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Autore: Kallia Starsshine    10/04/2012    1 recensioni
Notte da cuori infranti, come una ballata di Adam Lambert… Pesante come Sleepwalker, eppure frivola e impalpabile, eterea ed evanescente come Broken open… e con il protagonista in preda al dolore più antico e più entusiasmante del mondo, che ti fa chiedere ancora e poi cedere al masochismo della disperazione: la pena d’amore…
Phoenix ha voglia di buttarsi via, a quella festa ci era andato per stordirsi e magari rimorchiare... o sbattersi a sangue con qualcuno...
Kevin si trova allo stesso party, accompagnato, ma da una compagnia che non dovrebbe essere... una donna
Kevin è il grande amore di Phoenix, Phoenix lo è stato per Kevin?
Non sempre le cose sono come sembrano, men che meno in una notte sfuggente come una ballata di Adam Lambert
NOTE: questa fiction è totalmente original, ispirata dalla canzone di Adam Lambert Broken Open, ma da essa e dal personaggio del cantante totalmente indipendente.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Broken open

Broken Open (background music)



Salve! :D
Questa
non è una songfic nel senso canonico del termine, ma dalla canzone di Adam Lambert 'Broken open' (la mia preferita fra le ballate) trae le sensazioni che mi hanno portato a raccontare questa storia. 
 Devo come doveroso specificare che non intendo dare di Adam Lambert  una rappresentazione reale della sua personalità e non ho scopo di lucro nell'utilizzare il suo nome! 
Che questa fic sia bella non lo posso dire io ovviamente, quindi in attesa di rispondere alle vostre recensioni (vi preeego non lasciatemi solaaaa!^.^),
vi auguro buona lettura, e come mia abitudine, vi lascio tre baci.
Have a nice reading!

Feeling 1 


< Notte da cuori infranti, come una ballata di Adam Lambert… Pesante come Sleepwalker, eppure  frivola e impalpabile, eterea ed evanescente come Broken open… e con il protagonista in preda al dolore più antico e più entusiasmante del mondo, che ti fa chiedere ancora e poi cedere al masochismo della disperazione: la pena d’amore… >

Come ho fatto a cascarci come una pera cotta in questo modo?!!

Prima me l’ha imbastita proprio bene, e adesso, dopo chissà che grasse risate alle spalle del frocio che si beve qualunque cosa pur di fottere, si scopa quella, più confortevole, di sicuro, una figa stratosferica che stuzzica anche il suo ego da pavoncello borioso, certo…

Diiio, ma perché non riesco a non stare da cani né a togliergli gli occhi di dosso, checca in calore che non sono altro!!!

Per giunta in pista, ubriaco al punto giusto per dire addio ai freni inibitori, si sta scatenando Adam Lambert, dico, ADAM LAMBERT, mica uno stronzo di frocio qualunque disposto a giurarti amore eterno pur di prendertelo in bocca o mettertelo in culo, e io cosa? Non faccio altro che starmene al bancone a fissare un bicchiere con poche gocce di assenzio nel fondo, e i pochi neuroni ancora sobri nella testa che mi ricordano quanto posso essere deficiente…

La fata verde… Se fosse vera anche solo la decima parte della metà delle cose che scrivono di lei, sarei già beato in un privé a stropicciarmi con lui, andandomi di lusso insieme al suo biondino, che anche lui è niente male davvero.

Invece non è assolutamente vero che l’absinthium allenti le inibizioni come nessun’altra pianta al mondo, quindi niente pomiciata consolatoria né con Adam Lambert né con nessuno.

Mmmmmmm… Matsumoto, quel pervertito della Sony Japan mi ha puntato di nuovo… 

Cavolo, Frankie potrebbe almeno degnarsi almeno per una volta a notte di portare il fondoschiena da queste parti e giustificare lo stipendio che gli pago come mio agente impedendo certi approcci… Invece tocca sempre a me pararmelo da solo da quelli come quel viscido vecchiaccio giapponese, impotente e voglioso di culi maschili come nessuno sulla faccia della terra…

Lo respingo al mittente con cortesia (in fondo è il primo discografico del Sol Levante e del l’intero mondo ad est dell’India, conviene tenerlo buono se si ha voglia di provare a lavorare anche lì) indirizzandolo verso chi so benissimo avrebbe apprezzato le sue richieste e mi ritrovo di nuovo a far tappezzeria, una scialba tappezzeria grigia ornata soltanto di pensieri nerissimi.

