Videogiochi > Resident Evil
Segui la storia  |       
Autore: martamatta    15/04/2012    3 recensioni
cari lettori vi ringrazio per spendere un po' del vostro tempo nel leggere questa storia. essa è ambientata subito dopo i fatti di resident evil 5 è una storia d'amore, di misteri d'azione e di segreti del passato e del presente che verranno svelati per dar luce ad un diverso futuro per il mondo. Forse è vero che una persona può cambiare grazie all'amore e affrontare l'oscurità che ha nel cuore.
di nuovo grazie e buona lettura a tutti. a e vi prego di esprimere le vostre opinioni scrivendo delle recensioni
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Claire non smise di guardarlo sbalordita, poi disse –come inizia questa storia?- Albert cominciò a raccontarla tristemente –questa casa ha quasi cento anni, fu il mio bisnonno a fondarla, lui venne qui in Alaska col desiderio di condurre la sua famiglia ad una vita tranquilla. E così nasce casa Allen che prende il nome dai suoi fondatori.
Tutto inizia da mio padre Jake Allen, era un astronomo, aveva studiato e si era laureato in Canada, ma il suo lavoro lo continuò qui! Era molto attaccato a questa casa, rimase orfano del padre quando aveva 18 anni e la madre le venne a mancare 8 anni dopo, quando finì di laurearsi.
Dopo pochi anni di ritorno a casa incontrò mia madre.
 
Il sole splendeva quel giorno e Jake stava tagliando la legna, non vedeva l’ora di andare a scaldarsi in casa, faceva molto freddo e all’improvviso gli era venuta voglia di una bella cioccolata calda.
Jake aveva una corporatura robusta, ma anche un fisico snello. Aveva i capelli biondi e gli occhi marroncini con un tocco di verde.
Aveva finito di tagliare la legna quando sentì un rumore assordante venire in lontananza. Si voltò e vide tre enormi elicotteri, con uno strano marchio bianco e rosso sulla fiancata, atterrare dinanzi a lui. Rimase a bocca aperta e poi notò degli uomini armati scendere, che indossavano delle divise militari nere, con lo stesso marchio degli elicotteri impreso al di sopra del petto.
Ma un’altra persona attirò la vista di Jake, da uno degli elicotteri scese una donna molto bella ed elegante; aveva i capelli castano scuro e gli occhi erano di un azzurro molto particolare, che Jake non aveva mai visto, indossava dei pantaloni e una giacca neri, con sotto una camicia bianca e delle scarpe con i tacchi.
Si avvicinò a lui e gli disse –è lei il signor Allen Jake?-, lui annuì e poi la ragazza le allungò la mano dicendo –piacere, Alba Miller!- Jake la strinse e le disse –come posso aiutarvi?-, la ragazza si guardò un momento intorno e poi rispose –io sono qui in carica rappresentativa del fondatore e capo della Umbrella, Ozwell E. Spencer, siamo qui per chiedere il permesso di costruire un piccolo laboratorio d’emergenza per le ricerche della corporazione-.
Jake rimase un po’ perplesso da quelle parole, poi disse –cos’è la Umbrella? E perché proprio qui?- Alba sorrise e gli rispose –la Umbrella è un’azienda farmaceutica che si occupa di ricerche per trovare cure alle malattie ancora “incurabili”, come il cancro.
Il laboratorio che vogliamo istallare è solo per emergenza, è probabile che alla fine nessuno se ne servirà. Ed è stato scelto questo posto come il più tranquillo e sicuro della zona, se no della nazione-, Jake guardò i soldati che erano intenti a scaricare degli apparecchi dagli elicotteri e a parlare a delle radioline. Rifletté un momento poi disse –se è per aiutare un bene superiore….per me va bene, ma a una condizione!- Alba lo guardò incuriosita e lui proseguì –lei stasera cenerà con me!-, con sorpresa di Jake la ragazza non disse nulla, ansi arrossì poi scosse la testa e disse –si può fare!-. Jake sorrise poi si guardò un po’ intorno e le domandò –dove dorme lei signorina?- Alba sorpresa da quella domanda gli rispose un po’ sbalordita –alla base militare a diverse miglia da qui, ci siamo sistemati lì- Jake le chiese convinto –perché non dorme qui? A casa mia! Dopotutto una base militare non è luogo adatto per una signorina come lei- Alba ne rimase ancora una volta più sorpresa che mai e disse –lei è gentile….ma non voglio assolutamente disturbarla- Alba fece per andarsene quando Jake disse –deciderà dopo cena, non manchi! Qui alle otto in punto- Alba gli sorrise –sei un osso duro è? D’accordo, vedrò di essere puntuale!-
 
