Recensioni per
Cuimhnì na Eirinn (Ricordi d'Irlanda)
di Marguerite Tyreen

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
29/05/11, ore 14:55

Aria di rivolucion olà! Decisamente meno fremente di quella messicana, mi è parsa più "prosaica", non so se è il termine adatto. Avviso che questa è una recensione neutra, spero non te la prenderai in nessun modo e capirai perchè ho scelto questa valutazione, sebbene ritenga che tu abbia uno stile certamente da bandierina verde se non ti più e ti leggo sempre con piacere.
Devo dire che l'impressione che ti avevo palesato all'inizio continuo a sentirla, ma chère: la vicenda è raccontata bene, ma appunto mi sembra ancora troppo raccontata, vista dagli occhi dei personaggi, ma non da quelli del lettore. Ci sono molti dialoghi che si susseguono, danno una visuale degli eventi e delle personalità di cui racconti, si tratta certamente di un lavoro buono e accurato e però... non so, marguerite, non riesco del tutto a calarmi nella vicenda, ad immedesimarmi nei personaggi diversamente da quanto mi è accaduto con Niente di personale. Li trovo più costruiti, un po' più freddi, non saprei, come se fossero estensioni del narratore più che personaggi che si muovono di vita propria: riflessi, praticamente, di quel che vuoi dire tu. Questo non è un giudizio, sia chiaro, è solo una mia impressione. Sento soprattutto questa cosa con la Aisling, la quale appunto come dice Liam ha quella perfezione che spaventa, ecco, e sarà che solitamente nei triangoli amorosi mi sta quasi sempre un po' antipatica la donna contesa, sarà che non ho ancora inquadrato bene il personaggio, però la sento "lontana", diciamo, mentre invece Shannon mi risulta già meglio tratteggiato e Liam, con la sua introspezione, le sue riflessioni, più vivo e meno appiattito nel contesto storico.
Si vede che hai voluto rendere un omaggio all'Irlanda e per questo ti apprezzo e ti stimo molto, l'ultima parte del capitolo precedente è un piccolo cameo a mio parere, soprattutto l'ultima frase, che mi ha colpito: "E, forse, in un angolo remoto del cuore, tenace come sempre, la speranza." ecco, bellissima, ora quel che vorrei far capire è che per me questo voler tratteggiare e dipingere l'Irlanda ti ha portato forse a trasformare i personaggi in "portavoce" più che persone vere e proprie, quindi precludendogli, magari, eventuali difetti o diversi modi di pensare diversi dai tuoi. Il narratore, ho sempre pensato io, dovrebbe fare capolino solo con tre capelli e lasciar fare tutto ai personaggi, che non devono essere per forza la replica di quel che pensa lui, la bravura si vede soprattutto nei caratteri che sono completamente lontani da noi, in qualche modo è la storia che deve farsi svelare, senza che sembri troppo guidata da chi la scrive. E a me è parso così.
Ciò non toglie che potrei sbagliarmi, perchè la lettura è sempre un'elaborazione personale e soggettiva, alla fin fine, ma soprattutto ciò non toglie che tu scrivi bene, si vede e si sente la tua profonda passione sia per la scrittura che per la vicenda storica che sei andata ad affrontare, per niente semplice, come non è mai semplice raccontare storie così lontane da noi, vite diverse, che sentiamo nostre, nonostante non ne siamo i padroni. Se non pensassi che la tua scrittura merita nemmeno mi sprecherei a dirti queste cose, a farti partecipe dei miei dubbi e le mie impressioni.
In questo periodo comunque forse avrò delle difficoltà a seguire le varie storie qui su EFP, ma quando potrò ritornerò a questa per vedere un po'... magari nei prossimi capitoli potrei ricredermi, non è detto. Per dare poi una valutazione vera e globale bisogna leggere tutto fino in fondo, non vorrei precludermi un ripensamento a causa di una serie di impressioni date di primo acchito.
Alla prossima, carissima, un bacio
(Recensione modificata il 29/05/2011 - 02:58 pm)