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Autore: LotOfLove_    03/04/2012    1 recensioni
La porta sbattè, un passo, poi un altro e un altro ancora si diressero verso il mio letto. “Hai intenzione di mangiare qualcosa oggi?”-chiese mia madre, ironica. Non ero in vena di ironia ma, in fondo, lei non aveva nessuna colpa, sapeva anche lei cos’era giusto e me l’aveva ricordato molte volte prima che io partissi, sei mesi prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà! Eccomi qui, di nuovo con una nuova storia, bello, eh?
Allora sarà un po' 'particolare' perchè ci saranno cambi di punti di vista e, soprattutto, due situazioni distinte: il presente(caratteri normali) e il passato(caratteri che deciderò a cazzo, poi hahahah).
La protagonista è Beky Faith Allen, la sua migliore amica(non so bene ancora se darle un ruolo da protagonista in seconda, ma credo di sì) Dakota Catherine Clifford.
Poi bè, poi, prima di leggere posate tutti i pomodori, le bottiglie di vetro e le seghe elettriche(?) che avete in mano e buona lettura u.u




La porta sbattè, un passo, poi un altro e un altro ancora si diressero verso il mio letto. “Hai intenzione di mangiare qualcosa oggi?”-chiese mia madre, ironica. Non ero in vena di ironia ma, in fondo, lei non aveva nessuna colpa, sapeva anche lei cos’era giusto e me l’aveva ricordato molte volte prima che io partissi, sei mesi prima.

