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Autore: LotOfLove_    15/04/2012    1 recensioni
La porta sbattè, un passo, poi un altro e un altro ancora si diressero verso il mio letto. “Hai intenzione di mangiare qualcosa oggi?”-chiese mia madre, ironica. Non ero in vena di ironia ma, in fondo, lei non aveva nessuna colpa, sapeva anche lei cos’era giusto e me l’aveva ricordato molte volte prima che io partissi, sei mesi prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non sarà così facile, stronze.
Perdonatemi, sto vedendo Pretty Little Liars, sono alle quinta puntata della prima serie, sono indietro lo so HAHAHAH
Coooooooomunque ci ho messo tanto a scirvere questo capitolo, godetevelo :'3





Sister.
past



«Passerà domani a prendervi, così tornerete finalmente a dormire sul vostro letto di rose.» annunciò Liam, ironizzando sulle lamentele ricevute quella mattina da parte mia così chiuse la telefonata con Camille.
«E intanto?»Chiesi.«Intanto a Niall e Zayn toccherà stringersi in un solo letto, in camera di Zayn e a te e Cate lo stesso, in camera di Niall però.»
Un'altra notte lì non avrebbe cambiato di molto la situazione già abbastanza tragica ma decisi, comunque, di provare ad accorciare quella serata addormentandomi alle otto precise. Entrai nella camera. Una testa bionda spuntava dall'armadio, mi avvicinai posandogli una mano sulla spalla, probabilmente troppo in fretta. Niall, infatti dopo aver emesso un urlo capace di assordarmi si era ritrovato seduto per terra, accanto all'armadio.
Risi guardando la sua espressione straniata e mi appoggiai al suo fianco.
«Cercavo un paio di pigiami; per te e Cate.» Spiegò.
Era davvero tenero, almeno tanto quanto era dolce, simpatico e, a quanto pareva, romantico. Una delle sue migliori qualità, forse, era essere riuscito a farsi adorare in meno di ventiquattr'ore dalla sottoscritta, un record mondiale, praticamente.
Probabilmente Niall con i suoi occhi azzurri e la risata sempre pronta avrebbe potuto tranquillamente impersonare il principe delle fiabe che, da bambina, mio padre amava tanto leggermi.
Sorrise, porgendomi due buste di plastica trasparenti contenenti due pigiami: uno blu e uno verde. «Vanno bene?»Chiese. «Sì, sono perfetti, grazie.-dissi-Quello verde credo lo darò a Cate, sai è il suo colore preferito.»Sorrise.«Si vede davvero tanto che siete migliori amiche. Insomma -spiegò-, parlate sempre l'una dell'altra, siete sempre unite, vi conoscete benissimo...»-«Già. Ci vogliamo molto bene, probabilmente anche perchè siamo cresciute insieme. I nostri si sono sposati quando eravamo bambine...»-«Aspetta. -mi interruppe- I vostri sono sposati?»-«Sì. -sorrisi al ricordo di quanto fosse bella mia madre in quell'abito pesca che aveva sempre amato tanto-Mia madre e suo padre sono sposati da circa dieci anni, quindi, teoricamente siamo sorelle.»-«E i vostri altri genitori? Non vi sono mai mancati?»-«La madre di Cate è rimasta in Irlanda, per lavoro, ma la vede spesso ed è un po' come una zia per me. Riguardo a mio padre, bè, è morto tempo prima del matrimonio, mi manca ma non ci sarebbe modo di tornare indietro, comunque.» Niall sembrò cambiare espressione. Odiavo vedere la gente dispiacersi per me o aver pietà. «Ma comunque sono cresciuta con Mat e lo adoro come un padre, davvero. E poi bè, è stato fantastico trovare una nuova sorella come Cate, è splendida, no?» Mutò ancora una volta espressione e, quando notò che lo stavo guardando divenne rosso. «Già, ehm, sì, davvero splendida. -evidentemente, Cate aveva fatto colpo ancora una volta- Sai per caso se, bè, ecco...frequenta qualcuno?»-«No, ma penso che tu le interessi.»Dissi convinta. «Sul serio?» Chiese e io annuii. Niall era davvero perfetto, per Cate ovviamente.

-Zayn.

