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Autore: Acetona    18/04/2012    1 recensioni
Quando niente va per il verso giusto un po' di Felix Felicis aggiusta tutto.
Santana, capo della squadra di Quidditch della sua casa, per punizione deve fare da tutor a Brittany.
Quinn, anche lei capo della squadra della sua casa, é in rivalità con Santana per qualsiasi cosa.
Dal capitolo 6:
-Puck ha ragione Britt.- disse Santana. – Io... io non so amare. Non so amare e non voglio rovinare tutto.- Santana abbassò di nuovo la testa, ma Brittany le prese la mano.
- Io ti amo San.- disse Brittany.
Santana-Serpeverde
Quinn-Corvonero
Brittany-Tassorosso
Rachel-Grifondoro
Faberry nei capitoli a seguire.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 

 

Il giorno seguente, Santana faceva colazione, una volta ancora, sola. E come il giorno prima, il suo sguardo non si staccava dal tavolo dei Tassorosso... il solo problema era che Brittany non c’era. Per questo decise di mangiare rapidamente e di andare al suo corso, senza dover correre. Prima che potesse finire completamente la sua colazione, si trovò davanti Quinn.

-Chi pensi che voglia spiarti... francamente Lopez, non é necessario spiarti per sapere che la tua squadra fa schifo.- disse Quinn.

-Dì quello che ti pare Fabray... non ho voglia di parlare con degli idioti oggi.- disse Santana riportando lo sguardo sul suo piatto.

-Ok, va bene... ma la prossima volta non fare del male a Brittany, é chiaro il concetto?

-Scusami? Non ho fatto del male a Brittany.- disse lei arrabbiata. Come poteva accusarla di una cosa del genere, non aveva mai voluto ferirla... o forse era stata troppo dura con lei.

-Tutti i Serpeverde parlano del modo in cui ti sei sbarazzata di lei.- disse Quinn lentamente. Queste parole la fecero riflettere... forse le sue parole l’avevano ferita. Smise rapidamente di mangiare e si diresse al suo corso di difese contro le arti oscure, che era quasi il solo corso che aveva in comune con i Tassorosso.

Come d’abitudine, corse per i corridoi del castello, cercando di trovare Brittany... lei non sapeva perché, ma quella ragazza la faceva sentire migliore, era come il suo alter ego, lei la manteneva calma... per questo non le farebbe mai del male. Mentre passava in un corridoio per andare in classe, un giovane le si avvicinò.

-Euh... Santana Lopez?- chiese il ragazzo con qualche dubbio.

-Si...- rispose lei aggrottando le sopracciglia, ma velocemente si ricordò che aveva visto quel ragazzo con Brittany, e decise di fare uno sforzo per non allontanarsi da lui.

 -Euh... bene, mi chiamo Sam Evans... e hem...

-Che succede?

-Succede che Brittany mi ha chiesto di darti questo- disse il ragazzo passandole una pergamena- euh...scusa.

-Ok, va bene...- disse lei con un tono serio.- grazie.- il ragazzo fu un po’ sorpreso nell’udire quella parola, ma le sorrise e se ne andò. Apparentemente, i Tassorosso sono piuttosto cordiali, pensò Santana.

Aprì la pergamena, e non fu sorpresa della scrittura della ragazza; era arrotondata e c’erano dei cuori al posto dei puntini sulle ‘i’.

Cara Santana,

Mi dispiace molto, ma oggi non potrò venire al nostro corso.

Brittany S.Pierce.

Santana osservò la lettera per qualche secondo.-É mia la colpa?- si chiese la mora. –Farle del male era l’ultima cosa che desideravo...- pensò. Mise la pergamena nel suo zaino e riprese a camminare, forse l’avrebbe vista durante il corso.

Quando arrivò, si rese conto che Brittany non c’era. Tuttavia, vide ancora Sam... non sapeva perché, ma voleva saperne di più a proposito di Brittany,

-Euh.. Sam, posso parlarti per un momento?

-Certo- disse il ragazzo sorridendo. Santana non poté impedirsi di pensare che il ragazzo era una specie di Brittany versione maschile. – In cosa posso aiutarti?

- Volevo sapere se sai perché Brittany non puo’ venire al nostro corso oggi pomeriggio.

-Non ne ho idea... oggi é uscita molto presto e non é tornata. Credo che abbia detto che sarebbe andata alla biblioteca, o qualcosa del genere.

-D’accordo, grazie mille.

-Non c’é di che.

Santana andò rapidamente alla biblioteca, ma prima che potesse muoversi Puck la chiamò.

-San, dove vai?

-Alla biblioteca.- disse Santana.

-D’accordo.- disse Puck dubbioso.

