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Autore: Caster_Gamer    11/04/2012    3 recensioni
Cosa accadrebbe se nella vecchia casa della Darling abitasse un'altra famiglia? E se questa famiglia fosse attuale? E se una componente è una ragazza di 14 anni che non crede più nelle favole? Peter la verrebbe a prendere per dimostrargli la sua esistenza?
Anche Capitan Uncino avrà avuto una famiglia che è continuata nonostante la sua assenza...e se il suo pro-pro-pro nipote verrebbe a reclamare qualcosa che il Capitano ha?
E i Bimbi Sperduti devono essere per forza tutti "bimbi"?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«E' stato Mark.» disse divertito Ryan. Peter non seppe più resistere, corse verso di lui dandogli un pugno alla mascella che comunque andò perso perché quello lo scansò, di conseguenza si sbrigò a buttare a terra il biondo e prendere una corda dalla tasca

«No! Ryan fermati!» urlò prendendogli il braccio per bloccarlo dopo essere riuscita a slegarsi

«Lasciami! Non sarò buono con te, mi hai ingannato!»

«Io voglio bene a Peter e non potevo permettere che gli accadesse qualcosa di orribile!»

«Preferisci Mark, perciò è lui che devi difendere dato che presto farà la sua stessa fine!»

«Che cosa!? No!» Peter dette una testata al bruno che dal dolore fu costretto a portare le mani alla testa lasciando così che il ragazzo potesse alzarsi e puntargli il puntale al collo

«Vattene prima che mi penta di averti dato un'opportunità» disse nervoso

«Credi che mi arrenda così facilmente?»

«Fallo o sarò costretto a strapparti le tonsille con un solo movimento»

«Me le hanno levate quand'ero bambino, quindi non puoi»

«DEVI ANDARTENE!» gridò il biondo alzando l'arma indirizzandola poi alla schiena dell'altro

«NO PETER NO!» Alex afferrò il polso del ragazzo appena in tempo, per poco la punta della lama non avrebbe lacerato la pelle di Ryan e non poteva permettere che il bambino più amato delle favole diventasse un assassino.

«Scusa» mormorò Peter con voce tremante

«Non è nulla, è finita bene.» rispose tirando indietro le lacrime e guardandolo gli fece un sorriso

«Non finché questo idiota cercherà di catturarmi...»

«Misura le parole piccoletto!» il bruno balzò in piedi «Ascolta, non era una questione personale fino a quando non ho conosciuto lei...» guardò Alex che spalancò la bocca «prima infatti cercavo solo di ottenere la mia eredità.»

«Eredità? Quale eredità?»

«Sapete, mio zio possiede tanto oro, non per nulla è un pirata! Però finché non ti cattura non torna a casa e finché non torna a casa non invecchia troppo...in questo modo non riuscirà a scrivere il testamento e di conseguenza se muore io non avrò i soldi che mi spettano.» spiegò senza battere ciglio.

«Approfittatore della morte altrui! Sei una persona orribile!» disse Alex stupita

«Poco fa hai detto che prima non era una questione personale...ma ora perché dovrebbe esserlo?» domandò Peter

«Ma è ovvio, Alex. Lei era innamorata di te, adesso invece preferisce quel Mark...cambia facilmente i sentimenti! Il fatto che prima teneva molto a te mi faceva imbestialire. Comunque adesso che sai tutto Alex, dovresti aiutarmi a catturarlo facendo così che io riesca ad ottenere la mia eredità e perciò diventerebbe anche tua.»

«Sei un pazzo se credi che io faccia una cosa simile per soldi!»

«Tu eri innamorata di...me?» il biondo era rimasto sorpreso da quella dichiarazione «Perciò se io me ne fossi accorto tu non avresti passato del tempo con Mark e di conseguenza non ti saresti innamorata di lui...io quindi ti avrei avuto tutta per me!»

«Non sono un oggetto!»

«Smettila, qui la tua parte non è quella della povera ragazza contesa da tutti, ma la cattiva che viene catturata» disse ironico il bruno

«Eh?» fecero gli altri due poco prima che il ragazzo saltasse addosso a Peter per stordirlo del tutto con un sasso. Alex riuscì a capire poco, perché subito dopo anche lei svenne dopo aver sentito un forte dolore alla testa.

 

Mark faceva avanti e indietro per la stanza dentro l'albero, si chiedeva quando Peter fosse tornato perché di sicuro Alex era con lui.

E se avesse già dimenticato quello che si erano detti? No non era possibile, era persino scappata e tutto a causa di quella discussione! O forse per colpa sua...

Sì, Mark credeva di essere il campione degli idioti.

Finalmente si fermò uscendo così dall'albero ritrovandosi sull'erba fresca, poco dopo vide una luce avvicinarsi verso di lui in fretta e furia così dopo aver capito cosa fosse mise le mani verso di essa.

«Trilly, hai visto Alex?» la fatina si mise in piedi sulle dita del ragazzo e annuì ansimando, poi con l'indice della mano formò un uncino e posò il palmo dell'altra sull'occhio

«Pirati? Uncino!?» domandò mettendosi dritto per guardarsi attorno mentre la bionda annuiva «Io corro sulla nave, tu mi segui?» la piccoletta fece sì con la testa un'altra volta spruzzando poi della polvere magica sul ragazzo «Dici che è meglio volare?» lei non rispose ma quando Mark si ritrovò a galleggiare nell'aria capì di quanto fosse positiva la risposta e volando il più veloce possibile si diresse verso il vascello pirata di Capitan Uncino.

