«Neanche io sono perfetto.» disse sempre sorridendo.
Pensava che stava delirando, come non poteva considerarsi perfetto?
«Ma smettila...» il suo tono era simile ad un rimprovero. «Tu raggiungi il massimo grado della perfezione.»
Scoppiò in una fragorosa risata, non sapeva perchè ma iniziò a ridere anche lei.
Ridevano come due cretini, un pazzo si poteva fare da parte con loro due.
Venne anche sua madre a controllare che andasse tutto bene.
Si ripresero, cercando di ricomporsi e la donna ritornò in cucina a preparare i suoi deliziosi biscotti al cioccolato.
«Perchè ridevamo?» domandò Mary infine.
«Perchè non amerai mai te stessa più di quanto ti ami io.» le disse scoccandole un bacio a fior di labbra.
Aveva ragione, lei non si amava molto. Forse neanche un po'.
«Non ti tratterai mai come si deve, cara.» concluse e la sorprese con un altro bacio.
Come gli si poteva dare torto? Era fin da sempre troppo severa con se stessa.
Anche suo fratello la pensava come il suo ragazzo.
Chiunque la conosceva, lo sapeva.
Era inutile convincerla del contrario, la testardaggine era la sua ombra.

"Mi piace questo posto, il rumore delle onde mi rilassa. Dovremmo venirci più spesso."
"Sì, hai ragione. Ti prometto che la prossima settimana ci torneremo."
"E come convincerai tua sorella a riportarci qui? Finché non avremo la patente non possiamo fare quel che vogliamo."
"Se questo posto ti fa stare bene, un modo per venirci lo troveremo. Sarò disposto anche a portarti sulle mie spalle."
"Davvero?"
"Sì."
"Allora da oggi questo sarà il nostro posto speciale, va bene?"
***
«Perché sei qui?» gli domandò di nuovo.
«Perché ti amo.» non credeva di averlo detto davvero ma appena vide il volto della ragazza, aveva capito che quelle parole non le aveva solo pensate.
Lei perse qualche battito poi si ricompose e rispose acidamente. «Questa l'ho già sentita.»
«E sarò disposto a dirtelo all'infinito perché è la verità.» Diana si mise a ridere, voleva mascherare ciò che quelle parole avevano creato in lei.
«Non posso crederti. Non voglio soffrire più per colpa tua.»