Tentai di farmi spazio fra la folla urlante. Ovunque guardassi c'era una ragazza, bionda o mora o rossa che fosse, con maglie strane, cartelloni megagalattici, bandiere inglesi e irlandesi. Urlavano, molto forte. Iniziarono perfino a cantare. In realtà, fra l'altro, più che cantare strillavano.
"Permesso." continuai a dire fino a che arrivai dall'altra parte dell'aeroporto. Esibì il mio biglietto, pronta a partire. Cercai il mio posto. 1A...1B...1C...1D.Eccolo, pensai. Mi sedetti e, alzando il volume dell'IPod, iniziai a imitare il ritmo della musica con le labbra e chiusi gli occhi.
Ancora urla. Alzai ancora di più il volume, poi sentii uno scossone, finalmente si partiva.
Tappa? Sidney. Amavo quella città e, ogni volta che mia cugina mi invitava, non potevo far altro che preparare in quattro e quattr'otto le valigie e correre a prenotare il volo.
Guardai l'orologio, ancora due ore e sarei arrivata a destinazione. Sentii bussare sulla spalla e mi girai.
Un metro e settanta, probabilmente, occhi azzurri, profondi, color cielo, pelle chiara, capelli biondi, sorriso perfetto.
"Piacere, Niall."-mi porse la mano, la strinsi. "Ashlee."-sorrisi.
"Niall, come Niall Horan?"-chiesi-"Sì-sorrise- Sei una Directioner?"-Era sempre stato così difficile mettere in funzione le corde vocali?-"No." Ricambiai il suo sorriso, si sedette al mio fianco e gli porsi una cuffia. Per tutto il viaggio lo ascoltai canticchiare le note che provenivano dal mio IPod, ridere, e parlare.
Uno scossone, come quello della partenza mosse l'aereo. Eravamo arrivati al capolinea. "Niall, muoviti."-un urlo svegliò il biondo che subito mi tese la mano e mi aiutò ad alzarmi accompagnandomi fino all'uscita. "Mi mancherai...-disse-non dimenticarti di me, eh!" Mi lasciò la mano e rincorse un gruppo di ragazzi, poco avanti a noi.
La mano rimase a gelare per qualche istante, sola, senza più il calore delle sue dita e la morbidezza della sua pelle. Mi sentivo stupida. L'avevo criticato per tanto tempo, avevo smepre pensato fosse un ragazzo falso e ora cosa facevo? Mi ritrovavo davvero a sentire la sua mancanza? Sentivo davvero di volerlo rincontrare? Era ridicolo. Eppure le cose più ridicole, a volte sono quelle più vere.
Abbassai gli occhi verso il terreno, cercando di raggiungere i miei bagagli e seguendo con lo sguardo il ragazzo. Si voltò e mi sorrise.
Pochi secondi bastarono per dar inizio a urla e 'canzoni' delle ragazze, fuori dall'aeroporto. Ma ora erano più piacevoli.
Ora capivo tutte quelle ragazzine, ora capivo le Directioner.
SEEEEEEERA :3
Bene, state bene a sentire(?) Questa storia, per quanto sia corta, è uscita venti secondi fa dal mio cervelletto.
QUIIIIIIINDI avevo in mente di creare, da qui, una vera e propria fan fiction(dopo aver finito quella che sto già scrivendo), cosa ne pensate?
La allungherei, ovviamente.
Bè, comunque, spero vi sia piaciuta, un bacio,
LotOfLove_