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Autore: carelesslove    05/04/2012    2 recensioni
A quanto pare sembra che non sia l'unica ad avere avuto questa strana idea. Sarà l'aria di primavera :)
Un bambino - presumibilmente figlio di Watson- porterà scompiglio in Baker Street. Non si tratta però di un neonato come avrete modo di vedere leggendo. Siccome l'idea è solo abbozzata e non so dove porterà non posso assicurare che aggiornerò con frequenza. Tenterò comunque per quanto mi sarà possibile di terminare quanto iniziato, non so in che tempi o in che modi. Quasi sicuramente diventerà Slash più avanti. INCOMPLETA.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Si mise il cappotto e uscì.
Non aveva nessuna intenzione di andare da Lestrade come aveva ipotizzato all’inizio, sapeva che sarebbe stata nel migliore dei casi una perdita di tempo. L’avrebbe contattato in seguito.
Adesso si diresse deciso verso il circolo dove era sicuro avrebbe trovato suo fratello. Andava sempre lì a quell’ora, in quel giorno della settimana.
Infatti eccolo che usciva dal portone d’ingresso, stringendosi nelle falde del cappotto.
- Buongiorno fratello mio. Qual buon vento  ti porta? – lo salutò il suddetto
- Devo avere un motivo per far visita a un mio congiunto? –
- Non farmi ridere Sherlock, ti conosco meglio di nostra madre – sbuffò il fratello –cosa stai macchinando questa volta? –
- Niente. Piuttosto per quale motivo vai via così presto rispetto al tuo solito? –
- Affari di Stato. Non posso dire altro –
- Avrà mica a che fare col furto dei gioielli della Corona di cui ho letto sul giornale questa mattina? Faccenda piuttosto incresciosa in effetti. Io però speravo di trovarti in altri frangenti, in modo da poter conferire riguardo una questione di cui mi sto occupando. In verità mi basterebbero pochi minuti, ho bisogno di un informazione che potresti trovarmi senza difficoltà, niente di illegale questa volta – precisò il detective
- Davvero? Quasi niente di quello che mi chiedi ha mai avuto anche solo la parvenza di cosa lecita.
- Voglio sapere come è morto un certo George Smith: nato nel 1849
- Luogo di nascita?
- Non sono sicuro. Inghilterra suppongo
- Piuttosto ovvio visto il cognome. Purtroppo che sia di origini inglesi non significa che sia nato qui. L’anno della morte almeno lo sappiamo?
- Due anni fa
Mycroft si appuntò i dati sul taccuino - Farò qualche ricerca ma dovrai aspettare per il resoconto, perché sta per scoppiare il finimondo, si sta rischiando l’incidente diplomatico. Pare che i gioielli abbiano preso il largo e che ci fosse un infiltrato nella delegazione tedesca di ritorno a Berlino che si è preso la briga di espatriarli e nasconderli fino all’arrivo in Germania, un complice di quelli che hanno fatto il colpo probabilmente
- Bè buona fortuna. Sono sicuro che saprai risolvere l’emergenza come sempre. Ah! Per la risposta al più tardi domani pomeriggio. Ventiquattro ore sono più che sufficienti  
- Non se ne parla, non ho tempo da perdere dietro simili sciocchezze
- Mi farò vivo io- disse voltandosi per andarsene
- Sherlock! Aspetta – protestò l’altro invano
 
Giunto a casa venne ad aprirgli il dottore, scuro in volto, e appena entrato Holmes fu accolto da un gran trambusto proveniente dalla cucina. Si scrollò di dosso lo spesso pastrano che lo aveva protetto dal freddo pungente e dalla scrosciante pioggia londinese, e si posizionò davanti al caminetto scoppiettante, sfregandosi le mani infreddolite per scaldarle
- Mi sono perso qualcosa Watson? – chiese giulivo
- Oh sì, pare che il nostro giovane amico stia mettendo a dura prova i nervi, già parecchio scossi, della sig. Hudson e questo non promette nulla di buono
- Che notizia interessante – commentò con un sorrisino - almeno la cara sig. Hudson avrà finalmente un'altra persona su cui focalizzare la sua disapprovazione, oltre me
-Non c'è già abbastanza disordine e subbuglio in questa casa? Senza bisogno di aggiungere le conseguenze devastanti di un ragazzino che metterà a dura prova il precario equilibrio mentale che ero riuscito così duramente a stabilire, nonostante i continui tentativi di sabotaggio di un coinquilino come Lei
- Deduco che la giornata non sia stata delle migliori. Deve essere ancora sconvolto per la notizia della paternità. Ma non si affligga.. Vedrà che domattina si sentirà meglio
- Solo quando sarò morto potrò sentirmi meglio! - esclamò l’altro seccato
- Ma cosa le ha fatto di così spiacevole per farla innervosire tanto?
