Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: albalau    17/04/2012    1 recensioni
Ho provato ad immaginare una storia con i nostri beniamini trasportati un'altra epoca. Ho un po stravolto tutto, ma come sempre Maya e Masumi dovranno combattere contro tutto e tutti per il loro amore. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo   38

 

Era li, immobile e senza riuscire ancora ad emettere alcun suono. Non ci credeva ancora…

Lui, colui che fino a poco tempo prima era l’uomo più potente di tutto l’Egitto, lo stesso uomo che era stato assassinato per mano di quell’essere che erano li a combattere, adesso era di fronte a lei.

Con un enorme sforzo, riuscì a parlare.

-Voi…voi eravate…- non proseguì.

Eisuke si avvicinò alla ragazza, racchiudendo le mani tra le sue.

-Lo so e perdonatemi per quello che vi ho costretti a passare.- disse con tono grave.

-Ma come è possibile?- adesso la curiosità stava prendendo il sopravvento su Maya.

L’uomo fece un profondo respiro.

-Vedete, ho sempre creduto di potermi fidare di entrambi i miei figli, malgrado che nessuno dei due fosse realmente sangue del mio sangue.-

-Sicuramente non Yuu mio signore, ma Masumi è vostro figlio.- ribadì la ragazza.

Sorrise. Eisuke sorrise, ma tristemente.

-Come vorrei fosse stato così. Vedete Maya, quando conobbi Chigusa, mi innamorai di lei perdutamente, solo che ignoravo che il suo cuore era già stato donato ad un altro. Quando la sua famiglia lo scoprì, venne scacciata e per ripicca, uccisero il suo uomo. Nonostante tutto, decisi ugualmente di prenderla in moglie. Troppo grande era il mio amore per lei. Poco prima delle nozze, però, lei dimostrò un coraggio come pochi uomini e pochissime donne possedevano. Venne da me e mi svelò di aspettare un bambino. Dopo molte riflessioni, che mi sono costate davvero molto, feci la scelta migliore della mia vita. La sposai ugualmente, non facendo mancare nulla ne a lei ne al bambino, che ho amato più della mia stessa vita. Sono fiero del figlio che ho cresciuto e anche se non sono il suo padre naturale, mi sento tale, come so che sia lui, che la mia sposa, mi considerano come tale.- concluse con orgoglio.

Maya era sinceramente colpita da quelle parole, non immaginava quanto forte fosse il legame di quell’uomo alla sua famiglia.

-Capisco, mio signore. Solo che adesso non comprendo. Voi eravate morto.-

Eisuke scoppiò in una profonda risata.

-Era quello che volevo far credere e ci sono riuscito.-

La giovane ancora non comprendeva a pieno le sue parole.

-Vedete, ero a conoscenza che Yuu stava macchinando qualcosa, ma mi sfuggivano i suoi veri motivi. Per qualche tempo l’ho fatto seguire da persone estranee al palazzo, ma a me fedeli. Hanno scoperto che intratteneva corrispondenze e contatti con gente poco “raccomandabile”. Per quello e mi scuso profondamente con voi, l’ho affiancato a Masumi per scortarvi qui. Immaginavo che commettesse qualche errore, ma per via della vostra messa in scena in quel villaggio, non sono riuscito a risalire a nulla. Ho dovuto attendere. La sera del banchetto, quando avete offerto quelle due rose e dopo che Chigusa mi aveva spiegato realmente il loro significato, ho capito. Yuu voleva eliminarmi e far ricadere la colpa sul fratello. Così ho organizzato la mia morte. Prima che venisse da me, ho preso un filtro che neutralizzasse il suo veleno e che mi desse una morte apparente. Quando condussero il mio corpo nella tomba reale, Chigusa mi somministrò la pozione che mi ha riportato alla piena coscienza, in questo modo ho potuto agire indisturbato. Mi sono recato al vostro tempio, piegando a Kuronuma cosa fosse accaduto e gli chiesi di chiamare le guerriere di Atena, per tenere fede al loro patto, solo che gli imposi il silenzio sulla mia persona.-

Guardò negli occhi la ragazza e li vide velarsi di lacrime. Abbassò il capo, con fare colpevole.

-Perdonatemi per il male che, anche indirettamente, ho arrecato a tutti voi, ma vi prometto che presto tutto questo finirà.-

Maya si asciugò le lacrime che avevo cominciato a scorrere sul suo viso.

-Non dovete, non sono in collera con voi. Pensavate di agire per il meglio e, si, avete ragione. Tutto finirà e stanotte.-

Poi volse lo sguardo verso l’altra figura.

-Shiori…lei mi aveva detto che…-

-Gli uomini del nostro grande sovrano mi hanno salvata all’ultimo momento. Ora voglio solo aiutarvi, come ho fatto prima di venire scoperta.- spiegò la donna.

-Grazie. Grazie di tutto, Mizuky.- disse abbracciandola.

La donna, commossa, ricambiò quella stretta, ma subito si ricompose.

-Dobbiamo andare, mio signore. Non vorrei che ci scoprissero.-

-Si, hai ragione.-

I tre si mossero, uscendo nuovamente da quel passaggio segreto. Appena varcata la soglia, si trovarono in un corridoio che Maya non aveva mai visto. Rapidamente si mossero, fino a quando non udirono dei passi provenire verso di loro.

-Presto! Nascondiamoci!- disse Mizuky.

I tre celarono la loro vista dietro alle colonne che adornavano il corridoio e attesero. L’ansia tra di loro era palpabile. Poi all’improvviso, delle figure comparvero. Trattennero il fiato, fino a quando…

-Ayumi!- esclamò Maya.

L bionda guerriera arrestò la sua corsa, voltandosi lentamente. Non poteva…ma era la sua voce.

