Capitolo 3
Il giorno seguente, Santana faceva colazione, una
volta ancora, sola. E
come il giorno prima, il suo sguardo non si staccava dal tavolo dei
Tassorosso... il solo problema era che Brittany non c’era.
Per questo decise di
mangiare rapidamente e di andare al suo corso, senza dover correre.
Prima che
potesse finire completamente la sua colazione, si trovò
davanti Quinn.
-Chi pensi che voglia spiarti... francamente
Lopez, non é necessario
spiarti per sapere che la tua squadra fa schifo.- disse Quinn.
-Dì quello che ti pare Fabray... non ho
voglia di parlare con degli idioti
oggi.- disse Santana riportando lo sguardo sul suo piatto.
-Ok, va bene... ma la prossima volta non fare del
male a Brittany, é chiaro
il concetto?
-Scusami? Non ho fatto del male a Brittany.- disse
lei arrabbiata. Come
poteva accusarla di una cosa del genere, non aveva mai voluto
ferirla... o
forse era stata troppo dura con lei.
-Tutti i Serpeverde parlano del modo in cui ti sei
sbarazzata di lei.-
disse Quinn lentamente. Queste parole la fecero riflettere... forse le
sue
parole l’avevano ferita. Smise rapidamente di mangiare e si
diresse al suo
corso di difese contro le arti oscure, che era quasi il solo corso che
aveva in
comune con i Tassorosso.
Come d’abitudine, corse per i corridoi
del castello, cercando di trovare
Brittany... lei non sapeva perché, ma quella ragazza la
faceva sentire
migliore, era come il suo alter ego, lei la manteneva calma... per
questo non
le farebbe mai del male. Mentre passava in un corridoio per andare in
classe,
un giovane le si avvicinò.
-Euh... Santana Lopez?- chiese il ragazzo con
qualche dubbio.
-Si...- rispose lei aggrottando le sopracciglia,
ma velocemente si ricordò
che aveva visto quel ragazzo con Brittany, e decise di fare uno sforzo
per non
allontanarsi da lui.
-Euh...
bene, mi chiamo Sam Evans...
e hem...
-Che succede?
-Succede che Brittany mi ha chiesto di darti
questo- disse il ragazzo
passandole una pergamena- euh...scusa.
-Ok, va bene...- disse lei con un tono serio.-
grazie.- il ragazzo fu un
po’ sorpreso nell’udire quella parola, ma le
sorrise e se ne andò.
Apparentemente, i Tassorosso sono piuttosto cordiali, pensò
Santana.
Aprì la pergamena, e non fu sorpresa
della scrittura della ragazza; era
arrotondata e c’erano dei cuori al posto dei puntini sulle
‘i’.
Cara Santana,
Mi dispiace molto, ma oggi non potrò
venire al nostro
corso.
Brittany S.Pierce.
Santana osservò la lettera per qualche
secondo.-É mia la colpa?- si chiese
la mora. –Farle del male era l’ultima cosa che
desideravo...- pensò. Mise la pergamena
nel suo zaino e riprese a camminare, forse l’avrebbe vista
durante il corso.
Quando arrivò, si rese conto che
Brittany non c’era. Tuttavia, vide ancora
Sam... non sapeva perché, ma voleva saperne di
più a proposito di Brittany,
-Euh.. Sam, posso parlarti per un momento?
-Certo- disse il ragazzo sorridendo. Santana non
poté impedirsi di pensare
che il ragazzo era una specie di Brittany versione maschile.
– In cosa posso
aiutarti?
- Volevo sapere se sai perché Brittany
non puo’ venire al nostro corso oggi
pomeriggio.
-Non ne ho idea... oggi é uscita molto
presto e non é tornata. Credo che
abbia detto che sarebbe andata alla biblioteca, o qualcosa del genere.
-D’accordo, grazie mille.
-Non c’é di che.
Santana andò rapidamente alla
biblioteca, ma prima che potesse muoversi
Puck la chiamò.
-San, dove vai?
-Alla biblioteca.- disse Santana.
-D’accordo.- disse Puck dubbioso.
Santana continuò per la sua strada, e
vide come Finn parlava con la Berry.
Era impressionante il fatto che quei due discutevano in ogni momento,
quando
lei passò vicino ai due, restarono in silenzio e le
lanciarono delle occhiatacce.
Ovviamente, non le importa nulla di quello che pensano o fanno, ed
é per questo
che lei li guardò solo con disprezzo.
Quando arrivò alla biblioteca,
cercò la ragazza con gli occhi azzurri, ma
sfortunatamente, non la trovò da nessuna parte. Allora
andò alla grande
biblioteca e la vide... stava cercando di prendere un libro, le si
avvicinò
lentamente.
