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Autore: FeBookworm    08/04/2012    7 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nota dell'Autrice:

BUONA PASQUAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ^^ ^^
Eccomi qui con un nuovo capitolo, come promesso.
Siete andate a Messa oggi, vero??? Perché altrimenti non ve lo faccio leggere questo capitolo!ù.ù

Tom: Smettila di fare la papagirl, Federica. Tanto lo leggeranno lo stesso.
Fede: Guarda che Marinella ti aspetta con amore, eh!  *Fede si sente molto Merlino quando dice ad Anacleto:"Guarda che ti trasformo in un umano!" xD*
Tom: Odiosa!

Coooooooooooooooooooooooomunque, grazie mille a tutte le persone che hanno recensito al mia storia, l'hanno messa tra le preferite, le ricordate e le seguite. E naturalmente chi la legge soltanto!!!^^

Ah, ultima cosa: LA Juuuuuuuuuuveeeeeeeeeeeeeee è caaaaaaaaapooooooooooliiiiiiiiiiiiiiiiistaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!Yuuuuuppiiiiiiiiieeeeeeeeee!!!!!!!!!!!Sia sempre tra di noi il divino Salazaar!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tom: Hai pensato che tra di loro ci possa essere un milanista???E comunque, godetevi la vetta ancora per poco, perché...
*Sdeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeennnnnnnnnnnnnnnnngggggggggggggggg*
Fede: E con questa padellata io vi proclamo marito e moglie! ;)
Tom: ti odio!

Buona Lettura!!!^^

Capitolo 1.

A sei anni Draco era molto più intelligente di quanto si pensasse. Preferiva rimanere nell’anonimato e dar spazio a quella sapientona di Hermione pur di non dare nell’occhio.
Eppure…
A sei anni Draco sapeva già molte delle cose che uno studente del secondo anno ad Hogwarts doveva ancora imparare.
Forse perché Tom rispondeva sempre alle sue domande.
O forse perché a lui leggere e imparare piaceva tanto.
Eppure…
C’erano alcune domande alle quali nessuno, ma proprio nessuno voleva rispondergli.
Come quella strana lucina argentea che lo soccorreva di notte quando aveva bruttissimi incubi. O quella strana sensazione di aver già vissuto certe esperienze, ma di non esserne certo.
Lui si ricordava di un Blaise bambino completamente diverso dall’attuale. E si ricordava un Theo undicenne, ma questo era impossibile. Zio Theo aveva la stessa età di Tom e Draco non poteva ricordarselo così piccolo.
E inoltre…Ogni tanto quando camminava a piedi nudi sul prato…Sembrava che la Terra tremasse sotto di lui, come se attendesse solo un suo ordine per spezzarsi e inghiottire il Male.
Ogni tanto, quando lui e Tom rimanevano a leggere in salotto con il Fuoco accesso…Sembrava che le Fiamme attendessero solo una sua parola per fuoriuscire dal camino e bruciare tutte le cose cattive esistenti al mondo.
E l’Acqua…Quello era strano.
Ogni tanto prendeva forma da sola, come se rispecchiasse quello che Draco pensava.
E infine l’Aria. Quando Draco era arrabbiato, quando voleva far del Male alle persone che osavano trattar male i suoi cari…allora si alzava un vento terribile, finché la sua ira non si placava.
“Draco…che cosa fai lì seduto per terra?” gli chiese Tom, sedendosi accanto a lui.
“Ascolto.”
Tom alzò un sopracciglio. Sebbene il nuovo Draco fosse più contento e solare del precedente…Beh, sembrava più complicato…Alle volte non riusciva proprio a capirlo.
E pensare che era stato proprio quello il suo compito negli anni precedenti. Riuscire a capire Draco più di tutti gli altri.
E adesso invece…Si sentiva impotente, come Blaise gli raccontava sempre quando Draco si chiudeva in sé.
Dov’era finita tutta la sua capacità di comprensione?
“Ascolti cosa?”
“La Terra.”
“La terra?”
Draco annuì:”Sembra che mi parli. Come se sapesse che io posso liberarla dalle sue catene.”
A Tom si gelò il sangue nelle vene.
Non poteva. Iride non poteva ridargli i poteri così presto.
Lei glielo aveva promesso. Draco avrebbe strascorso un’infanzia felice, senza tutti i problemi del passato. In cambio però con i suoi diciotto anni avrebbe riacquistato i suoi poteri.
Non così presto…
“E tu che cosa dici alla Terra?”
Draco si accoccolò tra le sue braccia e appoggiò la testa al suo petto:”Che non posso aiutarla. Prima devo capire il perché di molte cose.”
“Del tipo?”
“Perché ho una lucina argentea che mi protegge, Tom?”
“Perché hai un Angelo Custode che si preoccupa per te e ti vuole sapere sempre al sicuro, Dra.”
“Ma ci sei già tu per questo. Perché ne dovrei avere un altro?”
“Beh…perché noi non potremo stare sempre insieme. Tu tra qualche anno andrai ad Hogwarts ed io non potrò venire con te.”
“Pecché non puoi venire con me?”
“Ma perché io l’ho già fatta la scuola!” rise Tom.
“E non puoi rifarla? Così stiamo insieme per sempre, sempre, sempre???”
Tom sorrise e gli accarezzò la testolina bionda:”Sono troppo vecchio, Dra. E poi non la vuoi fare con Blaise, Hermione e James???”
Gli occhietti argentei di Draco si intristirono:”Deve proprio venire anche il piccolo Potter?”
Tom lo osservò con i suoi occhi azzurri. Era come se Draco capisse tutto.
L’Amore per Hermione, l’inimicizia con Potter che gliela voleva togliere e l’Amicizia con Blaise.
Tutto si stava ripetendo.
E tutto forse era destinato a ritornare come prima.
“Beh…Se finisci a Serpeverde come tutti noi Malfoy speriamo…Potresti fargli passare una vita da Inferno, Dra.”
“Ma poi la Preside mi metterà in punizione, Tom!”
Tom sorrise e se lo strinse forte al petto:”Sei una Serpe, Dra. Saprai come non farti scoprire…”
Draco stava per addormentarsi, quando improvvisamente disse:”E’ strano, Tom. E’ come se io fossi già stato assegnato a Serpeverde. Come se tutto fosse già accaduto…”
 
