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Autore: MrsEmMalik    12/04/2012    0 recensioni
Quelle luci accecanti mi facevano quasi chiudere gli occhi, non riuscivo a vedere niente all’infuori di una piccola insegna luminosa, che rimandava alla TOILETTE. Buffo, ne avevo proprio bisogno. Dovevo fare pipì, già come ogni volta che sono agitata. È automatico, nervosismo uguale pipì. E qual momento non faceva eccezione. Cercai comunque di non darlo a vedere e sfoderai un sorriso finto che camuffasse la mia agitazione. Credevo che le gambe avrebbero ceduto. Ehi, respira. Era il mio momento, sarebbe andato tutto bene. Non era stato facile arrivare fin lì, ma ce l’avevo fatta, sarebbe andato tutto bene. Partì la musica. Feci un respiro profondo. Guardai per un attimo alle mie spalle, nascosto dietro le quinte era lì che mi sorrideva. Lui c’era, sarebbe andato tutto bene.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 6 It’s my turn to shine

Toccava a noi.
Io e Niall ci avvicinammo e io lo presi per la mano stringendola forte.
-Così mi fai male Ems, non posso suonare poi!-
-Scusa scusa scusa- mi affrettai a dire.
Niall mi sorrise. Prese la chitarra e insieme ci dirigemmo verso l’entrata principale del palco.
Niall sembrava il ritratto della serenità mentre le mie gambe incominciarono a tremare.
Lui se ne accorse. Si voltò verso di me. Lo guardai nei suoi occhi azzurro cielo.
-Ehiehi, che fai tremi?- mi chiese premuroso.
-Ma che dici? È solo un’impressione!- mentii abbassando lo sguardo.
Sentii Niall ridere, poi mi strinse forte in un abbraccio dei suoi. Mi baciò la fronte e poi si allontanò un po’ per guardarmi negli occhi. Aveva il suo splendido sorriso stampato in faccia e lo sguardo luminoso.
-Ricordi quando mi hai detto che volevi partecipare ai provini per X-Factor?-
Annuii senza dire una parola.
-E poi mi hai “caldamente consigliato” di venire con te?- continuò con una smorfia. –Io non volevo. E sai perché?-
Il suo sguardo si fece più intenso e divenne serio. Lo lasciai continuare senza aprire bocca.
-Avevo paura.- disse sorprendendomi. –Paura di non essere all’altezza. Paura di un rifiuto. So che può sembrarti strano perché evito di darlo a vedere. Non mi piace mostrare le mie insicurezze e allora faccio quello sicuro di sé che non ha paura di niente e nulla lo tocca, ma non è così.- continuò tutto d’un fiato.
Ero stupita, sorpresa, stranita e altri sinonimi del tipo messi insieme. Non mi ero mai accorta di quello che passava per la testa del mio migliore amico?
Mi sentii stupida, sì anche quello.
-Ma poi è passato tutto, grazie a te.- disse infine senza smettere di guardarmi.
Aggrottai le sopracciglia guardandolo ancora più sorpresa.
-Che vuoi dire?- mi azzardai a dire.
Si illuminò in un sorriso. –Tu credi in me. Non mi hai mai fatto credere che non potessi riuscirci. E di questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Tu ci sei sempre per me, non mi abbandonerai mai.-
Alle sue parole mi sentii improvvisamente meglio, rilassai il mio viso e sorrisi a Niall.
-E io ci sarò sempre per te. Sei speciale Ems.- concluse stringendomi a sé.
Affondai la mia testa nell’incavo del suo collo facendomi piccola piccola come una bambina che vuole essere coccolata.
-Ti voglio bene Niall.- dissi sussurrando senza staccarmi dal suo abbraccio. Lo sentii ridere e annuire.
-Niall, su tocca a te!- disse una voce che riconobbi essere quella del conduttore.
Ci separammo ridendo.
-Fine del momento sdolcinato.-
Risi. –Buona fortuna, piccolo.-
Mi fece l’occhiolino e salì sul palco sparendo dietro le tende. Sentii il rumore degli applausi. Avrei voluto seguire la sua esibizione, ma dopo sarebbe toccato a me, dovevo essere pronta.
Cominciai a guardarmi intorno cercando di capire da che parte andare per arrivare dall’altro lato del palco e i miei occhi incrociarono la figura di Zayn, appoggiato ad un angolo della sala con le cuffiette ancora alle orecchie.
