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Autore: Melabanana_    05/04/2012    8 recensioni
Kariya Masaki e Kirino Ranmaru si trovano catapultati per caso in uno strano videogioco che mescola confusamente le fiabe con la realtà, strani (ma familiari) personaggi e difficili situazioni... Riusciranno a raggiungere l'ultimo livello e ad uscire dal gioco?
[Scritta da Roby]
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Dal Prologo:
Prima ancora di rendersene conto, Kariya appoggiò braccia e viso sulla scrivania e si addormentò; anche Kirino, seduto accanto a lui, aveva chiuso gli occhi e dormiva placidamente con la testa sulla sua spalla.
Lo schermo s’illuminò.
Il caricamento è stato completato.
Bene, dunque…
Benvenuto nel mondo delle favole~
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Inazuma Eleven Go! Characters Adventures °u°'
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Event One -The Saving Point.


Kariya si svegliò con un mal di testa allucinante: ad ogni movimento del capo, una fitta gli faceva pulsare le tempie. Rotolò su un fianco con un mugolio sofferente e, mentre stava steso a pancia in su, fissò il cielo sopra di lui.
Era un bel cielo azzurro, così intenso che sembrava dipinto.
Kariya sbatté un paio di volte le palpebre, confuso. Non ricordava di aver mai visto un cielo perfetto come quello. Aveva la mente intorpidita. Stendendo e stringendo le mani poteva sentire i fili d’erba fra le dita, la freschezza della rugiada…
Un momento.
Perché c’erano erba e rugiada nella sua stanza? Perché vedeva il cielo? Lo shock gli restituì la lucidità perduta e lo fece scattare in avanti con una tale violenza che dovette ristendersi subito per il mal di testa.
-Oh, merda- borbottò. Girò lo sguardo e si guardò intorno: intravedeva sagome di alberi, molti alberi, e nient’altro.
Un’ombra si allungò su di lui e una massa di capelli rosa entrò nella sua visuale.
-Ti sei svegliato finalmente!- esclamò Kirino, chino su di lui. Kariya sgranò gli occhi e si alzò di scatto così bruscamente che Kirino dovette spostarsi per evitare una testata.
–C-cosa…?! Dove siamo?!- esclamò Kariya, nervoso.
-Non lo so. Quando mi sono svegliato, ero già qui, proprio come te- rispose Kirino scrollando le spalle. -Sembrerebbe una foresta, praticamente ci sono solo alberi… Ah, laggiù però dovrebbe esserci un’abitazione, s’intravede il tetto da qui.
Kariya lo ascoltava a fatica, non ce la faceva proprio a seguirlo. Kirino parlava troppo veloce per lui, ma non se n’era mai fatto un problema prima di allora: tanto, nel novanta per cento dei casi non gli importava di quello che stava dicendo. Si sedette più comodo, osservando con pigrizia il senpai che si dava da fare per trovare una soluzione. Fu allora che notò un paio di orecchie grigio scuro, decisamente non umane, che spuntavano dalla testa di Kirino, in mezzo ai capelli.
Kariya spalancò la bocca dalla sorpresa e sgranò gli occhi quando intravide anche grossi ciuffi arruffati all’altezza del fondoschiena di Kirino.
-Ma cosa…?- mormorò, poi allungò la mano ed afferrò quella coda.
Kirino sobbalzò e si voltò inviperito.
-C-cosa stai combinando?! Mi hai fatto male!- gridò.
Kariya non rispose, perché la sua attenzione era stata catturata dalle orecchie da lupo, che sussultavano ogni volta che il ragazzo alzava la voce.
Si alzò sulle ginocchia e tese le mani per toccarle, ma stavolta Kirino si ritrasse, guardandolo torvo.
-Smettila di giocare!- lo rimproverò.
-Beh, ma scusa…! Un lupacchiotto così non si vede mica tutti i giorni!- Kariya ghignò, adorava prenderlo in giro.
-Non chiamarmi più così!
-Non è colpa mia se hai quell’aspetto ridicolo!
-Io, ridicolo? Senti da che pulpito, Cappuccetto Rosso…! Ma ti sei visto?!
Kariya smise subito di sorridere e sbatté le palpebre, perplesso.
No, in effetti, non si era visto, quindi abbassò lo sguardo su di sé.
Lanciò un urlo.
Indossava una mantellina rossa con cappuccio sopra ad una maglia nera, una gonna rossa con enormi mutandoni bianchi, di merletto, e lunghi scaldamuscoli con bamboline nere lucide.
