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Autore: Rocket Gin    18/04/2012    2 recensioni
"E' stato il periodo più bello che ricordi, e l'amore che abbiamo condiviso è qualcosa che durerà in eterno."
Ti seguirò ovunque andrai, anche all'inferno se occorre.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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4. One in a Million

 

Cazzo stai sistemato meglio di tutti noi, lo sai?”

Già... Tutto grazie a mia madre che ha deciso di farsela con un riccone.”

Sorrise, scuotendo la testa. In fondo sapevo che gli stava simpatico.

Se solo mia madre avesse avuto la forza di guardare avanti...”

Ehi amico non pensarci... Errare è umano, tuo padre semplicemente non ha saputo tenere il cazzo nei pantaloni!”

Risi.

Era tremendamente vero.

Quello stronzo di mio padre, quando ero piccolo, tradì mia madre con la madre del mio vicino di casa, nonché uno dei miei migliori amici.

E in quel momento ero lì.

Lo vidi avvinghiato a quella donna con talmente tanto ardore che in quel momento provai un odio talmente smisurato che tutt'ora faccio fatica a relazionarmi con mio padre.

Scrollai quei pensieri via dalla mia testa, non volevo sembrare un perenne incazzato.

Non era nel mio stile.

Posso offrirti qualcosa amico?”

Nono, tranquillo. Sto bene così... Piuttosto, facciamo le nostre cose e raggiungiamo gli altri, no?”

Scosse velocemente la testa.

Ma le prove non sono questa sera?”

Annuii.

Va be, ci becchiamo prima con gli altri e ci beviamo qualcosa.. No?”

Buona idea McKagan.”

Gli sorrisi soddisfatto e lo seguii in camera sua.

Una volta arrivati dentro, mi meravigliai della grandezza di quella stanza.

Era davvero immensa, chissà che cosa bella doveva essere abitare lì dentro!

Cominciammo dunque a discutere di vari testi da lui scritti, arrangiammo dei pezzi e cominciammo a scrivere partiture per brani nuovi.

Il lavoro del gruppo procedeva alla grande, ed io ero sempre più intento a voler cercare un sound innovativo, speciale.

Il nostro lavoro venne improvvisamente interrotto da un forte suono di chitarra elettrica.

Posai la chitarra classica che stavo strimpellando, ascoltando stupefatto quelle note, l'una dietro l'altra.

Cos'è questa meraviglia?”

Mi scappò in un sussurro.

Ma che cazzo, ma pure la mattina suona?”

Rose era visibilmente spazientito.

Aggrottai la fronte in un espressione interrogativa.

Chi è?”

La mia sorellastra... Una pazza che non si stacca mai dai suoi milioni di strumenti!”

Ammirevole che una donna ami così tanto la musica.

Pazza? Perché scusa noi cosa facciamo? Suoniamo anche noi!”

Beh, io non so te, ma oltre cantare ho anche una vita... Non so se mi spiego..”

Risi di gusto.

Ti spieghi benissimo..”

Si accese velocemente una sigaretta.

Io scattai in piedi dopo poco, passandomi una mano tra i capelli e inventandomi una scusa.

Vado in bagno, me la sto facendo sotto.”

Rise.

Divertiti e non spararti troppe seghe!”

Aaah, fottiti Rose!”

Uscii dalla porta, ridacchiando ancora alle parole di Axl.

Solo una scusa, lo ammetto, non mi scappava assolutamente da pisciare. Ero curioso di sentire quelle note che, lentamente, avevano catturato la mia attenzione.

Aveva un sound particolare, un sound che mi aveva colpito, subito... Ma che allo stesso tempo mi ricordava qualcosa, anche se non capivo esattamente chi mi ricordasse.

Mi aggirai qualche secondo per il corridoio, finché non mi appoggiai alla porta dalla quale provenivano quei suoni così melodiosi, così misteriosi.

Voglio vederla.”

Quella frase mi tuonò in testa all'incirca un centinaio di volte, ero dannatamente curioso.

Posai la mano sulla maniglia di quella porta e lentamente la abbassai.

Che accidenti stai facendo Duff?

Lascia che quella dolce musica mi guidasse lentamente all'interno della camera.

La trovai lì, in piedi con la sua enorme Gibson tra le mani, completamente presa nel far scorrere le sue piccole dita lungo quelle corde, lasciandone uscire suoni meravigliosi.

La scrutai per bene.

Una larga maglietta dei Deep Purple, degli shorts azzurro cielo e diversi braccialetti a contornarle i polsi.