Mi avvicinai a lui e lo presi per mano trascinandolo con me. Zayn mi guardò sorpreso e cominciò a chiedere spiegazioni.
-Che cosa stai facendo?- chiese, ma senza opporsi più di tanto al mio passo veloce.
-Vieni con me.- risposi senza neanche guardarlo in faccia. Mi avvicinai ad un omone gigantesco della security per chiedere informazioni e lui mi indicò una porticina –Poi capirai dove andare- disse.
Attraversata la porticina ci trovammo in un atrio bianco e luminoso, alla nostra destra si ergeva una scala larghissima che portava sicuramente alla parte alta del teatro. E tutto era deserto. O quasi.
In un angolo della grande rampa di scale, nascosta dietro una colonnina che reggeva lateralmente lo scorrimano, sbucava una testa riccia castana. Non riuscivo a vedere altro di quella persona, ma non ci badai più di tanto anche perché Zayn interruppe i miei pensieri curiosi.
-E adesso?- chiese. Eravamo ancora mano nella mano e nessuno dei due aveva intenzione di mollare l’altro.
Incominciai a farmi prendere dal panico, non riuscivo a capire da che parte andare e tra poco sarebbe stato il mio turno. E se mi avessero già chiamato e io non ero lì?
-Non lo so! Dove dobbiamo andare? Non so che dobbiamo fare! E se fosse tardi? Se mi stessero chiamando? Se arrivo in ritardo e non posso fare il provino? Oddio oddio. Tutta colpa di quell’energumeno della security! “Poi capirai dove andare” che cazzo vuol dire? Vaffanculo a lui!- ansimavo dopo ogni frase e il fatto che iniziassi a bestemmiare non era per niente un buon segno.
Zayn mi guardava mortificato, non aveva il minima idea di come comportarsi. Mise le sue mani sulle mie spalle cercando i miei occhi.
-Ti prego Emma non fare così, non sono bravo a gestire crisi di nervi.-
Non riuscivo a smettere di ansimare, io e i miei fottuti attacchi di panico. Mi guardavo intorno lasciando stare gli occhi di Zayn, ma non riuscivo a vedere niente, mi sentivo in una scatola chiusa, tutta bianca.
-Emma, Emma? Guardami ti prego. Stai avendo un colorito poco sano. Sei tipo verde.- continuò Zayn per cercare di distrarmi.
-Zayn finiscila, così non mi aiuti! Pensi che mettendomi al corrente del mio terribile aspetto io possa sentirmi meglio?- gli urlai contro.
-A quanto ho capito cercate il secondo ingresso al palco, giusto?- disse una voce roca alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e mi ritrovai davanti un ragazzo alto con riccioli castani e un sorriso stampato in faccia che gli creava due piccole fossette sulle guance.
-Cos’hai tanto da sorridere?- continuai ad urlare acida come non mia. Odiavo questa parte di me, ma i miei attacchi di panico mi rendevano alquanto irritabile.
Vidi il viso del ragazzo cambiare espressione.
-Oh, scusa- rispose sorpreso – comunque io so dov’è, intendo l’ingresso.-
-E cosa aspetti a dirlo? Cristo!- ero in piena crisi.
Il ragazzo si voltò indicando la strada con le mani.
-Dritto fino al muro, la porta a sinistra. L’unica che c’è.-
Presi Zayn per la mano e mi fiondai seguendo le indicazioni del tipo riccio.
-Grazie mille! Scusala.- sentii Zayn gridare.
Aprii la porta bianca e ci ritrovammo dietro le quinte del palco in una saletta praticamente uguale a quella che avevamo lasciato dall’altro lato. C’era un omone della security e l’altro dei due conduttori del backstage che aspettava solo me.
-Emma?- chiese, vedendo che mi avvicinavo.
-Sì, sono io.- risposi senza mollare la mano di Zayn.
-Bene! Sei la prossima, cinque minuti e tocca a te!- disse con un ridicolo sorriso falso e poi si allontanò lasciandomi sola con Zayn.
Chiusi gli occhi cercando di rilassarmi e pensando alle parole di Niall che mi avevano dato il coraggio.
-Va un po’ meglio?- Zayn interruppe i miei pensieri, facendomi aprire gli occhi. Mi guardava ansioso con l’espressione di chi ha paura di dire qualcosa di sbagliato.