-Santo cielo, è anche peggio di quello che Hiroto voleva farmi indossare per Natale!- commentò rabbrividendo.
-Davvero?- Kirino ridacchiò.
Kariya ci pensò su. –Uhm… no. Quello di Hiroto era peggio.
-Immaginavo. Allora che facciamo?- disse il ragazzo dai capelli rosa.
-E cosa vuoi fare? Siamo in un fottutissimo videogame!- esclamò Kariya agitando le braccia a caso.
-Ci credi sul serio?- disse Kirino.
Kariya notò con un certo disappunto che le labbra del compagno si piegavano in un sorriso ogni volta che adocchiava il suo abbigliamento.
-Se hai un’altra spiegazione, allora illuminami…- replicò acido. -E smettila di ridere di me!
-Scusa, scusa, ma con quei vestiti…!- Kirino non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere così forte che si piegò in due, con le lacrime agli occhi.
Kariya strinse i pugni e piantò i piedi a terra. Era diventato paonazzo, quasi fino a far pendant con gli abiti.
-Smettila! Ti ho detto basta!- lo minacciò, imbronciato. –Tu… tu devi obbedirmi! Te lo ordino!
Nel momento in cui urlò le ultime tre parole, un grande collare apparve al collo di Kirino, con un lungo guinzaglio di corda che Kariya si ritrovò fra le mani.
Entrambi fissarono gli accessori esterrefatti.
-C-cosa sarebbe questo affare?! Toglimelo!- gridò Kirino dibattendosi per toglierselo, ma vanamente. Kariya spostò un paio di volte lo sguardo dal compagno al guinzaglio: gli bastò un attimo a decidere.
-Certo che no, senpai. A quanto pare sei il mio animaletto domestico, e che padrone sarei se ti lasciassi scorrazzare in libertà?- commentò con un ghigno vendicativo.
-Non scherzar.- disse Kirino cupo.
-Non scherzo. Magari ne avessi uno così anche nella realtà- replicò Kariya.
Lanciò uno sguardo tutto attorno, pensieroso.
-Dunque. Hai detto che c’è una casa giusto? Andiamo a visitarla! La cosa migliore da fare nei giochi è guardarsi intorno, cercare segreti!- dichiarò e si voltò per seguire il sentiero selciato fra gli alberi. Nel farlo, tirò il guinzaglio e Kirino si lamentò.
-Sei impazzito?!
-Forse non lo hai ancora capito, ma sono io che comando, lupacchiotto!
-Kariya, sei veramente…ugh! Non tirare!
Kariya fece finta di non averlo sentito mentre lo trascinava dietro di sé.
Non poteva fare a meno di ammirare la grafica: era proprio fantastica, così reale. Ogni singolo albero, fiore e nuvola era così realistico e al tempo stesso luminoso. Era tutto perfetto e decisamente fiabesco. Anche la casetta di legno, tanto grande dentro quanto piccola all’esterno, era decisamente uscita da una fiaba.
Kariya aprì la porta con un calcio e si fermò sull’uscio ad osservare l’unica stanza presente: era quasi del tutto spoglia, eccezion fatta per un tavolo d’ebano e, in un angolo, un cerchio blu luminoso.
-Bene, non c’è niente- commentò Kirino sarcastico, il cattivo umore trasudava da ogni parola.
-Qualcosa ci deve pur essere- replicò Kariya. Non ci credeva molto neanche lui, ma, d’altra parte, contraddire Kirino era una specie di dovere per lui.
-Vieni, entriamo- ordinò dando una leggera tirata al guinzaglio. Kirino sbuffò ma lo seguì.
Kariya fissò lo sguardo sul cerchio blu.
-Deve essere un centro di salvataggio- affermò, poi il suo sguardo ricadde sul tavolo, su cui c’era un grosso libro foderato di nero, con schiribizzi dorati sulla copertina. Il tomo aveva lo stesso titolo del gioco, scritto in piccoli caratteri incisi.
Kariya si avvicinò al tavolo, continuando a stringere il guinzaglio in una mano, mentre con l’altra prese il libro. Non appena lo toccò, esso s’illuminò e si sollevò in aria, restando sospeso ad un passo dalle sue dita, ed uno strano vento travolse Kariya facendo girare le pagine come impazzite.
-Kariya!- esclamò Kirino allarmato. –Tutto bene?! Cos’è stato?!
-Non lo so, ma non fa male- lo rassicurò Kariya accigliato. Sorrise.
-Ti sei preoccupato inutilmente, senpai.
Kirino arrossì leggermente e distolse lo sguardo.
-Non ero preoccupato, solo sorpreso- borbottò.
Kariya scosse il capo, il libro era rimasto aperto alla prima pagina. Scritte eleganti iniziarono ad apparire come inchiostro versato da una mano magica.
 