Ma lei lo saprà che al suo ganzo fino all’altroieri piacevano i cazzi, e precisamente gli piaceva da impazzire il mio?

Santo cielo! Che Silicon Valley! E che scollatura da troia! Ma si crede all’ultima moda?

< Notte che ispira leggerezze lascive, che invita a lasciarsi andare o a rincorrere i fantasmi o i fumi della vita… Notte che consola, anche, quando vuole, e ti tende una mano nella persona di chi non immagineresti mai… >


Ehi… Ma di chi sono i ghiacciai perenni che mi fissano indagatori?!!


Diiio, devo proprio essere arrivato al capolinea, se non mi sono accorto che Adam, esausto dopo aver ballato con tizio e caio fino a questo momento, mi si è seduto accanto e mi osserva sfoderando il suo sorriso a sessantaquattro carati, cioè denti abbaglianti come il loro possessore, cercando di attirare la mia attenzione senza sembrare troppo diretto.

Se ne sta lì, il gomito appoggiato distrattamente al bancone in attesa che il barman gli prepari la caipirinha che ha chiesto, l’aria sognante e un po’ stralunata, ma dal tasso alcolico sicuramente alto e nel frattempo, come non avesse altro da guardare, guarda proprio me.

E a me non dice proprio niente…

In una situazione del genere, nei manga, il gocciolone utilizzato per indicare il disappunto non entrerebbe nelle pagine doppie; qui, nella realtà, invece, c’è soltanto la mia vocina grillo parlante che urla a squarciagola: «Ma brutto coglione! Chissenefrega se è fedele e in questo momento si vede con qualcuno! Dagli spago e anche il culo se ne avrà voglia, e togliti quell’altro stronzo dalla testa!!!»

Non so come riesco a dare retta a una rompipalle del genere e mi giro ad incontrare i suoi occhi… Possibile che davvero un’ombra di sorpresa sia passata attraverso le acque di quei ghiacciai?…

«Cos’ho? Il kajal che cola?» mi dispiace ma non riesco proprio a essere più disponibile di così…

«No…» la sua risposta arriva come sempre diretta, scanzonata, in quell’accento californiano così tipico, ma sempre rispettosa delle distanze con chi non conosce «… Solo mi chiedevo che ci fai in disparte quando potresti essere il re della serata…»

Il re della serata? Un re senza regina?
«… mmm, diciamo che non sono in vena? Tu piuttosto… già stanco di fare il pavone?»

Adam prende tutto sommato bene il brusco cambio di rotta che voglio dare alla conversazione: sorride, e in quel sorriso rivela una punta di malinconia che forse non è dovuta all’alcol che ha in corpo…
«… mmm, diciamo che non sono in… arteria?»

Lo guardo inarcando un sopracciglio… In arteria? Diio! Non fa ridere, Lambert! Stai perdendo colpi, oppure il pubblico dell’Upright ha fatto più danni dell’immaginabile, eppure la sua faccia semiseria mentre la dice riesce lo stesso a  strapparmi un sorriso  dalla faccia.

«Premesso che faceva schifo, la battuta, dico… anche a te manca qualcuno?»

Sempre più sorpreso Adam ribatte sghignazzando «Ehi, quello con la faccia come il culo dovrei essere io…» poi, più serio «… Comunque sì, la Finlandia non è esattamente dietro l’angolo… con tutti gli impegni per il nuovo album che ho preso da qui all’eternità, poi… E anche lui con la radio per cui lavora...»

Bé, almeno il tuo finlandesino c’è, e non ti prende per il culo in malo modo…

«Ma torniamo a te, o io rischio di affogarti in una valle di lacrime: che ci fai qui solo soletto in mezzo a tanto ben di Dio?»

