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Autore: Yuls    07/04/2012    3 recensioni
Hermione fissò meravigliata l’anello d’argento e notò un piccolo serpentello inciso sulla pietra.
Glielo restituì, sorridendo lievemente, mentre il cuore le batteva all’impazzata. Gli occhi grigi la fissavano, enigmatici. La Grifondoro non riuscì a cogliere quali pensieri o emozioni gli passassero per la mente.
Improvvisamente vi notò un cambiamento, un guizzo di qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di vedere.
Percepì che il ragazzo si stava avvicinando a lei, molto lentamente. Chiuse gli occhi, in un gesto istintivo. Sentì il suo respiro sempre più vicino.
Attese, lievemente a disagio, ciò che stava per succedere. Attese, il cuore a mille. Attese secondi, minuti.
Ma non successe nulla. Quando aprì gli occhi, si trovò sola.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Se quella volta, durante Aritmanzia, non si erano per nulla incrociati i loro sguardi, Hermione non poteva dire la stessa cosa per le lezioni seguenti.
Ormai la scuola era iniziata da due settimane e la giovane Grifondoro aveva avuto modo di notare che il Serpeverde frequentava ogni suo corso.
Ginny le ripeteva ogni qualvolta ne aveva l’occasione che Draco era interessato a lei, ma Hermione non voleva ascoltarla, anche se sperava fosse vero.
«Smettila, Hermione! Apri gli occhi! Ha smesso di insultarti…ti fissa ogni volta…e frequenta tutti i tuoi corsi! Più esplicito di così…Te lo sta praticamente sbattendo in faccia!», sbottò la piccola Weasley. Hermione arrossì mentre l’amica ridacchiava.
«Intendevo che è interessato a te…»
«L’avevo capito.» bofonchiò Hermione.
«Usciamo un po’? Ho bisogno di un po’ di sole…», chiese Ginny, tentando di cambiare argomento. L’amica si limitò ad annuire.
«Sai, Ginny, quando hai ricevuto l’invito per la festa di Halloween?» le domandò mentre passeggiavano in riva al lago.
«Beh?»
«La stessa sera ne ho ricevuto anche io uno.»
«Seriamente?» chiese sorpresa la giovane Weasley, prestandole più attenzione.
«Sì…ma non riesco a capire chi me l’abbia inviato…».
«A me sembra piuttosto ovvio, invece.»
Il cuore di Hermione iniziò ad accelerare. «Dici?.. Beh, non ci avevo mai pensato.»

Un grido interruppe la loro conversazione. Si voltarono entrambe, per cercare la fonte di quel suono e scorsero in lontananza altre due persone che avevano avuto la loro stessa idea di prendere un po’ di sole. Draco Malfoy rincorreva una Pansy Parkinson che rideva e gridava.
Il cuore di Hermione, stavolta, sprofondò.
«Oh, andiamo cara. Non fermarti alle apparenze…magari non è ciò che sembra. Guarda come tiene le braccia strette al petto…secondo me gli ha rubato qualcosa e lui vuole riprenderselo.».
«Sarà…» borbottò la Prefetta girandosi e riprendendo a camminare. Ginny, che era rimasta indietro, la raggiunse con passi veloci.
«Torniamo dentro?» le sussurrò dolcemente, stringendole la  mano e rivolgendole un sorriso che avrebbe scaldato il cuore a chiunque. Hermione ricambiò e s’incamminarono verso il castello, dirette verso la Sala Grande per il pranzo.

