La tua fic mi è piaciuta, trovo interessante l’introspezione che hai creato di Morgana, combattuta fra i ricordi, il dolore, la nostalgia, le speranze illuse, il rancore e la voglia – inutilmente soffocata – di voler sperare ancora.
Mi permetto di segnarti un paio di sviste, così le puoi sistemare.
I secondi passavano mentre la mora avanzava lentamente
(non è un errore, ma è davvero molto brutto usare ‘la mora’ per indicare una persona. Un tempo lo usavo anche io, poi mi sono accorta di quanto infastidisse i lettori e ho smesso. E’ oggettivamente brutto e poi esistono molti altri sinonimi più calzanti.
Errori:
distrutti sotto le (gli) arieti e
Non capisco il soggetto di questa frase:
anch'essa luminosa come le stelle che brillavano in cielo, che continuavano a chiamarla con insistenza, che non le facevano dimenticare quanta gioia aveva provato quando ancora non aveva scelto quella strada.
Qualcun altro (non vuole apostrofo)
Un brivido che non era si (di) rabbia
Il caldo la faceva sudare a (?) attaccare le vesti alla pelle pallida
uscisse dao (dai) propri occhi aperti
Invece i due pezzi qui sotto mi sono piaciuti particolarmente e volevo segnalarteli:
Aveva capito che doveva lottare da sola per riuscire ad avere quello che voleva. Non si poteva fidare di nessuno. Nessuno. Neanche di quelli che pensava suoi amici.
E’ una considerazione davvero triste, ma vera, nel suo caso.
Le sue priorità erano cambiate, ma non avrebbe mai chiesto alle stelle il male altrui perchè se mai quel sogno si fosse realizzato avrebbe macchiato di rosso le punte di quegli astri.
Mi piace la tua Morgana che in fondo resta buona nell’animo.
Brava ^^
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