*****************
 
2 anni dopo… 
 
“Capisci, Dora? Draco ha capito, ormai. Continua a fare domande strane…Quando siamo soli io e lui parla di cose che…che non hanno niente a che fare con un bambino di otto anni!”
“Secondo me ti preoccupi troppo Tom. E’ normale che dei bambini si facciano delle domande.”
Tom scosse la testa e appoggiò le mani al muro.
Perché Dora non voleva capire? Perché?
Dannazione! Gli aveva chiesto del Marchio!!!
Che cosa avrebbe potuto dirgli?
“Sì, Draco, tranquillo. Non è niente. Mamma e papà te l’hanno fatto come regalo di nascita. Noooooooooo, non è il segno di un Mago Oscuro che ha provato a sterminare non solo la tua famiglia, ma anche il mondo intero. Ma che cosa te lo fa venire in mente?”
No.
Draco non ci avrebbe mai creduto.
Aveva l’olfatto tipico delle Serpi per le bugie e per le cazzate inventate all’ultimo momento. E come ogni Serpe era maledettamente bravo ad ottenere la verità.
Aveva dovuto confessare tutto.
Dirgli che un Mago Oscuro aveva obbligato la sua famiglia a dargli un erede.
Confessare che quel Mago aveva soggiogato suo padre e lui era diventato il braccio destro del Male.
Affermare con dolore che anche sua madre ne era stata vittima. Che tutti erano delle vittime di quel pazzo. Compreso Draco.
Soprattutto Draco.
L’innocenza di Draco era stata violata proprio da lui. Da Lord Voldemort.
Tom non se n’era mai accorto.
Non aveva mai notato del Marchio sul braccio di Draco quando erano insieme durante gli anni precedenti.
Theo gli aveva detto che era normale.
Si era talmente tanto abituato a vederlo sul braccio dell’altro Draco, da diventare quasi invisibile su quello del nuovo.
Se solo non fosse mai esistito…
“Tom…”
Thomas alzò la testa al suono della voce flebile e sussurrata di Draco.
Sbarrò gli occhi alla vista di suo fratello.
Aveva i capelli biondi fradici di sudore. Il volto tutto arrossato e il fiatone.
Non ci pensò due volte ad avvicinarsi a lui:”Dra…Che cosa succede?”
Draco si attaccò al petto di Tom come un naufrago fa con un salvagente.
“Ho fatto un bruttissimo incubo, Tom.”
Thomas lo tenne stretto a sé e se lo cullò al petto.
Con uno sguardo fece capire a Dora di andarsene e si mise a letto con suo fratello.
“Shhhh. Va tutto bene, Dra. Ci sono qui io.”
 
