Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: V a l y    06/11/2006    5 recensioni
Storia nata da una vecchia fantasia dell'autrice per una coppia fuori dalla norma. Due ragazzi che avendo in comune la stessa causa si ritrovano insieme: il rosso e la cinese. Tengo veramente tanto a questa storia, sarei felicissima se magari mi aiutaste con commenti e consigli *.*
CAPITOLO 30. [Quella mattina, la famosa domenica successiva alla notte di baldoria nel quale le ragazze del passaggio a livello erano andate a trovare i balordi del covo dell’est, non fu niente di tutto questo a svegliare prematuramente Xiaoyu. Non erano stati gli schiamazzi, la musica, lo sferragliamento di nuove casse di liquori che venivano strusciate di peso sulla ghiaia. Fu lo strano, inusuale suono prolungato del clacson di un camion, un rumore assolutamente sconosciuto alla clausura della periferia est da ogni attività urbana.]
EDIT. Al solito ho inserito un'illustrazione fatta da me dopo aver aggiornato la fic. La trovate a inizio capitolo 30!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hwoarang, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sembrava essere ancora notte, nonostante il sole si fosse levato già da un bel pezzo. Non esistevano i giorni nella periferia Est di Tokyo, perché nell'aria di quel quartiere galleggiava una perenne foschia di fumo e vapore che riusciva a coprire il sole ancor meglio di come avrebbero potuto fare le nubi.
E loro, le canaglie della Periferia Est, erano ancora lì, distese per terra, con la pancia all'aria o in giù, sotto la foschia. Alcuni si erano già destati ed erano partiti da quel posto in cerca di soldi, che venivano trovati a modo loro, con l'aiuto di un lavoro poco morale per la società: i ragazzi di Hwoarang accaparravano soldi giocando ad azzardo, scommettendo o anche, a volte, rubando. I rimanenti svegli erano rimasti lì ad abbrustolire il pane per la loro colazione. Xiaoyu dischiuse finalmente gli occhi, accorgendosi per la seconda volta che il posto in cui si era appena svegliata non era camera sua.
Riconobbe un cielo già conosciuto.
“Che diavolo ci faccio di nuovo qui?!” domandò spaventata.
“Oh, ben svegliata!” le rispose il ragazzo dei tatuaggi. Afferrò un pezzo di pane caldo - che definirlo pane sarebbe stata un'offesa, diciamo che somigliava di più a un pezzo di carbone - e lo porse alla bambina. Quest'ultima non badò a particolari stonanti, né fece tanti complimenti: era un giorno intero che non mangiava, e per una ragazza della sua età, in fase di sviluppo, il cibo era tutto. Agguantò con foga il pezzo di pane e gliene diede subito un grosso morso, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore quando sentì con il palato che era ancora bollente.
“Ehi, ehi! Fallo raffreddare prima!” le informò il tatuato, sorridendo alla goffaggine mascolina di quella ragazza.
“Che ci faccio io ancora qui?” domandò lei, non rammentando bene ciò che era successo la notte precedente.
“Ti sei semplicemente addormentata di botto. Il capo ha anche cercato di svegliarti, ma tu non ti alzavi manco con le cannonate,” finì di dire scherzando il ragazzo dei tatuaggi. Lei s'imbronciò.
“E' proprio vero, bambina!” confermò Hwoarang sentendo tutto, trovandosi alle spalle di lei. “Ti tiravo pure i codini, ma tu... niente!”
“Balle!” replicò Xiaoyu offesa.
“No, no, guarda che è vero: te lo possono confermare tutti i miei ragazzi!” continuò lui. “Quindi è proprio vero che le bambine devono andare a dormire a una certa ora sennò crollano...” la schernì di nuovo, ridendosela di gusto e strozzandosi quasi a causa della vodka che lui, già di prima mattina, sorseggiava come fosse stata acqua naturale.
“Fei proprio frtonzo!” ribatté lei con la bocca piena di pane, che fece ridere ancor di più il coreano.
“Che fgarbata!” la scimmiottò divertito. La bambina non rispose, fece ritornare l'attenzione alla sua colazione che riteneva essere la cosa più importante tra tutte. Si sarebbe potuta vendicare quando avrebbe finito, tanto. Hwoarang approfittò di questo suo silenzio per informarle della nuova missione.
“Siccome non sappiamo quanto ci sarai fedele, ti faremo fare una prova di coraggio,” disse. Ciò fece percorrere un brivido lungo la colonna vertebrale di Xiaoyu.
“Che prova?!” chiese preoccupata.
“Nulla di che, sarà un giochetto da ragazzi,” rispose il rosso. “O forse ti caghi sotto?” domandò, premendo il tasto dell'orgoglio della piccola. E questa, com'era logico da pensare per Hwoarang, rispose:
“Ovvio che no!”
“Perfetto!” disse solo il coreano, lanciando in terra la bottiglia di vodka finita, passata tra le mani di quasi tutto il gruppo. “Su, andiamo!” riferì alla banda che poi si preparò d'armi e di scudi che gli occhi di Xiaoyu non riconobbero. Si trattavano di piccoli e strani attrezzi cilindrici che la mandria infilò furtivamente nelle loro giacche.
Tutt'a un tratto, la ragazza si ricordò di un particolare fondamentale.
“Ehi, aspetta!” disse ancora seduta, aggrappandosi con le mani ai pantaloni del rosso per fermarlo. “Stamattina io dovevo andare a scuola!”
“Oh, be'... anche Mugen, il ragazzo con i tatuaggi, doveva andare a scuola... però è da cinque anni che si ostina a non tornarci,” replicò ironico Hwoarang, facendo schiamazzare di risate il resto del gruppo.
“Pensa per te, capo, che a scuola dovevi andarci pure oggi!” rispose a tono Mugen.
“E l'unica volta che il boss ci è andato l'hanno pure espulso, perché correva troppo dietro alle gonnelle!” disse un altro. E tutti risero di nuovo con voce carica. Stavolta anche Xiaoyu sorrise con loro. Erano un gruppo di fuorilegge che, chissà come, ispiravano molta simpatia alla cinese. Era per via delle loro risa roboanti, genuine e naturali.
“Muoviamoci,” riferì il rosso avviandosi verso la meta, portandosi lo zaino sulle spalle. Gli altri ubbidirono, senza smettere di ridergli dietro le spalle.