Annuii. –Grazie Zayn. E scusami se sono stata incontrollabile, e se ti ho trascinato qui senza dirti una parola.-
La sua espressione si rilassò e trattenne una risata.
-Ma non volevo venire qui da sola, avevo bisogno di qualcuno che mi facesse compagnia.- continuai.
-Va tutto bene. È stato strano vederti andare fuori di testa, ma è ok, adesso.- rise.
Lo colpii su un braccio. –Io non sono andata fuori di testa! Ok forse giusto un pochino- scherzai – grazie comunque di non essere scappato via.-
-Avevo paura che avresti potuto picchiarmi!- disse continuando a ridere.
Lo fulminai con lo sguardo ma poi non riuscii a rimanere seria e scoppiai a ridere.
-Emma! Tocca a te!- mi chiamò la voce del conduttore.
Ok era arrivato il mio turno, dovevo rimanere calma e sarebbe andato tutto bene. Al massimo sarei tornata a casa con la consapevolezza di averci almeno provato. Cercai di ripensare di nuovo alle parole di Niall, che cosa avrei dato per averlo lì con me! Mi voltai verso Zayn che mi guardava sorridendo e alzando i pollici per incoraggiarmi. Gli sorrisi e mi diressi verso il palco.
Attraversai le tende e arrivai lassù, avanzai e mi ritrovai davanti un pubblico enorme che vedendomi cominciò ad applaudire. Ero pietrificata.
-Ciao! Qual è il tuo nome?- abbassai lo sguardo dal pubblico e mi soffermai sulle quattro persone che avevo davanti. Era stato Louis a farmi la domanda e con gli altri aspettava la mia risposta sorridendomi.
Mi portai il microfono che mi avevano dato alla bocca e riposi –Emma, mi chiamo Emma. Roberts.- precisai arrossendo violentemente. Almeno la voce riusciva ad uscir fuori.
-Emma! Cosa fai nella vita?- continuò Louis.
Non potevano farmi cantare e basta? Non vedevo l’ora che tutto fosse finito, odiavo stare al centro dell’attenzione. Quello che mi importava era la musica e basta.
-Ho 17 anni e frequento l’ultimo anno della High School di Mullingar, in Irlanda – risposi timidamente.
-Oh! Dall’Irlanda!- esclamò Simon compiaciuto.
-Sì…- continuai imbarazzata – e poi aiuto mia madre nel suo negozio di antiquariato dopo la scuola-
-Bene, e già sai cosa farai dopo la scuola?- sembrava un interrogatorio.
-Oltre la superstar?- la risposta mi venne spontanea. Era quello che dicevo sempre a chiunquue mi facesse quella domanda per scherzare un po’. Non riuscivo a credere di averlo detto davvero.
Ci fu una risata generale che smorzò un po’ la tensione.
-Ok ok, che cosa ci canti Emma?- continuò Louis.
-“Let it be” dei Beatles – questa domanda era l’unica delle poche a cui volevo rispondere, finalmente avrei cantato.
-Bene, quando sei pronta.- mi disse Louis con un sorriso.
Avevo deciso di cantare a cappella per paura di non sentire bene la mia voce con la musica troppo alta, ero terrorizzata dal fatto di non riuscire a sentirmi. Sarei stata più a rischio senza alcun tipo di base ma lo preferivo. Amavo quella canzone e speravo di non fare brutta figura cantandola in modo orribile.
Buttai fuori un respiro e cercai di fare silenzio dentro di me pensando solo alla canzone. E poi cantai.
Non feci troppo caso alla precisone della tecnica ma mi soffermi soprattutto sulle parole che stavo cantando, dandogli il peso giusto. Avevo la musica dentro la testa e mi sentivo tremendamente bene.
Finii di cantare e aprii bene gli occhi che avevo tenuto socchiusi per tutta la durata dell’esibizione, mi guardai intorno e godetti dell’applauso del pubblico di tutto il teatro stampandomi un sorriso in volto. Il mio cuore batteva a mille, ero ancora più emozionata di prima, aspettavo con ansia i commenti dei giudici.
-È una canzone davvero molto bella, una scelta interessante – prese a parlare Louis.
Annuii ampiamente facendomi più seria.