***************
 
Dieci anni erano pochi per provare a capire che cos’è l’Amore.
Eppure Draco osava chiamare così l’attrazione (fatale?) che provava per quella ragazzina dai capelli ricci e color del cioccolato.
Non capiva come mai, ma tutte le volte che la vedeva gli saliva un nodo allo stomaco e sentiva il fiato mancargli.
Beh, meglio questi due sintomi che quelli del giovane Potter.
Pur di farsi notare da Hermione diventava uno sbruffone e sminuiva tutti gli altri.
Come se lui fosse “figo”.
Ma per piacere!
Draco andò da Hermione e le prese il libro che lei stava cercando di prendere. Essere più alto della media aveva i suoi vantaggi.
“Tieni” le disse semplicemente.
“Grazie, Draco. Sei molto gentile.”
Draco le fece un cenno col capo e fece per andarsene, quando lei lo richiamò.
“Ascolta…”
“Sì?”
“Senti…Non è che per caso…Sì, insomma…James ti ha detto qualcosa a proposito di me?”
Draco alzò un sopracciglio. James?
Ah, Potter.
Giusto.
Aveva talmente tanta considerazione di lui che dimenticava perfino il suo nome.
“Intendevo…Non è che ti ha detto che cosa prova per me?”
Draco sentì qualcosa di fastidioso all’altezza del petto.
Un piccolo suono assordante.
Come un bicchiere che si infrange sul pavimento e manda cocci di vetro dappertutto.
“No. Con me non ha parlato.”
“Oh…capisco. Beh, grazie lo stesso.”
“E comunque…non è troppo presto per fare certi discorsi?”
“Non è mai troppo presto per l’Amore” disse saggiamente Hermione.
Draco fece una faccia disgustata.
Ma per favore! Certe frasi da romanzo rosa per adolescenti risparmiamele!, pensò lui allontanandosi.
Amore…pfff, che stupida cosa!
 