“E questo?!” fece Xiaoyu.
Davanti a lei si stanziava il grande muro dell'azienda conosciuta da tutti per la sua fama, la Mishima Zaibatsu. Il cambiamento di quartiere lo rendeva vivo rispetto alla periferia Est piena di nubi artificiali. Un quartiere così tanto vivo eppure così tanto in antitesi con la realtà, perché quello altro non era che un edificio che procurava morte e dolore. La ragazza strinse forte i pugni, facendo trasparire la rabbia nel suo volto. Gli assassini, ora, li aveva proprio di fronte.
“E' questo il posto dove farai la tua prova di coraggio,” informò serio il rosso. Xiaoyu intuì ciò che sarebbe successo con solo qualche indizio: oggetti che non conosceva infilati di nascosto nella giacche e negli zaini, coraggio, Mishima Zaibatsu... arrivò alla conclusione che sarebbero entrati lì dentro ed avrebbero fatto una strage.
“Tu vuoi che io li uccida tutti?!” domandò attonita Xiaoyu, terrorizzata alla sola idea. Il rosso le rise in faccia, seguita a ruota dal resto del gruppo.
“Tu parli senza pensare...” disse solo Hwoarang.
Il capo fece segno agli scagnozzi di tirar fuori ciò che si erano portati appresso, le armi sconosciute, che altro non erano che bombolette spray.
“Scrivi sul muro abbasso Mishima, o qualcosa del genere. Va bene qualunque cosa,” ordinò il coreano.
“Tutto qui?!” lo riprese lei. “Tutto questo per una simile bambinata?!”
“Infatti davanti a me vedo solo una bambina,” rispose lui, serissimo.
“Brutto stupido!” urlò la cinese, cercando di sovrastare le grossa risa di Hwoarang. “Ti faccio vedere io! Scriverò qualcosa di meglio, molto meglio!”
La ragazza s'impossessò dello spray di Hwoarang e intorno a loro si cominciò a sentire un rumore di spruzzi continui. I manigoldi della periferia Est si concentrarono su ogni minima azione della piccola compagna, infischiandosi degli occhi attoniti delle persone che assistevano a quella vandalata in silenzio, sconcertati, sdegnati e timorosi di quel gruppo di teppisti pieni di giacche di pelle nera e borchie. Il brutto odore della bomboletta si diffondeva attorno a loro; un tipo di odore che al blouson noir, personalmente, piaceva molto.
“Finito!” esclamò appagata Xiaoyu. Il gruppo indietreggiò di tre passi per vedere meglio la grande scritta che ricopriva il muro bianco della Mishima Zaibatsu.
“Mishima Zaibatsu, il letame serve a favorire l'agricoltura della nostra gente. Con tutta la vostra azienda si potrebbero sfamare... le bocche di tutto il mondo?!” lesse qualcuno incredulo, facendo ridere i restanti.
I ragazzi della periferia Est erano soliti ridere sin dal mattino, continuando fino a sera e certe volte persino di notte, nei loro sogni. Ma arrivati a quel momento, quell'attimo in cui lessero ciò che Xiaoyu aveva osato scarabocchiare sul muro della Mishima, nessuna risata di quel giorno poteva essere paragonata. C'era chi piangeva, chi singhiozzava, chi si portava la mano sugli addominali che si contraevano, chi si accasciava a terra per quanto non riusciva a restare in equilibrio. E la bambina, contenta, voltò lo sguardo soddisfatto verso il rosso, che, con lacrime agli occhi, rispose solo con un gesto. Un gesto che usava poco, contrastante col suo solito dito medio in su: Hwoarang alzò il pollice in alto, in segno di approvazione. Ling Xiaoyu, ormai, era un membro dichiarato di quella banda di fuorilegge.
“Che succede qui?!” tuonò un uomo vestito di nero uscito dall'edificio della Zaibatsu a causa del frastuono che aveva sentito fuori, seguito da altri quattro.
“Oh merda!” si sentì urlare da qualcuno del covo. Non ci fu nemmeno bisogno di aspettare l'ordine del loro capo che tutta la massa di blouson noir scappò via più veloce che poteva. E come un fiume che seguiva la corrente e scorreva in più letti, loro si divisero e vennero trasportati dalle strade, dalle varie vie e dai vialetti. Fu la seconda, grande corsa che fece Ling Xiaoyu verso il covo del loro clan.