Santana continuò per la sua strada, e vide come Finn parlava con la Berry. Era impressionante il fatto che quei due discutevano in ogni momento, quando lei passò vicino ai due, restarono in silenzio e le lanciarono delle occhiatacce. Ovviamente, non le importa nulla di quello che pensano o fanno, ed é per questo che lei li guardò solo con disprezzo.

Quando arrivò alla biblioteca, cercò la ragazza con gli occhi azzurri, ma sfortunatamente, non la trovò da nessuna parte. Allora andò alla grande biblioteca e la vide... stava cercando di prendere un libro, le si avvicinò lentamente.

-Wingardium Leviosa.- disse Santana, facendo in modo che il libro che voleva Brittany le finisse tra le braccia. Brittany si girò per vedere chi l’aveva aiutata. Quando vide Santana un sorrise si dipinse spontaneamente sul suo viso.

-Grazie mille Santana.- disse la giovane ragazza. Santana si limitò a sorriderle.

-Brittany...io...io vorrei parlarti.

- Riguarda il fatto che non posso venire oggi?

-Si... é che...

-Ovviamente non é per quello Santana.

-Cosa?

-Non é a causa di quello che dicono gli altri, non mi ha disturbato affatto quello che mi hai detto ieri.- Santana era stupefatta, quella ragazza era una specie di indovina o qualcosa del genere.

-Bene... vorrei anche presentarti le mie scuse... perché sono stata molto...

-Non ti devi scusare, Santana.- le disse sorridendo un’altra volta.- Ma oggi non posso venire.

-Ok...- disse Santana un po’ triste.

-Devo andare ora, spero di rivederti presto.- disse Brittany.

-Ciao.- disse Santana.

Brittany uscì rapidamente dalla biblioteca, e quando la vide, Rachel le si avvicinò. Brittany era molto socievole e aveva molti amici delle altre case... o piuttosto tutte tranne Serpeverde. A dire il vero, nessuno componente delle altre case era amico con i Serpeverde.

-Brittany...come stai?

-Molto bene, e tu?

-Bene... Finn ed io abbiamo litigato un’altra volta.

-Ma Rach...

-Non ha importanza Britt... volevo solo sapere se tu stavi bene.

-Perché non dovrei esserlo?- disse lei gioiosamente.

-Non so...tutti quanti dicono che Santana... che lei... che lei ti ha trattato male.

-Non fa niente Rachel. Sto bene.

-Bene, perché oggi l’abbiamo vista e non abbiamo potuto impedirci di guardarla con disprezzo.

-Ma perché? Santana non vi ha fatto nulla di male.

- Ma lei non ha il diritto di maltrattarti neanche a te Britt.

-Lei non mi ha maltrattata- disse lei seriamente – é stato semplicemente un errore... euh devo andare Rachel.- disse rapidamente Brittany-  ne riparliamo più tardi.

Santana ritornò alla sala comune dei Serpeverde, e fece qualche compito che le era stato assegnato e cominciò anche a pensare ai giocatori che poteva inserire nella squadra...ma pensava anche a Brittany.

Brittany era differente da tutti le altre persone che aveva conosciuto, lei era sincera e gentile. In più non la giudicava e non dava importanza alla sua reputazione, lei le sorrideva come nessuno le aveva mai sorriso... cosa poteva importare che era una Tassorosso, lei sembrava essere la sola amica che aveva in questa scuola... loro non erano delle amiche molto intime, ma Santana sentiva che poteva fidarsi.

Quando Santana  tornò nel mondo reale, notò che c’erano dei piccoli cuori sulla sua pergamena e per questo rimase shockata.

-Non é possibile... certo che no.- disse lei a voce alta. Si alzò rapidamente, voleva prendere un po’ d’aria, e pensare chiaramente a quello che era appena successo. Corse fino alla sua camera e prese la sua scopa... volare era il solo modo che aveva per sgomberare la mente, sentire il vento sul viso, sembrava essere così tranquilla in aria.

Così andò al campo da Quidditch... laggiù cominciò a volare da un capo all’altro, a fare dei cerchi in aria, ma non smetteva di pensare a lei, al suo sorriso, ai suoi occhi, ai suoi capelli, tutto.

-Non é possibile... non posso provare questo genere di cose... lei...lei é per prima cosa é semplicemente lei. E secondo é una Tassorosso... cosa penseranno gli altri di me?

Continuò a fare dei giri, e continuò a pensare a lei, continuò a immaginare... fino a che d’un tratto le venne in mente un’altra idea.

-E se lei sentisse le stesse cose per me... no, é impossibile... chi potrebbe provare qualcosa per me, sono odiosa.