***

Passò una settimana dalla passeggiata con Ginny in riva al lago e Hermione aveva avuto molto tempo per riflettere.
Quel lunedì mattina, quando stava per entrare nell’aula di Pozioni, incontrò sulla porta un Draco Malfoy che andava molto di fretta e, infatti, non notandola, la centrò in pieno.
«Fai più attenzione, Mezzosangue!» ringhiò, sprezzante, lasciando una Hermione confusa.
La Grifondoro andò a sedersi silenziosa tra Harry e Ron.
«Bene, ragazzi, mentre attendiamo che il signor Malfoy torni con un ingrediente speciale, potete accendere il fuoco…» esclamò compiaciuto il professor Lumacorno.
Una decina di minuti dopo, Draco tornò con dei barattoli contenenti delle squame.
Gli studenti si guardarono perplessi.
«Oggi, ragazzi, prepareremo l’Elisir dell’Euforia. Signorina Granger, sono certo che lei sappia di cosa si tratta!», disse il professore, mentre osservava da vicino il contenuto dei recipienti.
«L’Elisir dell’Euforia serve a mettere di  buon umore chi lo beve. Va assunto con cautela, perché in dosi eccessive può provocare pizzicore al naso, canto esagerato e riso incontrollabile.»
«Cinque punti a Grifondoro!» esclamò soddisfatto e raggiante. «Ora, tirate fuori gli ingredienti. Allora…vi servirà la polpa di una zucca, una Ruta, un Cumino dei Prati e la squama di una Sirena che il signor Malfoy ci ha gentilmente portato dalle scorte del professor Piton. Inoltre, vi concedo il permesso di assumere, badate bene, un cucchiaino della pozione per rendere la vostra giornata più allegra!».
Un mormorio seguitò alle parole del professore e i ragazzi si misero a lavoro.
Quando la campanella segnò la fine della lezione, Ron era particolarmente su di giri.
«Ronald, il professor Lumacorno ha detto un cucchiaino! Non mezzo calderone!», sbuffò Hermione, trascinandolo fuori dall’aula.
«Infatti io ne ho preso uno…all’inizio…ma poi ne ho preso un altro e…non lo so, Hermione, aveva un buon odore.» disse ridacchiando e grattandosi il naso.
La Grifondoro alzò gli occhi al cielo e poi si girò rivolta a Harry.
«Ehi, puoi darmi una mano, qui? Il tuo migliore amico pesa un tantino…».
Ma il Prescelto era distratto e osservava Draco Malfoy che si allontanava dall’aula velocemente.
«Harry!» lo chiamò e lui, finalmente, si girò e le venne in soccorso.
«Scusa... mi sono dimenticata di chiedere una cosa al professor Lumacorno…voi andate avanti.» disse pochi secondi dopo, scaricando Ron sulla spalla di Harry.
«Oh, dannazione, Hermione…» borbottò.
Ma lei si era già girata e correva diretta verso Draco. “Ora o mai più”, si disse.

