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Autore: AlexLoves1D    05/04/2012    1 recensioni
Jennifer, Jen per gli amici, era una semplice ragazza piena di allegria e gioia, vivace e dolce; con lei non ci si annoiava mai. Ma nonostante abbia provato a uscire con i ragazzi, non era mai riuscita a trovare quello giusto.
Chi si sarebbe aspettato che il suo cuore appartenesse al migliore amico del suo fratellone?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

Jennifer

 


Solo quando tornai di sopra in bagno mi resi conto di un paio di cose: primo, era stata la cosa piu imbarazzante della mia vita. Secondo, il ragazzo che era entrato in bagno, Harry, aveva dei bellissimi occhi. Non avevo mai visto degli occhi così belli.


Il giorno seguente, verso le tre del pomeriggio, scesi in soggiorno e mi distesi sul divano, le gambe allungate e rilassate e un barattolo di gelato fra le mani, per vedere la mia serie preferita, The Vampire Diaries.
Qualche momento dopo entrò in casa Niall, seguito da Harry, tornando dalla loro "corsa pomeridiana"
Niall si avviò verso le scale dicendo: "Aspettate una decina di minuti, faccio una doccia perché sento di puzzare come un maiale. Non fate casino."
Subito dopo Harry si avvicinò al divano mentre io avevo lo sguardo fisso sul display della tv. Prese le mie gambe spostandole giù dal divano, per poi sedersi di fianco a me.
- Fai con comodo eh!- dissi io, rimettendo le gambe nella stessa posizione.
- Come se fosse casa mia.- disse lui con un sorriso strafottente.
- Dio santissimo Harry, puzzi come una capra. Mettiti un po' di deodorante. - dissi schifata e divertita allo stesso tempo.
- Dammi un po' di gelato- disse lui, prepotente.
Fu allora che mi venne in mente un modo per levargli quel sorrisetto odioso dalla faccia. Presi un cucchiaio di gelato dal barattolo e dissi:
- Tieni.. Ops!- continuai, dopo avergli spiaccicato il cucchiaio di gelato sulla maglietta. Risi di gusto.
- Ok, non avresti dovuto farlo.
Si alzò in piedi e mi strappò di mano la ciotola di gelato, e dopo averne preso un po' con la mano, mi spalmò in faccia del fresco gelato alla stracciatella.
Ridendo, scappai verso la cucina per "rifornirmi di armi", ovvero per prendere altro gelato, mentre Harry si avvicinava minaccioso a me, con le mani bianche di cremoso gelato.
Presi con le dita la mia buona dose di gelato, che attaccai con soddisfazione alla faccia di Harry, cercando di sottrarmi dalle sue mani, che facevano lo stesso. Lanciai un colpo, che lo colpì al cuore.
- Bang! - urlai io.
Lui iniziò a lanciarmi addosso raffiche di gelato, ridendo, mentre io passavo dal colore roseo al bianco gelato. Mi avvicinai a lui, nonostante tutti i colpi, e la mia ultima mossa fu mettergli il barattolo di gelato sulla testa.
- Ho vinto- dissi, presuntuosa.
Nonostante il gelato spalmato ovunque e un cappello improbabile, Harry si avvicinò a me e fece lo stesso.
Entrambi eravamo conciati peggio che a carnevale, ci togliemmo i fantastici cappellini ridendo, mentre Harry chiedeva:
- Non mi hai ancora detto il tuo nome.
- Jennifer. - dissi io, fissandolo intensamente. In quel momento i miei occhi erano incatenati ai suoi; non me ne ero accorta prima, ma sentivo che dentro di me stava succedendo qualcosa, avvertivo le farfalle svolazzare sempre di più nel mio stomaco.
La bella scenetta fu interrotta da Niall, che coi capelli ancora un po' umidi entrò in salotto, e scioccato nel vedere come erano ridotti il divano, il tappeto e la cucina, disse:
- Jennifer, Harry; che cazzo avete fatto?! Quanti anni avete?! Due?!? -
Che Niall era sconvolto, glielo si leggeva in faccia. Harry parlò per primo:
- Amico, ho bisogno di una doccia; mi presti i tuoi vestiti? -
- Certo. - rispose Niall. - A patto che se io ora esco, e torno tipo, alle sei, voi dovrete aver ripulito tutto qui. Odio fare la mammina della situazione, ma voi non mi lasciate scelta. -
Chiuse la porta dietro di sé sbattendola con violenza.

Entrambi ci facemmo la doccia, Harry di sotto, io al piano superiore, dove il giorno prima ero stata vista dallo stesso Harry in reggiseno. Indossai una camicia che si legava con due lembi appena sotto il seno, e degli shorts di jeans scuri.

Harry arrivò in salotto qualche minuto dopo, chiedendo degli stracci. Gli passai il detergente per pulire il divano e uno straccio.
Avevo sempre odiato fare le pulizie, e di casini ne facevo tanti. Così per rallegrarmi un pochino, accesi l'impianto stereo a un volume non poi così basso, che riproduceva una delle tante compilation che fanno sentire in discoteca o in estate.
Mi lasciai invadere dalla musica e, contemporaneamente al pulire, accompagnavo le note con movimenti di fianchi, scuotendo i capelli e muovendomi a ritmo.
Sapevo in qualche modo, mentre facevo tutto questo, di avere gli occhi di quel bellissimo ragazzo puntati addosso. Non mi girai mai verso di lui per accertarmene, ma sapevo che era così. Pulii la cucina, mentre Harry si dava da fare col divano e il tappeto. Finimmo dopo più di un'ora e mezza.
Il CD aveva riprodotto ormai quasi tutte le canzoni. Ora era il turno di una delle mie canzoni preferite, Hangover, di Taio Cruz.
- Carina come canzone- dissi, avvicinandomi a Harry, e ancora una volta la musica prese il sopravvento su di me. La differenza questa volta era che invase anche Harry. In meno di un minuto eravamo lì, l'uno sconosciuto all'altro, a ballare, da soli, nel soggiorno. Sembrava di essere in discoteca, solo che c'eravamo solo io e lui. Il che, dopo una serie di tocchi, sguardi fuggitivi e struscii portò a una sola cosa: la mia stanza. No, non ero innamorata. Ero solo una ragazza di diciassette anni che si divertiva. Magari ero una diciassettenne un po' troia, ma in quel momento mi stavo divertendo troppo per curarmi di qualsiasi cosa.
Prima bacetti svolazzanti qua e là, poi baci più intensi, e infine i fuochi d'artificio. E la musica troppo alta sovrastava qualsiasi tipo di rumore che in quel momento usciva dalle nostre bocche.
 

Harry


Questa ragazza, Jennifer, era una vera forza.
Ti contagiava in qualsiasi cosa che faceva, così come poco prima aveva fatto sembrare divertente il più noioso lavoro del mondo: le pulizie.
E ora, mentre sono nella sua stanza, sono fortemente attratto da lei. Non so che cosa sia. Forse è il suo sorriso, a volte così pieno di malizia che è quasi difficile resistergli.
O forse è il suo carattere pieno di gioia e vivacità che non puoi fare a meno di starle lontano.
Infondo, sapevo che lei era una delle tante ragazze con cui ero stato, ma qualcosa la rendeva diversa.

 

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SPAZIO DELL'AUTRICE.

Beh, questo è il capitolo, un po' rude °o°
spero che vi piaccia comunque c:
recensite, fatevi sentire e non lasciatemi sola ç_ç

#muchlove

  
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