 

Alex aprì gli occhi ma per vedere qualcosa li dovette socchiudere

«C'è nessuno?» chiese alzandosi. Quando fu in piedi si accorse di essere circondata da barili di legno probabilmente pieni di liquore, vino e birra dal momento che del liquido di diverso colore gocciolava da alcuni rubinetti attaccati al legno degli oggetti.

Fece per camminare ma si bloccò nello stesso istante in cui udì un rumore di catene, così capendo di non potersi muovere provò a toccarsi i piedi però anch'essi erano legati da una corda meno resistente del metallo ma ugualmente impossibile da sciogliere senza un buon coltello che la tagli.

Da fuori provenivano urla entusiaste e frasi di diverso genere ma in modo particolare somiglianti a “Possiamo saccheggiai come prima!” che d'altronde erano grammaticalmente sbagliate una peggio dell'altra. Probabilmente si trovava nella stiva della nave dei pirati di Capitan Uncino, e a portarcela doveva essere stato Ryan.

«Stupida! Forse avrei dovuto scappare insieme a Peter senza stare a sentire le sue spiegazioni!» solo dopo quella frase si ricordò del ragazzo cominciandolo così a chiamare «Peter sei qui!? Peter!» non si fermava, forse era con lei nella stiva ma era ancora svenuto e perciò non poteva sentirla.

Poi però udì la sua voce provenire da fuori

«Lasciatemi canaglie! Uncino me la pagherai quando i Bimbi Sperduti verranno a salvarmi!» sì era proprio lui. Poggiò l'orecchio al muro forse pensando che in quel modo avrebbe ascoltato meglio

«I Bimbi Sperduti? Quei poveri piccoli marmocchi? Loro ti stanno per raggiungere...anzi no. Sono già qua.» udì delle voci maschili più piccole e stridule che urlavano aiuto, così capì che anche i Bimbi Sperduti erano stati presi.

«Ammettilo Peter Pan, questa volta ho vinto io» disse fiero Uncino

«Non finché ci sarà Trilly!» delle risate echeggiarono fino a dove si trovava lei

«Campanellino intendi? Quella piccola fatina? Certo che sei proprio uno stupido ragazzo mio»

«Zio non parlava solo della fata, c'è anche un certo Mark che dovremmo catturare prima che possa raggiungere la nave a piedi» affermò Ryan, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

«Che male potrà mai fare? Lui è unico e solo, noi siamo in cento.»

«No zio, ne hai uccisi circa la metà da quando siamo qui, e non credo che avessi più di duecento pirati.»

«In ogni caso sappi che noi siamo molti più di lui, non avrà chance» confermò l'uomo divertito

«Basterei solo io per batterlo, lo ucciderò senza alcuna pietà. Permettimi di farlo, è un mio desiderio.»

«Come preferisci...allora vai adesso a fermarlo, nemmeno per dover farmi fare un'altra volta le vele»

«Certo zio, ci vediamo» e dicendo questo la ragazza udì dei passi proprio sopra di lei, poco dopo una botola si aprì e vide il moro raggiungerla a passo svelto e soddisfatto.

«Sei contenta di essere qui?» le domandò inginocchiandosi davanti a lei

«No per niente! E lascia stare Mark! Lui non c'entra nulla!» rispose scontrosa la ragazza

«Invece c'entra, se quei due schiattano io ti avrò tutta per me...non sei contenta?»

«No»

«Perché mi tieni il broncio? Fammi un sorriso su!» la pregò prendendole il mento ma Alex scosse la testa

«Non posso essere felice se uccidi il mio mito delle favole e la persona a cui tengo in modo particolare! E mi spieghi come faccio a ridere con le catene ai piedi!?»

«Oh già quella è una piccola precauzione...non vorrei che ti facessi ammazzare dai pirati nel tentativo di aiutare i tuoi amichetti» spiegò il ragazzo prendendole nuovamente il mento per qualche istante «Ora vado, Mark mi aspetta» le dette un bacio sulla guancia per poi cominciare a guardarla.

 

Sì pensava che fosse bella e forse anche astuta, per sicurezza gli avrebbe dato in quell'istante il primo vero bacio...forse poteva anche essere l'unico e ultimo.

 

«Non toccarla, giuro che questa è la volta buona che ti rompo quella mascella»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi anche se in ritardo! Ma mi sembra palese che il motivo siano state le vacanze di Pasqua, infatti non ci sono stata perciò non ho toccato computer e quindi non ho potuto scrivere il nuovo capitolo ma adesso eccolo! Ho notato che negli altri sbaglio spesso facendo errori che mi fanno sentire una stupida asina, per questo ho deciso che anche se la cosa mi annoia a morte leggerò i miei capitoli prima di pubblicarli (non so perché ma quando li finisco di scrivere leggerli mi da fastidio mentre già dal giorno dopo li leggo per ore e ore!)

  
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