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Autore: AnniZayn    13/04/2012    2 recensioni
"Mi fai le coccole?" Gli chiesi
"è? La santarellina della mia ragazza vuole che gli faccio le coccole?"
"Perchè, non vuoi?"
"Certo che voglio!"
Mi prese dai fianchi ,mi mise sopra di lui e iniziò a baciarmi. Iniziò a sbottonarmi la camicia da notte e..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte voi che leggete questa FF:3
Se vi è piaciuta non mi dispiacerebbero un po' di recensioni eh ,
Buona lettura:) un bacio AnniZayn 

 Capitolo 1 

Avete presente quelle persone che sono state allevate dai lupi? Bè, io dai muratori. Avevo solo 8 anni quando mia madre morì, il che significa che mio padre si occupò della mia educazione; il fatto che fosse un idraulico gli faceva avere una prospettiva a suo modo unica. Il mio papà faceva sempre del suo meglio, ma a volte una bambina ha solo bisogno della sua mamma. Mi chiamo Annachiara, ho 18 anni e sto per andare a vivere a Londra.
“Anni! Devi darti una mossa tesoro!” Urlò mio padre dal piano di sotto.
“Arrivo!” Andammo all’aeroporto che mi avrebbe portata a Londra
**
“Eccoci qua, se tua mamma fosse qui saprebbe esattamente cosa dire, sarebbe fiera di te” Gli scese una lacrima
“Dai papà, avevamo detto niente smancerie”
“Giusto, niente smancerie” Ci abbracciammo e salii sull’aereo
 
Quando arrivai, scesi dall’aereo e mi ritrovai all’aeroporto. Era pieno di gente, tutte ragazzine che urlavano come delle pazze scalmanate intorno a un gruppo di cinque ragazzi. Mi incamminai fuori dall’aeroporto, quando inciampai sulla mia stessa valigia.
“Ma vaffanculo” Esclamai.
“Ehi, ti serve una mano?” Un ragazzo di quel gruppo mi venne incontro dandomi la mano per alzarmi da terra, che voleva? Forse si aspettava che anche io gli sarei saltata addosso come quelle galline? Ma va, non l’ho mai visto prima; era alto, magro, capelli ricci sul castano chiaro e degli occhi verdi.
“No grazie!” Dissi alzandomi e pulendomi i pantaloni con le mani, di sicuro non mi avrà capito visto che è inglese e io gli ho risposto in italiano. Sapevo bene l’inglese, per questo sono venuta qui a Londra a studiare.
“Piacere, io sono Harry Styles” Mi sorrise dandomi la mano.
“Ciao, scusa ma sono in ritardo, devo scappare” Gli dissi per poi girarmi e andare via.
 
Stavo guardando la cartina in cerca dell’ Hyde Park, la mia casa si trovava li vicino. Dopo aver chiesto delle informazioni ai passanti, arrivai finalmente nella mia nuova casa. Sistemai le mie cose nella mia nuova stanza, quando finii decisi di andare a dormire perché il giorno successivo sarei andata in biblioteca. Mi svegliai verso le otto, feci colazione e mi misi una felpa e dei leggings con le mie converse bianche. Mi avviai verso la biblioteca fermandomi però a prendere un caffè allo Starbucks poiché non avevo nemmeno fatto colazione. Rimasi in biblioteca un paio di ore, quando uscii accesi il mio BlackBerry e vidi 13 chiamate perse da Sofia, la mia migliore amica. Sofia era una ragazza semplice, non è mai stata una ragazza vanitosa o sempre truccata, ma teneva molto al suo aspetto, aveva i capelli castani che gli arrivavano alle spalle, gli occhi a mandorla marroni e un sorriso fantastico. Ma non soffermiamoci sulla descrizione, devo sapere perché ha provato a chiamarmi 13 volte. La chiamai e rispose subito.
 