Non udirono più né urla né passi, ma soltanto l'ansimare del loro stesso fiato che a stento usciva dalla bocca per colpa di un cuore che batteva troppo forte. Il rosso di poggiò con la schiena sul muro e si lasciò scivolare lentamente a terra, divaricando le ginocchia in modo innaturale, trasportate dalla pressione della discesa. Ebbe la forza, col fiato rotto, di chiamare la bambina, che si girò verso di lui.
“Hai passato l'esame...” le riferì.
“Mi pare il minimo,” concordò la ragazza stancamente.
Entrambi, adagiati con le schiene sulle pareti, poterono vedere proprio davanti a loro il sole del tramonto dissolversi oltre i monti, i quali quasi sembravano voler abbracciare la grande stella e portarla verso sé. Quel senso di grande calma che Madre Natura offriva ai loro occhi alleggerì la fatica che avevano avuto nella fuga precedente.
Il turbamento del giorno prima sparì all'istante e Xiaoyu si lasciò incantare dalla vista pacifica. Voltò lo sguardo verso il rosso, alla sua sinistra, che rimaneva immobile e con gli occhi chiusi. La bambina fu presa da un inaspettato senso di tenerezza. Vide per la prima volta il blouson noir che non arrideva più con disprezzo o superbia, e non sghignazzava per sfregio o canzonatura; lui sorrideva con il più sincero sorriso che lei avesse mai visto.
Anche Hwoarang, come lei, fu coinvolto dal panorama del crepuscolo rilassante di quel giorno.























----------------------------------------------



Nota poco importante (ma che comunque può servire): è stato, finalmente e con gran gioia, annunciato il nome del ragazzo con i tatuaggi: Mugen. Volevo solo dirvi che è un nome giapponese e si pronuncia "Mughen", come Jigen di Lupin! :P
Tutto qua, solo una futile informazione che potrebbe comunque esservi utile! xD
E un'altra nota ultramegapocoimportante è il fatto che ho preso quel nome dal protagonista di un anime ancora sconosciuto qui in Italia: Samurai Champloo. Io l'ho visto con i sottotitoli italiani e garantisco che è pura meraviglia *_* per chi riuscisse a trovarlo, consiglio vivamente di guardarlo!!
Poi, tanto per riempire questo spazio oramai inutile, volevo anche dirvi che ho aggiornato presto perché avevo la febbre e son dovuta stare a casa per tutto il giorno! :P
Al solito, ringrazio alcune persone in particolare:
Shuriken: mi fa piacere che ti piaccia anche questo capitolo! ^^ Leggendo la tua fanfiction mi era anche venuto in mente di scrivere una storiella su Naruto... eheh! :P Non so se dedicarla a TenTen o a Temari... si vedrà! ^^
Chiaras: glaccie! *_* ma quanta tenerezza che mi fai!! >.< ed io ti ripeto di non preoccuparti, commenta quando vuoi! xD frattanto, aspetterò il continuo della tua fanfiction! *ç* Go, Hermione, go! xD
Silver Princess: anche tu... ma quanto sei tenerosa!! >.< e grazie per la recensione, aspetto anch'io il seguito della tua fanfiction! ^^
Miss Trent: tu invece mi ispiri tanto sesso! x°D scherzo, don't worry. Lo dico, non si sa mai... ricordo una volta che lo dissi ad una mia amica e lei mi credette! xD Ti ringrazio per avermi fatto sapere il nome giusto del maestro di Hwoarang!! >_< La prossima volta rivedrò i capitoli, così correggerò anche il suo nome... e magari mi ritroverò altri erroracci da correggere! xD Felice di tenerti la suspense :P E felice che Hwoarang abbia un nome troppo buffo! (Tzk... N.D.Hwoarang)
(A proposito... aspetto con ansia anche il continuo della tua fanficton! *ç* magari non ci crederai se te lo dico, ma... è già la quarta volta che la leggo e rileggo xD)
A presto con il prossimo capitolo!! ^^

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: V a l y