Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Lo_1506    12/04/2012    2 recensioni
Chelsea è una ragazza di 18 anni che vive a Firenze: come la maggior parte delle teenagers, non riesce ad accettare la monotona quotidianità della sua vita. Il suo desiderio di voltare pagina e ricominciare da zero si realizzerà quando andrà a vivere con i nonni a Londra; fra amori, amicizie, litigi, disillusioni e tradimenti capirà che, in fondo, i sogni non sono poi così lontani dalla realtà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo poco suonò la campanella e Madison mi accompagnò alla prima lezione: chimica, o qualcosa del genere. Mi soffermai un attimo ad osservare i miei "compagni di corso".
-In prima fila ci sono Frederich e Paul, utilissimi per compiti ed interrogazioni in quanto sono sempre preparati al meglio su tutto. In fondo, accanto alla finestra ci sono le Bratz, o per lo meno così le chiamiamo noi.. Abbie, Barbara e Lauren. Le ragazze piu' gettonate della scuola e invidiate per la loro "innata bellezza"- Madison iniziò a ridere - ovviamente la mia frase era ironica, sono stupide galline inutili- detto ciò mi condusse verso la terza fila, accanto al muro. Notai che paralleli a noi, nella fila centrale, vi erano due dei bellissimi ragazzi incrociati poco tempo prima, nei corridoi.
Cercai di non pensare all'incontro precedente e domandai a Madison chi fossero tutti gli altri ragazzi. " Beh.. non lo so!" mi rispose secca. In quella classe ci saranno state 30 persone, ma la gente si soffermava a guardare i soliti 5 o 6. Gli altri erano enormi punti interrogativi, inutili granelli di sabbia nel deserto.
Quindi anche io sono sempre stata così? Anche io appartenevo all "ignoto"? Anche di me la gente rispondeva "Non lo so" quando le veniva chiesto chi fossi? Ma soprattutto.. la gente si domandava chi fossi io?
Mentre il professore spiegava fui assalita da uno dei miei soliti dubbi esistenziali e Maddy era troppo presa dal prendere appunti per accorgersene. Iniziai a guardare fuori dalla finestra annoiata. Nell'atto di chinarmi sul banco per stare piu' comoda, incorciai con lo sguardo la figura di quel ragazzo di prima; quel certo Harry Styles di cui tutti erano invaghiti. Era appoggiato allo schienale, aveva la testa leggermente china in avanti e fissava il vuoto davanti a se. Sembrava così profondamente assorto nei suoi pensieri che mi venne spontaneo domandarmi quali fossero. E nel mentre cercavo spiegazioni tra me e me mi resi conto di non poter distogliere lo sguardo da lui. C'era qualcosa di paurosamente magnetico in lui, anche se non riuscivo a spiegarmi cosa fosse.
A prima vista sembrava il classico bulletto che faceva lo spavaldo ma osservandolo lì, seduto e silenzioso, mi faceva intuire che fosse un ragazzo dolce e riflessivo. Da cosa lo stessi capendo? Non ne ho idea. Forse era colpa di queli suoi immensi e profondi occhi verdi nei quali stavo annegando. Un attimo. Annegando? Ero così presa da lui e incantata nel guardarlo che non mi ero assolutamente accorta che anche lui mi stava fissando. Mi scrutava o forse mi studiava con sguardo penetrante. Mi trafiggeva volontariamente con la coda dell'occhio; infatti non si era mosso di una virgola, aveva leggermente voltato la testa verso di me e girato le pupille nella mia direzione, senza battere ciglio. O CAZZO!
Scossi la testa come quando ci si sveglia di soprassalto da un sogno bellissimo o dal peggiore degli incubi, sobbalzai e subito ripresi posizione. Matita alla mano. Libro. Lezione. Appunti.
Dovevo dimostrare a Harry Styles che non ero rimasta anche io folgorata da lui.. anche se in realtà era proprio così! Mi stavo forse invaghendo anch'io del bulletto spavaldo del college? Stavo entrando a far parte di quel gregge di punti interrogativi che riempivano la stanza?
Eppure ero sicura che lui mi stesse studiando. Non era semplicemente incantato; mi osservava come io osservavo lui. Oh quanto avrei voluto riguardarlo una sola volta.. era come se fossi inesorabilmente attratta da lui..ma così attratta da esserne quasi dipendente. Dovevo riguardarlo per sopravvivere. Fatto sta che mi voltai nuovamente, di nascosto. Il suo sguardo era sempre fisso su di me; non aveva mosso nemmeno un muscolo.
Mi ripetevo dentro di me, all'infinito.