**************
 
Ancora poche ore e sarebbe partito per Hogwarts.
Nonostante Draco sapesse che Blaise sarebbe rimasto con lui…beh, abbandonare casa gli faceva uno strano effetto.
Niente più Tom sempre con lui.
Niente più zia Meda per casa che preparava i suoi manicaretti.
Niente più musica ad ogni ora.
Ma soprattutto niente più pace.
Ad Hogwarts avrebbe dovuto affrontare il mondo e gli altri.
Niente più solitudine.
Le sue regole ormai avrebbero dovuto fare i conti col mondo e adattarsi ad esso.
Draco prese i suoi bagagli e, prima di uscire, si soffermò sul quadro dei suoi genitori.
Prima di partire doveva chiederglielo.
Altrimenti si sarebbe portato dietro un peso enorme per tutti gli anni a venire.
“Mamma…Papà…”
Narcissa guardò suo figlio con le lacrime agli occhi.
Quanto le pesava quell’amnesia da parte del sangue del suo sangue.
Aveva pregato ogni notte affinché Draco ricordasse di come e di quanto lei e Lucius l’avevano amato nonostante tutto.
Nonostante Tom e nonostante la Guerra.
Magari non come lui avrebbe desiderato e magari non come avrebbero dovuto.
Ma l’avevano amato.
Tanto.
Come ogni figlio merita di essere amato.
Che poi questo Amore fosse rimasto nascosto è un altro discorso.
“Dicci pure Draco.”
Il giovane Malfoy sostenne lo sguardo con gli occhi identici ai suoi di Lucius.
Non gliel’avrebbe mai data vinta.
Un Malfoy affronta tutte le sfide a testa alta.
E anche lui l’avrebbe fatto.
“Voi…voi siete morti perché non mi volevate bene? Ho fatto qualcosa di sbagliato? E’ per questo che ve ne siete andati?”
“NO!” urlò Narcissa tra le lacrime:”Noi avremmo voluto rimanere con te, Draco. Non sai quanto. E noi ti amiamo, ti amiamo tanto. Non…”
Lucius mise una mano sulla spalla di Narcissa e la mise da parte.
“Draco Lucius Malfoy” disse solennemente Lucius.
Draco alzò ancora di più il mento, come a volergli dare un motivo in più di orgoglio.
“Non ti permettere mai più di pensare delle assurdità del genere. Nessun Malfoy si vergogna del sangue del suo sangue. Mai! Ed io e tua madre siamo orgogliosi e fieri di te e di Thomas.”
Di te e di Thomas.
Prima di lui e poi di Tom.
Luiimportava ancora qualcosa ai suoi.
Luiera ancora importante.
“Sono stato chiaro, Draco?”
“Assolutamente padre.”
Ecco.
Adesso poteva anche andare con il cuore più leggero.
 
********************
 
“James Sirius Potter” chiamò la Preside.
Gli mise il Cappello Parlante sopra la testa e attese.
“Aaaaah…Un altro Potter vedo. So assolutamente dove metterti. Grifondoro!”
“Hermione Jean Granger”.
“Granger…vediamo…Potresti essere un’eccellente Corvonero, sai? Hai un’intelligenza molto rara…Oppure una Serpeverde, sai essere perfida al punto giusto? Ah, no? Non vorresti entrare nella Casa di Salazaar? Allora non mi resta che assegnarti a…Grifondoro!
“Blaise Zabini.”
Serpeverde!” disse il Capello Parlande appena sfiorò la testa del moro.
“Draco Lucius Malfoy.”
“Malfoy…Grandissima famiglia la tua. Ricordo ancora quando dovetti smistare tuo fratello Thomas. Vi assomigliate molto. Entrambi stareste bene sia a Grifondoro sia a Serpeverde. Ma dove ti colloco…”
 
*********************
 
Nello studio di Lucius Malfoy, Thomas aspettava impaziente la missiva che lo informava della Casa di appartenenza di Draco.
Tutti i quadri dei loro antenati la stavano attendendo con lui.
Draco doveva mantenere la tradizione.
Come tutti.
Un falco d’argento picchiò alla finestra. Tom corse a prendere la lettera.
La lesse senza rendersi conto di trattenere il fiato.
Sbarrò gli occhi e guardò suo padre.
Il suo padre a metà, se si contava quel quarto di sangue Riddle nelle sue vene.
Lucius rimase impassibile. Solo l’ombra di una piccolissima preoccupazione si poteva notare dalla mascella tesa.
“Allora?” chiese zia Meda in trepidante attesa.
Serpeverde” sibilò Thomas come un serpente.
Un forte boato si alzò per lo studio.
Thomas guardò sua zia e ghignò. Suo fratello era rimasto uguale.
Una Serpe fin dentro il midollo.
 
“Abbiamo fatto un ottimo lavoro, non è vero Hermes?” chiese il dio del Tempo.
“Il lavoro sporco l’hai fatto tu, Cromo” replicò Hermes.
“Si…beh, tu sei il suo dio.”
“Apollo è il suo dio. Gli Oracoli di Delfi…”
“Naaaaa. Tu sei il suo Protettore, Hermes. Non raccontiamoci balle.”
“Okay, Cromo. Hai vinto. Abbiamo fatto un attimo lavoro. Draco non è cambiato di molto.”
“Altrimenti sarebbe un Grifondoro.”
“Ma è un Serpeverde…Direi che sono tutti contenti.”
“E vissero per sempre felici e contenti. Yeah!”

   
 
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