L’aereo era atterrato da ben venti minuti. Dakota, alla mia destra, sorrideva entusiasta guardando oltre le porte automatiche di vetro che erano l’unica cosa a separarci in quel momento dalla città dei sogni: Londra.
”Londra, Londra, Londra!”-inziò ad urlare correndo per il marciapiede ed affacciandosi sulla strada. Provai a trattenerla stringendola in un abbraccio e sussurrandole di smetterla perchè, dietro di lei, stava passando un ragazzo biondo, dagli occhi blu, il suo tipo, insomma.
Gonfiò i capelli ricci con un movimento della mano, sorrise e si girò verso la strada. Inizò a cercare con lo sguardo il ragazzo e, non trovandolo, mi inseguì, arrabbiata per il 'pessimo scherzo', così l'aveva definito.
Era davvero una bella ragazza. La tipica irlandese: alta, magra, due occhi azzurri come l'oceano, pelle chiara e capelli biondi con riflessi rossi, peccato che avesse passato la maggior parte delle sua vita in Italia.
"Sei una stronza."-concluse, dopo avermi persa fra i cespugli del cortile nel retro dell'aeroporto. Ecco, appunto, la tipica irlandese con la finezza di una ragazza italiana pensai.
La verità era che amavo l'Italia e ci sarei rimasta anche per le vacanze, se ero lì, era solo per colpa di quella ragazza che mi aveva presa il cuore con la sua simpatia e che era diventata, ormai, la mia migliore amica.
Iniziò a correre verso la pista trascinandomi con lei e facendomi cadere a terra. Alzai lo sguardo guardandola lei sorrise dispiaciuta e scoppiai a ridere. Mi tese la mano cercando, ancora una volta, di trascinarmi accanto a un grosso aereo. "E se, per esempio-andò sul vago- facessimo uno scherzo a qualcuno?"-"Che scherzo?"-la fissai per qualche secondo. Sorrise e si avvicinò a un piccolo aereo verniciato di rosso con delle scritte nere sui fianchi. Non so come, in pochi secondi, riuscì a trovare una di quelle bottigliette di schiuma con cui si proteggeva durante Carnevale, a scuola.
Rimase qualche secondo lì, mi avvicinai e mi diede un'altra bottiglietta. Passò qualche secondo e poi sentì il suo gomito nelle mie costole, di nuovo la sua delicatezza. Guardai nella sua direzione. Aveva appena coperto di schiuma un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri e, probabilmente, se ne stava pententdo perchè vidi il suo sguardo abbassarsi e, poi, risalire verso gli occhi del biondo, quasi imbarazzata. Non durò molto però: nel giro di pochi secondi iniziò a spruzzare anche i suoi compagni. Uno era riccio, dagli occhi verdi. Un altro, poco lontano, era castano chiaro, con una piccola voglia color caffè sul collo.
Ci guardarono confusi e iniziai a ridere guardando le loro facce, poi mi unii agli spruzzi. Ci avrebbero odiato, sicuramente, dopo quello sfregio dei loro vestiti e dei capelli quasi perfetti ma, in fondo, ne valeva la pena.
Dopo qualche secondo quella falsa bionda che si definiva la mia migliore amica alzò lo sguardo e si fermò di scatto. La guardai perplessa mentre i tre cercavano di toglier via dalle giacche la schiuma.
"Merda."-disse il riccio. "Perchè l'avete fatto?"-chiese invece il biondo che, essendo più lontano, era quello più pulito. Lanciai uno sguardo a Dakota. Ancora scioccata. Ci volle solo un altro sguardo interrogativo del biondo a farmi entrare in panico. "Ehm...ecco...-iniziai a balbettare- Dakota -la indicai- ama fare scherzi e, bè -abbassai la testa, poi la rialzai incontrando i loro occhi- scusate"-sorrisi. Mi guardarono per qualche istante poi, per fortuna, anche loro allargarono le labbra in un sorriso e iniziarono a ridere gettandosi il resto della schiuma caduta a terra.
Dakota aveva ancora quello sguardo perso, poi, in un momento, si riprese ed iniziò a ridere. "E ora? Come farete per l'esibizione?"-chiese-"Ce la caveremo -disse color cioccolato, sì, 'color cioccolato', proprio come i suoi occhi- allora ci conosci?"-"Bè, sì, ma non vi avevo riconosciuti.-rise- Se l'avessi fatto non sareste bianchi."-rise ancora-"Amiamo gli scherzi."-intervenne il biondo. "Già, anche noi"-dissi ridendo. "Oh, bene, allora non vi darà fastidio."-disse il riccio sorridendo.
Meno di tre millesimi di secondo dopo la mia maglia, fra l'altro uno dei pochi capi firmati del mio armadio, era completamente bagnata. I jeans erano diventati neri talmente tanta era l'acqua e, le scarpe, erano pesanti il doppio delle valigie. La peggio, però, la ebbe Dakota. Il suo vestito giallo, sopra le ginocchia, estivo e largo, che amava tanto e che metteva solo perchè metteva in risalto poco, se non nulla, della sua pelle chiara, era diventato arancione e contrastava il candido della pelle e dei capelli rigorosamente tinti la sera prima, col mio aiuto, ovviamente.
Ci girammo di scatto e diedi, quasi automaticamente, un pugno a uno dei due ragazzi che avevano ancora in mano un secchio verde, ormai vuoto.
"Ahi-urlò-è stato lui!"-indicò l'amico. Era alto, la sua pelle era ambrata e, gli occhi spalancati per 'l'indignazione', verdi. Sorrise e, rispondendo all'accusa dell'amico cambiò espressione e sussurrando un 'ops' con le labbra. "Grazie, eh."-dissi. "Perchè non gli dai un pugno come quello che hai mollato a me?"-chiese l'altro. Lui era alto, forse anche più del moro, i suoi occhi erano verdi, un verde diverso più chiaro e lucente, e il suo sorriso era uno dei più belli che io avessi mai visto. "No, a lui no."-dissi ferma. Rise e mi tese la mano. "Louis-disse-Louis Tomlinson."-"Beky-risposi-Beky Allen." Poi si presentarono uno a uno: il moro che aveva rovinato, probabilmente per sempre, la mia amata maglia, si chiamava Zayn, il riccio alquanto strafottente Harry, quello con la risata sempre pronta Niall e, infine, scoprì che 'color cioccolato', in realtà si chiamava Liam e che, insieme, erano i 'One Direction', lo dissero quasi come se fosse una frase fatta e, subito dopo Dakota iniziò a ridere.
"Cazzo, è tardi!"-esclamò Louis, facendo letteralmente saltare la povera Cate-sì, Catherine era il secondo nome di Dakota, col quale avevo il permesso di chiamarla solo io e nessun'altro- che finì fra le braccia di Niall e, subito, diventò più colorata del suo vestito mentre, il biondo sembrava sorridere sotto i baffi. Presero in fretta un piccolo zaino dall'elicottero e salutandoci corsero verso una macchina nera, in lontananza.
"Bè, sono carini"-dissi mentre correvamo verso un taxi all'entrata dell'aeroporto. "Carini? Sono magnifici-disse Cate- anche di persona."


Sia che vi faccia tanto schifo sia che vi piaccia siete pregati di recensire, un bacio DreamingIsNotSoHard_

  
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