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Autore: xtomlindad    12/04/2012    3 recensioni
Larry || Ziam || Rochelle+Niall
Non tutto è come sembra, e Rochelle ne è la prova vivente
Se non vi piace il genere non leggete. non plagiate!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Secondo
 
Niall

 
 
Era fuggita, così, senza nemmeno dare il tempo ai miei amici di presentarsi, ma io ero un osso duro, non mollavo.
-E’ simpatica dai- azzardai con uno dei miei soliti sorrisi, cercando di parlare cautamente agli altri quattro per non innervosirli. Venni preso per il collo da un braccio, per poi essere stretto al petto di Harry.
-Hai ancora molto da imparare sulle donne, Horan-
-Io almeno ci ho parlato pacificamente, Styles- gli lanciai una frecciatina
-Vedrai che cadrà nella mia rete-
-Vedrai che la strozzerò prima del previsto- aggiunse poi Louis –Quella presuntuosa-.
Ridemmo assieme. A Louis non piacevano le ragazze sfacciate, lui preferiva quelle ben educate e che soprattutto si prostravano ai suoi piedi, ma avevo ben intuito che quella Rochelle non sarebbe stata ‘la solita ragazza’.
 
Erano le undici di sera, e dopo aver mangiato, ed aver fatto un veloce giro turistico per il campus, decidemmo che forse era ora di dormire.
-Zayn?- chiamai il mio amico.
Zayn era un ragazzo di origini pakistane, alto, moro, occhi scuri, bel fisico, e difatti nella nostra vecchia scuola era molto popolare. Era molto simpatico, e quindi per lui era molto facile socializzare, soprattutto con le ragazze.
-Sì, Niall?-
-Ci mangiamo qualcosa?- sorrisi angelicamente
-Sei un angelo con un pozzo senza fondo al posto dello stomaco- aggiunse infine ridendo ed abbracciandomi.
Mangiammo qualcosa velocemente, e dopo essermi fatto una doccia, mi sdraiai accanto a Zayn sul divano, per poter guardare un film, mentre tutti gli altri dormivano beati.
Avevamo scelto un film d’horror, di quelli che piacevano a lui, quelli con urli, sangue dappertutto e scene da brividi. Eravamo intenti a guardare una scena di suspense, in cui aspettavamo che il killer trovasse la donna nascosta nell’armadio che piangeva per la paura, quando si sentì un rumore di serratura, proprio mentre la donna urlava catturata dal suo aguzzino.
Lanciai un urlo spaventato, saltando in braccio ad un Zayn concentrato sulla pellicola.
-Niall!- urlò lui, mentre la porta si apriva, una mano accendeva le luci, e la nostra coinquilina fece capolino, per poi entrare.
-Ancora svegli?-
-Ancora fuori?-
-Rochelle!- sorrisi io andandole incontro ed abbracciandola
-Ehi, ehi, ehi, molla la presa biondino- si staccò da me –Chi ti ha dato tutta questa confidenza?- mi guardò truce.
-Oh nessuno- dissi mentre lei annuiva.
Si diresse in cucina, mentre io, che non mi smuovevo dal mio posto, fissavo un punto nel vuoto.
-Sai, dovresti solo ringraziarlo che ti accoglie così- urlò Zayn alla mora, con fare strafottente.
Ci raggiunse in sala, di nuovo -Come scusa?- ci fissò crucciata
-Ho detto..- non fece in tempo a finire
-Ho sentito che hai detto- asserì dura, per poi togliersi lo spolverino e la sciarpa, e scomparire di nuovo dietro il muro della cucina. Alcuni tonfi, e raggiunse la sua camera in cima alla rampa di scale.
 
Rimasi sul divano con Zayn, che si addormentò beato tra i suoi sogni. Qualcosa di bello, dedussi dal fatto che aveva la bava alla bocca, e stringeva il mio braccio implorandomi di restare. Lo coprii con una coperta e salii le scale, infilandomi spedito nel letto.
Non riuscii a dormire, mi girai e mi rigirai nel letto, pensando che sarebbe stata un’ emozione nuova vivere con una ragazza in casa, e soprattutto cercai di capire come mai era gelida nei miei confronti, nei confronti dell’unica persona che era stata gentile con lei. Alla fine cedetti alla bramosia del mio letto, stringendomi nel piumone e ranicchiandomi su me stesso. Stile embrione.
 
La mattina seguente mi svegliai con un leggero mal di testa, e con un profumo di caffè che mi inebriava le narici. Mi stropicciai gli occhi e controllai il telefono:
“Nessun Messaggio. Nessuna nuova chiamata”.
Mi infilai le ciabatte della barbie, che mi aveva regalato mia sorella più piccola come portafortuna, e scesi le scale reggendomi al corrimano in ferro battuto per non barcollare, ed evitare di cadere rovinosamente a terra. Mi avvicinai cautamente all’isola della cucina e mi sedetti ad uno sgabello, fissando Rochelle che, dopo avermi lanciato un’ occhiata, continuò a trafficare con la colazione.
-Buongiorno, comunque-.
Mi aveva salutato! Lo sapevo che in fondo non era una cattiva ragazza.
-Buongiorno Rochelle!- esclamai pimpante io
-Uh, ti ricordi il mio nome?-
-Certo, come potrei scordarmelo..-
-Sì certo- sussurrò titubante lei, per poi sparire nel ripostiglio e tornare con un post-it formato ‘gigante’ ed un pennarello nero.
-Dicevi, biondino? Come hai detto di chiamarti?-
-Niall!- sorrisi io, ma lei, sempre seriamente scrisse qualcosa sul post-it e me lo appiccicò in fronte.
Mi guardai intorno frastornato, cercando uno specchio, e quando lo trovai guardai il mio riflesso: avevo scritto “Niall/Biondino” sulla fronte. Ero eccitato, non tanto per il foglio che avevo incollato alla fronte, ma per il fatto che ora si sarebbe ricordata il mio nome, e che avevo di già un soprannome.
  
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