Jake passò tutto il giorno a sistemare casa, non sapeva nemmeno lui cosa gli era preso, quella ragazza l’aveva reso strano, voleva che tutto fosse perfetto. Si fece la doccia, si rasò la barba e si infilò dei pantaloni neri con una camicia azzurrina.
Alle otto in punto il campanello suonò, quando Jake aprì la porta una brezza lo investì, ma non una brezza gelida, ben si calda. Si ritrovò davanti Alba con indosso un lungo vestito violaceo, i capelli sciolti gli ricadevano sulle spalle e sul collo ed erano splendenti, come il suo sorriso.
Jake rimase a fissarla per un po’, era come stregato, poi scosse la testa e disse –ciao…entra pure!- Alba annuì, rimase incantata: la casa era molto bella, spaziosa e calda.
Due divani erano rivolti verso il fuoco e al centro si trovava un piccolo tavolo con sopra delle riviste scientifiche.
Alba esclamò –è veramente una bella casa!-, Jake le sorrise e poi disse –vieni, sarai affamata!-, Alba lo seguì incuriosita e si ritrovò in una grande cucina con al centro un piccolo tavolo, apparecchiato per due, e un buon  profumo riecheggiava nell’aria.
Jake prese due piatti pieni cibo e disse –spero che ti piaccia il riso allo zafferano con crema di funghi porcini- Alba gli sorrise, mentre si mise a sedere a tavola , e gli disse –lo adoro!-. Jake si sedette di fronte a lei e cominciarono a mangiare e poi lui le domandò –da dove vieni?-, Alba mangiò un paio di bocconi, si gustava il cibo con calma, poi rispose –è davvero delizioso….! Comunque, io vengo dalla Florida, i miei genitori mi hanno cresciuta lì….da bambina mi ha sempre attirato la scienza e la medicina. Soprattutto perché mio nonno morì di cancro quando ero piccola e da allora mi sono appassionata sempre di più a queste facoltà. Così la Umbrella mi ha preso sotto la sua ala, è ancora una piccola corporazione ma sono certa che presto div       vera famosa in tutto il mondo. Quindi si! Sono una scienziata e sono qui come supervisore per controllare la costruzione del laboratorio. Tu, invece, che fai nella vita?-, Jake ingoiò un boccone, che aveva   appena messo in bocca, poi disse –io sono cresciuto qui! Fin da bambino osservavo il cielo e volevo sapere ciò che c’era al di là di esso, così mi sono appassionato sempre più all’astronomia e ho iniziato i miei studi in Canada a Toronto. Poi dopo la laurea trovai subito un impiego che mi piaceva, osservare il cielo qui, in Alaska! Dando le coordinate degli astri ai miei colleghi in Canada ogni tanto- Alba sorrise e disse –anche a me piace guardare il cielo….- Jake notando il suo desiderio disse –ti va di guardarlo con il mio telescopio dopo cena?-, lei annuì imbarazzata e felice allo stesso tempo.
Passarono il resto della cena a parlare del più e del meno, Jake ascoltava estasiato Alba, il suo sorriso e i suoi occhi lo stregavano. Invece Alba più lo ascoltava e più aveva l’impressione di averlo sempre conosciuto.
Alla fine della cena si recarono sul retro della casa, dove si trovava un telescopio ad aspettarli. Jake si mise un momento a trafficare con le gradazioni, poi fece cenno ad Alba di avvicinarsi. Lei attaccò l’occhio destro alla lente e vide uno spettacolo meraviglioso: una scia di piccole stelle ricopriva il cielo, come se fossero dei granelli di polvere, e tutto intorno c’erano delle stelle più grandi che splendevano orgogliose.
Alba si mise a ridere e disse –è meraviglioso!- si staccò dalla lente e fece un passo indietro. La sua schiena si andò a scontrare con il petto di Jake. Sollevò la testa e si ritrovò il suo viso a pochi centimetri di distanza, fu come folgorata da un fulmine, e lui le sussurrò –tu sei meravigliosa!- le loro labbra alla fine si scontrarono e sentirono che il gelo di quella notte si stava riscaldando grazie al fuoco del loro cuore.
 
