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Autore: DarkRozan    19/04/2012    1 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Atrian Kanon stava ritto immobile davanti all'entrata della Tredicesima Casa, gli occhi chiusi ma vigile ed attento, pronto ad intervenire in caso di bisogno.
Atena gli aveva chiesto di rimanere in disparte durante l'udienza con gli ambasciatori di Apollo e la cosa lo innervosiva.
Non si fidava di quei cavalieri nè tantomeno del fratello della sua Dea.
Ora che Hades non c'era più ed i Sacri Cavalieri d'oro erano tornati alla vita per volere di Atena, il Santuario poteva finalmente godere della tanto sperata pace per cui avevano duramente combattuto nel corso della Guerra Sacra.
 Quasi anche lui non riusciva a crederci, niente più lotte, niente più Arles, Cavalieri Nordici o Generali degli Abissi.
Anche Kanon aveva trovato la pace che gli era stata negata per tutti quegli anni.
Aveva ritrovato suo fratello Saga, trovato degli amici che si fidavano di lui e che lui rispettava, ed aveva infine redento il suo lercio passato.
 Finalmente poteva sentirsi libero da colpe o da pregiudizi.
 Aveva ricevuto in dono una grande fiducia da Atena e non la avrebbe tradita come in passato.
Se quei cavalieri erano venuti in cerca di guai, allora Kanon li avrebbe sicuramente accontentati.
Al momento due Cavalieri si trovavano all'interno del Tempio, il terzo invece era nell'arena a combattere con Milo. Kanon accennò un sorriso.
Evidentemente non aveva la minima idea di quanto fossero potenti i Cavalieri D'oro e ,stando alla sua esperienza personale, Andur di Atria aveva scelto l'avversario peggiore contro cui combattere. Milo non era certo un Cavaliere da sottovalutare ,sotto quel suo sorriso provocatorio si nascondeva una furia pronta a colpire con estrema precisione. Sapeva essere spietato quando le circostanze lo richiedevano. Rabbrividì sfiorando le cicatrici che gli aveva lasciato poco più di un mese prima.
Quattordici punture subite, il dolore che cresceva colpo dopo colpo, i sensi che lo abbandonavano lentamente, la vita che scorreva via assieme al suo sangue.
 Venne bruscamente riportato alla realtà sentendo che il portone alle sue spalle si stava aprendo. Girandosi di scatto vide Atena, ricoperta da un candito vestito che lasciava scoperte le braccia sinuose ed il bianco collo per poi cadere docilmente fino alle caviglie, ed i due Cavalieri del Triangolo Australe con indosso la loro armatura e le rispettive corone nelle loro mani. Non appena lo vide Atena gli sorrise < Muoviamoci Kanon> disse dolcemente < Un duello ci aspetta nell'arena>

Milo riusciva a vedere ogni sua mossa, ogni colpo che gli dirigeva contro, riuscendo a schivarli senza eccessiva difficoltà.
Dovette ammettere che Andur non era niente male, era agile e colpiva con decisione, ma nonostante i suoi sforzi non era ancora riuscito a colpirlo. Anche lo Scorpione dorato comunque aveva trovato pane per i suoi denti, essendo riuscito a ferirlo lievemente solo in poche occasioni.
 Nessuno dei due aveva ancora usato il proprio Cosmo, evidentemente aspettando il momento migliore per colpire.
 Milo scattò in avanti tentando un affondo ma così facendo si trovò pericolosamente vicino all'avversario che, avendo intuito la sua mossa, si era spostato lateralmente ed ora era pronto a rispondere all'assalto con tutte le sue forze.
Caricò il destro e lo diresse verso il volto del Cavaliere d'oro. L'impatto fù tremendo, lo aveva colpito con grande precisione e potenza alla mascella.
Milo indietreggiò leggermente stordito. Intanto anche Andur si era fatto indietro per riprendere fiato e per studiare la prossima mossa.
Milo si massaggiò la parte lesa del volto sempre fissando l'avversario. Era davvero dotato, un giorno sarebbe potuto diventare un grande Cavaliere. Forse lo aveva sottovalutato. Il silenzio era intanto calato tra gli spettatori che aspettavano con ansia un nuovo assalto.
< I miei complimenti> disse infine lo Scorpione rompendo il silenzio appena creato. < Avevo sbagliato a giudicarti, sei un avversario degno e deciso, virtù apprezzabili in un guerriero.>
 < Lo stesso vale per me Dorato Custode> rispose Andur< Credo che non riuscirò ad essere così fortunato da colpirti un'altra volta, lo devo ammettere. Vorrà dire che m'impegnerò al massimo, non intendo perdere questo scontro >
 Milo sorrise, finalmente si iniziava a fare sul serio.
Il Cosmo di Atria iniziò a espandersi, a farsi più potente sempre più, fino ai limiti ad essa concessi. Andur si mise in posizione di attacco, le gambe leggermente divaricate, le sue braccia si incrociavano sul petto davanti alla gemma color zaffiro che prese a pulsare di energia cosmica.
Milo osservava il tutto meravigliato ma sempre pronto ad attaccare, studiando con i suoi occhi attenti il colpo segreto che stava per ricevere.