Finalmente smise di volare e scese sul terreno...una brezza fece svolazzare i suoi capelli e sentì i raggi del sole che brillavano sul suo viso. Chiuse gli occhi per qualche secondo. Avrebbe voluto una qualunque spiegazione su quello che provava, ma a dire il vero nemmeno lei lo capiva... aveva solo dei dubbi e paure di qualcosa che stava accadendo solo nella sua testa. Ad un tratto, sentì una musica... proveniva dai dintorni del terreno di Quidditch. Si avvicinò e vide Brittany che ballava allegramente. E come per magia un sorriso si dipinse sulle sue labbra, accompagnato da una piccola risata.

Santana non riusciva a credere fino a che punto era bella quando ballava, era come se ondeggiasse in aria. L’ammirò per qualche secondo...

-Che succede?- disse Brittany senza smettere di ballare.

Santana non sapeva se si stava rivolgendo a lei o se parlava da sola, per questo non rispose. –Santana, che succede?- ovviamente si stava rivolgendo a lei, non? Aveva come l’impressione che Brittany sapeva tutto quello che faceva o pensava.

-Io... io sono desolata, non volevo interromperti- disse Santana nervosamente. Il tono di voce della mora ebbe l’effetto di far smettere Brittany di ballare, dopo qualche secondo la guardò. –mi dispiace.- ripeté Santana.

-É tutto ok...- disse lei avvicinandosi un po’ a Santana, la mora abbassò lo sguardo immediatamente, era come se Brittany fosse la sola persona al mondo capace di far arrossire la mora.

-Adesso io... io me ne vado- disse Santana girandosi.

-Aspetta-disse Brittany- non te ne andare Santana.- e ancora una volta era come se fosse sotto l’influenza dell’ imperium, e si fermò.-Mi dispiace di non essere venuta oggi.

-Non fa niente Britt... volevo dire Brittany.- Santana sentiva il suo cuore battere rapidamente.

-É solo che non va tutto perfettamente...

-Seriamente Brittany non é necessario. Va tutto bene.

-No... non va tutto bene...- disse lei quasi singhiozzando.

Santana si avvicinò subito alla ragazza.

-Brittany... qualunque cosa succeda, andrà tutto bene.- disse lei cercando di mostrarle il suo miglior sorriso. Brittany rise. –Vedi? Andrà tutto bene.- Brittany si sedette sull’erba e batté sullo spazio accanto a sé, per far sì che Santana si sedesse. Senza esitazione, Santana si sedette.

-Santana... posso raccontarti una cosa?- disse lei abbassando lo sguardo per la prima volta.

-Certo...- non sapeva perché, ma il suo cuore aveva iniziato a battere sempre più forte.

-Quando te lo avrò detto, non pensare che io sia pazza, per favore.- Santana posò una mano sulla spalla dell’altra ragazza.

-Non potrei mai pensarlo.- disse Santana sorridendo. Brittany le sorrise a sua volta.

-Quello che succede é che... io provo qualcosa che non avevo mai provato prima.- Santana la guardò in silenzio. – e questo mi succede quando sono con te... é per questo che oggi non volevo venire al corso...e io... io volevo riflettere un po’ su quello che mi stava accadendo.- Santana annuì timidamente.- Per favore... non pensare male di me... mi dispiace.

-Brittany...- disse lei con un tono serio, la giovane la guardò rapidamente. Santana notò che la giovane ragazza aveva gli occhi lucidi, come se stesse trattenendo le lacrime.- Non devi scusarti.- disse Santana ripetendo le stesse parole che aveva usato Brittany alla biblioteca.-Beh, io... anche io stavo pensando... a te.- gli occhi della bionda si aprirono, e un sorrise si dipinse sulle sue labbra.

- E a che conclusione sei arrivata?- le chiese guardandola negli occhi.

-Che anche io provo qualcosa per te...forse perché nessuno si é comportato così con me...tu, tu sei differente.- disse lei lentamente.

-Anche tu sei differente... tu sei una delle rare persone che non mi prende per pazza... tutti quanti si prendono gioco di me.

- Perché?- disse lei un po’ indignata.

- Non lo so... ogni volta che mi vedono ballare mi prendono in giro... e mi prendono in giro per quello che dico...

- Sono degli idioti.- disse Santana arrabbiata. Non poteva capire perché le persone prendevano in giro Brittany, lei era così tenera, adorabile, divertente.

-Ok... la mia conclusione é che... tu sei speciale Santana Lopez... così speciale che il mio cuore batte più rapidamente che abitudine... che tutto é più bello...- disse Brittany, guardandola ancora. Santana non era abituata a quel genere di cose, non le avevano mai fatto dei complimenti, e neanche le avevano mai detto qualcosa di così dolce. Non sapeva cosa rispondere, non riusciva a a dire neanche una parola, non sapeva come dimostrarle quello che sentiva.