“Soffola come st..” Non mi fece finire la frase che m’interruppe.
“È successo il casino” Mi disse preoccupata
“Cosa è successo?”
“Te lo dico solo se mi prometti che non ti metterai a piangere e starai calma, sennò comincio a piangere anche io”
“Cazzo Sofia muoviti!”
“Ok allora, ieri sera sono andata a un locale insieme ad amici..”
“E allora?”
“Be, Nicholas stava baciando una” Il telefono mi cadde, mi accucciaiatterra davanti a tutti piangendo finché un ragazzo non mi diede la mano per farmi alzare da terra. Non ci potevo credere, era il tizio dell’aeroporto, quello famoso, come si chiamava? Larry, Terry, bo non ricordo.
“Ancora tu?” Mi sorrise
“Si, ora vattene che voglio rimanere da sola” Mi alzai e andai a sedermi sulla panchina, le lacrime mi rigavano il viso, non riuscivo a smettere di piangere. Il ragazzo si sedette accanto a me e mi abbracciò. Io mi voltai e piansi sulla sua spalla, anche se mi stava antipatico dovevo sfogarmi in qualche modo. Il cellulare mi suonò. Rispose il ragazzo.
“Pronto?”

Mi diede il cellulare
“Chi è?” Gli chiesi ancora con le lacrime agli occhi.
“Un certo Nicholas”
“Vaffanculo!” Urlai prendendo il cellulare e riattaccando. Nicholas continuava a chiamarmi, finché non decisi di rispondere e dirgliene quattro.
“Cosa vuoi?” Gridai

“Si, sono incazzata”

“Perché? E mi domandi anche il perché?” Iniziai; il ragazzo era ancora li accanto a me che mi guardava, non stava capendo niente perché stavo parlando in Italiano “Ieri so cosa hai fatto in discoteca” Continuai

“Stronzo!” E riattaccai
Il cellulare suonò ancora, risposi.
“Che vuoi ancora?”
“Amore, sono io”
“Oh, scusa Sofy, pensavo fosse Nicholas, dimmi”
“Volevo dirti che domani parto per Londra, vengo li con te, dobbiamo divertirci” Il cellulare mi si spense, era scarico. Merda!
“Ehi, stai meglio?” Mi chiese Harry
“Si, grazie”
“Ragazzi?”
“Sono tutti stronzi, non becco un ragazzo serio neanche a volerlo” Bofonchiai
“Chi te lo dice che sono tutti stronzi?” Mi chiese sorridendo. Io lo guardai come per dire: ma mi stai prendendo per il culo? Lui rise.
“Ah si, non mi hai neanc ora detto come ti chiami”
“Annachiara, ma chiamami pure Anni” 
“Lasciami il tuo numero, ora devo scappare, devo andare dagli altri”
“Ok, ci vediamo” Gli lasciai il mio numero e lui si avviò verso casa guardandosi intorno per assicurarsi che non ci fossero fan e paparazzi e si coprì la testa con il cappuccio. Io invece andai da Starbucks a prendermi un caffè, ne avevo proprio bisogno dopo quello che è successo con Nicholas. Dopo mi venne in mente che l’indomani sarebbe venuta Sofia a Londra. Corsi a ripulire la mia dolce casa in attesa dell’arrivo della mia ‘mogliettina’.

