luglio che solo uno dei due ha vissuto realmente mentre l’altro era già deceduto. |
Leggo solo ora e mi scuso, ma valeva la pena . Il capitolo che hai scritto è pieno di speranze e la loro storia supererà i tempi dei tempi perché i nostri si meritavano un happy end con tutto il cuore . Alla prossima |
Lascio questa recensione per segnalare che ho cominciato a leggere questa storia e dico subito che mi piace molto. |
Bella, bellissima, complimenti! |
Me encanta tu historia. Habia pensando que seria una reencarnacion en esta epoca y ha sido un viaje al futuro. Te felicito |