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Autore: bimbarossa    11/04/2012    0 recensioni
Cosa succederebbe se le figlie delle guerriere Sailor non fossero delle combattenti? Se non avessero una divisa? Mako la cicciotella non potrebbe neanche entrarci, Mina ha molti ideali ma quando si tratta di combattere non sa che fazione scegliere, Rei sa benissimo invece che vuole essere la principessa della favola e non vuole salvare il mondo ma essere salvata dal suo principe, mentre la furba Amy dimostra una insolita propensione per i cattivi della situazione e per i dispetti. Come potrà questo gruppo scombinato di ragazze un po' ignorantelle e impertinenti crescere e seguire quella retta e nobile via che contraddistingue i personaggi di Crystal Tokyo? Ho scritto la versione leggera della saga che sto scrivendo sulle loro madri, spero che le seguiate entrambe e che vi piacciano!
Genere: Avventura, Commedia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Le due ragazze si squadravano, una di fronte all'altra,l'atteggiamento mite e tranquillo, sicuro di sé, della bruna dagli occhi di ghiaccio davanti alle bellicosità dell'adolescente con gli occhiali, ritta e impettita come a voler sottolineare che la guerra non era ancora finita.

Mancava infatti ancora uno scontro epico a cui la prima si era rassegnata ricordando le sue incontrovertibili colpe, mentre la seconda ne era sadicamente stimolata ma anche intimorita.

Rei ed Amy avevano paventato entrambe quel momento. Troppe cose erano state dette e fatte, o non fatte nel caso di Rei.

Mako pensava a questo intanto che, in disparte come un serafico e pacifico giudice imparziale, osservava pensierosa le sue due amiche.

Quando aveva deciso di perdonare Rei si era aspettata che lo stesso atto magnanimo si fosse sbloccato automaticamente anche nel cuore di Amy e Mina ma ciò non era naturalmente avvenuto.

Non siamo tutti uguali, ognuno di noi ha i suoi tempi per elaborare le sue gioie e i suoi dolori!così avrebbe detto Princess Uranus, la sua guida spirituale, il suo nuovo punto di riferimento.

Era passata una settimana dal suo ritorno sulla Terra, dal suo ritorno a casa da Urano e la donna bionda che era stata il suo tormento e la sua aguzzina era diventata dopo una serie di faticose e sudate vicissitudini la sua nuova eroina .Ogni tanto e anche per gli anni che seguirono Mako si sarebbe sorpresa a pensare, nei momenti difficili in cui doveva prendere una decisione ostica, oppure quando era confusa e infelice, a che cosa avrebbe detto o fatto Princess Uranus e molte volte le sue parole, immaginate o forse no, l'avrebbero aiutata e indirizzata durante il suo percorso.

Quella mattina, il giorno del ritorno di Amy nonché l'inizio del nuovo anno scolastico aveva riferito alla sua migliore amica che si era arresa, che era stanca di essere arrabbiata con Rei, che voleva darle una seconda occasione e che forse l'antico gruppo poteva essere riformato.

Ma Amy era un osso duro e i suoi occhi verde acido dietro le spesse lenti erano rimasti ostili e freddi all'entusiasmo che strabordava dal corpo grassoccio di Mako.

Complimenti! Ti sei lasciata incantare dalla gran dama! Non ti ricordi cosa ha fatto? E poi ho scoperto che ha stretto un'alleanza con quella strega di Sailor Vesta mentre era su Plutone! Quindi oltre che presuntuosa è anche una infida traditrice e io non mi faccio ingannare tanto facilmente!

Rei aveva voluto replicare ma l'arrivo dell'insegnante aveva impedito una probabile lite ma anche le necessarie spiegazioni.

Per tutte le interminabili ore di lezione Mako si era arrovellata su quello che aveva detto Amy su Rei e Sailor Vesta. Una parte di lei ne era indignata ma un'altra ne era estremamente incuriosita ed affascinata. Che cosa avevano in comune quelle due proprio non riusciva ad immaginarlo e la campanella che permetteva agli impazienti alunni di alzarsi ed andarsene a casa fu accolta dalla nostra amica con un sospiro di sollievo ed eccitazione.


Il sole stava tramontando e le ultime cicale della stagione riempivano l'aria immota e fresca del loro melodioso e sonnolento frinire; il cortile della scuola era vuoto e desolato.