-Wingardium Leviosa.- disse Santana, facendo in
modo che il libro che
voleva Brittany le finisse tra le braccia. Brittany si girò
per vedere chi
l’aveva aiutata. Quando vide Santana un sorrise si dipinse
spontaneamente sul
suo viso.
-Grazie mille Santana.- disse la giovane ragazza.
Santana si limitò a sorriderle.
-Brittany...io...io vorrei parlarti.
- Riguarda il fatto che non posso venire oggi?
-Si... é che...
-Ovviamente non é per quello Santana.
-Cosa?
-Non é a causa di quello che dicono gli
altri, non mi ha disturbato affatto
quello che mi hai detto ieri.- Santana era stupefatta, quella ragazza
era una
specie di indovina o qualcosa del genere.
-Bene... vorrei anche presentarti le mie scuse...
perché sono stata
molto...
-Non ti devi scusare, Santana.- le disse
sorridendo un’altra volta.- Ma
oggi non posso venire.
-Ok...- disse Santana un po’ triste.
-Devo andare ora, spero di rivederti presto.-
disse Brittany.
-Ciao.- disse Santana.
Brittany uscì rapidamente dalla
biblioteca, e quando la vide, Rachel le si
avvicinò. Brittany era molto socievole e aveva molti amici
delle altre case...
o piuttosto tutte tranne Serpeverde. A dire il vero, nessuno componente
delle
altre case era amico con i Serpeverde.
-Brittany...come stai?
-Molto bene, e tu?
-Bene... Finn ed io abbiamo litigato
un’altra volta.
-Ma Rach...
-Non ha importanza Britt... volevo solo sapere se
tu stavi bene.
-Perché non dovrei esserlo?- disse lei
gioiosamente.
-Non so...tutti quanti dicono che Santana... che
lei... che lei ti ha
trattato male.
-Non fa niente Rachel. Sto bene.
-Bene, perché oggi l’abbiamo
vista e non abbiamo potuto impedirci di
guardarla con disprezzo.
-Ma perché? Santana non vi ha fatto
nulla di male.
- Ma lei non ha il diritto di maltrattarti neanche
a te Britt.
-Lei non mi ha maltrattata- disse lei seriamente
– é stato semplicemente un
errore... euh devo andare Rachel.- disse rapidamente Brittany- ne riparliamo
più tardi.
Santana ritornò alla sala comune dei
Serpeverde, e fece qualche compito che
le era stato assegnato e cominciò anche a pensare ai
giocatori che poteva
inserire nella squadra...ma pensava anche a Brittany.
Brittany era differente da tutti le altre persone
che aveva conosciuto, lei
era sincera e gentile. In più non la giudicava e non dava
importanza alla sua
reputazione, lei le sorrideva come nessuno le aveva mai sorriso... cosa
poteva
importare che era una Tassorosso, lei sembrava essere la sola amica che
aveva
in questa scuola... loro non erano delle amiche molto intime, ma
Santana
sentiva che poteva fidarsi.
Quando Santana
tornò nel mondo
reale, notò che c’erano dei piccoli cuori sulla
sua pergamena e per questo
rimase shockata.
-Non é possibile... certo che no.-
disse lei a voce alta. Si alzò
rapidamente, voleva prendere un po’ d’aria, e
pensare chiaramente a quello che
era appena successo. Corse fino alla sua camera e prese la sua scopa...
volare
era il solo modo che aveva per sgomberare la mente, sentire il vento
sul viso,
sembrava essere così tranquilla in aria.
Così andò al campo da
Quidditch... laggiù cominciò a volare da un capo
all’altro, a fare dei cerchi in aria, ma non smetteva di
pensare a lei, al suo
sorriso, ai suoi occhi, ai suoi capelli, tutto.
-Non é possibile... non posso provare
questo genere di cose... lei...lei é
per prima cosa é semplicemente lei. E secondo é
una Tassorosso... cosa
penseranno gli altri di me?
Continuò a fare dei giri, e
continuò a pensare a lei, continuò a
immaginare... fino a che d’un tratto le venne in mente
un’altra idea.
-E se lei sentisse le stesse cose per me... no,
é impossibile... chi
potrebbe provare qualcosa per me, sono odiosa.
Finalmente smise di volare e scese sul
terreno...una brezza fece svolazzare
i suoi capelli e sentì i raggi del sole che brillavano sul
suo viso. Chiuse gli
occhi per qualche secondo. Avrebbe voluto una qualunque spiegazione su
quello
che provava, ma a dire il vero nemmeno lei lo capiva... aveva solo dei
dubbi e
paure di qualcosa che stava accadendo solo nella sua testa. Ad un
tratto, sentì
una musica... proveniva dai dintorni del terreno di Quidditch. Si
avvicinò e
vide Brittany che ballava allegramente. E come per magia un sorriso si
dipinse
sulle sue labbra, accompagnato da una piccola risata.