- Ha messo a soqquadro tutte le cartelle dei miei pazienti. Ora dovrò passare la serata a rimetterle a posto
- E perché mai lo avrebbe fatto?
- Sostiene di non aver trovato fogli da disegno in casa! Così ha scarabocchiato la parte retrostante delle analisi dei miei pazienti     
Holmes scoppiò in una breve risata - Via dottore cosa vuole che sia. I suoi pazienti apprezzeranno di sicuro un po’ di colore in quel grigiore. Un futuro pittore.. che novità sensazionale!
- Non le sembrerà tanto sensazionale quando metterà piede nel suo laboratorio e darà il giro ai suoi amati strumenti di lavoro, Holmes  
- Oh questo dubito che avverrà, dal momento che ho avuto l’accortezza di chiudere a chiave prima di uscire, dovrebbe considerare di farlo anche lei, la prossima volta
- Sa che lei può essere davvero irritante?
- E' l’effetto che faccio di solito
Dopodiché, senza più degnare l’altro di uno sguardo, sparì nel laboratorio indossando un grembiule costellato di macchie e abrasioni che ormai assomigliava più a uno straccio da pavimenti
 
- Stia un po’ attento o si sveglierà– avvertì Watson, accorso al rumore di vetri infranti che proveniva dal laboratorio del detective – io spero prorpio che non si svegli fino all’ora di cena. Altrimenti se la vedrà Lei, io non voglio saperne
- Va bene allora se mi è consentito mi assento nella mia stanza, per indulgere in quel passatempo che lei trova così deplorevole –
- E’ impazzito Holmes? Come faremmo se il bambino si svegliasse e la vedesse? –
- Non si preoccupi. Chiuderò a chiave –
- Assolutamente no! Se si dovesse sentire male nessuno potrebbe aiutarla –
- Apprezzo molto i suoi vani tentativi di farmi desistere e certo nessuno, o meglio lei, non si perdonerebbe mai, la sua morale ne verrebbe macchiata irrimediabilmente, se non potesse venirmi in soccorso in caso di bisogno e dovessi morire per causa sua –
Il dottore si adirò a tal punto che il viso gli si tinse di rosso – Si sbaglia. La sua morte non sarebbe per colpa mia, ma per causa sua e del suo vizio, e se c’è qualcosa per cui mi preoccupo non è per la mia morale, semmai per la sua vita –
Holmes stette in silenzio qualche secondo piccato
- Non le ho chiesto un parere, John – rispose
- Non mi chiami per nome, se lo fa con l’intenzione evidente di insultarmi – disse l’altro prima di andarsene
Holmes avrebbe volentieri mandato al diavolo la morale da due soldi del coinquilino, e si sarebbe fatto subito una dose, se non fosse che in quel momento la cosa gli sembrava svilente e non gli avrebbe recato sollievo. Le parole dell’altro ancora gli rimbombavano nella testa e volle dimostrare a Watson che sapeva trattenersi. Non era un drogato come pensava. Così mise mano al violino, il suo passatempo alternativo, e cominciò a strimpellare in modo talmente esasperante che certo l’altro si sarebbe pentito di avergli parlato con quell’arroganza. Riflettendoci si rese conto che i modi di Watson erano tutt’altro che arroganti normalmente. Forse era lui che lo portava a certi sfoghi. Si chiese perché quell’uomo se la prendesse tanto. Pensava a lui come il modo per riscattarsi la coscienza dalla morte di suo fratello ?
