Broken Open (background music)
Salve! :D
Questa non è una songfic nel senso canonico del termine, ma dalla canzone di Adam Lambert 'Broken open' (la mia preferita fra le ballate) trae le sensazioni che mi hanno portato a raccontare questa storia.
Devo come doveroso specificare che non intendo dare di Adam Lambert una rappresentazione reale della sua personalità e non ho scopo di lucro nell'utilizzare il suo nome!
Che questa fic sia bella non lo posso dire io ovviamente, quindi in attesa di rispondere alle vostre recensioni (vi preeego non lasciatemi solaaaa!^.^),
vi auguro buona lettura, e come mia abitudine, vi lascio tre baci.
Have a nice reading!
Feeling 1
Come ho fatto a cascarci come una pera cotta in questo modo?!!
Prima me l’ha imbastita proprio bene, e adesso, dopo chissà che grasse risate alle spalle del frocio che si beve qualunque cosa pur di fottere, si scopa quella, più confortevole, di sicuro, una figa stratosferica che stuzzica anche il suo ego da pavoncello borioso, certo…
Diiio, ma perché non riesco a non stare da cani né a togliergli gli occhi di dosso, checca in calore che non sono altro!!!
Per giunta in pista, ubriaco al punto giusto per dire addio ai freni inibitori, si sta scatenando Adam Lambert, dico, ADAM LAMBERT, mica uno stronzo di frocio qualunque disposto a giurarti amore eterno pur di prendertelo in bocca o mettertelo in culo, e io cosa? Non faccio altro che starmene al bancone a fissare un bicchiere con poche gocce di assenzio nel fondo, e i pochi neuroni ancora sobri nella testa che mi ricordano quanto posso essere deficiente…
La fata verde… Se fosse vera anche solo la decima parte della metà delle cose che scrivono di lei, sarei già beato in un privé a stropicciarmi con lui, andandomi di lusso insieme al suo biondino, che anche lui è niente male davvero.
Invece non è assolutamente vero che l’absinthium allenti le inibizioni come nessun’altra pianta al mondo, quindi niente pomiciata consolatoria né con Adam Lambert né con nessuno.
Mmmmmmm… Matsumoto, quel pervertito della Sony Japan mi ha puntato di nuovo…
Cavolo, Frankie potrebbe almeno degnarsi almeno per una volta a notte di portare il fondoschiena da queste parti e giustificare lo stipendio che gli pago come mio agente impedendo certi approcci… Invece tocca sempre a me pararmelo da solo da quelli come quel viscido vecchiaccio giapponese, impotente e voglioso di culi maschili come nessuno sulla faccia della terra…
Lo respingo al mittente con cortesia (in fondo è il primo discografico del Sol Levante e del l’intero mondo ad est dell’India, conviene tenerlo buono se si ha voglia di provare a lavorare anche lì) indirizzandolo verso chi so benissimo avrebbe apprezzato le sue richieste e mi ritrovo di nuovo a far tappezzeria, una scialba tappezzeria grigia ornata soltanto di pensieri nerissimi.
Ma lei lo saprà che al suo ganzo fino all’altroieri piacevano i cazzi, e precisamente gli piaceva da impazzire il mio?
Santo cielo! Che Silicon Valley! E che scollatura da troia! Ma si crede all’ultima moda?
Ehi…
Ma di chi sono i ghiacciai perenni che mi fissano indagatori?!!
Diiio,
devo proprio essere arrivato al capolinea, se non mi sono accorto che
Adam, esausto dopo aver ballato con tizio e caio fino a questo momento,
mi si è seduto accanto e mi osserva sfoderando il suo sorriso a
sessantaquattro carati, cioè denti abbaglianti come il loro possessore,
cercando di attirare la mia attenzione senza sembrare troppo diretto.
Se ne sta lì, il gomito appoggiato distrattamente al bancone in attesa che il barman gli prepari la caipirinha che ha chiesto, l’aria sognante e un po’ stralunata, ma dal tasso alcolico sicuramente alto e nel frattempo, come non avesse altro da guardare, guarda proprio me.
E a me non dice proprio niente…
In
una situazione del genere, nei manga, il gocciolone utilizzato per
indicare il disappunto non entrerebbe nelle pagine doppie; qui, nella
realtà, invece, c’è soltanto la mia vocina grillo parlante che urla a
squarciagola: «Ma brutto coglione! Chissenefrega se è fedele e in
questo momento si vede con qualcuno! Dagli spago e anche il culo se ne
avrà voglia, e togliti quell’altro stronzo dalla testa!!!»
Non
so come riesco a dare retta a una rompipalle del genere e mi giro ad
incontrare i suoi occhi… Possibile che davvero un’ombra di sorpresa sia
passata attraverso le acque di quei ghiacciai?…
«Cos’ho? Il kajal che cola?» mi dispiace ma non riesco proprio a essere
più disponibile di così…
«No…»
la sua risposta arriva come sempre diretta, scanzonata, in
quell’accento californiano così tipico, ma sempre rispettosa delle
distanze con chi non conosce «… Solo mi chiedevo che ci fai in disparte
quando potresti essere il re della serata…»
Il re della serata? Un re senza
regina?