 <
Riceverai la mia tecnica ultima Scorpione, il potere più grande che la mia stella ma ha donato > urlò il Cavaliere di Apollo, senza accennare a diminuire l'intensità del suo Cosmo che stava raggiungendo livelli critici. Infine Andur allargò le braccia, nelle sue mani era stato raccolto molto Cosmo, ed ora brillavano come due piccoli soli.
 Milo si coprì gli occhi con la mano per non essere accecato da quella luce così intensa, lasciando comunque lo spazio necessario per vedere ciò che stava succedendo. Guardò la sua postura, i suoi movimenti e capì.
Andur stava creando sopra di se il Triangolo Australe, due stelle nelle sue mani, una stella color Zaffiro incastonata nel suo petto.
< Veramente magnifico >  gli urlò Milo < Il tuo potere è stupefacente Cavaliere. Ma riuscirai a controllarlo?> aggiunse con una nota di malizia nella voce.
 Gli spettatori ed anche alcuni Cavalieri D'oro si alzarono in piedi allarmati, Milo non intendeva spostarsi, restava immobile a godersi lo spettacolo meraviglioso e terribile allo stesso tempo che infuriava di fronte a sé.
< Osserva ora la furia di Atria, AUSTRAL BLAST > Urlò Andur portando le braccia in avanti, liberando la sua forza.
Un gigantesco ammasso di luce bianca, composto di decine e decine di lampi accecanti, si diresse verso lo Scorpione Dorato.
 "Ottima tecnica, ma non sei abbastanza veloce amico mio" L'aculeo cremisi dello scorpione iniziò a crescere sul suo indice destro, da quanto tempo non lo usava più. Cominciò a correre a una velocità impressionante, con l'agilità che il suo potere gli conferiva.
 Il suo Cosmo dorato bruciava, ardeva frenetico, mentre tutt'intorno a lui infuriava l'inferno creato da Atria.
Evitava i lampi di quella tempesta furiosa, si avvicinava sempre più al bersaglio.
Un solo urlo, un lampo scarlatto, l'essenza dello Scorpione< SCARLET NEEDLE > Poi tutto tacque.
 Milo era lì fermo, le ginocchia leggermente piegate, il braccio ancora teso in avanti.
Andur cadde a terra paralizzato, un dolore lancinante all'addome, nel punto in cui l'aculeo scarlatto dello scorpione lo aveva colpito, rapido e letale come sempre.
Cercò di non gridare ma il dolore si faceva sempre più vivo, strinse i pugni e serrò i denti.
Mai prima d'allora un Cavaliere era sfuggito alla furia di Atria.
< Cos'era... quel colpo? >  chiese infine debolmente con la voce ancora intrisa di sofferenza.
 Milo si girò verso il suo avversario e prese a girargli intorno.
 < La Scarlet Needle, il mio colpo più potente. Grazie alla mia velocità e al mio aculeo cremisi sono in grado di colpire i gangli nervosi del mio avversario. Come vedi nessun tipo di armatura può proteggerti dalla mia tecnica > disse facendogli notare il piccolo foro sul suo pettorale da cui fuoriusciva del sangue prima di continuare
< Il veleno che inietto nel corpo del nemico poi lo paralizza lentamente tra indicibili sofferenze, rendendolo del tutto inoffensivo, proprio come quando uno scorpione colpisce la sua preda prima di privarla della vita > Andur ascoltava affascinato cercando allo stesso tempo di bloccare l'emorragia
< La mia tecnica si compone di quindici colpi, quindici come le stelle che formano la costellazione dello scorpione cui appartengo. Anche una sola puntura può essere fatale, ma nel caso in cui un mio nemico ricevesse, senza impazzire per il dolore o morire, quattordici colpi allora> disse mostrando la sua unghia scarlatta
 < Ci penserà Antares a finire l'opera. Antares, l'ago della Cuspide, l'incubo dei miei nemici. Nemmeno un Dio potrebbe salvarsi dal mio colpo ultimo.> concluse soddisfatto Milo.
 Poi si avvicinò al Cavaliere di Atria e gli colpì il petto con il dito indice.
Questi ebbe un sussulto improvviso, quasi gli si mozzasse il fiato.
Ma poi dopo qualche secondo il dolore provato fino a quel momento prese a svanire fino a scomparire del tutto.
Meravigliato, osservò la ferita che aveva smesso di sanguinare.
< Comunque per ogni ferita esiste una cura Cavaliere> gli disse in tono amichevole il Custode dell'ottava casa.
< Veramente magnifico> disse Andur facendosi aiutare a rialzarsi.
< Non credevo che i Cavalieri di Atena fossero così potenti. È stato un vero onore combattere con te, Milo di Scorpio.>
< Lo stesso vale per me Andur di Atria> disse inchinandosi in segno di rispetto.
Shion si alzò dal suo trono e disse a gran voce < Siamo stai davvero affascinati dal vostro combattimento Cavalieri, da tempo qui al Grande Tempio non si vedeva tanto ardore e spirito combattivo.>.
< Sono felice di aver avuto l'occasione di misurarmi con uno dei vostri campioni Gran Sacerdote >  disse Andur in risposta < Onorato di essermi battuto con un grande Cavaliere quale è il mio avversario >
A quelle parole Milo Arrossì terribilmente mentre veniva accerchiato dai suoi Dorati Compagni, senza sapere che poco distante un'ombra aveva assistito a tutto lo scontro, e che ora lo guardava incuriosito.
"Davvero ottimo, non ti ricordavo così forte".
  
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