Dopo mezz’ora di assoli al violino decise di interrompere momentaneamente l’esecuzione e riaprì gli occhi, così che se ne ritrovò un paio grandi azzurri a fissarlo. Pensò agli occhi di Watson ma si trattava di Isaac.
- E’ un violino? –
- Si. Ne hai mai preso in mano uno? –
Il bambino scosse la testa.
Holmes glielo porse- fai attenzione, è delicato –
Il bambino lo studiò da vicino ma non lo prese in mano per paura di romperlo.
- Prima stavo suonando degli accordi alla rinfusa, non era vera musica –
- Cosa sono gli accordi? –
- Gli accordi sono le note musicali, il loro modo di aggregarsi e creare un suono. Bisogna premere alcune corde e altre no. Ti piace la musica? –
- Non so –
- Vorresti imparare a suonare? –
- Forse –
Il detective sorrise impercettibilmente – hai tempo per scoprirlo, sei ancora piccolo –
- Io ho quasi 8 anni e mezzo –
- Perbacco! Allora sei quasi un ometto.
- Vado a prendere da bere – disse Holmes a un certo punto e mentre si dirigeva in cucina si trovò davanti il dottore, intento a origliare fuori dalla stanza
- Stavo per entrare e poi vi ho sentiti parlare…- si giustificò - volevo chiederti scusa per prima, non dovevo –
Il detective si rese conto che il dottore, senza accorgersi, gli aveva dato del tu
- Meglio dispiacersi per una cosa fatta che per una mancata. Veramente sono io a dovermi scusare per averla offesa, sono stato stupido e insultante, la autorizzo a picchiarmi la prossima volta… -
- Se lo facessi finirei k.o. al primo round. – rise il dottore - Comunque devo dirle che ci sa fare con i bambini a volte-
- Sta scherzando?-lo interruppe Holmes- Sicuro di sentirsi bene? –
 
Il giorno dopo lo vide intento ad insegnare il gioco degli scacchi al marmocchio che lo fissava concentrato.
- Non devi muovere il Re senza motivo, bisogna mandare avanti i pezzi meno importanti, non si possono mettere a rischio le pedine principali. Se si è costretti a muovere il Re vuol dire che l’avversario ci ha in pugno… Bisogna anticipare le sue mosse, trovare il punto debole e prevedere dove lui potrebbe colpirci. La mossa è l’ultima azione, prima si deve vagliare ogni conseguenza possibile.
- Ancor più che alle nostre bisogna fare attenzione alle mosse dell’avversario, per sfruttare i suoi errori a nostro vantaggio. È importante la strategia, si deve attirare l’avversario su un terreno non sicuro, eventualmente anche a costo di qualche sacrificio. Lasciargli mangiare qualche pezzo allo scopo di attirarlo allo scoperto – terminò il detective passando a illustrare le regole basilari
Watson si ritrovò a pensare che in fin dei conti era più o meno la stessa strategia che Holmes adottava quando si trovava a combattere in uno scontro contro qualche criminale.
Lanciò un occhiata divertita da dietro il giornale spiegato ai duellanti e vide Isaac corrugare la fronte e studiare con attenzione il suo avversario.