C'erano solo tre figure, le loro ombre che si allungavano nell'erba umida per il troppo calore immagazzinato durante il giorno; tre figure che si sfidavano e si intimidivano, tre persone che si conoscevano da anni e che avevano imparato a volersi bene mentre ora si guardavano le spalle e non si fidavano neanche di parlare per prime, così il silenzio perdurò per parecchi minuti prima che Rei si decidesse a schiarirsi la gola ed esclamare velenosa:

Allora Amy, vuoi un duello? Quale arma scegli, la spada o la lingua? Tu sei molto brava con la seconda quindi possiamo anche incominciare!”

Nello suo sguardo vi era una scintilla di tale furiosa dignità e fierezza che ammutolì la ragazzina con gli occhiali, cosa non facile e non alla portata di tutti.

Beh, per me fa lo stesso! Almeno io non fraternizzo con il nemico! Sarai anche riuscita a convincere Mako del tuo cambiamento ma che mutamento può essere se deriva dalla tua nuova e fulgida amicizia con quella lì? Ti sei scodata quello che ti ha fatto?”

Nella mente di tutte e tre passarono le immagini di una sala affollata e di un vestito sparito misteriosamente, anzi letteralmente sciolto e poi Rei che rimaneva nuda come un verme davanti a tutti durante il ballo con i dignitari stranieri.

Sailor Vesta non era stata punita per lo scherzo, o almeno Mako non lo sapeva.

Ma cominciava a comprendere che le cose non erano andate esattamente come credeva.

Lasciala parlare Amy! Voglio sapere cosa è accaduto!”

La voce di Mako era imperiosa e pretendeva obbedienza. Di nuovo Amy si sorprese, tutto intorno a lei stava cambiando, tutti intorno a lei stavano cambiando. Rei che se la intendeva con il nemico e pareva esserne fiera, Mako che era sempre stata timida, passiva adesso dava ordini come un militare! Mina invece era da giorni che non la vedeva. Anzi da quando erano rimaste sole dopo la partenza, no, dopo l'incidente di Mako, il loro rapporto si era un po' congelato.

Non avevano molto in comune le due e senza gli altri membri del gruppo era diventato difficile comunicare.

Loro quattro funzionavano solo se stavano insieme.

Va bene, spiegaci tutto!”sospirò rassegnata ma sempre con un certo altero distacco.

Rei fece una smorfia per indicare che apprezzava la gentile concessione ma non si azzardò a provocarla di nuovo. Conosceva l'acidità dell'amica e se voleva rimediare al disastro che aveva combinato doveva sfruttare quell'occasione.

Bene, sediamoci nelle panche sotto gli alberi. Tra poco dovrebbe arrivare la squadra di calcio di quelli delle superiori per allenarsi e lì non ci disturberanno!”

Mako e le altre così si spostarono nelle panche di legno sotto un nocciolo che stava cominciando a spandere i suoi frutti per terra; Mako che era golosa di noccioline si mise a cercarne qualcuna tra l'erba con fare noncurante mentre Rei si sedeva e, dopo essersi aggiustata una ciocca di lunghi capelli neri dai riflessi viola come quelli di sua madre, si accinse a raccontare la sua storia.

Beh sapete bene che dopo lo scherzo di Sailor Vesta non volevo più uscire di casa perché mi vergognavo troppo. Mia madre però non riteneva che io dovessi stare tutta l'estate chiusa in casa e sapendo che non vi frequentavo più e che farmi nuove amiche era pericoloso nel mio caso mi ha trovato un lavoro”si interruppe per un momento per prendere la sua bottiglietta d'acqua e dopo averne bevuto un po' del contenuto mentre le altre due fremevano continuò”con i miei precedenti non era una cosa facile ma una persona pareva ben disposta ad accogliermi nella sua cerchia d dignitari e avrei dovuto assisterla qui nel palazzo il tempo della sua permanenza sulla Terra”

Sulla Terra? Io sapevo che eri andata su Plutone!”Amy non frequentava l'alta società di Crystal City ma era sempre informata di tutto quello che succedeva.

Il mio viaggio in quel pianeta non era proprio programmato”la faccia di Rei esprimeva ancora incredulità ma c'era qualcosa nel suo sguardo, come se quell'esperienza non fosse stata molto piacevole.

Avevo cominciato a lavorare per lei da una settimana quando mi accorsi...”