«… mmm, diciamo che non
sono in vena? Tu piuttosto… già stanco di fare il pavone?»
Adam
prende tutto sommato bene il brusco cambio di rotta che voglio dare
alla conversazione: sorride, e in quel sorriso rivela una punta di
malinconia che forse non è dovuta all’alcol che ha in corpo…
«… mmm, diciamo che non
sono in… arteria?»
Lo
guardo inarcando un sopracciglio… In arteria? Diio! Non fa ridere,
Lambert! Stai perdendo colpi, oppure il pubblico dell’Upright ha fatto
più danni dell’immaginabile, eppure la sua faccia semiseria mentre la
dice riesce lo stesso a strapparmi un sorriso dalla
faccia.
«Premesso che faceva schifo, la
battuta, dico… anche a te manca qualcuno?»
Sempre
più sorpreso Adam ribatte sghignazzando «Ehi, quello con la faccia come
il culo dovrei essere io…» poi, più serio «… Comunque sì, la Finlandia
non è esattamente dietro l’angolo… con tutti gli impegni per il nuovo
album che ho preso da qui all’eternità, poi… E anche lui con la radio
per cui lavora...»
Bé, almeno il tuo finlandesino
c’è, e non ti prende per il culo in malo modo…
«Ma torniamo a te, o io rischio
di affogarti in una valle di lacrime: che ci fai qui solo soletto in
mezzo a tanto ben di Dio?»
A proposito di facce… «Non ho
davvero voglia di divertirmi… Sono qui per lavoro, più che altro…»
E per macerarmi ciò che
resta dell’anima nel dolore e nella commiserazione… Deficiente che non
sono altro!!!
Involontariamente
devo aver fissato un po’ troppo la fonte della mia disperazione, perché
senza neanche accorgermi, mi trovo Adam vicino, ad altezza di sguardo,
perché ha avvicinato lo sgabello tanto da permettermi di annusare
quanto alcol ha ingurgitato, e con la mano sulla mia spalla.
«Ah!
Ecco perché!… L’hai dato a quel biondino una volta e poi surprise
surprise! Sono etero e tanti saluti… anzi forse nemmeno quelli…»
Ma come siamo loquaci con la
vita degli altri, stupido chiacchierone da fattoria!
Stizzito
mi giro e gli pianto addosso i miei ghiacciai inferociti, ma quello che
leggo nei suoi mi lascia per un attimo perplesso e smonta la mia
aggressività in un colpo…
Normalmente
non sono tenero con chi pretende di sapere quello che ti passa per la
mente, ma nello sguardo di Adam non c’è traccia di quella presunzione
spocchiosa che fa dire: dammi retta che ti conosco bene.
Piuttosto,
i suoi occhi esprimono partecipazione al dolore, e massimo rispetto,
come se mettesse in secondo piano il desiderio dei suoi ormoni di
provarci con me.
…
«Bé, non è andata esattamente così… Ma ci hai preso, in linea di
massima… Me l’ha praticamente scopata sotto il naso per dirmi che era
stata tutta una bolla di sapone… e che la bolla era esplosa in quel
momento…»
Inutile
resistere: Adam Lambert ispira confidenze… E non ho voglia di pensare
se ne valga la pena o meno, o che non è giusto nei confronti di un
fidanzato che non conosco nemmeno, non ho più voglia di pensare e
basta…
… e lo faccio…
Avvicino
le mie labbra alle sue e lo bacio… non assolutamente un bacio da
verginella ma nemmeno da puttana… premo soltanto le mie labbra sulle
sue abbastanza a lungo da sentirne il sapore… un sapore di alcol misto
ad aroma di dopobarba e balsamo per labbra alla vaniglia...
Poi mi scosto dal suo
viso e aspetto…
Già, ma cosa?
Che
reagisca da stronzo infilandomi la lingua dappertutto e le mani dove
dico io? Oppure che mi risponda «Sono fedele mi spiace…» con la sua
aria da bravo ragazzo responsabile che usa quando il due di picche è
nell’aria?
Invece
non fa nessuna delle due cose: si limita a sorridermi dolcemente e a
ricambiare il mio bacio con uno altrettanto dolce, timido quasi, come
se non volesse forzare la serratura ormai arrugginita di un cuore a
pezzi.
Mi
viene da piangere… Non lo faccio, ovviamente, solo… Adam è così bello,
invitante, per non dire sexy da schiantarti, e nonostante l’alcol che
ha in corpo riesce comunque a rimanere un gentleman, mentre
io,
invece, non riesco a uscire dal pantano di emozioni negative che mi
sbrana da dentro come avessi un verme solitario annidato nell’anima…
«Accidenti!… Non sono
abbastanza sbronzo…» impreco contro me stesso a voce bassa, ma non
tanto da non farmi sentire.