Osservò come il ragazzino fosse dotato di acume non indifferente e potesse essere un interessante diversivo al tedio quotidiano che talvolta assaliva il detective
Si era chiesto se la vicinanza con il suo singolare coinquilino potesse in qualche modo risultare pericolosa per la sanità mentale del bambino, dopotutto Holmes era alquanto incline all’instabilità, ma poi si era convinto a non interferire. Isaac sembrava apprezzare la compagnia dell’uomo, anche se John pensava che talvolta lo considerasse un po’ stravagante ed eccentrico.
Fin dal primo momento Holmes aveva scatenato in John la stessa ammirazione, mista a soggezione e rispetto. Lo aveva avvinto fin dal principio e il dottore si era trovato risucchiato nel vortice misterioso e intrigante della sua personalità poliedrica, senza accorgersene
La voce del ragazzino lo riscosse dai suoi pensieri. Aveva chiesto al detective - che in quel momento aveva assunto il ruolo altamente gratificante, per lui che amava canalizzare l’attenzione e l’ammirazione degli altri su di sé, di Maestro – se si potesse muovere due pezzi contemporaneamente
– Eh No giovanotto – fece Holmes in risposta – il gioco prevede sempre una sola mossa, tranne quando si gioca la mossa dell’ Arrocco: in quel caso si può muovere la Torre e il Re contemporaneamente. È una mossa che serve a porre il Re in una posizione più sicura, più marginale, è per questo che prende quel nome. Potremmo chiamarla la mossa del rintanarsi – spiegò al bambino che lo guardava affascinato
Watson diede un occhiata distratta all’orologio e interruppe la lezione di Holmes per mandare a letto il ragazzo, che si impuntò per restare alzato ancora, finchè crollò addormentato. Anche Jhon si stava assopendo e Holmes sollevò il bambino tra le braccia e lo portò a letto. Tornato nella stanza si accese la pipa e sfilò il giornale dalle mani del dottore, che si ridestò lievemente
- Ha l’aria stanca Watson – constatò il detective corrugando le sopracciglia
- Mmh. Trova?
- Che ragazzo singolare questo Isaac
- Sì, lei gli piace- sorrise lievemente – e credo che anche a Lei non dispiaccia la sua compagnia. Le ricorda forse la sua infanzia?
Holmes gli lanciò un occhiata profonda, Watson capì di aver colto nel segno – Watson, non dica banalità – sbottò contrariato il detective
- Dal momento che non le va di parlare penso che andrò a dormire
- Lei presume troppo - disse sferzante
- Non ho la presunzione di possedere il suo intuito. La sua vita rimarrà sempre un mistero per me, mentre è evidente che io non posso nasconderle nulla della mia 
- Quindi insinua che ci sia una disparità nelle nostre posizioni?
- Fa torto alla sua intelligenza con questa domanda. Sa benissimo che Le sue capacità la mettono in una posizione di superiorità, ma non ha importanza. Saprò pazientare o rassegnarmi a non avere mai una risposta
- Nessuno mi conosce bene quanto lei, a parte mio fratello. Questo le dovrebbe bastare
- Eppure so della sua vita passata molto poco.
Il detective aspirò una boccata di fumo e stette in silenzio qualche secondo prima di replicare - Quanto basta.
Watson sorrise, si era aspettato esattamente quella risposta, dopotutto un po’ lo conosceva. Con tono rassegnato gli augurò la buonanotte
- Anche a lei, caro Watson - disse il detective, aspirando una altra boccata di fumo dalla pipa
 
 
 
N.d.a:Sì, lo so. Sta diventando un casino, ma sinceramente è venuta fuori così, a sprazzi e sto cercando di dare una consequenzialità alle scene. Mi scuso anche per il pezzo della spiegazione degli accordi musicali, sicuramente non accurata e forse anche sbagliata, ma non me ne intendo molto e accetto volentieri delucidazioni, se vorrete darmele, in merito a questo e ad altro. Qualsiasi critica è bene accetta, perché è la prima fanfic lunga che scrivo.  Ho davvero bisogno dei vostri pareri per migliorarmi. Grazie a tutti !
 

  
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