A proposito di facce… «Non ho davvero voglia di divertirmi… Sono qui per lavoro, più che altro…»
E per macerarmi ciò che resta dell’anima nel dolore e nella commiserazione… Deficiente che non sono altro!!!

Involontariamente devo aver fissato un po’ troppo la fonte della mia disperazione, perché senza neanche accorgermi, mi trovo Adam vicino, ad altezza di sguardo, perché ha avvicinato lo sgabello tanto da permettermi di annusare quanto alcol ha ingurgitato, e con la mano sulla mia spalla.

«Ah! Ecco perché!… L’hai dato a quel biondino una volta e poi surprise surprise! Sono etero e tanti saluti… anzi forse nemmeno quelli…»

Ma come siamo loquaci con la vita degli altri, stupido chiacchierone da fattoria!

Stizzito mi giro e gli pianto addosso i miei ghiacciai inferociti, ma quello che leggo nei suoi mi lascia per un attimo perplesso e smonta la mia aggressività in un colpo…

Normalmente non sono tenero con chi pretende di sapere quello che ti passa per la mente, ma nello sguardo di Adam non c’è traccia di quella presunzione spocchiosa che fa dire: dammi retta che ti conosco bene.
Piuttosto, i suoi occhi esprimono partecipazione al dolore, e massimo rispetto, come se mettesse in secondo piano il desiderio dei suoi ormoni di provarci con me.

… «Bé, non è andata esattamente così… Ma ci hai preso, in linea di massima… Me l’ha praticamente scopata sotto il naso per dirmi che era stata tutta una bolla di sapone… e che la bolla era esplosa in quel momento…»
Inutile resistere: Adam Lambert ispira confidenze… E non ho voglia di pensare se ne valga la pena o meno, o che non è giusto nei confronti di un fidanzato che non conosco nemmeno, non ho più voglia di pensare e basta…

… e lo faccio…

Avvicino le mie labbra alle sue e lo bacio… non assolutamente un bacio da verginella ma nemmeno da puttana… premo soltanto le mie labbra sulle sue abbastanza a lungo da sentirne il sapore… un sapore di alcol misto ad aroma di dopobarba e balsamo per labbra alla vaniglia...
Poi mi scosto dal suo viso e aspetto…

Già, ma cosa?

Che reagisca da stronzo infilandomi la lingua dappertutto e le mani dove dico io? Oppure che mi risponda «Sono fedele mi spiace…» con la sua aria da bravo ragazzo responsabile che usa quando il due di picche è nell’aria?

Invece non fa nessuna delle due cose: si limita a sorridermi dolcemente e a ricambiare il mio bacio con uno altrettanto dolce, timido quasi, come se non volesse forzare la serratura ormai arrugginita di un cuore a pezzi.

Mi viene da piangere… Non lo faccio, ovviamente, solo… Adam è così bello, invitante, per non dire sexy da schiantarti, e nonostante l’alcol che ha in corpo riesce comunque a rimanere un  gentleman, mentre io, invece, non riesco a uscire dal pantano di emozioni negative che mi sbrana da dentro come avessi un verme solitario annidato nell’anima…

«Accidenti!… Non sono abbastanza sbronzo…» impreco contro me stesso a voce bassa, ma non tanto da non farmi sentire.

Adam sorride e sceso dallo sgabello mi cinge la vita invitandomi a fare lo stesso, e il tutto in silenzio, quasi che le parole potessero rovinare l’accenno di intesa che si sta creando fa noi.

«Ci sono passato anch’io» mi confessa d’un tratto passandomi il braccio intorno alle spalle mentre insieme ci dirigiamo verso il terrazzo sotto gli occhi invidiosi di molte delle ‘signore’ presenti. «Era il primo a cui ho dichiarato di provare un sentimento per lui…»

«E lui?…»

«Si è messo a ridere, dopodiché mi ha piantato lì, come se quella risata avesse detto tutto al posto suo… Il tutto avveniva parecchi chili e un bel po’ di anni fa…»

«Adesso sarebbe assurdo anche solo pensare che una cosa simile possa accadere…» commento io guardandolo negli occhi e ricevendo uno sguardo dubbioso in risposta…

«Meno di quanto pensi… Il due di picche è sempre in agguato…»

Che? Ma non è fedele? E al momento fidanzato con il finlandesino?