Mi alzai che erano le 7.30 del mattino, ero stanca morta. Sbadigliai e mi alzai dal letto e raggiunsi la cucina; andai in cucina e mi preparai un caffè. Dopo averlo finito andai su in camera a vestirmi. (http://www.polyvore.com/blue/set?id=45159811&.locale=it).
Uscii di casa, misi le mie cuffiette bianche nelle orecchie, premetti il tasto PLAY del mio ipod e misi ‘A thousand year’ di Christina Perri; amavo quella cantante, sapeva farmi emozionare.
Dopo circa 20 minuti che passeggiavo ricevetti una telefonata da Sofia. Risposi
“Pronto?” Dissi
“Amore, sono all’aeroporto, dove ti trovo?”
“Sei già a Londra?” Ero contentissima che ci fosse anche lei qui.
“Sii!”
“Io sono all’Hyde Park, chiedi informazioni e muoviti”
“Sarà fatto” Riattaccò e in 15 minuti me la ritrovai davanti. Le saltai addosso e la riempii di baci, era solo da 3 giorni che non la vedevo ma mi mancava da morire.
“Allora, dove mi porti?” Mi chiese sedendosi accanto a me sulla panchina
“A Camden Town”
“Mmm, e sarebbe?”
“Una città?”
“Noo! Ma va?”
“Dai sfigata, andiamo, ti divertirai, è la città dello Shopping” Le sorrisi
“E cosa stiamo aspettando? Alza quel tuo bel culo da questa cavolo di panchina e andiamo!”
Prendemmo l’autobus e dopo 5 minuti eravamo a Camden, girammo tutti i negozi, e non sto esagerando. Passammo un paio d'ore a girovagare per negozi, lei si comprò un paio di Jeans stretti con qualche strappo qua e la, una canotta aderente rossa e una bandana del medesimo colore.
Io mi comprai una canottiera della Tally Weijl nera e un paio di leggings blu. Uscimmo dall’ultimo negozio e andammo nel bar più vicino a prenderci un frappè. Ordinammo e finito di bere, ci sedemmo su una panchina quando Sofia si bloccò e rimase a bocca aperta guardando davanti a se.
“Che succede?” Le domandai dandole una spintarella
“L-loro s-sono i O-o-ne D-direction!” Balbettò
“Oddio, tutte con questi One cosi, ma sono solo io a non sapere chi sono?”
“Guarda Zayn, e guarda Niall, dal vivo fanno tutto un altro effetto” Dopo aver finito la frase tirò un urlo
“Infatti, io so chi sono Zadin e Nail”
“Zayn e Niall, no Zadin e Nail” Mi corresse seguita da una risatina
“Scusa se non li ho mai sentiti nominare” Lei mi prese da un braccio e mi portò verso quei due.
“Voglio un loro autografo, muoviti” Affermò
Arrivammo davanti a quei due e Sofia gli chiese un autografo.
“M-m-mi f—f-fareste u-un…?” balbettò Sofia
“Dai che voglio andare in biblioteca, ascoltate, la mia amica vorrebbe un vostro autografo, se per piacere potreste farglielo ne sarebbe molto contenta, almeno la fate morire felice”
“Certo bella” Rispose il moro prendendo una penna e un foglio
“G-gr..” Balbettò Sofia
“Grazie!” Finii io strappando di mano il foglio al moro e prendendo per mano Sofia per farla uscire, che fra poco mi sarebbe svenuta li. Ma almeno fossero così belli quei 2, 5 o quello che sono. Neanche fossero Orlando Bloom in persona. Sofia era ancora sotto shock per l’incontro di quei due.
“Svegliati, l’autografo ora ce l’hai, ora muoviti che me ne voglio andare in biblioteca” Le dissi
“Sempre educata sei, almeno potevi essere più gentile con 2 meraviglie del mondo”
“Esagerata” Le dissi per poi entrare in biblioteca portando con me anche Sofia.
Dopo 2 ore e mezza di studio in biblioteca, si erano fatte le 6.30, quindi decidemmo di andare a fare una passeggiata, quando mi squillò il cellulare.
“N. sconosciuto, rispondi tu Sofi, ho paura” Sofia rise, mi prese il cellulare dalle mani e rispose.
“Pronto?”

Sofia urlò.
“Che succede?” Le chiesi impaurita
“H-Harry Styles, vuole parlare con te” Balbettò
“Oh, si lui, è uno di quel gruppo che ti piace tanto no?” Le presi il cellulare di mano e risposi.
“Ehi”

“Stasera?”

“Eh che ho qui un’amica..” La guardai e vidi che mi guardava del tipo: Qualunque cosa voglia che tu faccia falla! P.s però porta anche me.

“Ok, in circle street alle 9, a dopo, ciao!” E riattacca
i.

Continua <3
   
 
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