Adam
sorride e sceso dallo sgabello mi cinge la vita invitandomi a fare lo
stesso, e il tutto in silenzio, quasi che le parole potessero rovinare
l’accenno di intesa che si sta creando fa noi.
«Ci
sono passato anch’io» mi confessa d’un tratto passandomi il braccio
intorno alle spalle mentre insieme ci dirigiamo verso il terrazzo sotto
gli occhi invidiosi di molte delle ‘signore’ presenti. «Era il primo a
cui ho dichiarato di provare un sentimento per lui…»
«E lui?…»
«Si
è messo a ridere, dopodiché mi ha piantato lì, come se quella risata
avesse detto tutto al posto suo… Il tutto avveniva parecchi chili e un
bel po’ di anni fa…»
«Adesso
sarebbe assurdo anche solo pensare che una cosa simile possa accadere…»
commento io guardandolo negli occhi e ricevendo uno sguardo dubbioso in
risposta…
«Meno di quanto pensi… Il due
di picche è sempre in agguato…»
Che? Ma non è fedele? E al
momento fidanzato con il finlandesino?
«Strano, vero? Sentir dire una
cosa simile da uno che si proclama fedele e fidanzato?»
«Ma mi si legge tutto in faccia
stasera?!» esclamo ridendo cercando di stemperare la tensione.
Adam,
invece, non ha la minima intenzione di buttarla sul ridanciano e magari
tornare in pista per farsi una strusciata con me magari al ritmo di una
delle sue canzoni.
«È
che è un copione che ho già recitato e strarecitato, ogni volta che
provo a essere onesto con gli altri riguardo ai miei sentimenti per
loro… sentimenti non necessariamente d’amore fisico, intendo»
«Cioè?»
«In
questo momento ho davanti uno stupendo uccello del paradiso che sembra
godere a sguazzare nella pozza del sangue che sgorga dal suo cuore
ferito, e con nessuna voglia di uscirne a testa alta e mi sento
affascinato dalle sue splendide piume, ma non mi spiego perché vuole a
tutti i costi tenerle così arruffate e scolorite… E vorrei saperlo, il
motivo, perché in fondo sono una vecchia checca curiosa e pettegola… Ma
c’è sempre la possibilità che se te lo chiedo con più insistenza tu mi
mandi a farmi scopare sperando che mi entri in coma!»
E sottolinea teatralmente
l’ultima parte di frase indicandosi l’inguine con un’aria sconsolata…
Eccolo!
Bentornato Adam! Lambert l’istrione, pagliaccio e un po’ sbruffone mi
sta scrutando di sbieco con un ghigno eloquente, e io non posso fare a
meno di sentirmi meno spento.
«Vecchia non direi, quanto a
checca e pettegola, potremmo negoziare…»
In
questo momento vorrei che il tempo si fermasse, che nulla più esistesse
intorno a noi tranne, per rispetto, il suo finlandesino, forse, e che
potessimo rimanere così complici, intimi e in confidenza per sempre…
Ridiamo
della mia battuta come due ragazzini che ancora devono imparare che
gusto ha l’amarezza del dolore e a nessuno di noi due sembra sbagliato,
perché in fondo, quando non hai urgenza di riprodurti, anche questo può
essere considerato amore… una agrodolce e tenerissima sfumatura
d’amore, un sentimento che coinvolge tutto tranne gli ormoni…
A
ruota libera le considerazioni sulla vita di merda che ci tocca per non
prostituire i nostri sogni e su quanto valga comunque la pena essere se
stessi a dispetto di ogni contrarietà si rincorrono tra uno scherzo e
una battuta, e alla fine mi ritrovo a sorridere del mio pessimo umore
di qualche tempo prima.
«Non so se era di questo che
avevo bisogno, ma grazie del conforto… In fondo non eri obbligato a
farmi da balia…»
«Non
so se ci sono riuscito, a confortarti intendo, e della balia non hai
bisogno davvero, ma prego, non c’è di che… Mi ha fatto piacere se ho
potuto esserti d’aiuto… Ah… Lambert, Adam Mitchel. Piacere»
Sorrido
per l’assurdità della situazione (non c’eravamo ancora presentati,
formalmente quanto meno, ma chi può dire di non conoscere Adam Lambert?)
«Oh… Garrett, Phoenix… Piacere
mio»
«Beh,
mi ha fatto piacere stare in tua compagnia, Phoenix… Mi ha aiutato a
non cadere in depressione tirandomene fuori esagerando con l’alcol…
Domani registro per il nuovo album e almeno le mie corde vocali devono
essere sobrie…»
«Anche
a me ha fatto piacere rubargli la scena e i commenti delle regine del
gossip, e anche tu sei stato una compagnia fantastica… Fedele, ma
fantastica…»
Ci lasciamo così, scherzando
come vecchi amici, e io non mi sento più una vittima.
Ha deciso di darlo a una
biondona tutta tette rifatte e tacchi a spillo, anziché vivere i suoi
sentimenti onestamente?
Fattacci suoi, io non ne ho
colpa e non voglio più starci tanto male!!!
MAI PIÚ!!!
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