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Autore: Shimi    26/03/2012    0 recensioni
E' una Thadastian.
Sebastian Smythe aveva scelto la sua preda ed ora poteva finalmente dire che la caccia era aperta.
Si avvicinò circospetto, quando fu dietro al piccolo cerbiatto indifeso, cacciò via i due centauri che, per come erano vestiti, al massimo potevano guidare dei my little pony, ed iniziò a parlare: “ Ti posso offrire da bere, oppure quei due vogliono rapirti?” era un vero latin lover, la sua preda sarebbe caduta fra le sue grinfie in meno di qualche minuto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta in collaborazione con Valsi_inkheart, una simpatica ragazza di città che mi importuna facendomi certe proposte.

Disclaimer:questi personaggi non sono di nostra proprietà, perchè se lo fossere sarebbero tutti gay e vestiti di rosa e pieni di brillantini ovunque; quindi non abbiamo alcun diritto su di loro.

 

 

Aveva assolutamente bisogno di fuggire da quella massa di ragazzine che cercavano di imparare, da ore, la coreografia del nuovo pezzo per le regionali ma purtroppo le loro capacità artistiche si limitavano alle strabilianti doti canore.

Ricominciamo! Al mio 3. 5,6,7 e 8.” Nick si credeva veramente simpatico alle volte.

La certezza di essere troppo macho per loro, nonostante la sua omosessualità, si fece spazio nella sua mente mentre li guardava sculettare.

Io me ne vado.” Disse alzandosi dalla sedia , aveva raggiunto l’esasperazione dopo che ebbero ripreso ancora una volta la prova del pezzo.

Smythe, essere il solista non ti dà il diritto di andare via.” Harwood doveva aver sempre qualcosa da dire. Erano compagni da meno di due mesi e si comportava come fosse una mogliettina trascurata.

Ma và a fanculo” continuò a camminare, non aveva tempo per litigare con lui, aveva cose ben più importanti da fare, come trovare un modo per farsi perdonare.

Per favore, ragazzi, non davanti ai bambini!” Nick continuava a sfoggiare la sua simpatia sagace che non piaceva a nessuno. Sebastian arrivò nel cortile interno e si accese una sigaretta ringraziando Dio per la nicotina. Era nervoso e la causa della sua inquietudine aveva nome e cognome: Blaine Anderson. Non avrebbe mai dovuto mettere del sale in quella granita, come non avrebbe dovuto nemmeno smascherarsi davanti a quella latina americana dalla sessualità confusa. Era stato uno stupido totale.

Il telefono vibrò nello stesso istante in cui il warbler lo stava prendendo dalla sua tasca per mandare delle scuse:- Non ti accuso e non provo rancore. B.- avrebbe dovuto firmare con la G. di Gesù, perché doveva per forza scegliere persone così stupidamente innocenti!? Pensandoci però per quanto potesse essere così innocente, l’avrebbe stuprato anche fosse stato Gesù.

Doveva necessariamente scopare, era l’astinenza a fargli fare certi pensieri. Sarebbe andato allo Scandals e là avrebbe adescato il primo ragazzo degno di lui, che non fosse Dave Karofsky.

Seb, ci servi. Torna cazzo!” Trent, affaticato e rosso in volto, era andato a recuperare l'altro che aveva appena buttato per terra e spento con la punta del piede la sigaretta. Se Trent fosse stato gay, il motivo che avrebbe avuto per essere in quelle condizioni sarebbe stato Sebastian.

Si, aveva decisamente bisogno di andare allo Scandals.

 

 

Sebastian si guardò nello specchietto della sua auto, era perfetto e pronto a rimorchiare, ma questo già lo sapeva visto che i ragazzi dietro di lui non facevano altro che guardargli il sedere.

Non è roba per voi” disse truce. Se ne andarono tra borbottii e altri commenti tristi. Erano così patetici a volte, pensavano di poterci provare con lui. Illusi.

Entrò nello Scandals e per prima cosa dovette ignorare Karofsky che lo stava salutando allegramente. Quel ragazzo non aveva ancora demorso, nonostante Smythe l'avesse rifiutato più volte.

Mark, il barman, gli porse il suo solito scotch on the rocks, lo ringraziò con un occhiolino, Mark avrebbe potuto benissimo essere la sua cavia di quella sera : biondo, alto, bello, ma i barman sono intoccabile; non avrebbe mai voluto della saliva nel suo bicchiere.

Continuò a passare ai raggi X tutti i clienti del pub: tutti così dozzinali, o troppo vecchi, o troppo grassi , o troppo brutti; cos’era successo al popolo omosessuale maschile!? Poi lo vide, parlava con due omaccioni baffuti e sorridenti: indossava una giacca grigia con una camicia bianca i cui polsini sbucavano dalle maniche, dei jeans non tanto stretti ma nemmeno tanto larghi da non far vedere il suo sedere sodo, ai piedi un paio di mocassini dello stesso grigio della giacca e, ne era sicuro, non aveva la cravatta, era troppo ben vestito per rovinare tutto con una cravatta. Sebastian Smythe aveva scelto la sua preda ed ora poteva finalmente dire che la caccia era aperta.

Si avvicinò circospetto, quando fu dietro al piccolo cerbiatto indifeso, cacciò via i due centauri che, per come erano vestiti, al massimo potevano guidare dei my little pony, ed iniziò a parlare: “ Ti posso offrire da bere, oppure quei due vogliono rapirti?” era un vero latin lover, la sua preda sarebbe caduta fra le sue grinfie in meno di qualche minuto.

Non so. Se sei bello quanto la tua voce prendo una birra.” Disse il ragazzo girandosi, finalmente avrebbe potuto vederlo in faccia per giudicare se anche il lato A fosse meritevole di attenzione. Prima, però, controllò se non avesse la cravatta e, proprio come sospettava, non la indossava , poi lo guardò in viso...

THAD!?”

  
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