Entrando nella camera della Signora di Plutone Rei si accorse che qualcosa non andava. Anche se non era molto che la conosceva e frequentava le sue stanze sapeva fare bene il suo lavoro. Sapeva che doveva ricordare ogni cosa della persona che serviva, ogni suo appuntamento, ogni sua abitudine, ogni disposizione degli oggetti e ogni comportamento e faccia strana che si avvicinava nella cerchia della sua padrona.

I primi giorni infatti Rei aveva dedicato il suo tempo a questo; aveva preso appunti, fatto sopralluoghi e osservato tutto quello che la circondava.

Princess Pluto poi non era una donna molto mondana, non partecipava a tutti i ricevimenti che si tenevano al palazzo e non si attardava a chiacchierare con quelle pettegole che seguivano sempre la scia della nobiltà di corte.

Inoltre anche il suo mobilio era molto semplice ma estremamente elegante, con arredi di ebano intarsiato in quarzo rosa.

Quella mattina perciò la nostra amica fiutò subito che qualcosa nella disposizione della stanza era diverso;poi le cadde l'occhio su una forma strana nella moquette nera che rivestiva il pavimento. Era l'impronta del tavolino che evidentemente era stato spostato.

Rei ispeziono il suddetto mobile finemente lavorato senza trovarci nulla che risaltasse ma mentre stava per lasciar perdere un macchia inquietante si palesò alla sua vista.

Non potevano esserci altre spiegazioni. Quello era sangue.

Delle voci in corridoio la fecero sobbalzare e improvvisamente si guardò intorno come se dietro ogni tenda, o sotto l'enorme letto al centro della stanza ci potesse essere un mostro pronto a divorarla.

Cosa stava succedendo? E dove era Princess Pluto?

Fece appena in tempo a raccogliere un frammento di lettera che aveva raccattato da terra quando venne raggelata.

Ehi! Tu che ci fai qui?”

La voce della segretaria della Signora di Plutone era stridula e nervosa.

Sono venuta solo a ricordare a Princess Pluto che oggi pomeriggio ha un impegno con i sovrani e le altre Sailor Guardiane ma non riesco a trovarla!”sperava di avere un'aria tranquilla e innocente ma non era sicura di esserci riuscita. Non sapeva perché ma sentiva di non doversi fidare di nessuno. L'unica soluzione era di parlare direttamente con la regina e lei avrebbe l'avrebbe aiutata.

Princess Pluto oggi non verrà e non so quando ritornerà ma non sono cose che ti riguardano. Comunque non hai il permesso di stare in queste stanze senza che lei dia il suo permesso”!”e con risolutezza le pose una mano d'acciaio sulla spalla e la condusse nel grande atrio da cui si dipartivano tutte le diverse ale del castello di cristallo.

Non appena fu sola si diresse verso i grandi giardini che costeggiavano l'intera struttura e solo lì dove era sicura che nessuno la spiasse ebbe il coraggio di decifrare il messaggio.

Decifrare era la parola giusta perché il testo era scritto in una strana lingua che faticava a comprendere. Eppure alcuni caratteri erano simili all'alfabeto che utilizzavano loro sulla Terra e Rei, che non si arrendeva facilmente si sedette sul bordo di una fontana, piegando e ripiegando il foglio in varie angolature, cercando un codice segreto che magicamente sbloccasse la sua comprensione.

Dopo una buona mezz'ora di tentativi sbuffò, dopo un'ora cominciò ad imprecare, dopo due ore maledisse quel lavoro che sua madre le aveva gentilmente trovato.

Non ne posso più! Ma che mi importa di questa lettera, che si arrangi! Che si arrangino tutti, compresa quella scema di Sailor Vesta!”

La rabbia per il mancato perdono, per l'umiliazione patita e poi anche per quel foglietto che la sbeffeggiava e che le ricordava un altro foglio, rosso come il fuoco che era stato fonte di speranze mal riposte la invase e appallottolata la ferale e incomprensibile missiva la scagliò in aria.

Ahia! Ma sei idiota!”un urlo si propagò per tutto il giardino come un'eco assordante ma armoniosa insieme.

Guarda chi c'è qui! Ancora tu!”l'armonia, quella maledetta armonia se ne era andata per lasciare spazio a quella rabbia che Rei aveva represso per settimane.

Io sto dove mi pare e sai una cosa? Sono contenta che ti abbia colpito, vorrei solo averlo fatto con qualcosa di più pesante! E ora vuoi ridarmi la mia lettera?”

Sailor Vesta, proprio lei infatti teneva nella mano come un trofeo insperato il foglio appallottolato e sembrava non avere nessuna intenzione di restituirlo.