Santana non riusciva a credere fino a che punto
era bella quando ballava,
era come se ondeggiasse in aria. L’ammirò per
qualche secondo...
-Che succede?- disse Brittany senza smettere di
ballare.
Santana non sapeva se si stava rivolgendo a lei o
se parlava da sola, per
questo non rispose. –Santana, che succede?- ovviamente si
stava rivolgendo a
lei, non? Aveva come l’impressione che Brittany sapeva tutto
quello che faceva
o pensava.
-Io... io sono desolata, non volevo interromperti-
disse Santana
nervosamente. Il tono di voce della mora ebbe l’effetto di
far smettere
Brittany di ballare, dopo qualche secondo la guardò.
–mi dispiace.- ripeté
Santana.
-É tutto ok...- disse lei avvicinandosi
un po’ a Santana, la mora abbassò
lo sguardo immediatamente, era come se Brittany fosse la sola persona
al mondo
capace di far arrossire la mora.
-Adesso io... io me ne vado- disse Santana
girandosi.
-Aspetta-disse Brittany- non te ne andare
Santana.- e ancora una volta era
come se fosse sotto l’influenza dell’ imperium,
e si fermò.-Mi dispiace di non essere venuta oggi.
-Non fa niente Britt... volevo dire Brittany.-
Santana sentiva il suo cuore
battere rapidamente.
-É solo che non va tutto
perfettamente...
-Seriamente Brittany non é necessario.
Va tutto bene.
-No... non va tutto bene...- disse lei quasi
singhiozzando.
Santana si avvicinò subito alla ragazza.
-Brittany... qualunque cosa succeda,
andrà tutto bene.- disse lei cercando
di mostrarle il suo miglior sorriso. Brittany rise. –Vedi?
Andrà tutto bene.-
Brittany si sedette sull’erba e batté sullo spazio
accanto a sé, per far sì che
Santana si sedesse. Senza esitazione, Santana si sedette.
-Santana... posso raccontarti una cosa?- disse lei
abbassando lo sguardo
per la prima volta.
-Certo...- non sapeva perché, ma il suo
cuore aveva iniziato a battere
sempre più forte.
-Quando te lo avrò detto, non pensare
che io sia pazza, per favore.-
Santana posò una mano sulla spalla dell’altra
ragazza.
-Non potrei mai pensarlo.- disse Santana
sorridendo. Brittany le sorrise a
sua volta.
-Quello che succede é che... io provo
qualcosa che non avevo mai provato
prima.- Santana la guardò in silenzio. – e questo
mi succede quando sono con te...
é per questo che oggi non volevo venire al corso...e io...
io volevo riflettere
un po’ su quello che mi stava accadendo.- Santana
annuì timidamente.- Per
favore... non pensare male di me... mi dispiace.
-Brittany...- disse lei con un tono serio, la
giovane la guardò
rapidamente. Santana notò che la giovane ragazza aveva gli
occhi lucidi, come
se stesse trattenendo le lacrime.- Non devi scusarti.- disse Santana
ripetendo
le stesse parole che aveva usato Brittany alla biblioteca.-Beh, io...
anche io
stavo pensando... a te.- gli occhi della bionda si aprirono, e un
sorrise si
dipinse sulle sue labbra.
- E a che conclusione sei arrivata?- le chiese
guardandola negli occhi.
-Che anche io provo qualcosa per te...forse
perché nessuno si é comportato
così con me...tu, tu sei differente.- disse lei lentamente.
-Anche tu sei differente... tu sei una delle rare
persone che non mi prende
per pazza... tutti quanti si prendono gioco di me.
- Perché?- disse lei un po’
indignata.
- Non lo so... ogni volta che mi vedono ballare mi
prendono in giro... e mi
prendono in giro per quello che dico...
- Sono degli idioti.- disse Santana arrabbiata.
Non poteva capire perché le
persone prendevano in giro Brittany, lei era così tenera,
adorabile,
divertente.
-Ok... la mia conclusione é che... tu
sei speciale Santana Lopez... così
speciale che il mio cuore batte più rapidamente che
abitudine... che tutto é
più bello...- disse Brittany, guardandola ancora. Santana
non era abituata a
quel genere di cose, non le avevano mai fatto dei complimenti, e
neanche le
avevano mai detto qualcosa di così dolce. Non sapeva cosa
rispondere, non
riusciva a a dire neanche una parola, non sapeva come dimostrarle
quello che
sentiva.