«Dra…ehm, ehm, cioè…Malfoy! MALFOY!»,  gridò. Svoltò a destra e finalmente lo trovò, solo, in un corridoio secondario.
«Oh, la Mezzosangue Granger mi sta cercando. Chissà cosa vuole…», esclamò lui, provocatorio.
«Non usare quel tono con me o mi costringerai a togliere qualche punto alla tua preziosa Casa…» disse Hermione, cancellando il ghigno dalla sua faccia.
La Grifondoro lo scrutò: il suo volto era impassibile, dal suo sguardo traspariva durezza, che non era adatta per la sua età, e il muro che aveva eretto le rendeva difficile individuare una qualsiasi emozione.
La prese bruscamente per un braccio e la trascinò dietro ad una statua inquietante. Ciò fece capire a Hermione che nonostante fossero in un corridoio deserto dei sotterranei, per di più secondario, lui non ci teneva minimamente a farsi vedere con lei.
«Sputa il rospo, Mezzosangue. E spero per te che tu abbia qualcosa di importante da dirmi. Sai, Granger, non ho tempo da perdere, io.» esclamò, sottolineando “io” con una certa importanza.
Ma per Hermione, trovarsi in quella situazione, così vicina a lui, non era facile.
Sentì il cuore accelerare e la vocina di Ginny nella testa che le ripeteva “Lui è interessato a te…”.
«Granger, non amo ripetermi.» disse annoiato, due minuti dopo.
«Malfoy, ti devo chiedere una cosa.»
«E che aspetti?» chiese scocciato.
«Sai della festa nella Stanza delle Necessità?».
«Beh?» borbottò, più attento.
«Ecco…io…ho ricevuto l’invito.»
Lui non parve sorpreso, anzi, nei suoi occhi qualcosa sembrò cambiare. Udirono un fruscio vicino, ma non vi badarono.
«Sei stato tu a spedirmelo?» proseguì lei, sentendo improvvisamente il bisogno di bere.
«E dimmi, cosa te lo fa pensare?» le domandò, con una nota di ironia. «E anche se fosse? A te che importa?», continuò.
A me importa, invece, dannato d’un Serpeverde!” esclamò la vocina nella testa di Hermione.
«Rispondimi.» esclamò Draco quello che sembrava un ordine.
«Sai, Malfoy» disse Hermione, con lo stesso tono con il quale l’aveva pronunciato lui prima, «mi sembrava di averti fatto prima io una domanda.».
Gli occhi grigi, che avevano accuratamente evitato di incrociare quelli marrone cioccolato della Grifondoro, ora li fissavano.
«Beccati!» gracchiò una voce vicina. Gazza spuntò improvvisamente facendo sussultare Hermione.
«Cosa ci facevate voi due qui, eh? Soli soletti? Per fortuna la mia cara Mrs. Purr mi ha avvertito…altrimenti chissà in cosa si sarebbe trasformato questo incontro.».
La Grifondoro tossicchiò, mentre le sue guance si imporporavano. Draco sembrava impassibile.
«Allora?» li incitò il custode.
«Signor Gazza, temo non siano affari suoi. Sono abbastanza responsabile da essere nominata Prefetta e quindi non vedo il motivo di questo suo intervento. La pregherei di pattugliare i corridoi al piano di sopra. Non vorrà mica perdersi una battaglia di Caccabombe?», disse lei, tutto d’un fiato.
Quello, alla parola “Caccabombe” aveva sgranato gli occhi e aveva girato i tacchi, correndo goffamente verso le scale più vicine. Mrs. Purr era rimasta indietro e Hermione l’aveva scacciata con un calcio.
«Dove eravamo rimasti?», gli chiese, voltandosi verso di lui con un sospiro.
«Temo, Granger, che il tempo a tua disposizione sia finito. Risponderò alla tua domanda un’altra volta.», rispose lui, annoiato, e fece per andarsene. La ragazza, però, lo bloccò, afferrandolo per il braccio.
«Come hai osato toccarmi, sporc…», ma aveva incrociato il suo sguardo e qualcosa, nei suoi occhi, gli aveva impedito di completare l’insulto. Tacque e attese che lei dicesse qualcosa. La Grifondoro sostenne il suo sguardo duro per quelle che sembravano ore, poi lo abbassò notando che i suoi piedi erano diventati improvvisamente più interessanti di qualunque altra cosa, in quel momento.
«Mezzosangue…» la appellò lui, con un tono di voce strano, che non gli apparteneva, per quel che ne sapeva Hermione. Ciò, infatti, le aveva fatto alzare lo sguardo. Notò un bagliore strano nei suoi occhi, qualcosa che non riusciva a spiegare.
«Vorrei che questa conversazione non sia andata sprecata, perciò, risponderò alla tua domanda.» disse infine, l’ombra di un ghigno sul volto.
Gli occhi grigi, stavolta, videro speranza dentro di quelli marroni, e ciò gli diede un motivo in più per risponderle.
Dopo attimi carichi di tensione, Draco sussurrò: «Sì, sono stato io.».
Poi, pensò che la cosa migliore da fare fosse andarsene ma giurò di aver visto un bagliore di genuina felicità negli occhi della giovane, prima che avesse abbassato lo sguardo per nascondere il suo volto, che aveva acquistato una tonalità decisamente più rosea. 

 

.: Note :.

Ma come sono stata brava? :D
Visto? Avete avuto il terzo capitolo solo dopo un giorno! :3
Spero che il groviglio delle mie idee inizino ad assumere una forma, ormai.
E sappiate che Hermione è nella fase “piace/non piace”, nel senso che non lo sa manco lei cosa significhi quell’interesse. Draco invece è un po' enigmatico.
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo.
Ma ora ditemi, volete che continui?
Ditelo in una recensione! *-*
A presto, piccoli Nargilli!
Kisses,

Yuls. 

  
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