Finalmente i loro occhi si incrociarono. Avanzando piano, si trovarono l’una di fronte all’altra, con le lacrime agli occhi.

-Maya…sei veramente …tu…- era ancora incredula.

-Si, amica mia.-

Si strinsero con forza, piangendo dalla gioia. Ma ben presto quella felicità venne sostituita da un pianto disperato della sacerdotessa.

Ayumi la scostò da se, cercando di capire il perché di quella disperazione.

-Ayumi…Rei…lei è…è…- ma l’amica non la fece proseguire.

-Sta bene. Era un piano architettato da lei e Hijiri.-

Prese a spiegare cosa realmente fosse successo, mentre le lacrime di Maya cessarono, un altro sentimento prese il sopravvento su di lei.

-Giuro che appena la vedo, gliela faccio pagare! Si rende cnto, almeno di quello che ho passato?- chiese con voce irata.

Ayumi rise leggermente.

-Lo sa bene, solo che non aveva scelta. Non essere adirata con lei.-

La fanciulla mise il broncio.

-Comunque ci metterà un po’ di tempo per farsi perdonare.- brontolò.

Questa volta la bionda rise apertamente.

-Come vuoi, ma ora dobbiamo muoverci. Anche perché, sia io che Utako abbiamo un sospetto. Se fosse fondato…- non terminò la frase.

Maya, incuriosita, la spronò a parlare, per capire cosa celassero le sue parole.

Ayumi le narrò dell’imboscata nella quale erano caduti poco prima che sferrassero l’attacco e dalla strana sparizione di Mina.

-Allora ecco con chi si incontrava.- la voce di Eisuke risuonò nel corridoio.

Tutti ammutolirono nel vedere sia lui che Mizuky.

-Mio…signore.- disse incredulo Hamil, inchinandosi a lui.

Il sovrano lo guardò con ammirazione.

-Sono fiero di quello che hai fatto.- disse soltanto.

Hamil lo fissò con stupore. Mai, in tutti quegli anni, aveva rivolto a lui queste parole.

-So cosa è accaduto e ti sei dimostrato degno della fiducia che hai sempre meritato. Forse ho sbagliato a non dirtelo prima, forse certi comportamenti non li avresti avuti, ma ti sei ravveduto e sei l’uomo che ho sempre saputo che tu fossi.-

Hamil aveva le lacrime negli occhi. Avrebbe dato la vita per il suo sovrano, ora più che mai. E non solo per lui.

-Che volevate dire?- chiese Ayumi, dopo essersi ripresa dallo stupore.

-Sapevo che Yuu si incontrava con una donna misteriosa. Nessuno, nemmeno i miei uomini erano mai riusciti a scoprire la sua identità. Era molto brava a sfuggire al loro controllo, se mai ne fosse stata a conoscenza. Solo voi, guerriere, ne siete all’altezza.- spiegò.

Ayumi era sorpresa. Non tanto dalle sue parole, ma…

-Mina è la spia!-

-Dobbiamo muoverci. Oramai avrà già avvertito Yuu e il vostro comandante avrà bisogno di aiuto.-

 

-E adesso, cosa facciamo?- chiese Satomi con rabbia.

Masumi non aveva risposta, riusciva solo a pensare a Maya nelle mani di suo fratello e alla povera Rei.

-Utako sarà già riuscita ad entrare e Rei le avrà raccontato tutto.- disse tranquillamente Hijiri.

Tutti si voltarono verso di lui, stupiti come non mai. Fu Masumi a parlare.

-Hijiri, lo sai, Rei è…- ma venne interrotto dall’uomo.

-Sta bene. Avevamo prese questa precauzione in caso di pericolo estremo.-

Narrò loro in che cosa consistesse il loro piano. Il principe scattò in piedi, furente.

-Ma ti rendi conto di quello che avete fatto e del rischio corso?-

-Calmati Masumi, l’idea è stata di Rei. All’inizio non ero d’accordo, ma quella ragazza è molto persuasiva. Comunque, se tutto è andato secondo i piani, tra non molto saremmo nuovamente liberi di agire.-

Infatti, appena finite quelle parole, sentirono la serratura scattare e una donna si parò davanti a loro.

-Mio principe.- disse inchinandosi.

-Utako!- esclamò.

-E non solo.- e sul suo viso comparve un sorriso.

-Rei!- dissero tutti.

La fanciulla entrò lentamente, conscia della sorpresa di tutti loro.

-Perdonatemi, ma era necessario.- si scusò con i presenti.

Il viso di Masumi si distese, dopo tanto tempo.

-L’importante è che tu stia bene. Solo che adesso non so come la prenderà Maya.-

-Non temete. Ayumi sarà già riuscita a trovarla e le avrà spiegato. Adesso dobbiamo andare. Non abbiamo trovato difficoltà per giungere qui e temo il peggio.- disse Utako.

-Che intendete?-

-Abbiamo scoperto l’identità di chi ci ha traditi. E verrà punita severamente, sempre che sopravviva.-

Uscirono dalle prigioni, con circospezione. Percorsero un altro interminabile corridoio, fino a giungere nel giardino. Li udirono dei movimenti dall’altra parte. Si voltarono e a loro comparvero Ayumi, Hamil, le guerriere e, con immensa gioia di Masumi, la sua Maya.

Stavano per incontrarsi, quando una voce li fermò.

-Alla fine siete giunti. E dritti dritti nella mia trappola.- fece Yuu dal balcone.- Uccideteli, ma la fanciulla no. Di lei me ne occuperò io.-

All’improvviso una moltitudine di uomini li circondarono. Era troppi, non sarebbe stato facile.

Utako guardò Masumi e si sorrisero. Avrebbero venduto molto cara la pelle.

 

  
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