-Brittany... vorrei dirti quello che provo...ma a
dire il vero, non so come
fare...- disse lei abbassando lo sguardo un’altra volta, si
vergognava molto
quando parlava a Brittany, era come se la bionda potesse vedere al di
là della
sua maschera, al di là di quel gelo esterno e questo la
faceva sentire
insicura, senza difese...
-Va bene... non devi dire nulla.- disse toccandole
timidamente la gamba.
Questo semplice contatto ebbe come effetto che Santana sentisse ancora
più cose
per lei, che tutto ciò che le circondava si congelasse per
qualche secondo.
Guardò i suoi occhi fantastici... erano così puri
e innocenti che avrebbe dato
qualunque cosa affinché la bionda la guardasse sempre in
quel modo.
-Sì, vorrei dire qualcosa... voglio
dire qualcosa che sia altrettanto
bello, qualcosa per te...
-É tutto ok... sei una Serpeverde,
avete alle volte dei problemi con i
sentimenti.
-Io...- disse lei balbettando, ma in quel momento
Brittany le si avvicinò
un po’ di più. Santana si allontanò un
poco, ma Brittany si avvicinò di nuovo,
e lentamente le chiese con lo sguardo il permesso di avvicinarsi ancora
di più.
Santana la guardò nervosamente, e Brittany lo prese per un
sì, in seguito
appoggiò il suo orecchio sul petto di Santana. Fu sorpresa
dei battiti del
cuore della mora, ma dopo qualche secondo si allontanò di
nuovo e le sorrise.
Santana non sapeva perché aveva fatto quel gesto, ma non le
importava, non si
era mai sentita così bene...
-Adesso lo so... non é necessario che
tu parli Santana.- disse lei
ritornando alla sua posizione iniziale. Santana si rese conto che si
sentiva
piccola quando era accanto a Brittany.
-Brittany, credo che sarebbe meglio se ce ne
andiamo...- disse alzandosi.
La bionda annuì, e Santana le tese la mano per farla alzare.
La mano di
Brittany era gelata e Santana avrebbe voluto tenerla nella sua per
più tempo.
Le due ragazze entrarono nel castello, qualche
sguardo curioso le seguì
lungo il cammino, il che non fece più pensare a Santana
quello che aveva appena
pensato.
-Brittany ci vediamo presto, devo andare adesso.-
le disse rapidamente
senza guardarla.
-D’accordo...- disse la bionda triste-
ci vediamo domani?
-Certo! Alla biblioteca?
- Alla biblioteca.
Santana si allontanò rapidamente in
direzione della sala comune, quando
entrò, un giovane ragazzo la guardò.
-San, dov’eri?- chiese il ragazzo.
Santana non disse nulla e si sedette
davanti il camino, nonostante le sue mani fossero tiepide, lei sentiva
molto
freddo. –San..- ripeté Puck.
-Che c’é Puck?
-Dov’eri?- le chiese di nuovo.
-Alla biblioteca- mentì lei- e poi...
non ti riguarda quello che faccio.-
disse la giovane.- Altre domande? Se non ne hai, potrai fare parte
della
squadra venerdì.
-Sei differente, in più hai lasciato le
tue cose qua.- disse lui
mostrandole qualche pergamena piena di cuori.
-Puck, non succede niente.- disse lei tranquilla.
-Ok...- disse non molto convinto.
Santana si alzò, e prese le pergamene
che Puck le aveva mostrato. Cominciò
a scrivere i nomi, e a pensare alla formazione che avrebbe vinto la
partita di
Quidditch, quando vide la coda dell'occhio Puck andarsene.
Dopo pochi minuti, l'elenco era pronto.
- La vostra attenzione ... - disse lei, alzando un po’ la
voce. Presto i
giovani si radunarono -Ho tra le mani l’elenco di coloro che
giocheranno venerdì
contro Corvonero-tutti applaudirono- voglio dire a tutti ... che ...
Spero che
non mi deluderete, e quelli che non sono nell’elenco non sono
meno bravi... il vostro
turno arriverà disse.
- E allora? - chiese con uno studente desideroso di terzo anno.
- Beh ... dirò i nomi ora, Dean- il ragazzo sorrise-portiere
– i suoi amici lo
applaudirono. --Hannah, Theodore ... cacciatori, con me ... Puck e
Bradly... battitori
e Daniel è il nostro cercatore.
A quanto pare, tutto avevano l’aria contenta della scelta del
team che aveva
fatto Santana, per la prima volta che si avvicinarono e si
congratularono con
lei. Anche se non era abituata, sorrise a tutti.
- Ed ora ... andiamo a vincere questo maledetto coppa -
gridò Puck.