Harry, disteso sul divano, ancora russava segno che, probabilmente, nessuno aveva ancora osato svegliarlo quella mattina e, se ciò era accaduto, sicuramente Lou dormiva ancora beato nel suo letto, al piano di sopra.
«Ben sveglio». Sbagliavo: Louis, ancora in pigiama, era già alle pree con i fornelli cercando di preparare quelli che, probabilmente, sarebbero dovuti essere biscotti o qualcosa di simile; senza buoni risultati, ovviamente.
Sorrisi. «Perché tutto questo?»Mi guardò e rispose ovvio «Sarà una lunga, lunga settimana Zayn, meglio prepararci al meglio.»-«Perché? Louis, lo sai bene, Camille non porterà più casini fra noi.»-«Ne sei così convinto?»-«Ovvio. In fondo a nessuno interessa più, dopo quel che è successo…--Non ne sono così sicuro.»-disse-«Bè, almeno io e te siamo esclusi dal ‘giro’-mimò delle virgolette con le dita-, giusto?»-«Giusto»risposi.
Pochi sguardi di quella ragazza, mesi prima, erano riusciti a far crollare un’amicizia che, credevamo, fosse ormai indissolubile come cemento. Invece era ghiaccio e, il ghiaccio, era stato sciolto dal sole che fu per noi.
Ah, Camille.
Una delle tante fans, una delle tante ragazze su questo pianete, una delle tante rosse del mondo era stata ‘l’oggetto del desiderio’, se così vogliamo chiamarlo, di cinque dei ‘ragazzi più famosi d’Inghilterra’, se così possiamo definirci.
Era bella, dolce, simpatica. I suoi occhi erano caldi come il sole e i suoi capelli le contornavano il volto, la rendevano luminosa, brillante. Era tutto ciò che avessi potuto desiderare, era perfetta, semplicemente. Ma la perfezione a volte è solo un’illusione, come lei.
Così come il nostro amore nei suoi confronti era nato, così era crollato, in pochi attimi. In uno sguardo dispiaciuto, ma rilassato era crollato il nostro mondo e lei ne era scomparsa. La verità, però era una: Camille era rimasta nei pensieri e nel cuore di tutti noi e lo sarebbe stata sempre, e Lou lo sapeva bene e in fondo anch’io sapevo che aveva ragione. Quella sarebbe stata una lunga, lunga settimana.
La mora scese in fretta le scale, già pronta a partire. Aveva legato i capelli in una coda fermata da un codino blu. Indossava una maglia blu e rossa, uno shorts e un paio di converse rosse.
Aveva portato con se la valigia, evidentemente non vedeva l'ora id andarsene.
«Buongiorno.» Annunciò, per poi gettarsi sulla poltrona accanto alla finestra in attesa, probabilmente, di sentire il rombo del motore di un'auto.
A quel punto era la mia volontà, la nostra anzi, contro la sua e quella dell'amica.
Ancora sperando che Camille si fosse persa, non fosse potuta venire magari per colpa del volo annullato o del traffico gettai Harry giù dal divano e presi il suo posto praticando un po' di zapping col telecomando.
«Giorno anche a te.» Disse ironico mentre io soddisfatto continuavo a sorridere.
Furono le due ore peggiori della mia vita: Cate sembrava star male, non voler scendere, Harry continuava a lamentarsi della pessima dormita, Lou continuava a cucinare le sue pessime frittelle, Liam cercava di chiamare, senza risultati, Danielle che probabilmente era alle prese con qualche coreografia e Niall dormiva.
Beky mancava all'appello, decisi di cercarla.
Ovviamente era in giardino. Adorava quel posto e ci aveva passato la maggior parte degli ultimi due giorni guardando il cielo, persa nei suoi pensieri. Una volta, due sere prima, avevo chiesto a Cate perchèle piacesse tanto il cielo e lei mi aveva risposto che non era solo il cielo a piacerle ma l'aria fresca, il venticello, l'umidità dell'erba perchè la facevano sentire bene, rilassata, al sicuro.
Scostai leggermente l'anta della porta e mi avvicinai a lei.
«Ancora qui?» Chiesi«Sì-rispose-Ti devo sembrare davvero strana, ma questo è uno dei pochi posti in questa casa in cui mi sento a mio agio»-sorrise continuando a guardare il cielo. «Non è che mi sembri strana, semplicemente non capisco il perchè. Siete state le benvenute, no?»-«Sì, ma Zayn, sii sincero: ti sentiresti a tuo agio nella casa di qualcuno che conosci da due giorni, in un paese che non è il tuo paese con l'impossibilità di tornare a casa?»-«No, sicuramente no.»-dissi.
In fondo aveva ragione.«Comunque -continuò-non ti fare tanti complessi: di solito mi sento a mio agio con poche, pochissime persone.»-«Per esempio?»-«Cate.»-«Solo Cate?»-Sorrise. «Sì, solo con lei. Mi è difficile fidarmi delle persone. Lei è l'unica a riuscire a farmi sorridere sempre, a farmi spingere oltre il limite qualche volta, a farmi fare pazzie come rovinare il guardaroba di ragazzi mai visti prima in vita mia o a trascinarmi nel mezzo della cmpagna inglese senza benzina. So che di lei posso fidarmi e mi posso aprire tranquillamente.»-«Ora ti stai aprendo con me però, giusto?» Alzò lo sguardo verso di me fissandomi per qualche secondo, poi rise.«Sembra di sì.»-«Non tutti sono male come pensi Beky, vedrai. Per esempio di me ti puoi fidare. Non ti sembro un bravo ragazzo?»Le sorrisi e lei scoppiò a ridere. «Grazie, bravo ragazzo.»-disse alzandosi e tornando in soggiorno.
Il pomeriggio passò in fretta fra film, popcorn, risate e giochi. Quella era la nostra vacanza, dovevamo godercela, no?
Il sole iniziò a calare lentamente. Mi aspettavo che Beky lasciasse il gioco per entrare nel suo angolo di serenità e, invece, rimase con noi continuando a giocare serena.
«Ragazzi, è arrivata!»-annunciò Liam che si era accampato sulla porta due ore prima in attesa di Camille.
Entrò; come se fosse casa sua appese il giubbino e la borsa, sorrise e iniziò a salutarci uno ad uno.
I ricci rossi le scedevano lungo le spalle, gli occhi color nocciola erano più lucenti che mai, come il suo sorriso. Indossava una camicia color pesca e una giacca di pelle su cui brillava una collana d'argento, un paio di jeans le correvano lungo le gambe, fino alle ginocchia, i tacchi, rigorosamente a spillo, la rendevano più alta di quanto già non fosse.
Com'era che l'avevo definita? Perfetta, e così era rimasta.


Vi è piaciuto? Recensite? Vi pregoooo çwç *si mette in ginocchio e prega*(?)
A parte gli scherzi, vi prego, recensite e ditemi che ve ne pare u.u
Vado a vedere Titanic, (credo di essere l'unica a non averlo ancora visto), baci :3

  
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