Benvenuto, padrone.
Prenditi cura di me.
 
Poi si chiuse e, con grande sorpresa dei due ragazzi, volò spontaneamente in un cestino di vimini posato a terra, dietro una delle gambe del tavolo.
Kariya si chinò e lo prese per il manico. –Questo lo porterò con me- disse.
-Ora possiamo andarcene?- domandò Kirino impaziente.
-Aspetta, prima di fare altri progressi è sempre meglio salvare- dichiarò Kariya, dando un altro leggero colpetto al guinzaglio per convincerlo a seguirlo nel cerchio blu.
Era come immergersi in una vasca di acqua gelida.
Kirino ebbe un brivido. –Terribile- commentò.
-Per una volta sono d’accordo con te.- Kariya non credeva alle proprie parole, perciò si affrettò a cambiare discorso. –Usciamo da qui- bofonchiò.
Si incamminò verso l’uscita portando con sé il povero Kirino. Una volta che furono fuori, la porta della casa si chiuse da sola alle loro spalle.
Davanti a loro si estendevano soltanto una miriade di alberi e un sentiero selciato che si snodava tra fiori e ortiche, fino a perdersi nel fitto della foresta.
-Non ci resta che andare avanti- sospirò Kirino.
Kariya annuì, poi si rese conto di ciò che aveva fatto e sbuffò.
–Dobbiamo assolutamente uscire da qui, essere troppo d’accordo con te mi snerva- disse.
Kirino alzò gli occhi al cielo. –Sarà una lunga avventura… 



 
xxx


**Angolo dell'Autrice**
Salve :'D
Sono passati secoli da quando ho postato il prologo... Purtroppo, non riesco mai ad aggiornare le long con una certa regolarità. Chiedo umilmente perdono! >u<"

Dilemma: ma questa fic è o non è AU? Penso di sì, perché dopotutto è ambientata in un gioco fantasy. 
Il progetto della fic comprende 15 "eventi", più il prologo e un epilogo. Dal prossimo capitolo inizieranno ad apparire altri personaggi (tutti quelli che appariranno saranno presi dalle fiabe/favole dei fratelli Grimm!).
Mi piacerebbe che riusciste ad immaginarvi gli scenari e i vestiti dei protagonisti... quindi eccovi un disegno di Kariya e Kirino! Spero vi piaccia :'DDDD

Ora devo andare a dormire, ciao~
Alla prossima!
Roby

   
 
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