-Brittany... vorrei dirti quello che provo...ma a dire il vero, non so come fare...- disse lei abbassando lo sguardo un’altra volta, si vergognava molto quando parlava a Brittany, era come se la bionda potesse vedere al di là della sua maschera, al di là di quel gelo esterno e questo la faceva sentire insicura, senza difese...

-Va bene... non devi dire nulla.- disse toccandole timidamente la gamba. Questo semplice contatto ebbe come effetto che Santana sentisse ancora più cose per lei, che tutto ciò che le circondava si congelasse per qualche secondo. Guardò i suoi occhi fantastici... erano così puri e innocenti che avrebbe dato qualunque cosa affinché la bionda la guardasse sempre in quel modo.

-Sì, vorrei dire qualcosa... voglio dire qualcosa che sia altrettanto bello, qualcosa per te...

-É tutto ok... sei una Serpeverde, avete alle volte dei problemi con i sentimenti.

-Io...- disse lei balbettando, ma in quel momento Brittany le si avvicinò un po’ di più. Santana si allontanò un poco, ma Brittany si avvicinò di nuovo, e lentamente le chiese con lo sguardo il permesso di avvicinarsi ancora di più. Santana la guardò nervosamente, e Brittany lo prese per un sì, in seguito appoggiò il suo orecchio sul petto di Santana. Fu sorpresa dei battiti del cuore della mora, ma dopo qualche secondo si allontanò di nuovo e le sorrise. Santana non sapeva perché aveva fatto quel gesto, ma non le importava, non si era mai sentita così bene...

-Adesso lo so... non é necessario che tu parli Santana.- disse lei ritornando alla sua posizione iniziale. Santana si rese conto che si sentiva piccola quando era accanto a Brittany.

-Brittany, credo che sarebbe meglio se ce ne andiamo...- disse alzandosi. La bionda annuì, e Santana le tese la mano per farla alzare. La mano di Brittany era gelata e Santana avrebbe voluto tenerla nella sua per più tempo.

Le due ragazze entrarono nel castello, qualche sguardo curioso le seguì lungo il cammino, il che non fece più pensare a Santana quello che aveva appena pensato.

-Brittany ci vediamo presto, devo andare adesso.- le disse rapidamente senza guardarla.

-D’accordo...- disse la bionda triste- ci vediamo domani?

-Certo! Alla biblioteca?

- Alla biblioteca.

Santana si allontanò rapidamente in direzione della sala comune, quando entrò, un giovane ragazzo la guardò.

-San, dov’eri?- chiese il ragazzo. Santana non disse nulla e si sedette davanti il camino, nonostante le sue mani fossero tiepide, lei sentiva molto freddo. –San..- ripeté Puck.

-Che c’é Puck?

-Dov’eri?- le chiese di nuovo.

-Alla biblioteca- mentì lei- e poi... non ti riguarda quello che faccio.- disse la giovane.- Altre domande? Se non ne hai, potrai fare parte della squadra venerdì.

-Sei differente, in più hai lasciato le tue cose qua.- disse lui mostrandole qualche pergamena piena di cuori.

-Puck, non succede niente.- disse lei tranquilla.

-Ok...- disse non molto convinto.

Santana si alzò, e prese le pergamene che Puck le aveva mostrato. Cominciò a scrivere i nomi, e a pensare alla formazione che avrebbe vinto la partita di Quidditch, quando vide la coda dell'occhio Puck andarsene.

Dopo pochi minuti, l'elenco era pronto.

- La vostra attenzione ... - disse lei, alzando un po’ la voce. Presto i giovani si radunarono -Ho tra le mani l’elenco di coloro che giocheranno venerdì contro Corvonero-tutti applaudirono- voglio dire a tutti ... che ... Spero che non mi deluderete, e quelli che non sono nell’elenco non sono meno bravi... il vostro turno arriverà disse.

- E allora? - chiese con uno studente desideroso di terzo anno.

- Beh ... dirò i nomi ora, Dean- il ragazzo sorrise-portiere – i suoi amici lo applaudirono. --Hannah, Theodore ... cacciatori, con me ... Puck e Bradly... battitori e Daniel è il nostro cercatore.

A quanto pare, tutto avevano l’aria contenta della scelta del team che aveva fatto Santana, per la prima volta che si avvicinarono e si congratularono con lei. Anche se non era abituata, sorrise a tutti.

- Ed ora ... andiamo a vincere questo maledetto coppa - gridò Puck.

   
 
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