-Ed è stata brava!- intervenne Simon rivolgendosi a Louis.
Quella affermazione provocò un applauso generale e il mio sorriso spontaneo, oltre ad un forte calore sulle guance.
-Sì, è vero. È stata brava, non mi hai fatto finire!- riprese Louis –mi sei piaciuta molto.- concluse rivolgendosi a me.
-Grazie.-
-Sei molto carina. E la tua voce è davvero gradevole, brava.- commentò Cheryl.
-Grazie mille.-
-Emma, si notava, mentre cantavi, che pensavi davvero a quello che dicevi. La tua interpretazione era chiaramente dettata dal fatto che la canzone ti piace – annuivo mentre Simon commentava la mia esibizione. –Il tuo timbro mi affascina, bisogna lavorare un po’ sulla tecnica, ma le basi ci sono. I miei complementi.- concluse.
-Grazie Simon.-
-Per me è sì! – tagliò corto Danii, provocando lo stupore degli altri giudici. Non riuscivo a smettere di sorridere.
-Ok, anche per me è sì – dichiarò Louis.
-Io dico sì – affermò Cheryl con uno splendido sorriso.
Mancava solo Simon e anche se il suo giudizio non sarebbe stato rilevante, volevo sapere cosa avrebbe detto.
-È praticamente inutile che io dica la mia, sei già passata – scherzò –comunque…è sì! Brava.- concluse.
-Grazie, grazie davvero!- mi era venuta una paresi per quanto avevo sorriso e mi prese una sorta di ridarella isterica che evitai di far sentire allontanando il microfono dalla bocca.
Feci una sottospecie di inchino prima di voltarmi e fuggire via verso l’uscita del palco. Dopo aver attraversato le tende buttai fuori un sospiro di sollievo e scesi le scale saltellando come Heidi.
Il conduttore mi raggiunse riempiendomi di domande che riuscii a capire solo per metà tanto ero presa dall’euforia. La telecamera era puntata in faccia e l’unica cosa che potei dire fu: -Sono felicissima, davvero e molto emozionata. È stato fantastico, tutto.- con la solita paresi.
Quando il conduttore mi lasciò sola mi guardai intorno e non trovai Zayn, al suo posto mi ritrovai davanti la faccia sorridente del riccio che avevo aggredito prima del provino.
Non appena lo vidi mi si formò una smorfia sul viso e abbassai gli occhi un po’ imbarazzata, dovevo scusarmi in qualche modo. Mi avvicinai a lui a testa bassa e appena gli arrivai di fronte alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi. Non aveva smesso di sorridere un attimo e anche i suoi occhi brillavano di un color grigio verde da perdercisi dentro.
Distolsi gli occhi per evitare di sembrare un ebete e abbozzai un sorriso imbarazzato.
-Ciao- biascicai senza guardarlo negli occhi.
-Ciao!- esclamò lui rispondendomi. Aveva una voce roca e rassicurante, quasi familiare. Il suo essere così allegro e gentile mi faceva sentire ancora di più una merda.
-Volevo chiederti scusa per prima – sussurrai con un filo di voce.
-Cosa?- chiese il riccio, stampandosi sul viso un’espressione curiosa.
-Scusa. Volevo chiederti scusa per prima – ripetei in alzando un po’ il tono di voce in modo che sentisse anche lui il mio sussurro. – Sono stata una stronza con te, tu non centravi niente e io ero un  po’ fuori controllo.- dissi con una risata isterica.
-Va bene, scuse accettate. Comunque io sono Harry, Harry Styles e tu sei brava. Ho ascoltato il tuo provino.- disse senza smettere di avere quel sorrisino sfacciato sulle labbra.
-Grazie Harry Styles, io sono Emma – e ci stringemmo la mano – e grazie anche per l’aiuto nel trovare la porta – continuai con quella risata isterica. Emma, sembri un’invasata!
-Di nulla.-
-Ehmmm…per caso hai visto il mio amico, il ragazzo che era con me prima? È sparito.- chiesi dopo che si era creato un imbarazzante momento di silenzio.
-Zayn? È dovuto andare via, era quasi il suo turno.- rispose Harry.
-Lo conosci?-
-No, ma ci siamo presentati poco fa.-
-Ok- risi. Altro momento di silenzio.
-Adesso vado, devo raggiungere i miei amici. Tu che fai?- presi in mano la situazione.