Dovresti dirmi per favore, una principessa non transigerebbe sull'educazione!”

Non ci penso neanche, oltre che falsa sei anche una ladra adesso?”

Sailor Vesta dispiegò il foglio e lo guardò incuriosita.

Se questa lettera è tua vuol dire che conosci il plutoniano? Sentiamo, dimmi qualche frase! Io l'ho imparato molto tempo fa quindi posso capirti!”

Con un'espressione maligna aspettò una reazione di Rei che resa muta dall'essere stata colta in fallo era arrossita e avrebbe voluto strozzare la guerriera con i capelli rosso sangue.

Va bene, la lettera non è mia ma devi restituirmela subito. E' urgente e una persona, molto importante, potrebbe essere in pericolo!”

L'altra la guardò come stentasse a crederle ma l'angoscia negli occhi della ragazzina era reale.

Chi sarebbe questa persona molto importante? E' stata rapita?”

Perché dici questo?”

Qui”e indicò la missiva indecifrabile, ”si parla di un luogo per un appuntamento e di mantenere il più totale riserbo. Indica anche delle coordinate che dovrebbero riferirsi, se sono ancora ferrata in geografia dei pianeti ad un posto situato nell'emisfero settentrionale di Plutone. Parecchio lontanuccio direi!”

E le lanciò il foglio nuovamente appallottolato.

Auguri se vuoi andare avanti con questa storia, ne avrai bisogno!”

Già Sailor Vesta se ne stava andando facendole ciao con la mano quando fu fermata dall'urlo strozzato della nostra amica:

Aspetta!”

Dire quella semplice parolina era costato un'enorme sforzo per Rei che aveva le guance gonfie come se dentro la bocca contenesse migliaia di rospi.

E' Princess Pluto!”

Cosa stai dicendo?”

Credo che Princess Pluto sia stata rapita e tu sei l'unica che può aiutarmi. Io non conosco il plutoniano e non so minimamente come raggiungere quell'astro! Ti prego, non è per me, è per una delle più importanti rappresentati della nostra patria. Della tua patria. E poi tu sei una Sailor guerriera e dovresti seguire nobili principi! Avresti sulla coscienza la sua morte!”

Sailor Vesta sembrava dubbiosa, la situazione le sembrava troppo melodrammatica, anche se quel biglietto conteneva un che di sinistro e misterioso.

Squadrò la ragazzina dagli occhi azzurro ghiaccio che la fissava ostinata, che la pregava ostinata; sembrava decisa a proseguire in questa assurdità ma era chiaro che era troppo piccola e inesperta per riuscire anche solo a rimediare un passaggio per quel pianeta lontano. Si sarebbe cacciata nei guai e una parte di lei voleva proteggerla.

Va bene, non ho niente da fare al momento, e poi sono curiosa! Ma dovrai obbedirmi, questa spedizione la comando io!”

Hai detto che la comandavi tu questa spedizione quindi la colpa è tutta tua Sailor Vesta! Vorrei proprio sapere perché mi sono fidata di te! Lo sapevo che era una pessima idea coinvolgerti e lasciarti spadroneggiare a tua piacimento!”ormai erano ore che Rei emetteva queste frasi intervallate da grida rauche e imprecazioni signorili che la nostra amica aveva copiato dai romanzi del 19° secolo.

Senti carina,non è colpa mia se tu ti sei attardata a prendere una miriade di vestiti e questo volo cargo era l'unico rimasto...non lo sai che su Plutone adesso la temperatura è a -220 gradi!”

Io pensavo che su Plutone adesso fosse primavera e quindi non ho pensato di portare un parka come il tuo...e francamente te lo dico, il tuo stile era migliore quando eri Astev, almeno non avevi quell'orrenda tuta nera...”

Ma vuoi stare zitta e non lamentarti per un minuto? Ti consiglio di mettere anche tu un modello come il mio...ecco tieni, ne ho uno di scorta”le porse un giaccone foderato di pelliccia(sintetica!)azzurro ghiaccio”altrimenti quando arriveremmo non farai in tempo a scendere dalla navicella che congelerai all'istante...e non dimenticarti la mascherina. L'aria piena di monossido di carbonio, metano e azoto non è propriamente aria di montagna e poi vedi di non starmi tra i piedi perchè se sono stata pazza a darti retta potrei sempre cambiare idea e lasciarti su Plutone tutta da sola!”