-Diciamo che è bastato un semplice sguardo per far si che i loro destini si unissero. Proprio un colpo di fulmine per entrambi!- Claire si era accostata più vicino a lui, gli teneva le mani, e poi disse curiosa e appassionata –cosa è successo dopo?-, Albert fece un respiro profondo poi rispose –Alba rimase per tutto il tempo affianco a Jake, anche dopo che la Umbrella finì di costruire il laboratorio; lei chiese di continuare le sue ricerche lì, ormai il suo unico desiderio era quello di stare con mio  padre. Spencer accettò la sua proposta. A sempre tenuto d’occhio mia madre….-,  Claire rabbrividì –per quale motivo?-, Albert la guardò intensamente negli occhi, da quello sguardo Claire scorse chiaramente le iridi rosse, collocate dietro le lenti scure, ed erano diventati pesanti e tristi e non più minacciose e furiose, dicendole –mia madre possedeva un DNA particolare; molto raro e forte. Quindi Spencer la teneva sempre a sé, la lasciata andare con Jake perché Spencer seppe che anche lui aveva un DNA raro, persino più forte di quello di Alba-.
Cadde un breve silenzio e Claire era immersa nei suoi pensieri, suscitati dalle parole di Albert –quindi tua madre e tuo padre vennero catturati entrambi?-, Albert scosse la testa e disse –no, Spencer aspettava che…- Claire agitata e curiosa disse –cosa aspettava?- lui abbassò nuovamente lo sguardo –aspettava me!-. La ragazza dai capelli rossi rimase ancora una volta immobile a fissarlo sbalordita, finché Albert non continuò –Spencer pensava che tra i DNA e l’amore di questi due giovani ingenui ne sarebbe nato qualcosa. Qualcosa che avrebbe cambiato il mondo!- Wesker si portò la mano davanti agli occhi e la fissò con estremo dubbio –infatti il mio DNA è unico, neanche lontanamente la Umbrella e io stesso ne abbiamo visto o trovato uno simile.
Così quando Spencer seppe che Alba era incinta decise di fare la sua mossa, ma prima dato che la considerava una delle sue scienziate più fidate, volle provare a convincerla con le “buone”!-.
 