Due occhi verde smeraldo, lunghi capelli neri e mossi le scendevano lungo le spalle.

Rimasi incantato a guardarla.

Accidenti, era lei.

Deglutii pesantemente, nel momento in cui si fermò e alzò lo sguardo verso di me.

Mi guardò leggermente interdetta.

Michael? ...Che ci fai qui?”

E ora..?

Ah, ehmm, oddio... Scusami, dovevo bussare...”

Scosse la testa e sorridendomi ampiamente posò la sua chitarra in una grossa custodia foderata.

Cosa ti porta.. qui?”

Sono qui con Will dovevamo sistemare certe cose... Accidenti, non sapevo fossi sua sorella!”

Notai il suo sorriso morirle in volto.

Mi morsi le labbra, dandomi mentalmente dell'idiota. Che avevo detto di sbagliato?

Sorellastra....”

Beh, complimenti McKagan.

E comunque... Nemmeno io sapevo che tu eri il suo bassista!”

Mi sorrise nuovamente, avvicinandosi con fare aggraziato. Quei suoi occhi verdi erano fissi su di me.

Era dannatamente bella.

Accomodati pure... Posso offriti qualcosa?”

Nono, sono a posto...”

Mi sedetti comodo sul letto, aspettando che si affiancasse a me.

Non pensavo che il destino ci avrebbe fatti incontrare ancora... Soprattutto non così presto!”

Abbassai notevolmente lo sguardo, arrossendo appena.

Io sinceramente ci speravo. Mi aveva incuriosito parecchio il giorno prima, al mare.

Diciamo che abbiamo avuto fortuna..”

Ridemmo insieme, cominciando a parlare successivamente del più e del meno.

Improvvisamente quella domanda, posta in maniera scherzosa, ma che mi mandò letteralmente in panico.

Ma perché stai perdendo tempo con me?”

...Perché sei bella, intelligente, perfetta, ami la musica e probabilmente anche per un altro mezzo milione di cose. Era unica.

Scacciai dalla testa quel pensiero, ritrovandomi nuovamente gli occhi di lei puntati addosso.

Ci scambiammo un lungo sguardo, quasi come se ci stessimo parlando con gli occhi.

E qui mi sto fottendo il cervello, me lo sento.

Mmh...”

Sì?”

Continuò a esortarmi.

Mio dio, non ce la facevo più a trattenermi. Che dovevo fare in una situazione simile?

Duff, coglione dove ti sei infilato?”

Entrai in panico.

Era Axl, che continuava a ripetere il mio nome ad alta voce. Sentivo i suoi passi andare e venire lungo il corridoio.

Merda, mi stava cercando.

Estrassi velocemente il pacchetto di sigarette dalla tasca, ne strappai un pezzo e con una penna ci scrissi sopra il numero di telefono della mia abitazione.

Mi voltai velocemente verso di lei.

Le porsi velocemente quel pezzo di cartoncino, sorridendole dolcemente.

Tieni, chiamami presto, capito?”

Annuii velocemente alle mie parole, continuando a sorridermi nel modo più dolce del mondo.

Devo farlo, ora.

Certo, ti chiamerò presto..”

Cristo, quel sorriso...

Non seppi resistere, non più. Non potevo continuare così.

In un impeto di coraggio, le presi il viso tra le mani e feci sfiorare delicatamente le nostre labbra, lasciando infine che si imprimessero l'una contro l'altra.

La risposta alla mia azione mi stupì, decisamente.

Lasciai che si strinse maggiormente a me, approfondendo lentamente quel dolce incontro di lingue.

Un fuoco mi pervase internamente, in quel momento la mia euforia stava salendo alle stelle.

Ma che cazzo..?”

Merda.

Sciogliemmo velocemente il nostro bacio, separando le nostre labbra le une dalle altre.

Axl era irrotto dentro la camera di Gin e ci aveva colti in flagrante a scambiarci effusioni.

Mi lasciai sfuggire un veloce colpo di tosse, mantenendo lo sguardo basso.

Avrete molto da spiegare, voi due.”

La voce di Axl mi tuonò in testa, quasi come ricevere una martellata.

Il suo sguardo era tutto tranne che uno sguardo buono, sembrava piuttosto incazzato.

Deglutii rumorosamente, lanciando un veloce sguardo a Gin, che sembrava piuttosto tranquilla.

Ottimo, almeno uno dei due lo era.


 


 

You're one in a million,

yeah, that's what you are!

You're one in a million babe,

you're a shooting star.

  
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