Rei spalancò la bocca per sputarle qualche frase ad effetto da far invidia ad Amy ma giudicò che non fosse abbastanza saggio seguire il suo impulso.

Aveva ancora bisogno di Sailor Vesta per trovare Princess Pluto ma non appena avesse portato a termine la sua missione avrebbe abbandonato la velenosa Sailor guardiana al suo destino.

Di nuovo, ma questa volta mentalmente si chiese perché aveva intrapreso questa impresa.

Avrebbe potuto informare sua madre, oppure Queen Serenity oppure le sue amiche...no, le sue amiche no.

Amy era appena partita per Nettuno, Mina neanche la guardava quando si incontravano al centro commerciale mentre Mako l'ultima volta che l'aveva vista era cambiata talmente tanto che aveva faticato a riconoscerla.

A dire la verità era un po' preoccupata per lei ma se si fosse avvicinata alla ragazza era sicura che l'avrebbe cacciata a calci nelle natiche.

Forse era per questo, per cercare una sorta di riscatto sociale che era partita, che era stata stata zitta e non aveva riferito niente a nessuno.

Se avesse salvato Princess Pluto da sola(va bene, con l'aiuto di quella sbruffona!)avrebbe ottenuto una redenzione agli occhi di sua madre, delle sue ex amiche e soprattutto di suo padre.

Si ricordava la sua faccia quel Giorno dell'Umiliazione Suprema; uno sguardo di puro disgusto, di puro sdegno.

Aveva ragione lui. Le femmine erano tutte oche, inaffidabili e piene di difetti.

In tutti questi anni sua madre lo aveva sopportato anche perché con sua madre era diverso. Loro si amavano. Ma Jack non aveva mai nascosto di essere molto deluso che la sua stirpe comprendesse solo una bambina, per quanto carina fosse.

Vederla poi nuda davanti a tutti che gettava fango sul suo onore e prestigio era stato il colpo di grazia.

Le parlava a malapena e solo con un tono neutro e piatto. Sua madre aveva cercato di porre rimedio a questo dissidio, ne erano nate discussione e la fragilità di cristallo che reggeva il loro matrimonio era venuta fuori in tutta la sua tragedia.

Se fosse nata maschio tutto questo non sarebbe mai avvenuto.

Lei era imperfetta e poteva cercare di essere impeccabile quanto voleva, non avrebbe risolto niente.

Diventare qualcuno, diventare importante, diventare una principessa non avrebbe reso orgoglioso suo padre.

Eppure lei continuava ad adorarlo, era il suo eroe, il suo principe dall'armatura scintillante che sconfiggeva i nemici e che ballava con sua madre nella luce dei candelabri e nello splendore dei lustrini di quel mondo patinato di cui cercava disperatamente di far parte.

Un maschio, si disse decisa vedendo sotto di lei il pianeta Plutone, avrebbe risolto la faccenda da solo e non avrebbe chiesto aiuto a nessuno.

Lei avrebbe fatto altrettanto e se doveva trascinarsi dietro Sailor Vesta avrebbe fatto anche quello.

Ehi, ci sei? Guarda che siamo arrivate perciò riscuotiti e mettiti la tuta. Non ho voglia di di avere un ghiacciolo come zavorra, è tutto già abbastanza complicato!”

Come mai?”

Mentre tu te ne stavi qui a contemplare il vuoto io mi sono aggirata per spiare le conversazioni degli altri passeggeri. Questi qui non sono normali turisti, anche perché Plutone è un po' fuori dalle normali rotte commerciali. Queste persone”e si avvicinò per bisbigliarle nell'orecchio con fare cospiratorio”sono emissari della regina mandati appositamente su questo pianeta lontano per riferire ciò che sta accadendo!”

E cosa starebbe accadendo in un luogo così ameno?”Rei era parecchio scettica.

Ci sono voci in giro che dicono che su Plutone la gente sparisca puff!e non venga più ritrovata. Le leggende plutoniane fanno riferimento ad un mostro che rapisce e divora le persone; la situazione è così grave che Queen Serenity ha mandato degli esperti per capirci qualcosa!”

Rei meditò in silenzio per qualche minuto mentre la navicella atterrava con un tonfo leggero.

Stavo pensando che questa storia potrebbe essere collegata alla sparizione di Princess Pluto ma se è così non riesco a trovare il collegamento”.

Potrebbe essere ma non lo sapremo mai se non scendiamo da questa navicella!”

E in silenzio si accodarono alle altre persone.

  
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