Alba era accoccolata sulla spalla di Jake e lui stava sfogliando un libro per nomi dicendo –se fosse femmina come la chiameresti? Che ne dici di Jane oppure Alex o Alexis, se no….- Alba scosse la testa pensierosa –non so! E se fosse maschio?- alla fine Jake si voltò e disse dolcemente –vedrai che il nome verrà da solo! L’importante è che adesso gli dedichiamo tutto il nostro amore- e toccò delicatamente la pancia di Alba, che si affacciava al quarto mese, e poi andò ad appoggiare la sua fronte a quella di Alba. Entrambi risero e lei mormorò –quanto sei saggio!- .
Ma il suono di un campanello interruppe l’atmosfera e Jake disse –vado io!-, ma Alba si era già alzata dicendo –lascia, ci penso io!-. Aprì la porta e si ritrovò di fronte un giovane uomo di trent’anni, vestito con giacca e cravatta, aveva folti capelli mori e un po’ di barba sul viso.
Alba si irrigidì e disse –Signor Ozwell!-, l’uomo sorrise e disse –mi spiace disturbarti mia cara! Ma devo  parlare con te e il tuo fidanzato- Alba annuì e lo fece entrare dicendo –di che si tratta?- Spencer rispose impaziente –prima sediamoci!-.
Alba presento Jake al suo superiore, prima di accomodarsi, ed essi si strinsero la mano. Spencer si sedette davanti ai due innamorati e poi disse –prima cosa ho saputo che sei in gravidanza, quindi congratulazioni per entrambi- Alba e Jake sorrisero entusiasti, poi Spencer continuò –si tratta  appunto di vostro figlio!- a quelle parole il sorriso sui loro volti svanì –tuo figlio Alba, nel suo DNA racchiude il futuro dell’umanità. Se mi dessi la possibilità di usarlo a fin di bene, per fargli dei test, quando sarà il momento. L’umanità potrebbe evolversi e lui è la chiave per tutto, per creare una nuova razza…-. Jake era rimasto senza parole, immobile e sbalordito, invece Alba pensava profondamente poi scattò in piedi –quale evoluzione? Di che follia parli? Mi spiace signore ma non permetterò mai che  mio figlio venga usato per scopi egoistici! Altro che umanità, si vede a cosa lo condurrai e a chissà cosa lo trasformerai!- Spencer si alzò in piedi, a sua  volta, e rispose –non essere sciocca Miller! Il tuo bambino è fin troppo speciale!- Alba con rabbia disse –fuori di QUI! Mio figlio non avrà un infanzia negata per i tuoi scopi!- Spencer sbuffò e disse, dirigendosi alla porta, -conta questo! Quel bambino sarà mio in un modo o nell’altro!- se ne andò, sbattendo la porta d’ingresso alle sue spalle.
Alba alla  fine crollò sul divano e cominciò a piangere, Jake le andò accanto stringendola forte e lei disse –Oh Jake! Quell’uomo…non sai di cosa è capace! Se è per proteggerlo vorrei che non nasca più!- lui la strinse ancora più  forte a sé e le disse –io ci sarò sempre, ti starò sempre accanto, vi proteggerò sempre ad entrambi. E poi non dimenticare che tu sei una donna forte!-.
I giorni seguenti, che passarono, furono per Alba peni  di paura e ansia. Finché in un freddo pomeriggio; Jake stava tagliando la legna, ammirava ciò che lo circondava, poi si voltò per prendere un altro ciocco da tagliare. Ma si ritrovò davanti un uomo vestito di nero, con il marchio delle Umbrella collocato sul petto, che lo colpì violentemente in faccia facendolo svenire.
Altri uomini in nero si introdussero in casa ed Alba stava cucinando quando sentì un fortissimo colpo alla testa ed ad un tratto si fece tutto nero.
 
-Li presero! Spencer ordinò ai suoi uomini di prenderli!- Claire guardava Albert con compassione, poi gli chiese –dove li portò?- lui rispose con un tono di voce ironico –li portò a Rockfort Island!-.


Nota dell'autrice:
Ed ecco qu chi sono i genitori di Albert! Tenetevi forte ragazzii che il prossimo capitolo sarà, oltre che bello lungo, il migliore che io abbia mai scritto. Per me poi giudicate voi!
Del prossimo capitolo posso solo dirvi che asisteremo alla movimentata nascita di Albert e alla fine di esso ci sarà un bel colpo di scena, che mi supplicherete di pubblicare il prossimo capitolo al più presto.
Quanto sono malignia XD apete che scherzo. A e se non sapete cos'è Rockfort Island è un laboratorio segreto situato su un isola privata, appartente alla famiglia Ashford. Ma diciamo che in questo momento della mia storia sarà Spencer il proprietaro di quest'isola di lusso con piscina e hotel oltre ad un laboratoriuo segreto per la crazione di B.O.W. ed un campo militare di ultima generazion per le forze speciali della Umbrella.
Quanto sono scema! Va be alla prossima,
Baci, martamatta.
      
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: martamatta