-Oh, io…ti accompagno, se ti va. Non ho impegni per ora.- rise.
-Per me va bene, ma non sei qui per il provino?- chiesi curiosa.
-No, in realtà stavo facendo un giro in cerca di ragazze carine da ammaliare.- disse serio.
Aggrottai le sopracciglia, guardandolo di sbieco.
Le sue guance si gonfiarono nel tentativo di trattenere una risata che poi scoppiò e risonò per tutto il backstage e fece ridere anche me.
-Ok, scherzo. Sono qui per fare il provino anche io ma, diciamo che ho qualche aggancio e posso decidere di farlo quando voglio – disse sfoderando il sorriso sfacciato di prima.
-Aggancio?- chiesi retorica, alzando il sopracciglio.
-Mio zio è il cameramen.- mi sussurrò all’orecchio.
Questa volta fui io a scoppiare a ridere e lui mi guardò sorpreso.
-Cos’hai tanto da ridere?- chiese, imitando il tono che avevo usato io nel mio momento di furia da megera.
-Ehi!- lo rimproverai ridendo – È meglio se usciamo da qui, stiamo facendo solo casino – proposi.
Ci dirigemmo verso la porta e arrivammo al grande atrio bianco, che divideva le due entrate.
-Comunque ti capisco se sei in quei giorni.- disse improvvisamente Harry, che camminava accanto a me.
Mi lasciò di stucco. –Come scusa?-
-Sai, ho una sorella più grande e sono abituato a sfuriate del genere quando voi donne siete “in quei giorni”- e mimò il segno delle virgolette con le dita.
Trattenni una risata e lo colpii sul braccio.
-Ahia!- gemette.
-Molto divertente, ma non sono in quei giorni Harry Styles. Non puoi neanche immaginare come sono in quei giorni.-

Em's Corner
aaaaallora inizio con lo scusarmi davvero tantissimo per il ritardo, saranno secoli che non aggiorno! e vi chiedo scusa, ma vi prego di perdonare questa povera studentessa di ultimo anno che è alle prese con duemila verifiche, ansia pre-maturità e gite scolastiche (Paris *-*). se poi contate anche che mi è venuto un blocco assurdo e non riuscivo ad andare avanti...ho temuto davvero di mandare a farsi fottere (finezzaaaaa) questa storia con mio grande rammarico :'( ci sono davvero affezzionata e ci sarei rimasta a dir poco di merda ù_ù
poi per vostra sfortuna LOL mi è venuto un colpo di ispirazione e sono andata avanti *vivame* . vorrei sottolineare che la colpa di tutto questo mio casino interiore è praticamente e quasi esclusivamente da attribbuire a quel babbuino di Styles! e già, il riccio non aveva proprio voglia di voler entrare in scena, non avevo la minima idea di come iserirlo!! poi mi è venuta sta cagata...sì, ammetto che avrei voluto fargli fare un'entrata un po' più di "classe", a effetto, ma bisogna accontentarsi. adesso ho inserito tutti e cinque i crasti (almeno per ora ho solo nominato il Tommo ma provvederemo :D) e dal prossimo capitolo inizierà un po' più di movimento, sperando che la mia mente bacata non abbia un ennesimo blocco che mi faccia finire tutto in pupù...ho inserito questo mio piccolo angolo principalmente per spiegare tutte le vicessitudini che hanno portato a questo ritardo, ma siccome mi piace tanto parlare a vanvera tutto ciò è diventato un poema e probabilmente anche nei prossimi capitoli lo inserirò! muahahah
ok adesso smetto o quelle poche che leggono scappano via!
spero vi piaccia il capitolo e aspetto i vostri commenti! e un immenso GRAZIE a tutte quelle che hanno commentato lo scorso capitolo! 7 recensioni per me è un record! grazie davvero :)
*much love*
Em :)
P.S. per qualsiasi cosa io sono anche su twitter @MrsEmMalik (sì, non sono capace di fare il collegamento figo che clicchi sul nome-link) e se volete essere informate quando aggiorenrò fatemi sapere!
P.P.S. volevo dedicare questo capitolo a due bellezze con cui ho legato tantissimo ultimamente e che mi sopportato sempre Anna e Carla (che tra l'altro scrivono benissimoooo!) "Let it be" la dedico a voi ;)

 




  
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