La campanella suonò e le "bratz" schizzarono fuori dalla classe. Era il mio momento, dovevo andare a parlargli. "Chelsea io vado alla lezione di spagnolo. Ti prendo un posto?" Mi disse Madison. Annuii senza farci caso e temporeggiai un po' per trovare il momento perfetto. Lui era lì che raccoglieva le sue cose mentre salutava il suo compagno di banco. Era il momento adatto! Feci un respirone e mi avvicinai.
-Ciao!- esclamai. Lui mi guardò quasi turbato, mi fece un mezzo sorriso e se ne andò.
ECCOCI. Avevo fatto una figuraccia, ovviamente; e tra un imprecazione e l'altra mi avviai verso il mio armadietto per fare il cambio dei libri.
Arrivai nel corridoio a testa bassa, intenta a schivare la mandria di studenti impazziti che correvano verso le varie aule. Subito notai Harry e la "Bratz" che amoreggiavano appoggiati al muro. Cercai di passare di lì il piu' velocemente possibile ma ovviamente la mia goffaggine prese il sopravvento e solo sentire il loro sguardo pungente su di me mi fece inciampare. Ovviamente ne seguirono milioni di risate ma cercai di non farci tanto caso. Aprii l'armadietto e ci infilai la testa dentro dalla vergogna.
Improvvisamente, dallo specchio vidi che Styles stava litigando con uno del suo gruppo così, dal nulla, quasi senza motivo. Non riuscivo a capire se stessero discutendo o scherzando visto che gli altri componenti del gruppo li guardavano senza intervenire o dire nulla. Quindi decisi di fregarmene e di frugare nel mio armadietto che si trovava a pochi passi da loro.
-La devi smettere hai capito? Non comandi tu!- sentii fra gli schiamazzi.
-Ma stai zitto! Mi fai schifo sei solo un bambino!- ribattè Styles.
Nonostante stessi insistendo con me stessa su NON GIRARMI e continuare a farmi gli affari miei, la mia odiosissima curiosità vinse; così mi voltai e proprio in quel momento vidi una mano che mi veniva incontro. Il ragazzo che stava litigando con Harry mi stava per tirare un pugno. I miei due anni di Kick Boxing servirono a qualcosa; infatti grazie ai miei riflessi riuscii a togliermi di lì anche se non scansai completamente il pugno che mi fece uscire il sangue dal labbro inferiore.
Ed ecco che la mia impulsività, come al solito, prese il controllo. Non feci storie, mi avvicinai a lui e gli resi il pugno tanto forte quanto lui me lo aveva dato.
Solo allora mi resi conto del guaio in cui mi ero appena cacciata. Tutti si fermarono a guardarmi compreso Harry, che era in terra ai miei piedi. In quel momento capii che il pugno non era per me, bensì per lo Styles che astutamente l'aveva schivato lanciandosi in terra. Si trattava di uno stupido e terribile equivoco.
Dopo pochi secondi tutti cominciarono a borbottare qualcosa, fissandomi attoniti. "ma chi è quella " "cosa ha fatto".
Non feci in tempo a scusarmi con il ragazzo che Abbie affermò "Ma quella è un uomo!" e ariecco le risate.
La mia l'avevo fatta; ero riuscita come sempre a rovinare tutto. Madison si avventò contro di me, mi prese per un braccio e mi trascinò nei bagni.
-MA SEI IMPAZZITA? COSA TI è PRESO?- mi rimproverò
Non risposi, in quel momento ero piu' attenta a mascherare lo squarci che invadeva il mio labbro inferiore. Mentre il monologo della mia nuova amica continuava logorroico, senza fine, fu annunciato qualcosa agli altoparlanti:
-Harry, Chelsea e Zayn sono pregati di andare in presidenza-
Me lo aspettavo. Daltronde avevo tirato un pugno ad un ragazzo, anche se non l'avevo fatto apposta. E poi lui mi aveva picchiato senza ragioni!
Non avevo paura anche perchè ero abituata ad andare in presidenza..e poi sapevo di non aver fatto nulla di male.
La cosa che realmente mi infastidiva era rivedere Styles e stargli a meno di un metro di distanza senza poterlo picchiare a sangue. In fondo era colpa sua se avevo reagito in quel modo e se dovevo pagarne ingiustamente le conseguenze.
-Io ti aspetto qui.. stai tranquilla, non hai fatto niente di male, Chelsea- cercò di consolarmi Maddy.
-Chiamami Key- risposi abbozzando un sorriso ed entrai.
Il ragazzo al quale avevo tirato il pugno era seduto sulla sinistra, davanti alla cattedra del preside, con del ghiaccio sul naso. Nel mezzo c'era una sedia vuota (la mia).
Ed ecco Harry Styles sulla destra che, immobile, mi trafiggeva nuovamente con i suoi immensi e severi occhi verdi.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Lo_1506