«Strano, vero? Sentir dire una cosa simile da uno che si proclama fedele e fidanzato?»

«Ma mi si legge tutto in faccia stasera?!» esclamo ridendo cercando di stemperare la tensione.

Adam, invece, non ha la minima intenzione di buttarla sul ridanciano e magari tornare in pista per farsi una strusciata con me magari al ritmo di una delle sue canzoni.

«È che è un copione che ho già recitato e strarecitato, ogni volta che provo a essere onesto con gli altri riguardo ai miei sentimenti per loro… sentimenti non necessariamente d’amore fisico, intendo»

«Cioè?»

«In questo momento ho davanti uno stupendo uccello del paradiso che sembra godere a sguazzare nella pozza del sangue che sgorga dal suo cuore ferito, e con nessuna voglia di uscirne a testa alta e mi sento affascinato dalle sue splendide piume, ma non mi spiego perché vuole a tutti i costi tenerle così arruffate e scolorite… E vorrei saperlo, il motivo, perché in fondo sono una vecchia checca curiosa e pettegola… Ma c’è sempre la possibilità che se te lo chiedo con più insistenza tu mi mandi a farmi scopare sperando che mi entri in coma!»

E sottolinea teatralmente l’ultima parte di frase indicandosi l’inguine con un’aria sconsolata…

Eccolo! Bentornato Adam! Lambert l’istrione, pagliaccio e un po’ sbruffone mi sta scrutando di sbieco con un ghigno eloquente, e io non posso fare a meno di sentirmi meno spento.

«Vecchia non direi, quanto a checca e pettegola, potremmo negoziare…»

In questo momento vorrei che il tempo si fermasse, che nulla più esistesse intorno a noi tranne, per rispetto, il suo finlandesino, forse, e che potessimo rimanere così complici, intimi e in confidenza per sempre…

Ridiamo della mia battuta come due ragazzini che ancora devono imparare che gusto ha l’amarezza del dolore e a nessuno di noi due sembra sbagliato, perché in fondo, quando non hai urgenza di riprodurti, anche questo può essere considerato amore… una agrodolce e tenerissima sfumatura d’amore, un sentimento che coinvolge tutto tranne gli ormoni…

A ruota libera le considerazioni sulla vita di merda che ci tocca per non prostituire i nostri sogni e su quanto valga comunque la pena essere se stessi a dispetto di ogni contrarietà si rincorrono tra uno scherzo e una battuta, e alla fine mi ritrovo a sorridere del mio pessimo umore di qualche tempo prima.

«Non so se era di questo che avevo bisogno, ma grazie del conforto… In fondo non eri obbligato a farmi da balia…»

«Non so se ci sono riuscito, a confortarti intendo, e della balia non hai bisogno davvero, ma prego, non c’è di che… Mi ha fatto piacere se ho potuto esserti d’aiuto… Ah… Lambert, Adam Mitchel. Piacere»

Sorrido per l’assurdità della situazione (non c’eravamo ancora presentati, formalmente quanto meno, ma chi può dire di non conoscere Adam Lambert?)

«Oh… Garrett, Phoenix… Piacere mio»

«Beh, mi ha fatto piacere stare in tua compagnia, Phoenix… Mi ha aiutato a non cadere in depressione tirandomene fuori esagerando con l’alcol… Domani registro per il nuovo album e almeno le mie corde vocali devono essere sobrie…»

«Anche a me ha fatto piacere rubargli la scena e i commenti delle regine del gossip, e anche tu sei stato una compagnia fantastica… Fedele, ma fantastica…»

Ci lasciamo così, scherzando come vecchi amici, e io non mi sento più una vittima.

Ha deciso di darlo a una biondona tutta tette rifatte e tacchi a spillo, anziché vivere i suoi sentimenti onestamente?

Fattacci suoi, io non ne ho colpa e non voglio più starci tanto male!!!

MAI PIÚ!!!  


Preview: 
Feeling 2 - conosciamo il secondo protagonista della storia dopo la guest appearance del cantante di Broken open
  
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